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sabato 6 ottobre 2018

La cattura del gatto [Note (52)]

Le innovazioni tecniche non possono non riflettersi sul nostro modo di percepire il mondo. Se per tecnica accettiamo una definizione ampia, strumentale, ossia qualunque strumento materiale o culturale di interazione con l’ambiente che ci circonda, non possiamo pensare che il tempo o lo spazio, almeno non quelli assoluti, qualora dovessero esistere, siano percepiti nella stessa maniera da Kant o da un uomo di oggi. Il tempo e lo spazio subiscono contrazioni o dilatazioni che dipendono dall’apparato tecnico materiale e culturale di un determinato contesto storico.
Da questa prospettiva si possono considerare curiose influenze dell’informatica. Senza prendere la cosa troppo sul serio mi riferisco a una apparentemente innocua e sicuramente utile funzione di annullamento dell’ultima operazione presente in quasi tutti i software oggi in uso: l’undo. Sarebbe persino banale ricordare che nella vita reale, fatta di carne e ossa e non solo di bit di informazione, non esiste nulla di simile, e senza mettere in discussione la relatività di Einstein le passeggiate nel tempo le abbiamo viste solo al cinema.
Eppure quante volte sarà capitato di sentire quella frustrante sensazione di non poter annullare l’ultima operazione che abbiamo già compiuto. In un momento la realtà virtuale sostituisce quella tangibile meno suscettibile di reversibilità e dall’impudente operazione ne usciamo stremati e scherniti.
Non si tratta di una semplice evoluzione della società mediatica delle comunicazioni, dove pure tra i soggetti di una relazione viene posto un filtro, un medium, nel quale le relazioni si modificano necessariamente rispetto alle intime intenzioni dei soggetti comunicanti (ma già Pirandello ci aveva messo in guardia del rischio, e senza informatica). Il mutamento di paradigma dettato dall’informatica è più radicale, non parliamo più di una variazione di carattere quantitativo di spazio e tempo comprimibili o dilatabili ma pur sempre finiti e irreversibili bensì di una trasformazione qualitativa degli a priori kantiani.
Nessuna paura, se un giorno dovessimo perdere completamente questi a priori potremmo trovarli facilmente facendoli squillare come facciamo oggi con il cellulare o, per i più tradizionalisti, il cordless di casa!

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