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giovedì 26 settembre 2013

Una famiglia sacrale!

In un vecchio post scrivevo:
Tempo fa c’era una pubblicità del mulino bianco dove una serena famiglia si svegliava in un casolare di campagna. La famigliola, mamma, papà e canonici fratello e sorella, camminavano tra sacchi di cereali e legumi. La luce del sole filtrava calda dall’ampio portone del capannone. Ad un certo punto l’adorabile bimbo chiede visibilmente agitato, “Mamma, cosa mangeremo oggi? Semini? Granaglie?” e la mamma premurosa risponde rassicurante “No tesoro, ho portato le merendine”. Ecco, io a questo punto ho sempre desiderato vedere irrompere sulla scena la banda dell’Arancia Meccanica e fare scempio di quelle orribili creature!


Poi però bisogna ammettere che sono passati alle coppie eterologhe, tipo un uomo e una gallina. Difficile immaginare maggiore apertura sul concetto di famiglia!


PS - Voglio segnalare questo post di Garbo che ringrazio. Il post, sebbene sia nato come replica al mio post, è molto più di una replica e offre spunti di riflessione che vanno ben oltre questa infelice vicenda di Barilla.

martedì 24 settembre 2013

Mostri giuridici

"Ai sensi della presente legge, non costituiscono discriminazione, né istigazione alla discriminazione, la libera espressione e manifestazione di convincimenti od opinioni riconducibili al pluralismo delle idee, purché non istighino all'odio o alla violenza, né le condotte conformi al diritto vigente ovvero anche se assunte all'interno di organizzazioni che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto, relative all'attuazione dei principi e dei valori di rilevanza costituzionale che connotano tali organizzazioni".

Questo è il testo dell'emendamento approvato di recente alla Camera dei Deputati e passato al Senato nel contesto della normativa recante "disposizioni in materia di contrasto dell'omofobia e della transfobia". Tradotto in parole povere significa che non costituiscono discriminazione aggravata dall'omofobia le opinioni assunte all’interno di organizzazioni che svolgono attività politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto, relative all’attuazione dei principi e dei valori di rilevanza costituzionale che connotano tali organizzazioni.

Lo ammetto, la notizia è vecchia ma ci ho messo qualche giorno prima di rendermi conto che da iscritto alla CGIL (organizzazione sindacale relativa all'attuazione ecc. ecc.) potevo tranquillamente esprimere la personale opinione che gli autori del suddetto emendamento e chi lo ha votato alla Camera sono un abominio nel firmamento del Diritto, un'offesa alla storia della lingua, una stortura contro natura della ragione, un'ingiuria alla sottile arte dell'argomentazione. Sia chiaro, da parte mia nessun intento di istigare all'odio o alla violenza nei confronti di questi sfortunati. Del resto se la natura è stata così matrigna nei loro confronti non possiamo fare altro che perdonare queste sventurate creature.

Per una analisi seria del testo di legge approvato consiglio la lettura di questo articolo di Luca Morassutto. Per quanto riguarda la mia opinione sulla repressione penale condivido l'approccio esposto da Aldo Giannuli in questo articolo. La repressione di comportamenti criminali diventa necessaria quando lo Stato non  mette in atto strumenti di prevenzione di quei comportamenti. In altre parole la repressione è, per un verso o per l'altro, l'espressione di un fallimento della società civile. Ad ogni modo quando una legge penale si fa necessaria, almeno si abbia la decenza di non scriverla con i piedi. Il rischio è che la legge scarabocchiata accresca il danno e, ironia della sorte (o degli imbecilli), lo legittimi.

giovedì 19 settembre 2013

Videomessaggio di un terrorista

In questi giorni non sono proprio riuscito a vedere il videomessaggio di B. Non ce l'ho fatta, lo stomaco non mi regge, ma per fortuna c'è la rete che non dimentica e dopo un po' di addestramento e respirazione profonda l'ho visto e considerata la sua importanza politica mi sento di riproporlo anche qui.

giovedì 12 settembre 2013

Lettera non scritta a Papa Francesco

Questo articolo di Repubblica contiene qualche stralcio del messaggio di Papa Francesco alla Settimana Sociale dei cattolici italiani. Il tema della settimana sociale è "La famiglia, speranza e futuro per la società italiana", pertanto il messaggio non può che essere indirizzato alla famiglia così come viene intesa dalla Chiesa. Un virgolettato, che quindi presumo fedele al messaggio del Pontefice, riporta "La Chiesa offre una concezione della famiglia, che è quella del Libro della Genesi, dell'unità nella differenza tra uomo e donna, e della sua fecondità. In questa realtà riconosciamo un bene per tutti, la prima società naturale, come recepito anche nella Costituzione della Repubblica Italiana [...] Vogliamo riaffermare che la famiglia così intesa rimane il primo e principale soggetto costruttore della società e di un'economia a misura d'uomo, e come tale merita di essere fattivamente sostenuta." L'articolo poi afferma che «anche Papa Francesco punta l'indice contro "le conseguenze, positive o negative, delle scelte di carattere culturale, anzitutto, e politico riguardanti la famiglia"».

Un tempo forse avrei scritto una lettera a Papa Francesco, non per seguire la moda del momento, un tempo scrivevo molte lettere e prima dell'avvento del computer ne scrivevo anche di più ma sono andate perdute. Quando a suo tempo lessi Herzog di Saul Bellow non mi stupirono affatto le sue lettere indirizzate persino a Dio. Adesso non ho più voglia di scrivere lettere ma l'idea mi ha sfiorato e qualche domanda mi piacerebbe farla a Papa Francesco.

Nella lettera che avrei scritto premetterei che non bisogna avere una laurea in biologia, e non mi manca, per riconoscere che la fecondità è della coppia uomo-donna e non credo sia faticoso capire che la famiglia è il "principale soggetto costruttore della società", ma chiederei se ci sono ragionevoli motivi per ritenerlo il solo soggetto costruttore della società. Inoltre farei notare che le coppie sterili non si amano di meno e sicuramente non le riterrei meno importanti nella società. Poi probabilmente mi concederei una digressione sullo sviluppo storico del concetto di famiglia, perché quel concetto fondato sull'amore così apprezzato e apprezzabile è relativamente recente. Non sono lontani i tempi in cui la famiglia era un modo per stabilire o rinsaldare legami di potere, per concludere accordi di proprietà, insomma la famiglia era un mezzo socialmente riconosciuto per raggiungere uno scopo non proprio nobile come l'amore. Forse gli unici ad amarsi erano i poveri che non avevano altro da mettere in comune se non la fame. Pur non sottolineando eccessivamente il peso degli istinti nelle relazioni umane mi sarebbe impossibile non dire che dal punto di vista biologico la famiglia è un mezzo per procreare, insomma un concetto culturale al servizio di una esigenza biologica molto forte. Un'esigenza di maternità e paternità che sentono anche molti omosessuali cui è negato dare affetto perché, si dice, che lo sviluppo psicofisico dei bambini ne verrebbe danneggiato. Non importa se migliaia di casi di figli allevati in coppie omosessuali mostrino il contrario ma tant'è. Inevitabile pensare che la genitorialità è un'esigenza naturale, con tutte le letture strumentali del caso che mi farebbero citare un articolo che Gianni Vattimo scrisse tempo fa. Ma allora se la procreazione è preclusa, se l'adozione è preclusa cosa resta alle "famiglie" diverse da quelle previste nel Libro della Genesi? Alle coppie omosessuali non resta che la gratuità dell'amore, solo quello. La loro famiglia non è un mezzo, è il fine. E' così anticristiano? Questo chiederei a Papa Francesco ma non solo, chiederei anche se la tutela o il solo riconoscimento giuridico di altre famiglie sarebbe così deleterio per le famiglie tradizionali di cui, inutile dirlo, tutti siamo figli. In quale modo il riconoscimento di un diritto civile per le coppie omosessuali può danneggiare la famiglia formata da un uomo e una donna? Si crede sul serio che l'istituto del matrimonio tra persone dello stesso sesso faccia aumentare i casi di omosessualità? Ci sono ormai molti paesi che riconoscono le famiglie omosessuali e non mi pare che il "contagio" di omosessualità stia mietendo vittime. Ecco, questo chiederei a Papa Francesco, con il timore che la risposta possa darmi conferma che troppo spesso la parodia è un'imitazione fedele della realtà.



***

Tempo fa scrissi un brevissimo post in occasione dell'elezione di Papa Francesco. Un lettore mi ha fatto sapere di essersi offeso per quel post nonostante non avessi alcuna intenzione di essere offensivo e non mi pare di esserlo stato, ma ognuno ha la sua sensibilità e non posso pretendere di piacere a tutti. Formulai qualche opinione e qualche previsione, forse mi sbagliavo, forse no, il tempo lo dirà. Fino ad oggi Papa Francesco ha fatto e detto delle cose che ritengo molto interessanti e apprezzabili. Per quanto, da laico non credente, non mi aspetto che il riconoscimento delle coppie omosessuali venga dalla Chiesa ma dallo Stato non mi è difficile pensare che un messaggio di amore predilige l'accoglienza alla ricerca del peccato e qualora il Papa desse seguito a quell'intervento che spiazzò non poca gente, me compreso, quando disse "chi sono io per giudicare?" allora il mondo forse diventerebbe un posto migliore per molta gente. Forse quella frase non era così rivoluzionaria se inserita nel contesto del catechismo, come Francesco fece. Un catechismo che vede l’omosessualità come una patologia da cui si guarisce, ma l'entusiasmo che quella frase sollevò, per quanto infondato, dice chiaramente cosa si aspetta la società. Ripeto "se il nuovo pontefice curerà la strada della carità mettendo in secondo piano quella della dottrina, allora la Chiesa ritroverà la sua voce".

mercoledì 11 settembre 2013

Mi viene il vomito!

Metti un avanzo di galera e le sue cheerleaders zoomorfe, che siano falchi, colombe o pitonesse. Metti un partito pendolo che all'ombra della responsabilità si fa tagliare la mano destra e che da almeno trent'anni ha perso la sinistra ...non avrei mai creduto che la responsabilità potesse essere argomento retorico per sollevarsi dalla responsabilità! Metti un movimento stellare di rivoluzionari dell'ipod pronti a tutto, salvo prendere impegni di governo prima di arrivare almeno al 50% più un elettore, nel frattempo gli animi saranno sollevati con vaffanculo in offerta. Metti un custode della Costituzione che custodisce chi sta scardinando le modalità di modifica costituzionale. Metti tutto in un calderone e spera ardentemente che la minestra si bruci, perché tutto, ma proprio tutto, sia buttato via.


Sì!
Stupendo!
Mi viene il vomito!
è più forte di me
Non lo so
se sto qui
o se ritorno
se ritorno
se ritorno tra poco, tra poco....tra poco.


Vasco Rossi, ...Stupendo. Nell'album Gli spari sopra, 1993.

venerdì 6 settembre 2013

Ti dico io di cosa hai bisogno!

Sono finalmente riuscito a estorcere a Vito la versione scritta di quanto accaduto in un autogrill durante una sosta per un caffè. Io sono rimasto in auto e non ho assistito alla scena che mi ha raccontato. Il simpatico scambio di battute mi sembra illuminante circa il funzionamento delle offerte da non perdere! Lascio la parola a Vito.

***

E' evidente che le varie offerte dei supermercati/ipermercati non sono fatte per far risparmiare ma per indurre i clienti a spendere di più e soprattutto a consumare di più. Pensate per esempio alle cosiddette offerte 3x2 sui prodotti alimentari che inducono a comprare tre cose da mangiare quando a te ne basta una e poi una volta che tutti quegli alimenti sono a casa, sei obbligato a consumare più di quello che ti serve, altrimenti scadono!

Avevo semplicemente bisogno di un caffè ma la conversazione con la cassiera è esilarante, oltre che indicativa di questa induzione all'acquisto.
Io: “Un caffè grazie.”
Cassiera (sorridente): “Se prende un succo le offriamo gratis il cornetto.”
A questo punto mi sono assentato per pochi secondi e devo aver assunto una strana espressione mentre pensavo tra me e me: ”ma che cavolo le ho chiesto?”.
Guardo la cassiera e dico: “Mi scusi, forse mi sono espresso male, vorrei un caffè.”
Cassiera (più sorridente di prima): “Se prende anche un succo le offriamo gratis il cornetto.”
Io: “Ma io voglio solo un caffè, grazie!”
Cassiera (il sorriso ormai è ai limiti dello spasmo): “Ma il succo lo può consumare dopo e avrebbe un cornetto gratis.”
Io: “No grazie, prendo solo un caffè.”
Stavo per dirigermi verso il bancone del bar quando sento il signore che era in fila dietro di me chiedere alla cassiera un cappuccino e un cornetto. Mi fermo un attimo e osservo la scena.
Cassiera (sorridente): “Se prende un succo il cornetto è gratis.”
Guardando il volto del signore ho capito l'espressione che ho avuto io di fronte alla cassiera. E' difficile da raccontarla con le parole, ma pensate a quando vi capita di parlare velocemente con qualcuno e mentre le parole sono già uscite vi rendete conto di aver detto una cavolata.
Ho visualizzato la nuvoletta sulla testa del signore e che conteneva le stesse parole venute in mente a me: “ma che cavolo le ho chiesto?”. Lo sconcerto del signore tuttavia si è spinto oltre, fino a chiedere conferma alla cassiera di quanto avesse chiesto.
Il signore: “Mi scusi ma io ho chiesto un cappuccino e un cornetto?”
Cassiera (con un sorriso che esprime comprensione e complicità): “Si, ma se prende un succo il cornetto glielo offriamo gratis.”
Il signore, ormai consapevole dei propri desideri: “No grazie, prendo solo il cappuccino e il cornetto.”

Dopotutto cosa preme di più vendere se non quanto di cui non abbiamo affatto bisogno?
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