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lunedì 29 novembre 2021

Dei simboli e delle astuzie

Palazzo Altieri a Oriolo Romano è stata una sorpresa. Consiglio di visitare il paese e il palazzo se siete nei paraggi di Roma. Partire impreparati a volte dà grandi soddisfazioni. È uno scrigno d'arte e di simboli con affreschi a cavallo tra 600 e 700, quando ogni figura rinviava a una lettura a strati, allegorie, metafore, labirintici richiami alla mitologia e ogni nome aveva una precisa collocazione in una cosmogonia concepita per mettere ordine nello sbadigliante caos. Poi i tempi sono cambiati, Disney ha soppiantato Esiodo e una fontana nel parco del palazzo è dedicata a Pluto per indicare che nella ciotola alla sua base possono bere i nostri amici a quattro zampe! Già i romani avevano assegnato altre funzioni al dio greco, che non era un cane, funzioni che avrebbero fatto fare scongiuri poco eleganti a chiunque si fosse avvicinato a quella fontana!

 Altro gioiello nel palazzo è la galleria dei papi. Ritratti di tutti i papi da Pietro a Francesco ma più dei ritratti il gioiello è il loro essere passati da copia a originale per una delle tante astuzie della storia. I ritratti sono copie di quelli presenti nella basilica di San Paolo fuori le mura a Roma ma l'incendio della basilica nella prima metà dell'800 distrugge i ritratti originali e quelli di palazzo Altieri sono gli unici da cui ricopiare i ritratti oggi presenti nella basilica. La copia della copia investe la prima copia dell'aura dell'originale! Chi lo dice a Walter Benjamin?

lunedì 22 novembre 2021

Piantiamola

Ieri è stata la giornata nazionale degli alberi, quelle magnifiche creature che danno ossigeno all'atmosfera. 
Il pensiero corre...al G20 che si è tenuto a Roma pochi giorni fa dove dei simpatici burloni hanno espresso consenso sulla proposta di piantare, a livello mondiale, 1000 miliardi di alberi entro il 2030, per contrastare la crisi climatica. La mirabile proposta, tradotta in numeri facili facili significa piantarne 300,751,880 al giorno, tutti i santi giorni, da oggi alla fine del 2030. Una notizia, se realizzata, che non sfuggirebbe, visto, tra l'altro, che alla fine riguarderebbe circa il 16% delle terre emerse con 25 mq ad albero. Segnatevi il numero di alberi da piantare ogni giorno perché se non si parte entro stasera aumenta.
Quando sarà la giornata internazionale dei buffoni?



giovedì 18 novembre 2021

La pubblicità è l'anima

La pubblicità è l'anima, dire del commercio è ridondante perché nel nuovo mondo il commercio è espressione totale e totalizzante. La pubblicità in quanto anima di qualcosa che investe la totalità assurge a concetto a sè, senza bisogno di attributi. La pubblicità è l'anima. L'anima è la pubblicità.

***

Anima n.1 - Secoli fa un giovane padre prima di uscire di casa per andare alla fiera del santo patrono diceva a un bambino in attesa del sacro momento in cui si sarebbe trovato davanti alle bancarelle di giocattoli o di dolci che avrebbe potuto scegliere solo una cosa. Prima di arrivare davanti all'altare delle bancarelle quel bambino rimuginava su cosa avrebbe scelto. Una cosa soltanto. Scelta difficile. Il bambino si rivolgeva alla giovane madre per invocare più generosità, ne guadagnava un sorriso ma poteva scegliere una cosa soltanto.
Ogni volta che si pronuncia la formula 'i giovani di oggi' per spiegare qualunque cataclisma sociale pensate ai vertici di Elah, sicuramente giovanissimi che ignorano quello che vogliono e nell'incertezza vogliono tutto!

Anima n.2 - Un pezzo di un virtuosismo unico viene interrotto da un cafone in mutande spalmato su una sdraio. Al cafone serve solo la voce. Il corpo, quello del cafone come quello di chiunque, può anche decomporsi come si è decomposta da tempo l'educazione e la decenza. Quelli che il cafone interrompe brutalmente con scompiglio e svolazzi di fazzoletti sono parrucconi vecchi e scaduti. La cultura..., che palle! Gente vecchia e finta, mica vera e sincera come il tipo in mutande sulla sdraio. La regina della notte di Mozart è rimpiazzata da un brano gradevole ma che a un orecchio educato alle proporzioni risulta misero e appena sufficiente, a sforzarsi di essere buoni.
Brava Alexa, hai fatto il tuo capolavoro, l'umanità da divano è al tuo servizio pensando di averti ai suoi comandi.

lunedì 15 novembre 2021

Altre geometrie

I giorni erano frutta nel piatto al centro della tavola, il piatto aveva offerto secoli di sole spietato e inattese nevicate che avrebbero accolto i morti e cacciato di casa i vivi, in cerca di pane in terre sconosciute. La gente usava parole che non avremmo capito, il tempo ce le avrebbe insegnate, il tempo le avrebbe portate via. Era destino di famiglia partire con la neve. Era maturo il giorno, spiga di grano da mietere con la falce di un tramonto caldo, ultimo dissenso dalle tradizioni di casa. 
La lama di luce taglia occhi violati dagli sguardi desiderati lungo il cammino di una vita breve.
Assi cartesiani o dell'esattezza disponibile


 

U jentu osci scata nfacce
comu nu cattu rrabbiatu
caccia l'ugne mpacciutu
Cerchi a mantagnata
cu lu ncarizzi nu picca
Te rispunne 'vabbanne
ci nu boi te scaranfu'
mina polvere intra l'occhi
e se ne fuce.
E sciurnate te jentu forte
sapune te lumìa susu i tisciti
quannu ti rusichi
e la carne te usca
finu intra l'osse
...




E poi c'è il vento caldo che soffia sulla faccia e i lenzuoli che sbattono senza tregua sui terrazzi, bandiere di quotidiane guerre senza vincitori, i cumuli di foglie che vorticano agli angoli della strada, il cielo è un ricordo, incerto se fermarsi o correre via, un passante scambia un saluto con una foto che sorride sul sagrato della chiesa, il tempo dondola sui rami... ordinario novembre.




Aprire una finestra nel muro
come si aprono gli occhi la mattina,
un tentativo cisposo di accogliere la luce,
mendicante in cerca di riparo.

Oggi il mare ha tanto da dirgli, nessuna parola,
solo onde e tempo che ribollono sugli scogli.

Forse le foglie cadute formano un disegno. Forse l'autunno parla una lingua che non conosciamo. Dopotutto basterebbe cercare i punti, unirli, combinare le forme con un qualche senso che sia compatibile con la nostra stessa esistenza o che non strappi la rete di utili menzogne. Follia forse, ma non è quello che facciamo per tutto il tempo che ci è dato vivere?



Nel museo vivente dei quartieri popolari, dove le muse sono di casa, si cammina tra elfi di rugiada dormienti su arabeschi di ombre e orizzonti di tetti diruti. Nel silenzio domenicale si svegliano angoli di Roma che in altri giorni restano soffocati dal rumore dei motori che soffoca anche la memoria ma quello che più di tutto si imprime negli occhi e nelle orecchie sono i discorsi da balcone a balcone, spesso fatti di poche frasi scambiate tra donne che hanno conosciuto il quartiere quando era ancora giovane. Di quei discorsi non si hanno foto che non siano frutto dell'immaginazione.
- oh ciao, pensavo fossi partita?
- e ndo annavo? Na vorta de sti tempi annavo a raccoje l'olive ma mo nu je la faccio.
- come nu je la fai? Sei giovane.
- eh giovane sì!

Cosa porti nella valigia quando parti per tornare nel tuo paese? porti le parole che volano come zolle di terra dalle ruote dei trattori. Porti una fila di formiche che salti per non disturbare la processione sacra. Una valigia stipata di amuleti e talismani che non si chiude neanche saltando sopra con tutto il peso delle generazioni, una valigia che porti dietro soltanto nei viaggi di ritorno... Esisteranno altri viaggi che non siano di ritorno?


Si queris miracula nel cancello di una cappella, si cammina sui volti lisci di marmo delle lastre tombali, sulle colonne immagini sbiadite. In pochi passi la storia del mondo, poi si esce all'aperto per distrarsi un po'.

martedì 2 novembre 2021

Regalo geometrie esatte


Regalo geometrie esatte
e due grammi di ragione per una voce di pietra.
Non è facile essere folli con un muro che ti fissa
Smettiamola con questa burla da persone serie,
giocare a nascondino per farsi cercare
non è scherzo da far durare a lungo
L'assenza pesa sulle spalle di cartone,
luce di ruggine cola dalle finestre
quando la notte traccia sulla bocca
la linea che il silenzio attraversa 
da una parola all'altra.
Da giovane sognavo di essere vento e foglie
guance rosse di rabbia e vortici di polvere,
guerra aperta ai fantasmi del cielo e della terra
per una briciola di pane 
da lasciare sulla soglia di casa
nei giorni di novembre,
porte aperte per il ritorno.

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