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venerdì 31 dicembre 2010

Dell'amore universale

In una atmosfera natalizia chiudo quest'anno con una citazione di Vito Mancuso, un teologo che apprezzo molto, salvo applicare una rigorosa sospensione del giudizio quando Mancuso si occupa di evoluzionismo biologico.
Io, che grazie a Dio sono ateo, diceva Buñuel, non ho mai considerato realmente possibile prescindere da una dimensione sacrale - non da un punto di vista strettamente antropologico - e siccome alcuni paesaggi si vedono meglio da lontano, la "ateicità" potrebbe essere paradossalmente la prospettiva migliore per vedere certe cose.
Del resto solo un Dio può assumersi la responsabilità dell'abisso e per questo l'accertamento della sua esistenza diventa un fatto irrilevante. «Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo» Esodo, 33, 20. Il volto di Dio uccide, come quello della Gorgone. Non si può guardare l'abisso impunemente.

***

"In quanto maestro, Gesù sintetizza il suo insegnamento col dire «ama Dio e ama il prossimo». Ne viene che la via migliore perché la mia libertà si leghi alla dimensione dell'eternità è vivere all'insegna della giustizia.
Perché dico amore e giustizia? Perché amore è una parola generica, che significa molte cose. Nel suo senso più alto è qualcosa di estremamente raro, che si può dare a pochissime persone nella vita. Gli amici più vicini, una donna o poche altre, i figli, i genitori e i parenti più stretti: sono queste le persone che si possono davvero amare nell'arco di un'esistenza. La traduzione più elementare dell'amore universale è invece la giustizia. Essere giusti è il modo che abbiamo per amare il prossimo. Quei cristiani che tentano di far vedere, con il loro continuo sorriso, che amano tutti nel senso sentimentale del termine, sono un po' patetici, e alla fine anche falsi." Vito Mancuso. In: Che cosa vuol dire morire, a cura di Daniela Monti. Einaudi, 2010, p. 118.

mercoledì 22 dicembre 2010

Ordine sulla scrivania

Periodicamente mi capita di mettere ordine sulla mia scrivania, in realtà ci provo armato di tutte le buone intenzioni ma poi finisco per spostare le cose da un posto all'altro lasciando tutto in un rassicurante e nuovissimo disordine. Il mio problema è che mi lascio distrarre, mi faccio prendere dalla lettura, il tempo passa, e siccome mi spiace buttare via le cose va a finire che il mio tentativo si risolve, quale modesto contributo all'entropia universale, in un mero rimescolamento delle carte, "e il naufragar m'è dolce in questo mare" penso, ricorrendo sfacciatamente al mio amato Leopardi.
Fortunatamente però dalle carte emerge a volte qualcosa che a suo tempo avevi apprezzato e poi dimenticato, è il caso di questo articolo di Franco Cordero che vi propongo, uscito su Repubblica on line il 19 giugno 2008. L'avevo stampato proprio per gustarmelo con la necessaria lentezza che la carta consente, a differenza del video.
Il linguaggio forbito, la ricchezza di riferimenti e l'elegante acume di Cordero spero possano farmi perdonare per aver pubblicato un'immagine oscena nel precedente post, licenza imperdonabile da parte mia, sia pure debolmente mitigata dal ricorso alla citazione storica.

martedì 21 dicembre 2010

L'antifascismo oggi!

Le luci nella stanza del Duce a Palazzo Venezia erano sempre accese, anche di notte, perché di lui si dicesse che non dorme mai ed è sempre al lavoro!

lunedì 20 dicembre 2010

Sediziose voci

Ieri sono stato in un pericolosissimo centro sociale. Per evitare arresti preventivi non rivelerò il nome del centro neanche sotto tortura ma è inevitabile riconoscere che questi luoghi sono temibili focolai di opinioni e libertà. La serata è trascorsa mangiando gustosamente e chiacchierando del più e del meno incorrendo più volte nel peccato originale della manifestazione del pensiero, alcuni hanno persino osato esprimere il proprio dissenso per il penoso panorama politico italiano, più di qualcuno si è addirittura detto indignato per l'incapacità dei rappresentanti della politica di comprendere le domande che vengono dal paese. Sono volate parole grosse, corruzione, connivenza, collusione, addirittura conflitto d'interessi, un autentico arcaismo, da quanto tempo non si sentiva più?! Siccome tutti i presenti al centro erano ragionevolmente di sinistra la maggior parte delle critiche erano rivolte ovviamente ai politici di sinistra. Ad un certo punto Justin ha addirittura letto una sua poesia, è stato troppo! A quel punto ho dovuto chiedere di abbassare la voce perché una attività così eversiva non poteva essere certamente tollerata.

domenica 19 dicembre 2010

Il pensiero preventivo

Basterà il pensiero preventivo per evitare le minchiate di chi pensa senza movente?

Il gesto verbale

"Art. 53.
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività." Costituzione della Repubblica Italiana, 1° gennaio 1948.

“Dovremmo avere il coraggio di dire che le tasse sono una cosa bellissima, è un modo civilissimo di contribuire insieme al pagamento di beni indispensabili come la sicurezza, come la tutela dell'ambiente, l'insegnamento, la salute, le stesse pensioni in parte." Tommaso Padoa-Schioppa, 7 ottobre 2007.

Se non sei completamente d'accordo con quanto hai letto, smetti pure di leggere questo blog.

sabato 18 dicembre 2010

Vintage 2009

Nonostante molti invochino il "diritto all'oblio", una delle proprietà della rete è la rapidità con cui le cose svaniscono dall'orizzonte degli eventi. Tutto scorre, è sempre stato così, ma l'impeto del fiume della rete è tale che il povero Eraclito avrebbe dovuto formulare il suo celebre detto in questi termini: "nessuno può essere travolto più di due volte dalle acque di un fiume", il che, peraltro, avrebbe fatto svanire l'importanza della frase, perché una volta travolti da qualcosa rimane poco altro da fare per una seconda volta.
Nella rete si trova di tutto, si trova il passato e si intravede il futuro, a cercar bene si trova anche la data della propria morte, tutto è disponibile ma l'attenzione è rivolta solo al presente. Solo il presente ha su di sé le luci della ribalta.
Oggi voglio dedicare questo presente ad un passato di breve corso, ai post che ho scritto nel 2009; all'inizio, quando non sapevo cosa farci di questo blog, e alla fine quando avevo deciso di non scrivere più nulla, poi naturalmente mi sono tradito!

venerdì 17 dicembre 2010

Pensiero

Lasciò andare il suo pensiero nel deserto e si mise in cammino in cerca di qualcuno che gli somigliasse. Nelle desolate terre del Nord vide un uomo, voleva abbracciarlo ma sapeva che era fatto della stessa materia dei suoi sogni e un abbraccio l'avrebbe fatto svanire. Quell'uomo gli somigliava così tanto che poteva vederne i pensieri. Ne vide uno chiaramente quando il buio calò e il sonno li avvolse entrambi. Quell'uomo stava sognando di immaginare di essere immaginato nel sogno dell'altro.

***

Solo un Dio che provava una solitudine abissale poteva pensare il suo pensiero e cadere nel proprio inganno che quello fosse il creato. Quale disperazione albergava in quel Dio per dover credere a quell'inganno? Eppure un Dio doveva cadere in quell'inganno, per forza.

***

Cartesio ha insegnato agli uomini quell'inganno, 'penso dunque sono'. Eppure per gli uomini un'altra strada era possibile, loro potevano riconoscersi nello specchio dell'altro, potevano dire 'mi pensi dunque sono'.

giovedì 16 dicembre 2010

Visti dagli altri

Steve Bell on Silvio Berlusconi
Italy riots, as Berlusconi lives to fight another day - just

Steve BellSteve Bell, The Guardian,


A conferma della rinnovata immagine dell'Italia, così vedono la nostra situazione politica dal The Guardian. Grazie a Elena per la segnalazione.
Particolarmente rilevanti i commenti. Impagabile quello di 'evolute' in risposta a 'balfarg'.

mercoledì 15 dicembre 2010

Col resto di due!

Quelli in fila per 6 sono i miei anni!
Erano quarantaquattro i gatti
ne mancano due a caccia di ratti,
buio di notte o giorno assolato
vagano cauti nel mondo incantato.

Racconti di fate, prodigi di liocorno
in attesa impaziente del loro ritorno,
campane assordanti battono rintocchi
fanno rumore di neve i fiocchi.

Passano i gatti, lenti e guardinghi
lesti di gesti, furtivi e solinghi,
magiche arti dell'oscura musa
tornano indietro a fare le fusa.

Sussurrano di soli, di stelle e di lune
sornioni briganti, streghe importune,
portano conto di un anno pazzo
con questa filastrocca del ....!

martedì 14 dicembre 2010

Altre domande?

«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interni. [...] Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. [...] Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. [...] Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì.» Intervista a Francesco Cossiga, 23 ottobre 2008, Il Giorno / Il Resto del Carlino / La Nazione.

Non è detto che sia andata così ma sarebbe auspicabile poterlo escludere.

lunedì 13 dicembre 2010

Il grande comunicatore

Ci pensavo mentre tornavo dal lavoro in motorino, dev'essere il freddo. Di Berlusconi (con decenza parlando) s'è sempre detto che è un grande comunicatore, e in effetti lo penso anch'io, ha una capacità demoniaca di comunicare. Pensandoci bene però questo soggetto non si è mai misurato in un dibattito con qualcuno e quando l'ha fatto ha fatto la figura di un ragazzino impreparato che non sa cosa dire. Se la comunicazione è uno scambio c'è qualcosa che non mi torna. Sarà una legge della storia che tutti i cosiddetti grandi comunicatori sono quasi sempre dei maghi del pessimo monologo?

domenica 12 dicembre 2010

Strategie museali

Bella mostra quella organizzata in questi giorni al Palazzo delle Esposizioni di Roma, dedicata alla civiltà mesoamericana rinvenuta a Teotihuacan. Civiltà precolombiana che affonda le sue origini nella cultura olmeca e che ha inizio nel I secolo a.C. per raggiungere il suo massimo splendore e la sua fine nel VI secolo d.C.
Società molto lontane quelle mesoamericane, con  tradizioni religiose  difficilmente comprensibili se le guardiamo alla luce della nostra civiltà. A Teotihuacan, come in altre regioni centro-americane si praticavano i sacrifici umani quali offerte di consacrazione agli dei e atto di scambio con la terra dove il sangue diventa pegno e promessa di fertilità. Pratiche che turbano profondamente e spesso non bastano le indimenticabili pagine dedicate da Roberto Calasso al significato del sacrificio o tutta l'antropologia di René Girard  per allontanare una reazione emotiva che ci impedisce di comprendere quelle culture così lontane.
Ma gli organizzatori della esposizione sono stati geniali per far entrare i visitatori nello spirito di quei popoli. Pensate che hanno messo nella sala centrale, intorno alla quale sono disposte le sale espositive, quattro schermi da cui Roberto Giacobbo parla della civiltà di Teotihuacan.
Vi posso assicurare che questo espediente è sufficiente non solo per capire il sacrificio umano ma addirittura per sentirsi pronti a praticarne uno.


PS - Oltre alla mostra, ieri sono stato anche alla manifestazione di Piazza San Giovanni ma eravamo in pochi, niente da dire!

venerdì 10 dicembre 2010

Del senso ultimo

Potenza dell’artificio concettuale: “Ma pure quando consideriamo la storia come un simile mattatoio, in cui sono state condotte al sacrificio la fortuna dei popoli, la sapienza degli stati e la virtù degli individui, il pensiero giunge di necessità anche a chiedersi in vantaggio di chi, e di quale finalità ultima, siano stati compiuti così enormi sacrifici.” (G.W.F. Hegel, Lezioni sulla filosofia della storia. La Nuova Italia, Firenze, 1966. p. 57.)
Hegel ravvisa la progressiva manifestazione dello spirito nello stridore del mattatoio della storia. Nel processo dialettico hegeliano e nella sua filosofia della storia c’è, oltre ad una buona dose di provincialismo umano, la grandiosa ricucitura delle contraddizioni del vivere cui l’uomo, animale incompiuto lo chiamava Nietzsche, è sottoposto, come pegno dello scarto tra quello che gli è dato vivere e quello che desidera, lacerazione vissuta sulle carni tra il già stato e il non ancora.
Di tanta storia non può non esserci motivo e, più ancora, di tanto chiedere non può non esserci risposta e per averne una occorre fare ordine tra gli eventi, disporli con attenzione, proporli con metodo, porli con giudizio e infine imporli con la logica e la razionalità del tutto. Così la storia, spogliata dell’accidentale, si dipana come un tappeto rosso sul quale, noi, accidenti d’oggi, possiamo finalmente camminare verso il domani. La storia non è degli individui ma dello spirito, dice Hegel, ma per quanto mi sforzi il mio occhio concettuale non è in grado di vedere il manifestarsi dello spirito e il mio orecchio concettuale è assordato dalle urla di dolore frammiste alle grida di gioia, spettacolo indecente eppure meraviglioso di una umanità che non può fare a meno di esistersi.
Il tappeto della storia, lastricato di corpi di chi non ha mai avuto modo e privilegio di pensare al senso ultimo, somiglia ai lastroni delle stradine di Pompei, dove il tempo si è arrestato e da duemila anni è lì per dirci solo che ci siamo ancora e che abbiamo il dovere di farlo al meglio.

martedì 7 dicembre 2010

L'avvisata di Machiavelli

Hanno arrestato Julian Assange, più precisamente Assange si è consegnato alla polizia londinese, dire che è stato arrestato fa più effetto. L'accusa è di stupro, più precisamente si tratta di rapporti consensuali senza profilattico che per la legge svedese si configurano come stupro, dire che è uno stupratore lo rende più odioso. Non sta a me giudicare la legge svedese ma se le cose stanno così suggerirei ad Assange di chiedere asilo politico in Vaticano, lì il suo reato sarebbe molto apprezzato!

giovedì 2 dicembre 2010

Dagli atenei

Giorgio de Chirico, Minerva, 1961
Ho scritto tante lettere, alcune le ho pubblicate in questo blog, molte le ho perse, ma non ho mai pensato di scrivere al Presidente del Consiglio, a quello attualmente in carica, e di cose da dirgli ne avrei tante. Forse non l'ho mai ritenuto meritevole del mio tempo, forse semplicemente non sarei in grado di scrivergli nulla. Oggi sono davvero contento di riprendere da questo blog la bellissima lettera che Elisa Albanesi ha inviato a Silvio Berlusconi, lettera che condivido, parola per parola.

mercoledì 1 dicembre 2010

Dacci oggi il nostro orrore quotidiano

Io non ho parole, mi limito ad un copia-incolla e qualche link. Dico soltanto che trovo orribile concepire una giornata dello stato vegetativo e mi chiedo quanto possa essere aberrante una società che concepisce quell'orrore. Altri hanno espresso quell'orrore prima e meglio di me.

L'appello che segue è stato lanciato il 28 novembre da UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) e raccolto da MicroMega.

martedì 30 novembre 2010

Ciao Maestro

... e grazie di tutto.


"Ora toglietevi dai coglioni che devo morire." Giorgio Perozzi (Philippe Noiret). In: Amici miei, regia Mario Monicelli, 1975.

lunedì 29 novembre 2010

Il villaggio e la memoria

Ci sono cose che restano sepolte nelle pieghe della memoria e da insondabili profondità governano i pensieri. Quando quelle cose affiorano ti chiedi se sei tu a averle evocate per un momento o siano loro a evocare te continuamente. Quando qualche giorno fa scrivevo La città e la memoria qualcosa premeva dal sottosuolo! Erano queste pagine di Cent'anni di solitudine di Márquez.

sabato 27 novembre 2010

Breaking news

Fonti affidabili svelano l'imminente invasione del nostro paese da parte dei vegani. Gli alieni di Vega ormai incapaci di sopportare l'invidia nei confronti del miglior leader degli ultimi due anni luce hanno deciso di screditare il bel paese alleandosi con i parusini e i zirconiani. Già da tempo si sapeva delle trattative tra gli abitanti dei pianeti delle tre galassie per minare i pilastri dell'economia del paese guidato dal miglior leader degli ultimi due anni luce e sembra che alla base delle indagini su Finmeccanica ci siano le rivelazioni fatte dal vertice amministrativo della Exubion, l'azienda leader del pianeta Zircone che rivendica la quota di mercato occupata da Finmeccanica. La strategia principale dei tre pianeti ostili all'Italia resta però quella di inviare di tanto in tanto avvenenti ragazze in costumi succinti che attentano alla castità del miglior leader degli ultimi due anni luce. Non si esclude che di fronte all'incorruttibilità del miglior leader degli ultimi due anni luce gli alieni abbiano mandato sul nostro paese un fedele sosia del miglior leader degli ultimi due anni luce per screditare l'immagine del vero miglior leader degli ultimi due anni luce. Da un dossier dei servizi segreti emerge che gli alieni hanno alzato il tiro e che sono i responsabili della crisi economica, della disoccupazione, del precariato, delle migliaia di tonnellate di rifiuti a Napoli, del terremoto a L'Aquila e del crollo della casa dei gladiatori a Pompei, un disegno "che punta a far apparire il nostro governo come inadempiente, incapace di risolvere i problemi e colpevole di tutto". Il paese vive ore di fibrillazione nell'attesa dell'invasione. Da un sondaggio risulta che la maggioranza della popolazione è incapace di capire se nel frattempo il paese è governato dal miglior leader degli ultimi due anni luce o dal fedele sosia del miglior leader degli ultimi due anni luce mandato dagli alieni per screditare l'immagine del vero miglior leader degli ultimi due anni luce.

venerdì 26 novembre 2010

La scienza nuovissima

La notizia è di ieri ma le perle, come i diamanti, sono per sempre. Il ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani, dichiara in una intervista al  Corriere della Sera:
"A tutti i titolari di un contratto di fornitura di elettricità, siano essi famiglie o pubblici esercizi o professionisti, sarà chiesto di pagare il canone, perché ragionevolmente se uno ha l'elettricità ha anche l'apparecchio tv. Chi non ha la televisione dovrà dimostrarlo, e solo in quel caso non pagherà."

mercoledì 24 novembre 2010

Con tutte quelle bollicine!

Prendi una bottiglia di spumante, agitala in continuazione con forza, assicurati che il tappo sia a perfetta tenuta e che non ci sia alcuno sfogo per il gas. Se la bottiglia ti esplode tra le mani c'è poco da stupirsi, salvo essere irrimediabilmente idioti! Inoltre, vedendo la scena, una persona minimamente attrezzata di strumenti per leggere i fenomeni prima di interrogarsi sulla tenuta del tappo o sullo spessore delle pareti di vetro della bottiglia si interrogherebbe sull'inutile spreco di materia grigia che occupa la scatola cranica dell'agitatore della bottiglia.

martedì 23 novembre 2010

Sì, viaggiare!

Il tema del viaggio ha riempito milioni di libri e non sarà un post breve scritto dopo le otto di sera ad aggiungere qualcosa di nuovo al tema.

domenica 21 novembre 2010

Materie scivolose


Ma il preservativo lo può usare il prostituto o la prostituta? E' permesso se si va con uomini o con donne? Prima o dopo il contagio di AIDS? E soprattutto va preso a stomaco vuoto o dopo i pasti?
Sono materie difficili ma qui e qui e anche qui ci si può fare un'idea.

sabato 20 novembre 2010

Appunti di psicologia cognitiva

"I concetti relativi sembrano più difficili da apprendere da parte di un soggetto non umano dato che, come implica la loro stessa definizione, si basano su una suddivisione in categorie relativa, cioè che cambia in ogni situazione. Quello che è più scuro o più piccolo o più pesante in un caso può essere più chiaro, più più grande o più leggero in un altro e dunque se ci si basa su categorie assolute si possono commettere errori. Così un soggetto addestrato a distinguere la categoria «più scuro di» che ha imparato a scegliere l'oggetto «grigio» rispetto a quello «bianco» deve capire che «grigio» non è, di per sé, una categoria assoluta e dunque che sarebbe sbagliato indicare l'oggetto «grigio» se viene messo a confronto con uno «nero». Alex invece era in grado di osservare uno qualsiasi fra due oggetti, anche se erano nuovi per lui, e dirmi il colore di quello che era più grande oppure più piccolo." Irene M. Pepperberg, Il pappagallo intelligente, Micromega 7/2010, p. 80.

Dal barbiere

«Homo sum, humani nihil a me alienum puto», Publio Terenzio Afro («Sono un essere umano, non ritengo a me estraneo nulla di umano»).

- ...
- Come sta tu padre?
- Mejo, j'hanno messo a pompetta de morfina e co quella vai dappertutto.
- Ma magna?
- Poco, tocca menaje per fallo magnà. Giusto ieri sera ha magnato da cristiano normale.
- Se deve sforzà.
- Je sa tutto amaro, quella è la chemio.
- Ogni quanto la deve fà?
- Ogni ventuno giorni.
- E te come stai?
- Se va avanti.
- ...

La radio canta una canzonetta idiota e fuori il cielo si prepara per la pioggia.

***

Qual'è il limite del dolore che il mondo può sopportare? C'è un livello di saturazione per noi che ci chiamiamo vivi?

giovedì 18 novembre 2010

Infamie (de)contestuali

“A Sud si nascondono in tuguri e case di campagna da cui cercare di scappare dalla finestra, al Nord costruiscono palazzi come nel centro di Milano in via Santa Lucia.” Roberto Saviano, Repubblica on line.

Il solito retaggio borbonico! Saviano usa parole offensive per il sud, esigo diritto di replica.

martedì 16 novembre 2010

La città e la memoria


- Perché viaggi? - chiese Kublai Kan.
- Per raggiungere il punto esatto da cui sono partito. - rispose Marco Polo.

Proteste in differita

Maroni protesta vivamente per le dichiarazioni di Saviano sui rapporti tra 'ndrangheta e Lega. Al ministro deve essere sfuggita l'anteprima!
 
Il fido bobo non si cura dei giornali ma solo della tv, gliel'ha insegnato padron silvio!

domenica 14 novembre 2010

Voi cosa pensereste?


Se ci fosse una democrazia con due rami parlamentari e un tizio dicesse che si vota solo per uno dei due rami (quello che sfiducia il governo) io penserei che si tratta di un pazzo, oppure di un cretino che non capisce nulla del funzionamento delle istituzioni e ancor meno della democrazia. Voi cosa pensereste?




PS del 16 novembre, dopo la segnalazione di Marina invito a leggere l'articolo di Gustavo Zagrebelsky "La Costituzione privatizzata" su Repubblica on line.

venerdì 12 novembre 2010

Regalo per me

Questa sera mi sono fatto un regalo straordinario. Mi sono regalato un mazzo di fiori, ho annusato i primi e il profumo mi ha già fatto girare la testa....

Ci leggi, Signore, negli occhi
almeno,
nell'acerbità dei muscoli del volto
tesi,
il divenire ineffabile dell'anima,
il nostro struggimento per un bene
che non può giungere oltre
il poverissimo limite del pianto?

Piccoli canti, 1947-1948. In: Alda Merini, La presenza di Orfeo, 1953.
Dalla raccolta di opere di Alda Merini, Il suono dell'ombra. Poesie e prose 1953-2009. Arnoldo Mondadori, 2010.

Le poesie della Merini vanno lette poco per volta, troppe potrebbero travolgere i sensi.

Vecchi sassolini

Mi tolgo un vecchio sassolino dalla scarpa.
Leggendo qua e là nella rete incappo nella famigerata Legge 40 del 2004, quell'obbrobrio sulla fecondazione assistita che la Corte Costituzionale sta facendo a pezzi un po' alla volta. In quella legge si parla di 'fecondazione eterologa' che sebbene non definita dalla stessa legge si desume si tratti della fecondazione con il ricorso a seme non appartenente al proprio partner, ovviamente unito in sacro vincolo di matrimonio! La legge vieta questo tipo di fecondazione, non sia mai che il tradimento si insinui in maniera subdola tra le serene mura della famiglia italiana!
Ora! Si da il caso che tra noi biologi il termine eterologo si riferisca a qualcosa che riguarda specie diverse e che solo per blanda analogia assume il significato che la legge ha utilizzato. Siccome la fecondazione tra specie diverse non può avvenire, salvo i rari casi di ibridazione, e l'argomento della fecondazione è argomento eminentemente di biologia mi sono sempre chiesto: si tratterà dell'ennesimo stupro della lingua o di un butto di autocritica da parte di chi ha scritto la legge?
Nel secondo caso apprezziamo lo sforzo di chi vuole evitare ad altri il proprio dramma!

Crono, oggi

Rubens, Crono divora Poseidone
Luciano Gallino su Repubblica di ieri scrive, con la consueta lucidità,  delle recenti rivolte degli studenti inglesi e delle manifestazioni in Francia ed Italia contestualizzandole in un quadro molto ampio.

"La rivolta degli studenti inglesi e le manifestazioni di massa contro i tagli delle pensioni in Francia o quella promossa dalla Fiom a Roma in difesa del lavoro possono essere lette come un primo tentativo di difendere dall'Europa il modello sociale europeo. Un'espressione che suona un po' astratta, ma è ricca di significati concreti."
...
"I governi d'Europa danno la colpa [dei tagli alla spesa pubblica] a un'accoppiata infernale: il deficit crescente dei bilanci pubblici indotto dai costi eccessivi dello stato sociale, e la parallela diminuzione delle entrate fiscali causata dalla crisi. Nessuna delle due giustificazioni sta in piedi. Il deficit medio dei bilanci pubblici nei paesi della zona euro era appena dello 0,6 per cento del Pil nel 2007. Nel 2010 risulta aumentato di 11 volte, toccando il 7 per cento. Colpa di un eccesso di spesa sociale? Certo che no."

mercoledì 10 novembre 2010

Anastrofe


Ci basta pensare a te senza esecutivo!

Vertigine della lista

Sono davvero contento che Repubblica.it abbia pubblicato gli elenchi che lunedì scorso sono stati letti alla trasmissione di Rai3 Vieni via con me. Li ritengo straordinari, per questo voglio conservarli nel mio blog, come promemoria.

lunedì 8 novembre 2010

Assuefazione

E' una questione di fisiologia della percezione. Una carta straccia la noti in un posto pulito, non in una discarica. L'Italia è sommersa da rifiuti che nessuno più avverte.

domenica 7 novembre 2010

Fuori tempo

Volevo fare un post breve, molto breve. Giusto per fare una battuta sull'imbarazzante battuta che ieri sera Sallusti ha fatto su Bill Emmott, l'ex direttore di The Economist che nel 2001 scrisse il celebre articolo Why Berlusconi is unfit to lead Italy (Perché Berlusconi non è adatto a governare l'Italia). Ieri sera alla trasmissione 'In onda' su La7 Bill Emmott è stato intervistato (42' del video) - tra l'altro è uscito da poco il nuovo libro di Emmott "Forza, Italia: come ripartire dopo Berlusconi", edito da Rizzoli. Emmott è un signore molto educato, dotato di stile e di una buona dose di raffinata ironia. Caratteristiche che fanno vedere rosso il Sallusti che dopo aver visto l'intervista ha accennato un sorriso ebete e ha detto "adesso capisco perché Emmott simpatizza per Vendola, tutti e due ambigui e bizzarri" (46' del video). Ammiccava ad una supposta omosessualità di Emmott, peraltro infondata...chissà se magari Emmott mentre parlava avesse sputato per terra di tanto in tanto o si fosse toccato il pacco in vista di una bella ragazza forse Sallusti lo avrebbe apprezzato! Quello sì che è un vero uomo, avrebbe detto. Che dire? Un po' fa pena vedere un misero sprovveduto che di fronte agli argomenti di Emmott non può che fare ricorso a quello che gli viene meglio, le battute da bettola.
Allora io che oggi sono vestito da avventore di bettola, avendo notato alcune sospette somiglianze guardando il volto di Sallusti, volevo fare un post così:

Emmott e Vendola: Soggetti ambigui e bizzarri secondo Sallusti.


Sallusti e Nosferatu: Soggetti ambigui e bizzarri secondo me.

Porca miseria! Sono arrivato tardi, qualcuno aveva visto la somiglianza prima di me.

sabato 6 novembre 2010

La legge e il paese

La legge - Il pacchetto sicurezza inasprisce la lotta alla prostituzione sulle strade.
Il paese - Si raccomanda alle prostitute di cercare filantropo di buon cuore che le accolga in sontuoso palazzo o in villa vista mare, richiesta discrezione in caso di minore età della signorina o di impegni istituzionali del filantropo.

giovedì 4 novembre 2010

I mendicanti del pensiero

"Maria Antonietta, «spaventoso destino tutto disseminato di intersignes», si avvicinò alla soglia dei troppi significati, che poi la tempestarono, quando entrò a Strasburgo, fidanzata quattordicenne, in una carrozza di cristallo. Come per il giovane Buddha, storpi, vecchi e malati erano stati nascosti. In un’isola in mezzo al Reno i maestri di cerimonia avevano fissato il luogo dove l’arciduchessa doveva essere consegnata, nuda, nelle mani degli inviati del suo sposo. Un edificio apposito era stato costruito per accoglierla e le sue sale erano decorate con omaggi alla futura regina. Nella sala principale, l’occhio si perdeva su vasti arazzi, dono inaugurale della Francia.

martedì 2 novembre 2010

Requiem

Requiem aeternam dona eis, Domine.
Lascia che riposino Signore,
che la terra non sia fredda.
Libera nos Domine de morte aeterna
in die illa tremenda.
Da quale trono potrai giudicare, Domine?
Non hanno atteso il giorno delle lacrime per piangere,
il dolore si è riconosciuto nello specchio dei loro occhi.
Cos’altro potrai chiedere nel giorno del giudizio?

Kyrie eleison, Kriste eleison.
Pietà per tuo figlio che muore sempre,
ogni giorno, non solo in croce,
quasi mai innocente.
Agnus Dei que tollis peccata mundi
miserere nobis.
Miserere per i crimini
che dobbiamo compiere.

Mors stupebit et natura,
cum resurget creatura.

Lasciaci dormire Domine,
nel giorno tremendo saremo stanchi per risorgere
e altri giorni ricorderemmo da chiederti conto.
Libera eas de ore leonis.
L’antica promessa non ricordiamo più
e il pane quotidiano non è mancato
per nutrire la bocca del leone,
morte stupita per sogni e attese.

Requiem aeternam dona nobis, Domine,
et lux perpetua lucebit nobis.




Giuseppe Verdi, Messa di Requiem, 1874. UC Davis Symphony Orchestra and University Chorus. Jeffrey Thomas, direttore; Arianna Zukerman, soprano; Judith Malafronte, mezzo-soprano; Steven Tharp, tenore; David Arnold, baritono, e coro degli alunni. 2004.

giovedì 28 ottobre 2010

Ancora sulla patata

Qualche giorno fa ho dedicato un post alla patata dematerializzata. Marina e Damiano - che ringrazio sinceramente per la segnalazione - mi fanno notare che la realtà, come al solito, ha anticipato la fantasia. Non sono state scritte delle linee guida per la coltivazione della patata ma poco ci manca. E' storia di qualche tempo fa e qualcuno sicuramente la ricorderà ma in tutta sincerità devo dire che io non me ne ricordavo affatto. Resta da sperare che i consulenti che saranno stati sicuramente coinvolti in questa vicenda non mi chiedano i diritti d'autore!

lunedì 25 ottobre 2010

La ferrea logica del dott. Marchionne

Chi vuole una valutazione seria delle dichiarazioni che Sergio Marchionne ha rilasciato ieri sera a Che tempo che fa può leggere quanto dice Luciano Gallino su Repubblica (l'articolo è su Micromega on line, insieme ad altri articoli molto interessanti di Massimo Roccella e Guido Viale).
Io mi limiterò ad un paio di valutazioni polemiche e senza costrutto, come si addice ad un blogger incavolato.

sabato 23 ottobre 2010

La patata dematerializzata

Personaggi:
  • Consulente A
  • Consulente B
  • Contadino C
A - Come vanno gli affari?
C - E come vuoi che vadano? La terra è avara.
B - Noi portiamo buone notizie.
C - Ah sì!
A - Certo, possiamo suggerire un nuovo modo di coltivare la terra, un modo per ottimizzare la produzione e far aumentare i suoi guadagni.

martedì 19 ottobre 2010

Conversazioni di oggi

Questa conversazione è avvenuta oggi, su un treno in corsa. A parlare è una signora che risponde al proprio cellulare interrompendo la deliziosa suoneria che l'intera carrozza ha potuto apprezzare. La signora è amabilmente seduta di fronte a me che tento disperatamente di leggere qualche verso di Hardy. Dopo la terza volta che assisto, mio malgrado, ad una conversazione di questo tipo, sempre della stessa signora, ho deciso di trascrivere quello che ascoltavo per consegnarlo ai posteri. Magari stavo assistendo a qualcosa di illuminante e sulle prime non me ne rendevo conto.
Purtroppo manca quanto riferisce l'altro interlocutore, sapremo darci un motivo di questa gravissima perdita.

Pronto, pronto. Io ti sento, tu mi senti? Pronto, non prende, mannaggia. Cosa? Io ti sento, la pancetta? Sì, la pancetta e l'uovo. Pronto! Non ti sento, ma perché non mi senti? Da quando hai cambiato cellulare non si riesce più a parlare. Ti mando un messaggio, tranquillo neanche io pago, ho la wind. Pronto, che cosa? Dove sono? In treno. Sì, forse è per quello che non mi senti ma è questo cellulare che non prende. Io ti sento, tu mi senti?

Principio di legalità

Quando i principi di legalità sono baluardi indiscutibili.


Evidentemente la Signora Bongiorno, fedele ai principi di legalità e di equità, aveva previsto che si fissasse un giusto prezzo per questa polemica.

giovedì 14 ottobre 2010

Domande sospese

Ieri ho visto Exit su La7, il titolo della puntata era Fabbriche d'odio, si parlava dei rapporti sindacali, dei diritti del lavoro, della globalizzazione, un sacco di argomenti interessanti. Ho imparato un sacco di cose nuove, a costo di procurarmi un infarto, ma ho imparato tante cose che non avrei mai immaginato. Dunque ricapitoliamo:

lunedì 11 ottobre 2010

Singolari convergenze

Era il maggio del 2007 quando ho scritto questo pezzo. L'occasione per proporlo in questo blog è data dai violenti scontri a Belgrado durante una manifestazione del gay pride e il lapidario post di Fabristol dedicato a questa vicenda. Riporto quanto scrissi allora con piccole modifiche per rendere più chiara l'esposizione di una ipotesi che può sembrare ostica, se continua ad esserlo mi spiace, vuol dire che non riesco ad essere più chiaro. Dopotutto non è nulla di serio.

domenica 10 ottobre 2010

Campagne per informare

Chi gira per Roma in questi giorni può vedere due campagne di partito.

Io non sono un sostenitore del PD ma certamente un po' di considerazioni e paragoni saltano subito alla mente...e non venitemi a raccontare che il Governo si è espresso su Sakineh con gli appelli di Frattini e della Carfagna e dei manifesti appesi al Ministero delle pari opportunità o delle varie giunte di governo locale perché la mia domanda è precisa.
Ai due partiti cosa preme di più far sapere ai propri elettori in giro per Roma? Cosa preme far sapere a quegli elettori che non passano davanti ai ministeri?


Per chi non vive a Roma. Le sentite scuse del senatur si riferirebbero alla sua dichiarazione che SPQR per lui significa Sono Porci Questi Romani, è stato merito indiscusso del sindaco Alemanno far cambiare idea al prode condottiero padano facendogli assaggiare prelibatezze culinarie della cucina locale, come pajata e coda alla vaccinara. La pietosa scena è stata mandata sui tg nazionali dove abbiamo potuto vedere l'illustre ospite riconciliato mentre veniva imboccato dalla Presidente della Regione Polverini. Che dire? Quando culture così distanti si incontrano si resta senza fiato!

giovedì 7 ottobre 2010

Non solo questioni di etichetta

Con gli ultimi tre post per me si è consumato un piccolo dramma. Niente di così rilevante per altri, nessuno si è accorto di nulla, eppure per una mente incline alle elucubrazioni la cosa può assumere una certa importanza.
Chi segue questo blog saprà che da qualche tempo è entrato a far parte della comunità di Kilombo, un metablog che raccoglie blog variamente aderenti ad una idea di sinistra (anch'essa molto varia, sia l'idea sia la sinistra!). Per postare in Kilombo bisogna assegnare i post a determinate categorie, le cosiddette etichette, e quelle previste dal metablog sono molto chiare, diciamo che è abbastanza facile l'assegnazione di un post. Ecco, il mio dramma è tutto qui, nella difficoltà di assegnare un'etichetta che possa definire in maniera soddisfacente i post e dico subito che non è un problema di Kilombo e, per quanto a me le etichette stiano strette, se avete la pazienza di continuare a leggere spero di chiarire che non è neanche un problema esclusivamente mio, purtroppo.

lunedì 4 ottobre 2010

Contestualizzazioni a intermittenza


Suvvia Santo Padre, contestualizzi! Magari a qualche coppia con problemi di sterilità un po' di bene sarà venuto da questo signore, che ne pensa? Molta gente è venuta al mondo grazie a lui, magari in una religione che celebra la vita questo è un fatto positivo, cosa ne dice?
Se ha problemi a contestualizzare si faccia consigliare da Monsignor Fisichella, lui ha recentemente teorizzato la contestualizzazione della bestemmia e non avrà problemi a insegnarle come si contestualizza l'assegnazione di un premio Nobel.

sabato 2 ottobre 2010

Problemino di idraulica

Supponete di avere due tubi stretti e un flusso di liquidi che va da un verso all'altro come quello qui schematizzato:
Il verso del liquido non conta ma supponiamo che sia da sinistra a destra. Tra i due tubi c'è una interruzione. Quale soluzione trovate per far aumentare il flusso dei liquidi?

Pensateci attentamente.....

lunedì 27 settembre 2010

Scoop

Villa San Martino da Wikipedia
Ebbene sì, visto che siamo in tempi di rivelazioni scottanti, di segreti e misfatti, di dossier riguardanti case e appartamenti, lancio anch'io una notizia bomba, un vero e proprio scoop, un'anteprima assoluta, roba che scotta. Pare sia spuntata una faccenda di assoluto rilievo che, se confermata, sconvolgerà la vita politica, altrimenti tediosa, di un paese che una volta faceva parte dell'Europa. La notizia viene da un'isola nel mar dei caraibi dove in una cassaforte è stato rinvenuto un manoscritto di un autore sconosciuto che narra di oscure vicende riguardo l'acquisto di una «casa di abitazione».

venerdì 24 settembre 2010

La metafisica della solitudine

"Ecco: Agostino è il primo a capire che certe questioni, viste dall'esterno, non hanno soluzione e quando capisce questo inventa il genere dell'autobiografia, le Confessioni. Ma Leibniz è il filosofo che sull'idea dell'essenziale individualità di una vita degna del nome di «personale» edifica una metafisica. C'è in questo un che di profondamente irriducibile, che ha costituito una delle categorie costanti del mio pensiero: la categoria di unicità." Roberta De Monticelli[1]

lunedì 20 settembre 2010

Riflessione tardiva

Troppo bello per non copiarlo, l'autore mi perdonerà. Il pezzo che segue è un post ripreso dal blog Bioetica, ed è una definizione dei diritti che trovo straordinaria per le innumevoli vie di riflessione che apre.

giovedì 16 settembre 2010

Assolo per coro

Fabrizio Manco non è un musicista, è un performer, come si usa dire, eppure suona una molteplicità di strumenti. Suona strumenti davvero singolari, strumenti insoliti, tra tutti gli strumenti i più inattesi.

lunedì 13 settembre 2010

Lezioni di etica positiva

Giorgio Stracquanio, deputato del Pdl: "E' assolutamente legittimo che per fare carriera ognuno di noi utilizzi quel che ha, l'intelligenza o la bellezza che siano. E' invece sbagliato pensare che chi è dotato di un bel corpo sia necessariamente un cretino. Oggi la politica ha anche una dimensione pubblica. Ci si presenta anche fisicamente agli elettori. Dire il contrario è stupido moralismo" ... "Se anche una deputata o un deputato facessero coming out e ammettessero di essersi venduti per fare carriera o per un posto in lizza non sarebbe una ragione sufficiente per lasciare la Camera o il Senato" (da Repubblica.it).

Il deputato Stracquadanio non mancherà coerentemente di trasmettere ai suoi figli i principi in cui crede, da parte mia ho solo un paio di dubbi che mi piacerebbe chiarire. Il primo dubbio riguarda la frase "oggi la politica ha anche una dimensione pubblica", il secondo dubbio è di ordine etico ma, per carità, niente moralismo.
Per quanto riguarda il primo dubbio ho sempre pensato che la politica avesse solo una dimensione pubblica, sarebbe interessante chiarire di che natura è l'altra dimensione della politica di oggi. Per il secondo dubbio invece noto che dalle dichiarazioni del deputato emerge un'etica che potrei definire positiva (che inerisce quello che si può fare), a questo punto mi chiedo se il deputato può fornire indicazioni circa un'etica negativa (inerente a quello che non si deve fare). Immagino che la cosa non debba costare troppo sforzo all'onorevole!

domenica 12 settembre 2010

La voce interiore

Dal sito La Stampa di oggi "... alla richiesta della Meloni che chiede se non sia il caso di inserire le norma dell’incandidabilità per chi ha avuto problemi con la giustizia, il premier replica secco: «Sono assolutamente d’accordo ma con una precisazione e cioè che il giudizio non lo dia una certa magistratura, ma un organo interno al nostro partito»."

sabato 11 settembre 2010

Fanatismo nostrano

da: il manifesto 11.09.2010

Ieri Berlusconi in Russia ha detto che "in molte democrazie la magistratura ha assunto un potere indipendente da tutti gli altri poteri dello Stato, mentre la magistratura non deve essere un potere dello Stato ma un ordine dello Stato." Per non dire che il Parlamento è visto come un intralcio al Governo, che il Capo dello Stato e la Corte Costituzionale sarebbero vestigia della storia e che adesso sono ormai inutili orpelli "che vanno a scapito della governabilità del paese."

giovedì 9 settembre 2010

Traffico sulle provinciali

Qualche giorno fa ho scritto dei post sui sentieri sardi della transumanza o sul traffico delle provinciali montane. Tra il serio e il faceto il tono dei post era canzonatorio di un certo mito del progresso tecnologico che solitamente è invocato in proporzione diretta alla sofferenza procurata da stitichezza mentale. Adesso è il caso di affrontare questa delicata faccenda con la dovuta serietà, poi però non dite che i miei post sono pesanti!
Con tempismo perfetto Marina mi ha fatto avere una serie di foto sul traffico di alcune strade provinciali molisane nei paraggi di Pietrabbondante che mi aiuteranno nell'impresa. Le foto sono state scattate in un lasso di tempo molto breve e fotografano - è il caso di dirlo - una situazione che non è difficile vedere in alcune zone d'Italia. Queste foto mostrano chiaramente le conseguenze devastanti del traffico sulle strade delle aree densamente urbanizzate.
Grazie a Marina per questo contributo straordinario e grazie a Damiano che delle foto è l'autore.

mercoledì 8 settembre 2010

Impegni istituzionali

Dal Corriere.it "...all'indomani del vertice di Arcore, il leader della Lega Bossi ribadisce: «Sì, chiederemo l'incontro al presidente della Repubblica». Bossi a Montecitorio, rispondendo a chi gli chiede se abbia intenzione, insieme a Silvio Berlusconi, di chiedere un incontro al Quirinale per parlare del ruolo del presidente della Camera Gianfranco Fini. «Aspetta - replica il Senatur - bisogna prima vedere quando siamo liberi io e Berlusconi. C'è un giro di telefonate»." (grazie a Marina per la segnalazione dell'articolo)

Un giro di telefonate? Due incompetenti presuntuosi pensano di salire al Colle per chiedere una cosa assurda come le dimissioni del Presidente della Camera e dicono che devono vedere quando sono liberi?
Ma questi due cosa pensano di andare a fare dal Presidente della Repubblica, la merenda?
A ragazzì, se siete tanto impegnati ditelo che organizzo una allegra compagnia e al Quirinale ci vado io e i miei amici per chiedere che trucco usa il Presidente della Repubblica per non scoppiare a ridere tutte le volte che in giro per l'Italia gli riferiscono le vostre dichiarazioni!

PS - I miei amici fanno giustamente notare che con tutta probabilità l'unico metodo efficace per non ridere è pensare a quanto c'è da piangere.

lunedì 6 settembre 2010

Della perspicacia

Fini a Mirabello ha messo in fila una serie di considerazioni che rappresentano l'abc della democrazia. La cosa curiosa è che in Italia c'è un tale digiuno di democrazia, causato anche dalle 'amicizie' di Fini, per cui una mera elencazione di ovvietà diventa manifestazione di acume politico. La verità è che quanto detto da Fini è apprezzabile e costituisce la base, spesso implicita, per la costruzione di qualunque discorso in democrazia. Il discorso di Fini inerisce i principi fondamentali di ogni contrattazione argomentale in politica, indipendentemente dal colore politico. Quando questo tipo di argomentazioni non sono più oggetto di riflessione e analisi ma di comizi e foga popolare allora diventano il sintomo di una patologia del sistema molto grave. Sarò all'antica o forse sarà per un eccesso di spirito critico ma uno che ci mette 15 anni ad accorgersi di cose evidenti come il sole lo ritengo un tonto.
Meglio tardi che mai!
Che la sinistra penda dalle labbra di Fini fino a fargli una proposta di alleanza che non poteva che essere rifiutata è soltanto la ciliegina sulla misera torta del 'pensiero politico' in Italia. Per non dire che Tremonti ormai raccoglie consensi e stime per diventare Capo del Governo! Che dire? Quando la cultura politica di un paese è un gioco al ribasso la previsione del futuro diventa facile.
Perché in questo gioco delle marionette ci sia ancora una parvenza di disegno politico di lungo termine comincio a pensare che la giostra di Fini faccia parte di un progetto di inclusione dell'opposizione all'interno del governo della destra, che dell'opposizione fuori dal governo non si parli più e buonanotte!
Dopotutto cos'è la democrazia se non continua inclusione delle diverse istanze sociali?

sabato 4 settembre 2010

Mestieri


Immaginavo mondi,
intrecciavo ghirlande di stelle.
Affacciato alla balaustra del tempo
mi sporsi curioso
e caddi in una bolla di sapone
per una folata di vento distratta.

Da allora mille anni e più mestieri,
giocoliere di desideri,
equilibrista di passioni,
trapezista senza rete
appeso alle parole,
spiccavo salti mortali
da un sogno all'altro.
Passavano le giornate
nell'incanto del pubblico
che dimentica ogni spettacolo.

Adesso scolpisco nuvole
a mani nude
e ho le dita dolenti.

giovedì 2 settembre 2010

Sicurezza sulle mulattiere

Un tempo, non molto lontano, due carretti tirati da due muli viaggiavano lungo una mulattiera stretta che correva lungo il fianco di una montagna. I due carretti procedevano lentamente l'uno incontro all'altro e quando erano di fronte i carrettieri rallentavano e accostavano sul ciglio del precipizio. I due carretti sfilavano piano, i muli si annusavano, i carrettieri si salutavano e andavano via. Incontrarsi su una mulattiera con un carretto tirato da un mulo non era molto sicuro ma bastava stare attenti e andare molto piano per evitare il rischio di cadere nel precipizio.

Dopo qualche tempo uno dei due carrettieri, per sentirsi più sicuro, comprò una piccola auto e quando incrociava il carretto sulla mulattiera il passaggio era complicato. Il carrettiere faceva fare al mulo un passo di lato ai bordi della strada, la povera bestia temeva un po' ma alla fine cedeva alle insistenze del padrone. Dopo qualche tempo anche il secondo carrettiere comprò una piccola auto, per sentirsi più sicuro. Il suo mulo fu mandato al macello, come quello del primo carrettiere. La mulattiera non era più larga abbastanza da far passare le due auto, allora l'amministrazione comunale aprì un cantiere per allargare la mulattiera e farla diventare una strada comunale. Quando le due auto si incrociavano sulla nuova strada gli autisti rallentavano, si salutavano di sfuggita e andavano via ma in alcuni punti, soprattutto in curva, era ancora pericoloso incrociarsi.

Dopo qualche tempo uno dei due autisti comprò un'auto più grande, per sentirsi più sicuro, e quando le due auto si incrociavano sulla strada comunale l'auto più piccola doveva accostare e rischiava di cadere nel burrone, allora anche l'autista con l'auto più piccola comprò un'auto più grande, per sentirsi più sicuro. La strada comunale non aveva più le dimensioni idonee per far passare le due auto. L'amministrazione provinciale aprì un cantiere per far diventare la strada comunale una provinciale. Al termine dei lavori i due autisti si incrociavano tranquillamente lungo la strada senza salutarsi, ma nei tratti in curva e in salita restava qualche pericolo quando si accostava troppo sul ciglio della strada e bisognava rallentare perché passassero le due auto.

Dopo qualche tempo uno dei due autisti, per sentirsi più sicuro, comprò un SUV e quando le due auto si incrociavano lungo la strada provinciale l'auto più piccola accostava pericolosamente sul ciglio della strada per far passare il SUV. Dopo qualche tempo anche l'altro autista comprò un SUV, per sentirsi più sicuro. La provinciale non era più una strada idonea a far passare i due SUV quando si trovavano uno di fronte all'altro. L'amministrazione statale non aveva i soldi per aprire un cantiere per far diventare la strada provinciale una strada statale e sul fianco della montagna non si poteva realizzare una statale senza causare disastrose frane.

Dove prima si incrociavano due carretti su una mulattiera adesso ci sono due SUV, fermi uno di fronte all'altro su una provinciale. Prima due muli trasportavano due carrettieri e due carretti carichi, adesso trecento cavalli non riescono a far muovere due somari!


martedì 31 agosto 2010

Proteste a tema!

Finita la visita del satrapo libico al satrapo italiano. La Lega protesta, i finiani protestano, i vescovi protestano!

Strano! Forse i signori che protestano non ricordano di sostenere il capocirco che intrattiene queste edificanti relazioni internazionali. Non ricordo le stesse proteste quando gli immigrati africani sono stati rispediti in Libia e sono spariti nel deserto in seguito al cosiddetto accordo di amicizia Italia-Libia.

Adesso protestano tutti! Utile esercizio per non guardare le mani sporche di sangue, e non possono neanche vantare la potenza drammatica di Lady Macbeth questi miserabili.

domenica 29 agosto 2010

Pastorizia moderna

Tornando dalle vacanze mi è capitato di ascoltare qualche notiziario radio lungo l'autostrada intasata. Mi ha colpito un'intervista all'assessore all'agricoltura della Regione Sardegna che a proposito delle manifestazioni di protesta dei pastori sardi ha detto che bisogna abbandonare una visione romantica della pastorizia per rendere moderna questa importante attività economica della Regione. Mah! Non so cosa intenda l'assessore per visione romantica della pastorizia ma ho il sospetto che sia la visione dei pastori che si fanno un mazzo da mattina a sera per vedersi pagare il latte meno dell'acqua minerale! Cosa ci sia di romantico poi l'assessore dirà. Sicuramente l'assessore Prato ha in mente una pastorizia proiettata verso il futuro, in armonia con una visione industriale.
Ecco! io ho capito che bisogna essere propositivi, per questo lancio un idea per integrare la pastorizia con le attività edilizie ed il progresso infrastrutturale. Capisco che le idee che vado ad abbozzare sono troppo avanzate per questi tempi ma chissà, forse potranno trovare spazio in un futuro non troppo lontano quando il paese sarà retto da un palazzinaro e la giunta regionale sarda sarà formata agenti immobiliari.

Il progetto prevede la realizzazione di giganteschi tapis roulant lungo i tragitti della transumanza per rendere più agevole il percorso delle pecore che, ristorate dal viaggio, produrranno certamente più latte. Durante il tragitto il gregge sarà allietato da danze e rappresentazioni di mammuttones per non perdere le tradizionali radici della regione. Il pastore seguirà i movimenti del gregge da una centrale computerizzata che riceve segnali satellitari. Addetti specializzati in mappatura satellitare formeranno periodicamente i pastori per insegnare loro l'utilizzo delle sofisticate attrezzature. Durante la brucatura i pastori usufruiranno del complesso termale che sarà realizzato nella Barbagia di Ollollai, apposite stanze con vasche ad idromassaggi saranno realizzate per le pecore per favorire la produzione di latte. Un complesso residenziale a scopi curativi sorgerà sulle catene del Supramonte per ospitare le pecore con problemi di allattamento ed i pastori che ne faranno richiesta. Le villette saranno convenzionate con il sistema sanitario nazionale per mantenere un legame con il settore pubblico e perché non si dica che tutto è in mano ai privati. La mungitura degli ovini sarà curata direttamente da lavoratori precari laureati in materia agronomiche e specializzati nel settore del turismo, la paga giornaliera degli operatori consisterà in una porzione di pecorino sardo accompagnato da pane carasau. In questo modo si abbasseranno i costi della produzione di latte e saranno incrementati i margini di utile per i pastori.
Si tratta sicuramente di un progetto molto ambizioso ma per riprendersi dalla crisi economica bisogna guardare lontano per favorire il progresso del paese.

Visto che sono in vena di proposte per il futuro e considerato che ieri ho fatto un paio di ore di coda su un'autostrada intasata lancio anche un'idea per un turismo di qualità: autostrade a numero chiuso, come le Università!

...pensateci bene prima di ridere di queste idee, con tutte le idiozie che tocca sentire è molto probabile trovare un imbecille che le proponga sul serio.

lunedì 16 agosto 2010

Italia e nuvole

Separazione nel partito dell'ammmore dopo 15 anni di felice connivenza. Succede nelle migliori famiglie. Adesso per il lungimirante Fini si aspetta la promozione a politico intelligente by default, come D'Alema!

L'Italia di Prandelli perde l'amichevole con la Costa d'Avorio perché pioveva a dirotto. I nostri avversari giocavano sotto un cielo stellato.

Progetto ambiziosissimo per la scienza. Un team di biologi, medici, psicologi e biochimici, tra cui diversi premi Nobel, tenteranno di dare una risposta all'annosa domanda: c'è vita intelligente negli studi televisivi di Voyager e del TG1? Numerosi scienziati hanno già fatto sapere di essere pessimisti sull'esito della ricerca.

Rivelazione sconvolgente, Bonanni è un sindacalista! Caduto questo tabù si attende con trepidazione l'annuncio che persino Capezzone sia un politico.

Notti estive


Inspiegabile,
come un allarme disperato
in una notte umida d'estate
che inganna i circuiti elettrici.

Uno squarcio nel silenzio
e non puoi chiudere le finestre
che il caldo è soffocante.

Così si viene al mondo,
da una lacerazione nel buio
e il sonno è già andato via.

Poi all'improvviso,
quando ormai non l'aspetti,
torna il silenzio.

Così si va via dal mondo.

venerdì 30 luglio 2010

Arrivederci e addii

Ho sempre amato le canzoni del saluto dove ci sono ciao, arrivederci, addii. Mi piacerebbe avere un cd con una selezione di queste canzoni ma non ho mai saputo come fare. Mi consolo con questo post che vuole essere anche un saluto per queste vacanze e, se tutto va bene, un arrivederci (si fa per dire) a settembre.
L'elenco è in ordine alfabetico per nome dell'autore ma se Bella ciao non fosse andata in cima da sola ce l'avrei messa io.

Anonimo, Bella ciao
Caterina Caselli, Insieme a te non ci sto più (arrivederci amore, ciao)
Domenico Modugno, Addio addio
Domenico Modugno, Piove (ciao ciao bambina)
Domenico Modugno, Vecchio frack
Fabrizio De Andrè, Amico fragile
Francesco De Gregori, Ciao ciao
Francesco Guccini, Addio
Francesco Guccini, Incontro
Gianluca Grignani, Ciao e arrivederci
Gianna Nannini, Treno bis
James Blunt, Goodbye my lover
Louis Armstrong, Hallo Dolly
Lucio Battisti, Arrivederci a questa sera
Lucio Dalla, Ciao a te
Lucio Dalla, Ciao 
Luigi Tenco, Ciao amore ciao
Petula Clark, Kiss me goodbye
Petula Clark, Ciao ciao
Renato Rascel, Arrivederci roma
Roberto Vecchioni, Shalom
Sergio Endrigo, Le parole dell’addio
The Manhattan/Barry White, Let’s just kiss and say goodbye
Umberto Bindi, Arrivederci
Vasco Rossi, Ciao

A presto e buon riposo a tutti.

PS - Rettifico il contenuto di questo post smentendo categoricamente quanto affermato - e non sono passate neanche 48 ore!

PPS - Dimenticavo! Se conoscete altre canzoni del saluto fatele conoscere anche a me.

PPPS - Smentisco! A prescindere.

PPPPS - Raccolgo con piacere il suggerimento di Giuseppe e aggiungo alla lista:

Pink Floyd, Goodbye blue sky
Pink Floyd, Goodbye cruel world

PPPPPS - Siccone il ddl sulle intercettazioni è stato ritirato non ritratto più nulla!

giovedì 29 luglio 2010

Del progresso tecnologico e del lavoro

"Come nota Simone Weil in un suo libro sullo sradicamento, se fra migliaia di anni un archeologo trovasse due martelli, uno semplice e l'altro pneumatico, analizzando la loro struttura, il loro peso, la loro forma, arriverebbe a comprendere che il primo fu inventato da un artigiano che sapeva di doverlo usare personalmente; il secondo, invece, fu inventato da un ingegnere che sapeva di non doverlo usare mai.
Quando un lavoro è pericoloso o faticoso, non genera motivazione ma repulsione. Per vincerla, viene usata la costrizione (per gli schiavi) e la retribuzione (per i salariati). Per lubrificarne la sopportazione, vengono mobilitate ideologie, religioni, sociologia e psicologia."  
Domenico De Masi, Il futuro del lavoro. Fatica e ozio nella società postindustriale, R.C.S. Libri S.p.A., 1999, pp. 46-47.

Supplemento di razionalità!

Poche parole, anzi nessuna, ho già scritto nel precedente post della razionalità dell'homo oeconomicus. Questa meravigliosa canzone di Luigi Tenco è un supplemento.



mercoledì 28 luglio 2010

Se questa è razionalità

I modelli sono rappresentazioni della realtà, sono utili schemi mentali che ci permettono di interpretare il mondo che ci circonda e lo fanno perché a loro volta producono un'immagine mentale del mondo. Questa caratteristica li rende al tempo stesso lenti utili per osservare il mondo e inevitabilmente filtri al mondo. Fin qui nessuna novità, tutto sommato si tratta di una variazione su un tema che aveva già solleticato Tommaso d'Aquino (Veritas: Adaequatio intellectus ad rem. Adaequatio rei ad intellectum. Adaequatio intellectus et rei.),  con la differenza che a mio modesto avviso l'adaequatio non può dirsi mai compiuta, altrimenti, come direbbe un altro dottore della Chiesa, sarebbe come voler svuotare il mare con un bicchiere! Ma lasciamo perdere le diacroniche dispute dei dottori della Chiesa che non sono materia facile.

Perché i modelli siano effettivamente utili ad orientarci nella complessità che ci circonda devono essere semplici rispetto alla complessità del mondo, non possono contenere tutti i dettagli altrimenti sarebbero inutili, come la mappa perfetta di Borges ("una mappa dell'impero che aveva l'immensità dell'impero e coincideva perfettamente con esso", Jorge Luis Borges, Del rigore nella scienza. In L'artefice, Adelphi). Tuttavia, pur nella necessaria semplificazione, i modelli che rappresentano il mondo devono rispettare dei vincoli e solitamente si sostiene che siano i modelli a doversi adeguare o, meglio, avvicinare al mondo e non viceversa. Questa affermazione ha implicazioni davvero molto complicate: come può un modello mentale essere adeguato al mondo se è il primo e unico strumento attraverso cui conosciamo il mondo? Inoltre, ci sarebbe da specificare che la semplificazione dei modelli è una trasduzione di scala dei fenomeni ma il discorso si complicherebbe ulteriormente. Qui scarto di lato e dico che un blog è pur sempre un blog e non può certo essere il posto per trattare simili questioni! Per quanto io non sia un esperto del settore direi che anche l'economia che vediamo operare nel mondo occidentale è un modello, un gigantesco modello che rappresenta e regola le esperienze di scambio tra gli esseri umani. Ora di tutti i modelli questo mi pare quello più esposto al pericolo di diventare simulacro sostitutivo del mondo. Oserei dire che si tratta di un modello che in-forma il mondo dei suoi vincoli, insomma a farla breve non è il modello che si adegua al mondo o che imita il mondo ma il rovescio. Il rischio dei modelli è infatti quello di trasformarsi da lenti o filtri a veri e propri freni per la comprensione del mondo, in altre parole possono diventare una sorta di gabbia cognitiva. "La scienza è vera. Non fatevi traviare dai fatti." sostiene il credo di Finagle.

Ma quali sono i fondamenti del modello economico neoclassico? Qui lascio la parola a chi di queste faccende ne sa sicuramente più di me (Mauro Bonaiuti, Introduzione al testo di Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia. Verso un'altra economia ecologicamente e socialmente sostenibile. Bollati Boringhieri. 2003). Alcuni passaggi possono risultare ostici ma vi assicuro che vale la pena perderci un po' di tempo e poi se li ho capiti io allora significa che non sono proprio difficili.

«La moderna teoria del consumatore, come del resto l'intera economia neoclassica, si basa su una lunga serie di assunti o ipotesi. Tra questi, alcuni hanno un carattere generale, o potremmo dire antropologico, sono cioè relativi alla concezione dell'uomo sottesa dalla teoria. Altre hanno un carattere più tecnico e servono a garantire la deducibilità, date certe premesse, di alcune conclusioni «desiderate» (unicità, stabilità dell'equilibrio ecc.). Insieme costituiscono l'intelaiatura assiomatica su cui si regge l'intero edificio neoclassico.» [...]
«L'homo oeconomicus è razionale. Tutta la scienza economica è informata dal principio di razionalità.» [...]
«Secondo la teoria neoclassica l'unità di analisi è l'individuo: il comportamento economico è determinato dalla somma di comportamenti individuali. La dimensione sociale o di gruppo è assente dall'analisi economica standard. Difficilmente si potrebbe immaginare un'ipotesi più irrealistica di quella secondo cui il comportamento economico è astraibile dalla dimensione sociale.» [...]
«Universalismo o naturalismo. E' la concezione secondo cui l'economia rispecchia leggi naturali. Ciò porta a considerare le leggi economiche come tendenzialmente universali, cioè a-storiche, applicabili in ogni contesto geografico, storico e culturale.» [...]

«La teoria neoclassica del consumatore ha, come tutte le analisi logico-deduttive, meriti innegabili. Essa ha il pregio di sgombrare il terreno da equivoci e di impedire comuni errori di pensiero: date certe premesse è possibile dedurre certe precise conseguenze. Tuttavia i suoi meriti oggi non vanno molto oltre questo punto. Non solo la concezione dell'uomo su cui si fonda è, come abbiamo visto, inadeguata, ma anche le ipotesi più tecniche che la caratterizzano sono, come vedremo, irrealistiche se non addirittura pericolose per la sopravvivenza della specie. Non stupiscono pertanto le scarse capacità previsionali della teoria ortodossa, in particolare per quanto riguarda gli effetti della dinamica capitalistica sugli equilibri biologici, ecologici e sociali.
La teoria neoclassica del consumatore è basata su una serie di ipotesi che riportiamo di seguito per completezza:
1) L'homo oeconomicus (HO) fronteggia combinazioni alternative di diversi beni che non implicano né rischio né incertezza. Ogni punto X=( x1, x2, ..., xn) è una «allocazione» (o paniere, formato dalle quantità misurabili x, del bene 1, 2, ..., n).
2) Dati due panieri di beni X' e X'', l'HO preferirà l'uno o l'altro, o considererà le due alternative come indifferenti. L'indifferenza è una relazione simmetrica, la preferenza no. Scriviamo: X' P X'' per la preferenza e X' I X'' per l'indifferenza.
3) Le preferenze dell'HO non cambiano nel tempo.
4) Ipotesi di non sazietà. L'HO non è mai sazio: dato un paniere qualsiasi X'; allora X" è preferito a X' se X" è ottenuto aggiungendo a X' una quantità positiva di almeno un bene.
5) La relazione di non preferenza N (la negazione di P) è transitiva. Cioè, se X' N X'' e X'' N X''', allora X' N X'''.
6) Ipotesi di stretta convessità delle curve di indifferenza: se X' N X''X' N X''', allora X' N [aX'' + (1-a)X'''], dove 0≤a≤1

Estratto da Mauro Bonaiuti, Introduzione al testo di Nicholas Georgescu-Roegen, Bioeconomia. Verso un'altra economia ecologicamente e socialmente sostenibile. Bollati Boringhieri. 2003. pp. 17-25.

Lasciando perdere i tecnicismi della ipotesi 6, vi sembrano ragionevoli (non dico razionali, intenzionalmente) le altre ipotesi? Bonaiuti continua «L'ipotesi 1 esclude rischio e incertezza dall'analisi. [...] L'ipotesi 2, insieme alla 5, definisce quella che potremmo chiamare l'ipotesi di razionalità. In altre parole il consumatore è sempre in grado, posto di fronte a un'alternativa, di esprimere la propria preferenza." (Op. cit., pp. 25-26) Questo peraltro implica che il consumatore dispone di informazioni perfette circa le diverse alternative. Inoltre, a proposito della ipotesi 5, pensate ai rapporti umani: A non sopporta B e B non sopporta C ma A e C sono amici per la pelle. Bene, A e C si sbagliano! Secondo l'ipotesi 5 dovrebbero essere acerrimi nemici!!!!
«L'ipotesi di razionalità svolge dunque un ruolo fondamentale nell'ambito della teoria neoclassica: quella di garantire che tutte le possibili alternative siano ordinabili lungo un'unica dimensione, l'utilità.» (Op. cit., p. 26) ma non è possibile ordinare i «panieri» lungo un unico indice unidimensionale (l'utilità appunto) quando si abbia a che fare con beni non sostituibili tra loro. Il pane non sostituisce il bisogno di giustizia. Inoltre, i bisogni umani sono sempre multidimensionali e la felicità è sempre legata ad una molteplicità di bisogni congiunti e variabili che quasi mai sono ordinabili lungo un qualche asse.

Il vero capolavoro è rappresentato dalle ipotesi 3 (invariabilità nel tempo delle preferenze) e 4 (ipotesi di non sazietà). L'ultima ipotesi è davvero straordinaria, «una quantità maggiore di un bene è sempre preferita a una quantità minore (per ogni bene). In altre parole il consumatore non è mai sazio. [...] l'ipotesi di non sazietà è al tempo stesso biologicamente infondata e soprattutto estremamente pericolosa. [...] gli organismi biologici in generale, e i mammiferi in particolare, non mirano a disporre di quantità «massime» di alcuna variabile, quanto piuttosto al raggiungimento di un equilibrio omeostatico [...] Il troppo, come il troppo poco, è sempre da considerarsi pericoloso nel mondo biologico.» (Op. cit., p. 27).
Insomma, in natura la massimizzazione è poco più di una barzelletta quando non è una condizione patologica! Come del resto lo è la morbosa attenzione dei modelli dell'economia ai comportamenti competitivi a fronte dell'abbondanza di esempi di comportamenti di cooperazione in natura e tra gli umani. «Si potrebbe dire che tutta la razionalità occidentale è ispirata al principio e alla prassi dell'efficienza. Tutta l'economia insegnata nei corsi di base impartiti nelle università occidentali si ispira a tale, unico, principio fondamentale: l'efficienza. Essa spinge le imprese a minimizzare i costi nella prospettiva di massimizzazione dei profitti. Una maggiore efficienza è infatti il criterio che consente alle imprese di risultare vincenti nella dinamica competitiva, di superare la selezione attuata dai mercati.» (Op. cit., p. 45). Questa visione distorta nasce dal presupposto che «il comportamento economico è determinato dalla somma di comportamenti individuali», una autentica sciocchezza che l'autore della Ricchezza delle Nazioni non ha mai affermato! Smith era sicuramente convinto che l'individuo sa meglio di chiunque altro cosa è bene per sé e su questo non ci piove, ma l'individuo di Smith era assai più complesso dell'uomo a una dimensione che è sopravvissuto e il bene che perseguiva aveva una dimensione sociale che l'individuo odierno sembra aver perso.


«Nella corsa alla ricchezza, agli onori e all'ascesa sociale, ognuno può correre con tutte le proprie forze, […] per superare tutti gli altri concorrenti. Ma se si facesse strada a gomitate o spingesse per terra uno dei suoi avversari, l'indulgenza degli spettatori avrebbe termine del tutto. […] la società non può sussistere tra coloro che sono sempre pronti a danneggiarsi e a farsi torto l'un l'altro.» Adam Smith, Teoria dei sentimenti morali, 1759.
Raccomando vivamente la lettura della Teoria dei sentimenti morali e di questo link per capire quanto il pensiero di Smith sia stato travisato.

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In questo video si può vedere un esempio pratico del funzionamento dell'attuale modello economico. Sono convinto che seguirlo attentamente sia più utile della lettura di mille trattati sul capitalismo. (leggi anche questo post)

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