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Cose che dimentico
"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José Saramago
sabato 20 maggio 2023
Si fa presto a dire scienza!
martedì 25 aprile 2023
Storia di una rivoluzione
- Nel cassetto del mobile grande, sotto le lenzuola.
- Non la troverà?
- No, la nasconderemo in fondo al cassetto. Lì mamma non arriva.
La pistola veniva da lontano, la guerra era finita ma bisognava tenerla per la rivoluzione. Servono cuori ben armati per la rivoluzione, cuori e mani e occhi per non farsi accecare, occhi attenti come quelli della bambina che guardava il fratello maggiore e il cognato davanti al comò dove mamma conserva le lenzuola, le federe, le tovaglie.
Hanno un oggetto strano tra le mani, cosa staranno facendo davanti al comò? - Piccola non dire niente alla mamma, mi raccomando, è un gioco, non ci tradire, altrimenti mamma si arrabbia.
La bambina non può tacere, i suoi occhi non sanno stare muti davanti agli occhi della madre che sa leggere gli sguardi.
In casa mia non le voglio queste cose, abbiamo visto abbastanza tragedie. Via, via da casa mia questi arnesi del diavolo.
La pistola fu gettata lontano dove non poteva essere ritrovata. Restò negli occhi della bambina che molti anni dopo mi raccontò come sua madre fermò la rivoluzione.
Buon 25 Aprile. Buona festa della Liberazione 🌹
giovedì 23 marzo 2023
Fenomenologia della riunione
Per arrivare al cuore della riunione dobbiamo cogliere i sottili indizi che si rivelano da semplici domande come: “cosa ti aspetti da questa riunione?” Il soggetto intrappolato nella gabbia del determinismo sarebbe tentato di rispondere che alla domanda è tenuto a rispondere chi ha indetto la riunione, non chi è chiamato a partecipare ma così perderebbe il senso noumenico della riunione.
Nella riunione il per sé affronta il per sé dell'altro, gettando nell'agone la propria incertezza esistenziale e mettendola in relazione con l'altrui incertezza ambisce all'in sé che non può essere raggiunto. La riunione è il fenomeno in cui ci si trova nudi al cospetto dell'altrui sguardo, oggettivati dalla domanda di senso che l'altro ci rivolge e annichiliti dall'assenza di risposta. La riunione è la manifestazione della volontà di potenza latente da parte del soggetto che lascia intendere, come sasso gettato nello stagno, di avere una risposta al perché della riunione, quale disperato tentativo di affermare la propria soggettività e sollecitare una pur provvisoria risposta da parte dell'altro che dia conferma all’innato esercizio di dare senso alla propria esistenza, magari dopo aver ricevuto conferma che si esiste davvero.
Solo praticando una epochè, una messa tra parentesi delle cause e conseguenze mondane della riunione possiamo affrontarne il nocciolo fenomenologico, avvicinandoci così al nucleo ontologico, si potrebbe dire senza tema di eccessi, della spasmodica ricerca di riunioni apparentemente inutili che l’astuzia della storia rivela autenticamente inutili.
sabato 4 marzo 2023
Soglie e dismisura
Le soglie sono limiti e confini, all’interno ci sentiamo sicuri, attraversati fanno accedere a spazi più vasti che incutono timore ma possono rivelare mondi inattesi. La soglia di casa è un confine che passa tra dentro e fuori. Non portiamo la soglia dentro casa, altrimenti la nostra casa diventerebbe più piccola. Non portiamo la soglia lontano dalla porta della nostra casa, altrimenti non sarebbe la nostra soglia, non sarebbe la nostra casa.
I desideri sono le nostre soglie più preziose e insidiose. Il loro esaudimento è attraversamento di una soglia, l’uscio che ci fa entrare in un mondo immaginato che vogliamo visitare. Quanto è lontana da noi la soglia dei nostri desideri? Possono esserci distanze incolmabili e in queste distanze perdersi. Possono esserci distanze troppo brevi che non ci fanno sentire il desiderio di desiderare. Desiderare con misura è il solo modo per costruire soglie leggere, per spostarle, perché non siano irraggiungibili, per averle alla giusta distanza. Desiderare con misura perché di desideri si muore, quando portiamo la loro soglia troppo lontano da noi e quando è troppo vicina da non poterla vedere.
Non c’è nessuno che conosca meno le soglie dei propri desideri della persona che ci vive dentro e il dramma è che gli altri ne sanno ancora meno. Capita che ci siano persone che conoscono le soglie di altri ma è altamente improbabile che si incontrino e così può capitare di incrociare qualcuno di cui potremmo capire le soglie che lo opprimono ma potremmo non saperlo mai.
Chi può dire quale sia la misura dei desideri? Nessuno lo sa. La sola cosa da sapere è che c’è una dismisura dei desideri che può esserci fatale. Una dismisura che conduce a malessere, depressione, morte. Non si impara la misura dei desideri. Si ha o no la fortuna di costruirli secondo misura ma la dismisura accomuna chi ha quella fortuna e chi non ce l’ha, perché chi è fortunato non sa di esserlo e chi non è fortunato passa la vita nello sforzo titanico di accettare la propria dismisura, a non confonderla con la dismisura del mondo e degli altri. Uno sforzo titanico per rimanere al di qua della soglia, nella comune dismisura dei desideranti. È questa comunione, forse, la sola misura dei desideri che consente a chi resta al di qua della soglia di non rompere il filo che lo lega a chi quella soglia l’ha attraversata.
venerdì 13 gennaio 2023
Inganno del rimosso
Il sole sorge presto sul mio piatto di cicoria,
albeggia appena nel villaggio dall'altra parte della notte,
per ascoltare l'impasto di suoni nel vortice della luna
mi basterà bere il calice colmo di miele e ortica.
Con i sensi ancora rubri di vento napoletano
soffio vetro di farina e incandescente memoria.
Saliremo in cima al monte dell'abbazia promessa,
il cocchio è trainato dal cavallo imbizzarrito,
ora al galoppo scatenato, ora fermo come un masso,
ora goffo più di un pinguino inciampa e torna indietro.
Ha il passo del tempo che rintocca nella mia testa.
Gli basta desiderare strade sconosciute
per dimenticare quelle già percorse.
E in questo inganno del rimosso
il mondo si prepara al nuovo giorno,
quando tutto deve ancora accadere.
È questa la tragedia dell'eterno ritorno?
Come il bimbo sulla spiaggia
che costruisce castelli di sabbia,
l'onda li porta via e tornano i giorni nascosti
tra le pieghe della risacca.