"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José Saramago
domenica 18 maggio 2025
Sui cieli di Gaza
Notte faticosa, dover ricomporre membra e lacerti di carne, perché questi poveri resti siano riuniti, per chissà quale resurrezione. Passami quel braccio. Eccolo, tu passami quella gamba, dovrebbe essere messa qui. No, ne ho altri pezzi qui, insieme alla testa e al tronco. Non vedi che è la gamba di un bambino? È vero, davanti a questo scempio non capisco più nulla, tu come fai a rimanere lucido? Non lo sono, la tua lucidità è la mia, come il tuo smarrimento. Anche noi siamo corpi smembrati dopo una notte di bombardamenti. Ricomponendo questi poveri resti cerchiamo di ricomporre il nostro corpo. Uno smisurato dolore ci unisce in questo tragico lego, immaginato per pietà. Mettere insieme i corpi, onorare i morti. A tale macabro gioco ci tocca giocare, per avere almeno la magra consolazione di una morte serena. È tutta qui la nostra onnipotenza, è tutta qui la nostra misericordia.
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