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martedì 27 gennaio 2015

lunedì 26 gennaio 2015

Memoria terapeutica

Auschwitz, 27 gennaio 1945: il mondo scopre l'orrore...

Stanislaw Mucha - Auschwitz, dopo 27 gennaio 1945.

...poi lo rimuove...

Sebastião Salgado - Lavoratori, Miniera di Sera Pelada - Brasile, 1993.

...poi per espiare la rimozione ricorda, nelle ricorrenze!

Ich bin ein griechischer

lunedì 19 gennaio 2015

Ieri e oggi

Ieri il Ku Klux Klan

Norman Rockwell, The Problem We All Live With, 1964

Oggi Manif Pour Tous, Sentinelle in piedi et similia.


E' cambiata la forma dell'intolleranza, non l'essenza.

domenica 18 gennaio 2015

Per cambiare discorso, ma non troppo!

Mi sono sempre piaciute le canzoni difficili da cantare, note che non ti aspetti, continue deviazioni da un percorso sonoro che l'orecchio anticipa e che a volte sembrano dissonanti.
Di recente ascolto spesso una canzone simile. L'autore è Hozier, la canzone ha un testo interessante e un video che lo è altrettanto.

Dedico la canzone e il video a chi non sa ascoltare le dissonanze, magari a quelli troppo suscettibili che si sentono offesi dall'amore omosessuale e dalle continue richieste di riconoscimento dei diritti civili delle famiglie omosessuali.


sabato 17 gennaio 2015

Chiamiamo le cose con il loro nome

E' deprimente osservare il ricorso a battute da bar d'alta quota per dare una botta al cerchio della libertà di espressione e una alla botte della libertà religiosa!
Se ci pensiamo bene non c'è dicotomia tra queste due libertà perché in definitiva la libertà religiosa è una libertà di espressione, per cui sfugge la necessità di conciliare queste due libertà oppure questo goffo tentativo di conciliarle denuncia una di quelle situazioni in cui si parla di una cosa ma si pensa a un'altra. Equivoci che capitano quando non si chiamano le cose con il giusto nome!
Se di libertà vogliamo parlare dobbiamo ammettere sia la libertà di credere in una religione sia la libertà di non credere a nessuna religione e magari trovarle ridicole. Se di libertà vogliamo parlare dobbiamo fare la massima attenzione ai casi in cui una libertà esclude un'altra libertà ma per fare questo dobbiamo essere intellettualmente onesti e chiamare le cose con il loro nome.
Da parte mia penso che le religioni non siano ridicole, infatti penso siano tragiche, sebbene nel mio pensiero il tragico e il comico siano inscindibili. Contrariamente a qualche convinto positivista non credo affatto che liberarsi delle religioni migliori l'umanità, un "esperimento" in questa direzione la storia lo ha già offerto e l'esito è stato tutt'altro che felice. Ad ogni modo basta poco per capire che ridicolizzare una religione può essere di cattivo gusto, ma in sé non impedisce di professare quella religione, quindi non limita la libertà religiosa. Peraltro se si crede in Dio non serve un fine teologo per capire che pensare che sia possibile offenderlo con una vignetta è un pensiero blasfemo, se non altro perché lo stai considerando un po' coglione se lo devi difendere da ogni bava di vento ricorrendo perfino alla violenza. In questo caso una libertà verrebbe davvero limitata.
Allora di cosa stiamo parlando? Di banale permalosità? Di una forma di suscettibilità infantile?
Se tengo a qualcosa è assolutamente normale il mio desiderio che quella cosa non sia "giocattolizzata" ma non sono preso da accessi morbosi per sentirmi offeso da chi la "giocattolizza" se non limita la mia libertà di coltivare la mia aspirazione, semplicemente lo ignoro! Senza ricorrere a esempi banali e fuori luogo, come l'offesa alla mamma o al papà, nello specifico di cosa stiamo parlando? Da un lato stiamo parlando di gente che lavorava in un giornale satirico che pubblicava vignette senza fare proselitismo o opera di dissuasione nelle moschee, nelle chiese, nelle sinagoghe o in qualunque altro tempio. Le vignette potevano piacere o non piacere ma di fatto non impedivano a nessuno di esercitare il proprio credo religioso. Dall'altro lato stiamo parlando di psicopatici che conoscevano quelle vignette, le osservavano, le cercavano attivamente, in definitiva le desideravano per coltivare la propria morbosità, per poter dire "quel giocattolo è mio e non si tocca."
Allora, se chiamiamo le cose con il loro nome chi sta giocattolizzando cosa?

giovedì 15 gennaio 2015

Grazie dell'informazione!

Torno a casa dal lavoro e trovo il cordless che lampeggia. C'è una letterina sul display, simile all'avviso del cellulare quando riceve un messaggio.
Non sapevo che il telefono di casa ricevesse messaggi. Non li ha mai ricevuti! Premo qualche pulsante a casaccio senza risultati, poi premo il pulsante giusto e vedo un numero di telefono, è quello dei miei genitori. Li chiamo, mia madre ha chiamato ma a casa non c'era nessuno.
Mi sorge una domanda: perché il mio cordless ha cominciato a registrare le chiamate senza risposta? Nessuno ha fatto richiesta di questo servizio. Si tratta sicuramente di uno di quei servizi che informa sul numero che ti sta chiamando e sono sicuro si tratti di un servizio a pagamento.
E' un servizio che ho sempre ritenuto inutile se non per far riflettere sul diffuso bisogno di anticipare ogni evento e mettersi al sicuro da sorprese, anche le più banali, che destabilizzino un equilibrio fragile. Per me è così facile sapere chi mi sta chiamando senza pagare supplementi, basta rispondere! Decisamente, non è un servizio di cui ho bisogno.
Chiamo TeleTu, il mio operatore telefonico, per chiedere spiegazioni e dopo un itinerario a ostacoli con pulsanti da premere per questo o quel servizio, dopo una seccante attesa ad ascoltare una sgradevole voce elettronica e pessima musica, riesco finalmente a parlare con un operatore, sicuramente un ragazzo sottopagato assunto con un contratto precario da un call center per conto di TeleTu e che non c'entra nulla con TeleTu.
Dopo i primi scambi di rito, come si chiama, da quale numero chiama ecc., c'è questa simpatica conversazione:

Io: Ho notato che il telefono di casa registra le chiamate senza risposta. Si tratta di un nuovo servizio?
Operatore: Certo, è il servizio Chiamate Più che visualizza il numero di chi sta chiamando il suo telefono.
Io: Interessante. E' un servizio a pagamento, vero?
Operatore: Sì, solo 2 euro al mese. 
Io: Mi sembra giusto. Mi può dire anche chi ha chiesto l'attivazione?
Operatore: L'ha chiesta lei.
Io: Mi deve perdonare ma ultimamente mi sfuggono un po' di cose, mi può dire per cortesia quando e come avrei chiesto questo fantastico servizio?
Operatore: L'attivazione automatica del servizio è stata comunicata con la precedente fattura. 
Io: Guardi, io non ho letto tutte le pagine...

...purtroppo a questo punto la comunicazione si è interrotta perché è caduta la linea ma avrei voluto chiedere al simpatico operatore di riferire a TeleTu che una persona non ha tempo da perdere per leggere avvisi di attivazione di servizi inutili per perdere altro tempo per disattivarli e che con un altro scherzo simile avrei cambiato operatore telefonico e che al momento mi sarei limitato alla pubblicità negativa che intendo fare con questo post il cui indirizzo manderò a TeleTu.

Nell'immagine c'è il prospetto informativo della bolletta in cui mi avrebbero avvisato del "miglioramento" e "aggiornamento" della mia offerta.

Clicca sull'immagine per ingrandire

Sono quelle pagine delle fatture che solitamente nessuno legge ma che andrebbero lette perché con un giochetto simile le compagnie telefoniche e altra compagnia bella guadagnano "a nostra insaputa".
Poniamo che una compagnia abbia solo 5 milioni di clienti e che il servizio del costo di 2 euro mensili venga attivato solo su metà degli utenti perché l'altra metà ha letto l'avviso e ha disdetto il servizio in tempo. La compagnia avrà guadagnato in un solo mese 5 milioni di euro. Questi sono i miracoli del silenzio-assenso!
Ok. Con questo credo di aver detto tutto, per adesso!



domenica 11 gennaio 2015

Cessate d'uccidere i morti

Da Wikipedia alla voce  Attentati del 22 luglio 2011 in Norvegia

La carneficina ad Utøya
Dopo aver fatto esplodere l'autobomba nei pressi degli uffici governativi, Anders Breivik si è avviato verso Utøya, vestito da agente della polizia norvegese fingendo di cercare bombe sull'isola. Arrivato sull'isola con un traghetto, Breivik prima ha ucciso con una pistola Glock i direttori del campo, che insospettiti dalle armi avevano iniziato a fargli domande, quindi si è diretto verso i giovani raccolti in un punto di ristoro, ha estratto il fucile automatico e ha incominciato a sparare sulla folla, arrivando ad uccidere 69 giovani tra i 14 e i 20 anni. Dopo un'ora e mezza la DELTA (Unità Norvegese Anti-Terrorismo), un'élite della polizia, ha fatto irruzione sull'isola e l'attentatore si è consegnato senza opporre resistenza. Breivik, secondo alcune prime testimonianze in stato di shock, non avrebbe agito da solo, ma le ricerche e le indagini della polizia norvegese su possibili complici non hanno individuato altre persone. Infatti le testimonianze più attendibili e "a mente fredda" dei sopravvissuti della strage di Utøya hanno descritto il solo Breivik che sparava con freddezza, senza correre e senza urlare (versione dei sopravvissuti tratta dal documentario Massacro in Norvegia, io c'ero).[22] Christian Hatlo, responsabile delle indagini, ha infine stabilito che Breivik ha agito da solo.[23][24]

Anders Breivik
Il cittadino norvegese Anders Breivik ha confessato dopo l'arresto di essere il responsabile degli attentati che hanno causato la morte di 77 persone[25]. Breivik è un anti-multiculturalista, anti-marxista, sionista, anti-islamico[26] e fondamentalista cristiano, con ideologie di estrema destra, come da lui stesso affermato nel suo memoriale 2083 – Una dichiarazione europea d'indipendenza.

Anders Breivik è stato condannato a 21 anni di carcere, massima condanna prevista in Norvegia. La corte distrettuale di Oslo ha deciso per la "sanità mentale" di Breivik.

***

Non ricordo in quell'occasione imbecilli in camicia verde o nera che chiesero la revoca di licenze per costruire nuove chiese!

Niente di nuovo sotto il sole. Dopo la strage di Parigi fascisti, leghisti, e altri fondamentalisti si fanno paladini della libertà di espressione. I morti di Charlie Hebdo continuano a morire ogni giorno per mano di molti che adesso sventolano le loro vignette ma solo quelle che esaltano la loro putrida autostima.

Mistero della fede, di Alessio Spataro per ANSA

mercoledì 7 gennaio 2015

Io sono Charlie

Esprimo tutto il mio sdegno per il vigliacco, feroce, assurdo atto terroristico di oggi alla redazione di Charlie Hebdo di Parigi consigliando di leggere i libri dell'economista Bernard Maris, ucciso durante l'azione terroristica. E' l'unico modo perché una mente brillante continui a parlare.
Mi auguro che l'Europa, quello che resta dell'Europa, non si chiuda nell'incubo eurocentrico delle stucchevoli sfilate della solidarietà e cerchi con tutti i possibili canali diplomatici l'appoggio dei paesi islamici chiedendo che prendano le distanze dal terrorismo in nome dell'Islam...con quale credibilità l'Europa possa intraprendere questa strada non riesco a immaginarlo ma è l'unica strada che va percorsa. Spero che gli assassini che sostengono di avere ucciso in nome di Allah non siano affiancati da cretini che sostengono crociate contro le comunità islamiche ma ascoltando le dichiarazioni di leader fascisti che brindano a questo eccidio per il prossimo successo elettorale posso dire che la mia speranza è mal riposta.
Infine grido forte il mio sostegno a Charlie Hebdo, un giornale satirico che qualche volta non ho trovato gradevole ma a differenza di vigliacchi incappucciati non ho mai pensato che la sua voce andasse soppressa e con Gérard Biard, caporedattore di Charlie Hebdo sopravvissuto alla strage, affermo che c'è bisogno di giornali dichiaratamente atei, anticlericali e senza autocensure.

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