Tornando dalle vacanze mi è capitato di ascoltare qualche notiziario radio lungo l'autostrada intasata. Mi ha colpito un'intervista all'assessore all'agricoltura della Regione Sardegna che a proposito delle manifestazioni di protesta dei pastori sardi ha detto che bisogna abbandonare una visione romantica della pastorizia per rendere moderna questa importante attività economica della Regione. Mah! Non so cosa intenda l'assessore per visione romantica della pastorizia ma ho il sospetto che sia la visione dei pastori che si fanno un mazzo da mattina a sera per vedersi pagare il latte meno dell'acqua minerale! Cosa ci sia di romantico poi l'assessore dirà. Sicuramente l'assessore Prato ha in mente una pastorizia proiettata verso il futuro, in armonia con una visione industriale.
Ecco! io ho capito che bisogna essere propositivi, per questo lancio un idea per integrare la pastorizia con le attività edilizie ed il progresso infrastrutturale. Capisco che le idee che vado ad abbozzare sono troppo avanzate per questi tempi ma chissà, forse potranno trovare spazio in un futuro non troppo lontano quando il paese sarà retto da un palazzinaro e la giunta regionale sarda sarà formata agenti immobiliari.
Il progetto prevede la realizzazione di giganteschi tapis roulant lungo i tragitti della transumanza per rendere più agevole il percorso delle pecore che, ristorate dal viaggio, produrranno certamente più latte. Durante il tragitto il gregge sarà allietato da danze e rappresentazioni di mammuttones per non perdere le tradizionali radici della regione. Il pastore seguirà i movimenti del gregge da una centrale computerizzata che riceve segnali satellitari. Addetti specializzati in mappatura satellitare formeranno periodicamente i pastori per insegnare loro l'utilizzo delle sofisticate attrezzature. Durante la brucatura i pastori usufruiranno del complesso termale che sarà realizzato nella Barbagia di Ollollai, apposite stanze con vasche ad idromassaggi saranno realizzate per le pecore per favorire la produzione di latte. Un complesso residenziale a scopi curativi sorgerà sulle catene del Supramonte per ospitare le pecore con problemi di allattamento ed i pastori che ne faranno richiesta. Le villette saranno convenzionate con il sistema sanitario nazionale per mantenere un legame con il settore pubblico e perché non si dica che tutto è in mano ai privati. La mungitura degli ovini sarà curata direttamente da lavoratori precari laureati in materia agronomiche e specializzati nel settore del turismo, la paga giornaliera degli operatori consisterà in una porzione di pecorino sardo accompagnato da pane carasau. In questo modo si abbasseranno i costi della produzione di latte e saranno incrementati i margini di utile per i pastori.
Si tratta sicuramente di un progetto molto ambizioso ma per riprendersi dalla crisi economica bisogna guardare lontano per favorire il progresso del paese.
Visto che sono in vena di proposte per il futuro e considerato che ieri ho fatto un paio di ore di coda su un'autostrada intasata lancio anche un'idea per un turismo di qualità: autostrade a numero chiuso, come le Università!
...pensateci bene prima di ridere di queste idee, con tutte le idiozie che tocca sentire è molto probabile trovare un imbecille che le proponga sul serio.
"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José Saramago
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...e dillo che aspiri alla nomina per la poltrona vacante allo Sviluppo Economico!!! Competenze e idee non ti mancano.
RispondiEliminadevo dire la verità, non ci avevo pensato ma adesso che mi ci fai pensare... ok, mi sacrifico per il paese, mi candido, ma senza impegno però eh!
RispondiEliminasono in ritardo nella lettura del post, ma non posso esimermi da un commento, visto che le mie radici affondano in una regione ad alto tasso di transumanza. se l'autore me lo permette, sarà mia cura avanzare, presso i decisori politici molisani, di un progetto analogo da implementare nella regione molise. il parco dei tratturi potrebbe divenire, in tal modo, una realtà de facto, riuscendo inoltre ad un ri-unire le terre di abruzzo, lazio, molise e puglia. piccoli problemi tecnici (es. manutenzione dei tapis-roulant, protezione contro il ghiaccio o contro le temperature eccessive) potrebbe essere affrontate da team di esperti, magari anche richiamando cervelli che, per penuria di lavoro, sono dovuti uscire dai confini regionali.
RispondiEliminaassolutamente d'accordo! qui c'è bisogno di competenza, intraprendenza, visione aperta al futuro e volontà di diffondere le buone idee di sviluppo. Diamoci da fare, rimbocchiamoci le maniche perché il paese ha bisogno di innovazione...
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