Lucio Magri, foto da la Repubblica. |
Il sarto di Ulm
(Ulm 1592)
"Vescovo, so volare",
il sarto disse al vescovo.
"Guarda come si fa!"
E salì, con arnesi
che parevano ali,
sopra la grande, grande cattedrale.
Il vescovo andò innanzi."Il sarto è morto", disse
"Non sono che bugie,
non è un uccello, l'uomo:
mai l'uomo volerà",
disse del sarto il vescovo.
al vescovo la gente.
"Era proprio pazzia.
Le ali si son rotte
e lui sta là, schiantato
sui duri, duri selci del sagrato".
"Che le campane suoninoBertold Brecht, Il sarto di Ulm (Ulm 1592), da Poesie di Svendborg, 1939.
Erano solo bugie.
Non è un uccello, l'uomo:
mai l'uomo volerà",
disse alla gente il vescovo.
È morto il nostro passato, ma anche ciò che ci avevano fatto credere. Al di là del bene e del male, quella sinistra si era avvitata in sé, nulla più producendo per le future "rivoluzioni". Un plauso, comunque, alla sua militanza politica e umana.
RispondiEliminaun grande applauso!
RispondiEliminaun caro saluto a lui e al come eravamo
RispondiEliminaun abbraccio...
RispondiEliminami associo all'applauso di Ernest
RispondiEliminaGià! Quanti ricordi.
RispondiEliminaVi saluto con questo articolo di Adriano Sofri, e un saluto al sarto di Ulm che si è schiantato al suolo dopo aver volato, solo dopo aver volato alto.
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