Viviamo il tempo buio di una crisi inedita e strutturale del capitalismo, una crisi economica, sociale, ambientale e alimentare determinata da decenni di politiche neoliberiste: si apre la strada ad una vera e propria crisi di civiltà il cui emblema è la guerra tra i poveri.
Il rischio è l’uscita da destra dalla crisi: la progressiva frantumazione del mondo del lavoro, il passaggio dal welfare alla carità, lo svuotamento della democrazia, resa sempre più impermeabile ai conflitti e ai soggetti sociali, e la ripresa di ideologie nazionaliste, razziste, fondamentaliste, sessiste e omofobe. È un processo che in Italia assume il volto di un nuovo autoritarismo – quello plebiscitario e populista del berlusconismo – che potrebbe essere rafforzato da una ulteriore deriva maggioritaria e dalla cancellazione definitiva di ogni possibile rappresentanza dell’opposizione sociale.
Noi ci battiamo per una uscita da sinistra dalla crisi e per questo motivo sosteniamo la lista anticapitalista e comunista a cui hanno dato vita esponenti dei movimenti altermondialista, femminista, pacifista, ambientalista, antirazzista, LGBTQ assieme a Rifondazione comunista – Sinistra Europea, Comunisti italiani, Socialismo 2000 e Consumatori Uniti. Un progetto di critica radicale e profonda alle politiche neoliberiste che in Europa hanno accomunato popolari, liberali e socialisti, cioè tutti i partiti attualmente presenti nel parlamento italiano.
Sosteniamo la lista anticapitalista e comunista per mantenere aperta la strada dell’alternativa, in Italia e in Europa. Un voto utile per proporre un’uscita da sinistra dalla crisi, per rafforzare un’ipotesi di ricostruzione della sinistra basata sulla connessione fra diversi soggetti del conflitto e culture critiche, fra vertenze territoriali e movimenti globali, fra ambiente e lavoro, fra uguaglianza e libertà: una sinistra che non abbia rinunciato ad elaborare un pensiero forte dalla parte dei deboli, alla sfida per l’egemonia e la costruzione di un nuovo senso comune.
Pensiamo in primo luogo ad un voto d’ascolto di questa giovane generazione di invisibili, o meglio di invisibili alla politica, che sembrava condannata, dalla precarietà del lavoro, dei saperi, delle vite a non poter immaginare il futuro, a non poter lottare per il futuro, e che ha invece trasformato la propria atipicità nell’anomalia di un’onda che ha invaso, con gioia e rabbia, scuole, università, città; che ha reclamato diritto alla conoscenza, cittadinanza, reddito sociale; che ha nominato la contraddizione tra il capitale e le vite con parole – noi la crisi non la paghiamo- che hanno connesso le tante lotte e vertenze di questi mesi.
Un voto che tenga aperta la speranza, che apra la strada all’aggregazione della sinistra anticapitalista, comunista e della sinistra socialista. Perché il futuro si può ancora scrivere, il 6 e 7 giugno votiamo la lista comunista.
***
Questo appello di Pietro Ingrao e di altri 200 firmatari è del 22 maggio scorso.
Ci ho pensato, ripensato. Noi di sinistra siamo fatti così, siamo soliti spaccare in quattro un capello, ci chiediamo se votare questa o quell'anima della sinistra. Averne tante a volte può essere un problema e chi ne ha una sola o peggio nessuna può godere di alcuni vantaggi in campo elettorale.
Comunque sia alla fine ho deciso che, con tutta probabilità, resterò senza rappresentanza parlamentare anche in Europa (naturalmente spero di sbagliarmi).
A dire il vero è strano che noi di sinistra ci si interroghi così tanto, già perché, nonostante la dispersione di voti della sinistra, il potere è saldamente nelle nostre mani nell'universo mondo, almeno stando alle fonti di Palazzo Chigi che della faccenda deve essere sicuramente più informato di me!
Abbiamo conquistato tutte le redazioni dei giornali nazionali ed internazionali, non c'è procura della Repubblica dove non ci sia un pericoloso infiltrato comunista, non c'è università che non sia infestata di professori politicizzati di sinistra, non c'è istituzione che non ne abbia nei posti nevralgici, le librerie trasudano di libri scritti da intellettuali di sinistra. Praticamente, in ossequio a Gramsci, abbiamo realizzato una solida egemonia culturale su tutto il pianeta.
In realtà abbiamo disseminato gente di sinistra ovunque che votare per questo o quel partito, anche di destra per dire una assurdità, sarebbe praticamente indifferente. Comunque vanno le cose comandiamo noi e se la crisi sociale, ambientale, economica può sembrare il risultato di un neoliberismo senza freni di stampo capitalista lo abbiamo fatto per ingannare chi non è abituato a leggere attentamente tra le pieghe della storia!
***
Carissimo Pietro, volevi la luna, per tutta la tua lunga vita è stata a guardare, indifferente come sempre alle vicende umane. Di questi tempi non si sa più desiderare la luna, non sono in tanti a sapere che si può ancora desiderarla ma lei è ancora lì, indifferente come sempre, forse a farci credere che fino a quando ci saremo continuerà a sussurrare che 'il futuro si può ancora scrivere'. Grazie Pietro per averci fatto sentire ancora quel sussurro.
Nessun commento:
Posta un commento
Adoro lo scambio di opinioni e i commenti mi fanno molto piacere ma se stai scrivendo qualcosa che riterrò offensivo o di cattivo gusto allora il commento non avrà risposta e sarà cancellato.
Per evitare spam la moderazione è attiva solo per post pubblicati da più di 30 giorni.