Recentemente la CGIL ha fatto alcune stime sul numero di lavoratori precari della pubblica amministrazione che rischiano di perdere il posto entro la fine del 2009. Le stime, eseguite sulla base delle valutazioni della Ragioneria dello Stato, sono di circa 400.000 lavoratori cui si aggiungerebbero altri 100.000 se si considerano le cosiddette "figure non censite". Si tratta di lavoratori che, una volta perso il lavoro, non avrebbero alcuna copertura economica. Una quantità enorme di persone che, stando al numero di occupati del 2007 in Italia pari a 23.220.000 tra pubblico e privato (dati ISTAT, pag. 67), rappresentano dal 1,7% al 2,2% della forza lavoro di questo paese.
Il PD ha proposto una misura eccezionale per fare fronte a questa emergenza, un assegno a chi perde il posto di lavoro per tutto il 2009. La maggioranza parla di proposta propagandistica e sostiene che è priva di copertura finanziaria.
Sulla faccenda che si tratti di una proposta propagandistica io non intervengo, gli esperti in materia di demagogia sono loro e se lo dicono qualcosa di vero potrebbe pure esserci! Per quanto riguarda la copertura finanziaria invece ho fatto due conti della serva. Una serva ingenua che non ha tutte le competenze del caso ma è una di quelle che va a fare la spesa e che vive in mezzo alla gente vera. La serva contabile è così ingenua da pensare addirittura che in una situazione di crisi sociale i membri più fortunati della società aiutino quelli meno fortunati.
Diamo per buona che i precari che perderanno il lavoro nel 2009 e che usufruirebbero di questa misura eccezionale possono essere 500.000. I lavoratori in Italia nel 2007 erano 23.220.000, di cui 3.734.500 nel pubblico (considerando che il 65% del settore 'Istruzione, Sanità e altri servizi' sia pubblico) e 19.485.500 nel privato. Consideriamo questi numeri buoni per la situazione attuale. Fissiamo l'assegno ad un valore minimo di 800 € per 12 mesi per i 500.000 lavoratori. La copertura dovrebbe essere di 4.800.000.000 €. Consideriamo anche che la faccenda si risolva tra lavoratori e in particolare tra quelli del settore pubblico che a questo punto sarebbero 3.235.000, la copertura totale della cifra si otterrebbe con un prelievo mensile dalle buste paga di 124 € per 12 mesi. Non è una cifra enorme considerando che è un valore medio e che con le opportune modulazioni, per raggiungere una quota di prelievo equilibrato tra i vari redditi, si ridurrebbe per chi guadagna poco e aumenterebbe per chi guadagna tanto, come sarebbe giusto. Siccome la serva contabile è proprio ingenua pensa anche "perchè non prendere un 20% da tutti i ricchi premi che si distribuiscono quotidianamente nelle varie trasmissioni televisive della Rai, che pure è pubblica?" ma non saprebbe fare i conti con queste cifre, eppure sa che c'è chi dovrebbe saperli fare. La cifra media di 124 € allora si ridurrebbe, forse in maniera sensibile. Lo stesso meccanismo se applicato nel privato, sempre considerando i soliti 124 €, potrebbe sostenere per almeno 12 mesi fino a 2.615.000 lavoratori del settore privato che perderebbero il lavoro. Magari ricorrendo anche qui al contributo dei ricchi premi distribuiti quotidianamente dalle televisioni private la cifra media si ridurrebbe.
Per quanto ingenua la serva contabile non penserebbe più ai tagli dei privilegi dei politici come fonte di finanziamento di queste iniziative, in questo caso non sarebbe solo ingenua.
Questi sono conti ingenui, sicuramente impraticabili, fatti quasi alle soglie della disperazione, tanto per non scomodare la maggioranza di governo che non ha alcuna intenzione di intraprendere la lotta all'evasione (per ovvi motivi) né ha alcuna dimestichezza con i concetti di disagio sociale (qui i motivi sono meno ovvi perchè l'etologia, nonostante gli sforzi di Piero Angela e di Danilo Mainardi, non ha la divulgazione che merita). Conti dettati dall'impressione che le misure per gli ammortizzatori sociali di 8 miliardi di euro stanziati dal governo possano essere insufficienti per un anno, visto che i soli 500.000 precari del settore pubblico ne richiederebbero 4,8 di miliardi e se a questi si aggiungono anche solo il doppio di lavoratori del settore privato, ovvero un milione (ma è molto probabile che saranno di più), di miliardi ne occorrerebbero in totale quasi 15 per un anno.
La serva contabile non è una economista, può dire tranquillamente di non esserlo e qualche strafalcione se lo può concedere e quando fa la spesa di tanto in tanto si fa prendere da queste assurde fantasie.
Sono conti di una serva che non fa il ministro dell'economia, perchè il quel caso sarebbe così decente da ammettere di non poter fare quel mestiere e si metterebbe a leggere la Bibbia, e magari anche qualche libro di economia. Di un economista serio, tipo John Kenneth Galbraith che diceva "è bene che ogni tanto i soldi vengano separati dagli imbecilli".
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