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mercoledì 14 marzo 2012

La pubblicità dice tutto!

Questa gente sta male, è gente che sta molto male. Poveri, si sentono minacciati, hanno due o tre certezze e se le tengono strette. Vedono nemici ovunque. Gli psichiatri la chiamano paranoia, io tempo fa, giocando appena un po', dissi che si trattava di majority stress.


Per fortuna che la pubblicità che affianca il nome della testata dice subito di cosa si tratta! E' un caso di onestà intellettuale in extremis?
La notizia la potete leggere a questo link, se invece volete leggervi l'articolo del composto intellettuale Vittorio Sgarbi cercatevelo, io non spaccio pornografia per machi frustrati e casalinghe depresse.

18 commenti:

  1. Sta male? Per i miei gusti, sta fin troppo bene...

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  2. Non me ne ero accorta. Più adatta non poteva essere.
    Ciao
    Cristiana

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  3. NON andrò a cercarmelo, grazie. I presunti intellettuali omofobi dovrebbero pagarmi per farsi leggere, e la risposta sarebbe comunque NO, grazie, non mi va di sporcarmi gli occhi..

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  4. Manco io ci penso davvero a cercarlo...
    Per il resto mi sa che siamo tutti noi malati. E anestetizzati da una ventina d'anni o giù di lì....

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  5. Il giorno in cui verrà rispettata la libertà umana diremo che finalmente c'è la consapevolezza interiore!!:))

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  6. Invece l´articolo di Sgarbi per una volta e' stata una lettura interessante. Dimostra che non hanno piu' argomenti:

    "Morto un uomo il suo giovane compagno potrà, come una moglie, ottenere i benefici della pensione. Quello che valeva soltanto per marito e moglie, varrà per marito e marito e moglie e moglie, in un vertiginoso incremento della spesa pubblica"

    credo veramente di poter convincere qualcuno su una questione che, fino a ieri, le stesse persone trattavano come argomenti morali di supremo interesse con qualche discquisizione di economia (oltre tutto falsa....). Sgarbi veramente crede che si possa fare un Family day al grido: no la revesibililta' per i gay?

    (per inciso qualcuno spieghi a Sgarbi che la pederasteria e´ fuori moda gia' da un po': le coppie gay e lesbiche italiane sono sempre piu' composte da persone con eta' simile...)

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  7. Che la sbandierata non negoziabilità dei "valori morali" si traducesse in moneta l'avevo capito già da tempo, il dio mammona ha adoratori sospettabilissimi!

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  8. @ Antonio:

    non confondiamo, il papa dice "forme di unione che snaturano l'essenza e il fine della famiglia", se questa premessa fosse vera avrebbe ragione.

    Se lo stato riconoscesse lo stesso stato giuridico alle coppie coniugate e ad esempio alle unioni tra sconosciuti non convienti o tra gruppi di persone piu' varie ovviamente avrebbe trattato in maniera uguale situazioni diverse e questo e´una violazione del principio di uguaglianza.

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  9. Simone non confondere tu le cose, sappiamo benissimo di cosa parlava il papa, sappiamo benissimo cosa avesse in mente mentre pronunciava quelle parole, non pensava certamente ai matrimoni tra sconosciuti per dare la nazionalità agli immigrati clandestini!

    Per rispondere invece al Grande Colibrì, oh sì che stanno male, tu come definiresti delle persone che per affermare la propria "normalità" desiderano imporla agli altri? Per me sono persone che hanno dei problemi con la propria "normalità"!
    Intherainbow fa notare giustamente che c'è un nesso tra rispetto della libertà altrui (che non lede altrui libertà) e la consapevolezza interiore. E' facile trarre le conseguenze.

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  10. @ Antonio:

    Il fatto economico non sta alla base del ragionamento del Papa ma e´un "aggravante". Non credo sia una sciocchezza dire che argomenti dle genere non smuovono nessuno se non sono accompagnate da una valutazione morale di fondo nemmeno in periodi di crisi come questa.

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  11. Simone giochiamo a capirci e chiudiamola qui, io conosco benissimo il peso e la valenza del discorso morale e lo inquadro nel principio del honeste vivere, alterum non laedere, per cui se qualcuno vuole convincermi che il riconoscimento dei diritti civili in questione va contro questo principio lo deve fare sul piano etico non su quello economico. Di intellettuali da strapazzo, vestiti o meno di bianco, che confondono i due ambiti non so che farmene.

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  12. Non ho poi neanche capito quel richiamo alla normalozzità da ufficio anagrafe della "età simile": se una persona dell'età di Dalla ne ama, riamata, un'altra di poco più di vent'anni, sono stracazzi loro, che sia una coppia omo o una coppia etero. Che cazzo è 'sto tabù peloso della differenza di età?

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  13. Fortuna davvero che la pubblicità dice tutto.
    Ma chi riesce a leggerlo Il Giornale?
    O l'altro, Libero?
    Sono nauseanti.
    Ciao Antonio,
    Lara

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  14. grandioso !!

    da un giornale che si chiama "libero", ci si aspetterebbero articoli di giubilo, e non... come dire... mmmmm... st...(upidate)??

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  15. Stefanover una precisazione, il quotidiano in questione è "il giornale", anche se con "libero" condivide argomenti che non valgono la carta su cui vengono stampati.
    Per quanto riguarda lo stop ai risarcimenti della strage di Ustica è un'altra "bizzarria" (chiamiamola così!) dello stato di diritto quando si trova di fronte alla crisi economica, forse dovremmo smetterla di parlare di stato di diritto e cominciare a parlare di stato finanziario! In compenso continuiamo a pagare una quota di 0,1 cent nelle accise della benzina per la guerra di Abissinia del 1935 e 0,7 cent per la crisi di Suez del 1956...insieme ad altre voci, naturalmente.

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  16. L'abbinamento fra titolo e pubblicità non poteva essere migliore, visto le notizie che cagano tutti i giorni questi signori del Giornale.

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  17. ma... me lo chiedo spesso... chi è che legge il giornale??

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