"Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?"
Se lo chiedeva Dante Alighieri nel Purgatorio.
Oggi c'è una buona notizia, in un paese dove la politica è in mano a personaggi pavidi, nel migliore dei casi incapaci di guardare oltre il proprio miserabilissimo naso in tema di diritti civili, la Corte di Cassazione sancisce che "La convivente ha gli stessi diritti di una moglie" e che occorre "Risarcire anche la famiglia di fatto". (La Repubblica)
Sia il tribunale che la corte d'appello di Milano avevano riconosciuto lo stesso principio.
Questo non significa che laddove la politica (ovvero potere legislativo e potere esecutivo) non c'è subentra il potere giudiziario, come potrebbe concludere qualche imbecille, ma che lo spirito delle leggi presenti, e solo a quelle possono attenersi i giudici, già contempla principi che non possono essere ignorati.
E' un passo, un piccolo passo che ne chiede altri dalla politica ma chiudendo con un'altra celebre citazione viene da dire "eppur si muove".
"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José Saramago
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Mi sembra un bel passo avanti, se pensiamo all'oscurantismo in cui viviamo da secoli, causa la chiesa cattolica.
RispondiEliminaSperiamo che si prosegua su questa strada ....
Ciao e buona giornata!
Lara
qualcosa si muove: siamo noi!
RispondiEliminaEppur si muove, qualcosa qualcuno si muove. Ed è una bella notizia.
RispondiEliminaSpero di riuscire a trovare la sentenza... dovrebbe essere molto interessante...
RispondiEliminaEcco la sentenza, scusate se non l'ho linkata prima. Ciao
RispondiEliminaBuona notizia!
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