Bella mostra quella organizzata in questi giorni al Palazzo delle Esposizioni di Roma, dedicata alla civiltà mesoamericana rinvenuta a Teotihuacan. Civiltà precolombiana che affonda le sue origini nella cultura olmeca e che ha inizio nel I secolo a.C. per raggiungere il suo massimo splendore e la sua fine nel VI secolo d.C.
PS - Oltre alla mostra, ieri sono stato anche alla manifestazione di Piazza San Giovanni ma eravamo in pochi, niente da dire!
Società molto lontane quelle mesoamericane, con tradizioni religiose difficilmente comprensibili se le guardiamo alla luce della nostra civiltà. A Teotihuacan, come in altre regioni centro-americane si praticavano i sacrifici umani quali offerte di consacrazione agli dei e atto di scambio con la terra dove il sangue diventa pegno e promessa di fertilità. Pratiche che turbano profondamente e spesso non bastano le indimenticabili pagine dedicate da Roberto Calasso al significato del sacrificio o tutta l'antropologia di René Girard per allontanare una reazione emotiva che ci impedisce di comprendere quelle culture così lontane.
Ma gli organizzatori della esposizione sono stati geniali per far entrare i visitatori nello spirito di quei popoli. Pensate che hanno messo nella sala centrale, intorno alla quale sono disposte le sale espositive, quattro schermi da cui Roberto Giacobbo parla della civiltà di Teotihuacan.
Vi posso assicurare che questo espediente è sufficiente non solo per capire il sacrificio umano ma addirittura per sentirsi pronti a praticarne uno.PS - Oltre alla mostra, ieri sono stato anche alla manifestazione di Piazza San Giovanni ma eravamo in pochi, niente da dire!
Certo che eravate pochi!
RispondiEliminaMica c'era Verdini a contarvi.
Già, peccato che essendo il Giacobbo solo sugli schermi, il rischio è quello di indurre all'auto-sacrificio-umano...
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