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giovedì 7 ottobre 2010

Non solo questioni di etichetta

Con gli ultimi tre post per me si è consumato un piccolo dramma. Niente di così rilevante per altri, nessuno si è accorto di nulla, eppure per una mente incline alle elucubrazioni la cosa può assumere una certa importanza.
Chi segue questo blog saprà che da qualche tempo è entrato a far parte della comunità di Kilombo, un metablog che raccoglie blog variamente aderenti ad una idea di sinistra (anch'essa molto varia, sia l'idea sia la sinistra!). Per postare in Kilombo bisogna assegnare i post a determinate categorie, le cosiddette etichette, e quelle previste dal metablog sono molto chiare, diciamo che è abbastanza facile l'assegnazione di un post. Ecco, il mio dramma è tutto qui, nella difficoltà di assegnare un'etichetta che possa definire in maniera soddisfacente i post e dico subito che non è un problema di Kilombo e, per quanto a me le etichette stiano strette, se avete la pazienza di continuare a leggere spero di chiarire che non è neanche un problema esclusivamente mio, purtroppo.

E' chiaro che qualsiasi tentativo di classificazione di una serie di oggetti (siano essi post, organismi viventi, francobolli o altro) comporta problemi circa l'esatta collocazione degli oggetti. Questo è un problema che dipende principalmente dalla selezione dei criteri tassonomici e dall'ordine gerarchico dei criteri selezionati. Vien da sé che è di fondamentale importanza la preliminare definizione dei criteri tassonomici ma nonostante questo qualche problema resta. Insomma, non voglio farla lunga, la tassonomia per quanto sia una disciplina rigorosa non è una scienza esatta, questo era noto anche a Linneo. Tuttavia in alcuni casi dovrebbe essere abbastanza facile mettere degli oggetti nella scatola appropriata; dopotutto la tassonomia è questo, mettere gli oggetti in scatole diverse, ognuna con un'etichetta che de-scriva e de-finisca gli oggetti.

Veniamo al dunque. I tre post in questione sono Scoop e Problemino di idraulica, inseriti nella categoria "Italia" e Contestualizzazioni a intermittenza, inserito nella categoria "Satira". L'assegnazione dei post alle rispettive categorie di Kilombo è stata particolarmente sofferta e alla fine la scelta è stata più o meno casuale, sebbene motivata e forse non è un caso che nel mio blog il problema della classificazione sia stato subdolamente aggirato assegnando l'etichetta "Casi umani" ai tre post. Per chiarezza bisogna dire che la categoria "Italia" di Kilombo comprende "Analisi politica" e "Attualità", la categoria "Satira" non ha altre specifiche perché si ritiene sufficientemente chiara, ed è qui che si comincia ad intravedere il mio problema.
Entro nel dettaglio della questione. 'Scoop', sebbene parli di una vicenda che a rigore si inscrive nell'attualità politica del paese ha tuttavia una sua carica satirica, date le ultime vicende intorno agli scandali che riguardano acquisti di abitazioni da parte dei politici italiani. Inoltre, l'ho titolato Scoop proprio per sottolineare che in Italia una notizia che ha più di vent'anni ed è di pubblico dominio viene sistematicamente rimossa e può diventare paradossalmente uno scoop in qualsiasi momento, a patto che qualcuno ne parli (avrete sicuramente notato come i giornali nazionali fossero particolarmente attenti agli immobili di Scaiola e Fini e fossero magicamente immemori di altri soggetti con situazioni simili, se non peggiori). 'Problemino di idraulica', anche questo post potrebbe stare in "Satira" anziché in "Italia" ma, siate sinceri, ditemi voi dove lo dovevo mettere dopo aver ascoltato il discorso "alto e istituzionale" del Presidente del Consiglio alla Camera e al Senato, dove parlava della imminente conclusione dei lavori della Salerno-Reggio (consegna entro il 2013) e del Ponte sullo Stretto (Camera dei Deputati, 29 settembre 2010: "Entro dicembre pronto il progetto del Ponte sullo Stretto." / Senato della Repubblica, 30 settembre 2010: "Per il ponte sullo Stretto i lavori sono già iniziati."....avessimo un terzo ramo del Parlamento avrebbe detto che il Ponte è stato già inaugurato!). Per quanto riguarda l'ultimo post 'Contestualizzazioni ad intermittenza' il discorso si amplia e, considerate le implicazioni del 'pensiero contestualizzante' di monsignor Fisichella per una filosofia del relativismo a fasi alterne ed una possibile antiteologia della blasfemia, il post sarebbe potuto stare a buon diritto nella categoria "Culture" che comprende argomenti come "Letture", "Arte", "Laicità e multiculturalismo", "Trascendente", "Scienza" e altro. Poi è prevalsa la mia vena irriverente e l'ho messo in "Satira".

Dov'è il dramma? Direte voi. Cavolo, in questo bel paese non è più possibile classificare la realtà e le sue rappresentazioni e chiedete dov'è il dramma? Stanno saltando tutte le regole tassonomiche che ci fanno riconoscere gli eventi. La satira, l'attualità, la commedia, la farsa e la tragedia si mescolano in un magma di eventi indistinti, indefinibili e indescrivibili e se non possiamo de-finire gli eventi non possiamo tracciare un con-fine che li separi, niente sarà de-scrivibile, tutto sarà con-fuso e i nostri pensieri ne resteranno intrappolati come dentro le sabbie mobili. La faccenda è delicata, pensateci bene, non è solo una banale questione di etichetta da appiccicare ad un post e non è solo una storia messa in piedi da un cialtrone dedito alla menzogna, è molto di più. Sono le forme della nostra stessa conoscenza degli eventi che stanno saltando. Questo stesso post non è che un'allegoria per dire che qui si sta alterando il concetto di categorie ed è roba molto seria. Naturalmente per molti il colpevole di tutto è il cosiddetto relativismo e l'immancabile 'perdita di valori' ma ho buoni motivi per pensare che il relativismo sia il mitico capro espiatorio per menti deboli che non riescono a gestire più di una lettura della realtà quindi non possono certo permettersene di più. In quanto alla cosiddetta perdita di valori è un'altra panacea spiega-tutto solitamente evocata da persone piuttosto mature nei confronti dei più giovani, poi uno da un'occhiata all'età media di chi regge le sorti di questo paese e costituisce un modello per le future generazioni e qualche perplessità sorge circa la forza e l'onestà di questo argomento!

Non esistono fatti ma solo interpretazioni, diceva Nietzsche, ma non tutte le interpretazioni sono ugualmente possibili, Nietzsche lo sapeva benissimo, e tanto meno possono essere compossibili, visto che ho recentemente evocato Leibniz [compossibili: possibili insieme senza violare il principio di non contraddizione...Aristotele. Monsignor Fisichella, le ricorda qualcosa questo nome?]. Invece è proprio quello che sta accadendo, la compossibilità di tutte le possibili letture degli eventi e guarda caso sta accadendo grazie agli alfieri del cosiddetto pensiero forte, quello che si fa portavoce dell'assoluta certezza della verità.
E' questo il trionfo del relativismo più idiota, quello che i filosofi del post-moderno non hanno mai nemmeno preso in considerazione, quello di cui ciancia Sua Santità nelle omelie domenicali, tanto per intendersi! Se si vuole parlare seriamente di relativismo, non si parli a vanvera della possibilità di qualsiasi interpretazione (nessuno ha mai detto una simile sciocchezza) ma della compossibilità di tutte le interpretazioni possibili.
Il relativismo, quello caricaturale, l’unico di cui ci si dovrebbe lamentare, è il prodotto più subdolo che ci stanno regalando quanti inveiscono contro il relativismo in maniera sguaiata.

***

Ora il problema è 'che cavolo di etichetta do a questo post'? Indubbiamente va messo in una categoria non categoria come "Frammenti" per questo blog e in "Casa Loca" per Kilombo.

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