Quando ero bambino il mio gioco preferito era cercare le forme sulle mattonelle di casa. Passavo ore e ore sdraiato per terra a cercare volti umani, animali, mostri strani, scene di caccia e immagini impossibili. Adesso non lo faccio più come allora ma di tanto in tanto, quando i passi sono lenti, mi pare di scorgere ancora qualche profilo che non ho mai visto prima o qualche uccello appollaiato su un trespolo che guarda in alto per spiccare il volo.
A volte mi chiedo se il significato che cerchiamo nelle cose e magari pensiamo di aver trovato non sia un po' come quel gioco che mi divertiva tanto da bambino. Scovare forme così chiaramente disegnate, così convincenti da pensare che possono essere viste da chiunque. Forme che non possono non essere vere, forme che hanno un significato.
Le forme che vedevo da bambino sulle mattonelle di casa erano per me vere allora non meno di quanto lo siano adesso che so di averle intuite in mezzo al caso che abbraccia tutte le cose vere e tutti i loro possibili significati.
"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José Saramago
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Le mattonelle di graniglia di casa mia sono molto più interessanti delle tue e lì ci sono ancora delle forme ben precise che io (ri)conosco da sempre con chiarezza. Non somigliano a nulla, sono come sono, e non so neanche cosa significhino, ma hanno sicuramente la loro identità che spicca nettamente...perlomeno quando le guardo io. Anche la luna ha un volto se la guardo da quaggiù e chissà se c'è ancora quando sono di spalle (questa non è mia!)
RispondiEliminaPotremmo mettere a punto un piano sperimentale. Di sera quando entrambi vediamo la luna, uno si gira di spalle e quello che continua a vederla gli dice se c'è ma ci vuole il controllo. Per evitare che chi guarda la luna inganni l'altro chiamiamo un terzo che guarda pure lui la luna, se entrambi dicono che la luna c'è ancora allora la luna c'è ma per evitare che i due si mettano d'accordo per ingannare il terzo chiamiamo un quarto, ma per evitare che si mettano d'accordo chiamiamo il quinto , ma per evitare.....
RispondiEliminaPer un esperimento ben fatto ci vuole sempre un buon controllo!