LA POLEMICA (su Repubblica.it)
L'Alzheimer? Non esiste
La maggioranza all'attacco dell’OMS
Mozione a firma del senatore Otri: "Effetti dell’Alzheimer modesti, e comunque non dannosi"
di ANTONIO CAPUTO
L’Alzheimer non esiste. E se esistesse farebbe un gran bene. Parola di esperti. Non è una barzelletta. E' una mozione che porta, tra le varie firme di esponenti della maggioranza, anche quelle di Otri, Nanni e Pole Boteri. In polemica con l’Organizzazione Mondiale della Sanità che dà "per scontati gli effetti devastanti della grave malattia degenerativa", i parlamentari della maggioranza professano senza esitazione la loro fede scettica. Sostengono che "una parte consistente e sempre più crescente di scienziati studiosi del cervello non crede che la malattia possa causare deterioramento cognitivo cronico progressivo".
E se invece fosse come dice l’OMS? Niente paura - si legge nella mozione che verrà discussa in Senato - sarebbe una gran bella cosa: "Se pure vi fosse a seguito dell'Alzheimer un deficit cognitivo, i conseguenti effetti, alle strutture paradigmatiche della conoscenza sarebbero molto inferiori a quelli previsti nel citato Rapporto Neuron e addirittura al contrario maggiori potrebbero essere i benefici, soprattutto in termini di novità ermeneutiche".
Non è puro amore del paradosso. Nel mirino ci sono, ancora una volta, i tentativi dell’OMS di gettare panico tra gli italiani allarmandoli sul loro stato di salute, cioè indurli a dedicare preziose risorse alla cura della malattia anziché aumentare i consumi per risolvere la crisi economica: "Gli obiettivi intermedi e i relativi incentivi introdotti dal cosiddetto Protocollo di Cronos e dal cosiddetto Accordo di cura per le malattie degenerative si muovono in antitesi alla dinamica degli investimenti per la ripresa dell’industria italiana".
Al testo presentato dalla maggioranza verrà contrapposta una mozione dell'opposizione. "Quelle della maggioranza sono affermazioni che fanno a pugni con il consenso scientifico e politico maturato in tutto il mondo sui gravi effetti debilitanti del morbo di Alzheimer e danno la misura della superficialità del governo rispetto al modo in cui i principali paesi sviluppati stanno organizzandosi per rispondere alle due crisi che si intrecciano: la perdita di memoria e la crisi sociale", commenta Roberto Del Cotone, capogruppo dell’opposizione in commissione Affari Sociali.
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