si reggono a vicenda,
un vento funerale
fa cadere castelli bambini.
Qui il mare è azzurro osceno
increspato di parole salate.
Giano mi guarda con la faccia torva,
il sole alto illumina l'altro volto.
Aspetto sul molo di sabbia
annunci di viaggi senza ritorno,
eco di domande senza risposta.
Restano le onde,
pentagrammi vuoti da colmare di note.
È tutto qui il senso dei vivi.
Versi fantastici. Ogni due righe un'immagine che viaggia da sola, come l'azzurro osceno del mare o il sole che illumina l'altro volto di Giano. Bella, da qualunque parte si legga, un bel senso di vita vitale.
RispondiEliminaDavvero una bella poesia, mi piace l'accostamento di parole quali "vento funerale", "azzurro osceno", versi ti colpiscono in pieno ( in modo positivo ovviamente) e ti avvolgono con la loro natura speciale in cerca di quelle note che danno un senso alla vita. Complimenti, buona serata.
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