Con i miei sinceri auguri di buone feste vi lascio anche alcune "preghiere" tratte da un libro di qualche tempo fa. E' un testo satirico del 1887 di Paul Lafargue ma nella farsa Lafargue intravede già la tragedia descritta da Walter Benjamin pochi decenni dopo.
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ORAZIONE DOMENICALE
Capitale, padre nostro, che siete di questo mondo, Dio onnipotente, che cambiate il corso dei fiumi e bucate le montagne, che separate i continenti e unite le nazioni; creatore delle merci e fonte di vita, che comandate ai re e ai sudditi, ai padroni e ai salariati, che il vostro regno si stabilisca su tutta la terra.
Dateci molti compratori che prendano le nostre merci, quelle cattive e anche quelle buone;
Dateci dei lavoratori miserabili che accettino senza ribellarsi tutti i lavori e si accontentino del più vile salario;
Dateci dei babbei che credano nei nostri prospetti;
Fate che i nostri debitori paghino interamente i loro debiti e che la Banca sconti i nostri effetti;
Fate che la prigione di Mazas non si apra mai per noi e allontanate da noi il fallimento;
Accordateci rendite perpetue.
Amen.
CREDO
Io credo nel Capitale che governa la materia e lo spirito;
Io credo nel Profitto, suo figlio legittimissimo, e nel Credito, lo Spirito Santo, che procede da lui ed è adorato assieme a lui;
Io credo nell'Oro e nell'Argento, che, torturati nella Zecca, fusi nel crogiolo e strappati al bilancista, ricompaiono al mondo come Moneta legale e che, divenuti troppo pesanti, dopo aver circolato su tutta la terra, discendono nei depositi della Banca per risuscitare come Carta-moneta;
Io credo nella Rendita al cinque per cento, al quattro e anche al tre per cento e nell'autentico Listino dei valori;
Io credo nel Gran Libro del Debito pubblico, che garantisce il Capitale dai rischi del commercio, dell'industria e dell'usura;
Io credo nella Proprietà individuale, frutto del lavoro altrui, e nella sua durata fino alla fine dei secoli;
Io credo nell'Eternità del Salariato che toglie al lavoratore le preoccupazioni della proprietà;
Io credo nel Prolungamento della giornata lavorativa e nella Riduzione dei salari e anche nella Adulterazione dei prodotti;
Io credo nel sacro dogma: COMPRARE A BUON MERCATO E VENDERE CARO; e similmente io credo negli eterni princìpi della nostra santissima chiesa, l'Economia politica ufficiale.
Amen.
SALUTAZIONE
(Ave Miseria)
Salve, Miseria, che schiacciate e soffocate il lavoratore, che dilaniate le sue viscere con la fame, infaticabile tormentatrice, che lo condannate a vendere la sua libertà e la sua vita per un boccone di pane; che spezzate lo spirito di rivolta, che infliggete al produttore, a sua moglie e ai suoi figli i lavori forzati dei penitenziari capitalisti, salve, Miseria, piena di grazia.
Vergine santa, che generate il Profitto capitalista, dea temibile che ci consegnate la classe avvilita dei salariati, siate benedetta.
Madre tenera e feconda di Superlavoro, generatrice di rendite, vegliate su di noi e sui nostri cari.
Amen
ADORAZIONE DELL'ORO
Oro, merce miracolosa, che porti in te le altre merci;
Oro, merce primigenia, in cui si converte ogni merce;
Dio che sa tutto misurare,
Tu, la perfettissima, la idealissima materializzazione del Dio capitale,
Tu, il più nobile, il più magnifico elemento della natura,
Tu, che non conosci né la muffa né le tarme né la ruggine;
Oro, inalterabile merce, fiore fiammeggiante, radioso sprazzo, sole risplendente; metallo sempre vergine, che, strappato alle viscere della terra, l'antica madre delle cose, ritorni a nasconderti, lontano dalla luce, nelle casseforti degli usurai e nelle cantine della Banca e che, dal fondo del nascondiglio dove ti pigi, trasmetti alla vile e miserabile carta la tua forza che raddoppia e decuplica;
Oro inerte, che muovi l'universo, dinanzi alla tua sfavillante maestà i secoli viventi s'inginocchiano e ti adorano umilmente;
Concedi la tua grazia divina ai fedeli che ti implorano e che, per possederti, sacrificano l'onore e la virtù, la stima degli uomini e l'amore della donna del loro cuore e dei figli della loro carne, e che sfidano il disprezzo di se stessi.
Oro, signore sovrano, sempre invincibile, tu l'eterno vittorioso, ascolta le nostre preghiere;
Costruttore di città e distruttore d'Imperi;
Stella polare della morale;
Tu, che detti la legge alle nazioni e che pieghi sotto il tuo giogo i papi e gli imperatori, ascolta le nostre preghiere;
Tu, che insegni ai saggi a falsificare la scienza, che persuadi la madre a vendere la verginità del figlio e che costringi l'uomo libero ad accettare la schiavitù della fabbrica, ascolta le nostre preghiere;
Tu, che compri le sentenze dei giudici e i voti dei deputati, ascolta le nostre preghiere;
Tu, che produci fiori e frutti sconosciuti alla natura;
Che semini i vizi e le virtù;
Che generi le arti e il lusso, ascolta le nostre preghiere;
Tu, che prolunghi gli anni inutili dell'ozioso e che abbrevi i giorni del lavoratore, ascolta le nostre preghiere;
Tu, che sorridi al capitalista nella sua culla e che strappi il proletario al seno di sua madre, ascolta le nostre preghiere.
Oro, viaggiatore infaticabile, che ami i raggiri e i cavilli, esaudisci i nostri desideri;
Interprete di tutte le lingue,
Intermediario sottile,
Seduttore irresistibile,
Campione degli uomini e delle cose, esaudisci i nostri desideri;
Messaggero di pace e fautore di discordie;
Distributore del divertimento e del superlavoro;
Consigliere della virtù e della corruzione, esaudisci i nostri voti;
Dio della persuasione, che fai udire i sordi e sciogli la lingua ai muti, esaudisci i nostri desideri;
Oro maledetto e invocato da innumerevoli preghiere, venerato dai capitalisti e amato dalle cortigiane, esaudisci i nostri desideri;
Dispensatore dei beni e delle disgrazie;
Maledizione e gioia degli uomini;
Guarigione dei malati e balsamo dei dolori, esaudisci i nostri voti;
Tu, che streghi il mondo e perverti la ragione umana;
Tu, che abbellisci la laidezza e eviti le disgrazie;
Difensore universale, che rendi onorevoli la vergogna e il disonore e che rendi rispettabile il furto e la prostituzione, esaudisci i nostri desideri;
Tu, che attribuisci alla viltà la gloria dovuta al coraggio;
Che concedi alla laidezza gli omaggi dovuti alla bellezza;
Che alla decrepitezza fai dono dell'amore dovuto alla giovinezza;
Mago malefico, esaudisci i nostri desideri;
Demonio che scateni l'omicidio e spingi alla follia, esaudisci i nostri desideri;
Fiaccola che rischiara le strade della vita;
Guida e protettore, e salvezza dei capitalisti, esaudisci i nostri desideri.
Oro, re di gloria, sole di Giustizia;
Oro, forza e gioia della vita. Oro, illustre, vieni a noi;
Oro, amabile per il capitalista e temibile per il produttore, vieni a noi;Specchio dei piaceri;
Tu, che doni ai fannulloni i frutti del lavoro, vieni a noi;
Tu, che riempi le cantine e i granai di coloro che non zappano né potano le vigne; di coloro che non lavorano né mietono, vieni a noi;
Tu, che nutri di carne e di pesce coloro che non portano al pascolo le greggi né sfidano le tempeste in mare, vieni a noi;
Tu, la forza e la scienza e l'intelligenza del capitalista, vieni a noi;
Tu, la virtù e la gloria, la bellezza e l'onore del capitalista, vieni a noi;
Deh, vieni a noi, Oro seducente, speranza suprema, inizio e fine di ogni azione, di ogni pensiero, di ogni sentimento capitalista.
Amen
Preghiere capitaliste. Tratte da Paul Lafargue, La religione del capitale, 1887
Ottime.
RispondiEliminaPossa Benigni non scoprirle mai.
Buone Feste.
'radix malorum est cupiditas'(G. Chaucer)
RispondiEliminaTi auguro Serene Festività!!!
Da recitarsi una volta al dì (almeno)
RispondiEliminaP.S. concordo con @Humani Instrumenta Victus
Ciao Antonio! Ho rintracciato il paesino toscano dove abbiamo fotografato le sculture : è Casole d'Elsa (SI).
RispondiElimina:-))