Noto una strana convergenza tra i cosiddetti tecnocrati europei e i cosiddetti movimenti anti-sistema. I primi che affrontano la crisi economica costringendo la popolazione ad assurdi tagli dello stato sociale, i secondi che vogliono cambiare l'attuale sistema economico con gli slogan più agguerriti di cui spesso ignorano le conseguenze.
Né gli uni né gli altri sanno distinguere le scale dei sistemi sociali ed è qui la convergenza. I tecnocrati sono interessati a salvare i paesi (e pochi oligarchi) non preoccupandosi dei cittadini dei paesi e così chi invoca un reset del sistema, si concentra sul fantomatico sistema e si preoccupa poco delle conseguenze per i cittadini. Quando i primi salvano una banca in crisi non si curano di come i soldi dati alla banca verranno poi investiti e quando i secondi non vorrebbero salvare una banca in crisi non si curano dei correntisti che spesso sono piccoli e piccolissimi risparmiatori.
Per entrambi è come se il "sistema" fosse un'ipostasi divina per niente fatto dai soggetti che lo compongono. Sebbene le finalità di tecnocrati e rivoluzionari dell'i-pod siano totalmente differenti vedo una assurda convergenza nella comune primitiva ignoranza della scala dei fenomeni, figlia di una neanderthalizzazione della capacità di analizzare la società e la politica.
Ma c'è una ulteriore convergenza. Che le oligarchie non avessero in gran simpatia il popolo - qualunque cosa questa parola significhi - è cosa attesa ma è curioso che anche i movimenti si scaglino contro il popolo quando quei movimenti sono incapaci di realizzare il proprio scopo, non per un problema di comunicazione, ma per ben più gravi problemi di contenuti, per inettitudine, per mancanza di idee che non siano solo slogan, per gravi difetti relazionali, per incapacità organizzative e progettuali finalizzate a realizzare un disegno che sia qualcosa di più consistente della restituzione di "42 milioni di euro allo Stato". Ecco che i movimenti se la prendono con i pensionati, con i lavoratori del pubblico impiego, insomma con i "privilegiati", come se tutti i pensionati avessero pensioni d'oro, come se tutti i lavoratori del pubblico impiego avessero stipendi d'oro.
Infine c'è un'ultima convergenza. Solitamente i movimenti nascono perché sentono l'urgenza di un cambiamento e in effetti si caratterizzano per messaggi di una certa urgenza come "l'Italia fallirà in autunno", e l'urgenza metterebbe un po' di fretta, salvo scoprire che neanche i movimenti hanno fretta, esattamente come i sistemi di oligarchi, che lavorano sul lungo periodo.
"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José Saramago
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Grazie Antonio. Ancora un' altra straordinaria e precisa analisi.
RispondiEliminaRodotà invita il movimento ad andare oltre, spero sappiano fare tesoro di questi consigli, oppure dopo le accuse di tradimento alla Gabanelli rigireranno le stesse accuse anche a Rodotà? Del resto è più facile dare escandescenze paranoiche anziché fare autocritica. Intanto quanti hanno sperato in un rinnovamento della politica da questi signori hanno capito di che pasta sono fatti. Sono ancora in tempo per andare oltre, ma devono liberarsi di tutti i pesi morti, vertici compresi.
Eliminahttp://www.repubblica.it/politica/2013/05/30/news/mail_spia_riunione_a_camera_deputati_m5s-59980605/?ref=HREA-1
Elimina(Ecco gli insulti a Rodotà)
La previsione era fin troppo facile, dopotutto sono organismi a basso livello di organizzazione, non hanno comportamenti complessi.
EliminaGrandioso post.
RispondiEliminaAggiungo, con malizia, che gli uni sono funzionali agli altri, per come i secondi paiono tifare per le catastrofi che provocano i primi.
condivido quasi tutto quello che hai scritto in questo post
RispondiEliminageorgia
ti ringrazio, ma sarei curioso di sapere quanto resta fuori dal "quasi" ;-)
EliminaBenvenuta.