... alla parata di domani per festeggiare il compleanno della Repubblica sfilassero, oltre alle forze militari, anche gli operatori degli asili nido e quelli delle scuole materne, le maestre e i maestri delle scuole elementari, i docenti delle scuole medie e delle scuole superiori, i ricercatori, i borsisti e i docenti delle università, i portantini e gli infermieri degli ospedali, i dottori e i vigili del fuoco, i cuochi delle mense e quelli dei ristoranti, i camerieri, gli impiegati delle poste, degli uffici della pubblica amministrazione, i musicisti e i poeti, le casalinghe, gli artisti, gli attori, gli operatori ecologici, i librai, gli scrittori, i sindacalisti, i sacerdoti e le suore, gli imprenditori che conoscono tutti i loro dipendenti, i restauratori, gli operatori turistici, i fiorai, i contadini e i pescatori, i fruttivendoli e i macellai, i fornai, gli operai, i pensionati, gli studenti di tutte le scuole, le cassiere dei supermercati, i precari di ogni categoria, quanti cercano lavoro, quanti l'hanno perso e quanti non hanno alcun motivo per sfilare in una parata né uno straccio di motivo per sentirsi rappresentati da una sola categoria in sfilata per festeggiare la Repubblica?
Se alla parata di domani partecipassero tutte queste persone pensate che la festa della Repubblica sarebbe meno festosa?
"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José Saramago
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Sarebbe sempli0cemente meraviglioso, di una nazione sì civile e viva.
RispondiEliminaAl contrario sarebbe una cosa dignitosa anche per me che appartengo alla categoria pensionati
RispondiEliminada te doverosamente menzionata.
Appartengo alla categoria insegnanti e sto andando con mia figlia a una festa dello sport, tutti i bambini al parco con le bandierine colorate bianco rosso verde. Star bene con sè è star bene con gli altri, star bene nel mondo. Esplorare, comunicare, stare con gli altri, darsi la mano quando si cammina. Bisogna stare uniti quando si va nel mondo.
RispondiEliminaSarebbe il realizzarsi di un civismo che per ora è rilegato nel limbo, non certo per volere dei protagonisti e sostenitori della società.
RispondiEliminaMa difatti non si capisce perché la Festa della Repubblica debba assimilarsi alla parata delle Forze Armate. Non si capisce, semplicemente.
RispondiEliminala festa della repubblica dovrebbe davvero far sfilare le associazioni, il volontariato, la gente comune. Le armi non c'entrano niente per non parlare delle spese
RispondiEliminaE’ strano davvero come si facciano sfilare le forze che producono morte (con buona pace degli “interventi umanitari”) invece che le forze che producono o sviluppano la vita. Gli Stati nazionali si gonfiano il petto facendo sfilare le proprie forze offensive, i cannoni, i carri armati, le fanfare, le picche, le lance e i fucili, come dimostrazione di forza e come deterrente (ma anche come ansiolitico verso angosce paranoidi), mentre tagliano le spese a scuola, sanità e cultura come se si trattasse di cose meno importanti.
RispondiEliminaLancio una riflessione, che è anche un’amara constatazione, se sfilassero tutti i corpi delle forze armate, tutte le compagnie, le divisioni, i corpi d’armata, le brigate, la fanteria, la cavalleria, le truppe corazzate, l’aviazione e la marina, lasciando sguarniti i cieli, i mari e le caserme, probabilmente non si produrrebbe un gran danno, forse non ci sarebbe alcun danno.
Se, invece, sfilassero tutti “ … gli operatori degli asili nido e quelli delle scuole materne, le maestre e i maestri delle scuole elementari, i docenti delle scuole medie e delle scuole superiori, i ricercatori, i borsisti e i docenti delle università, i portantini e gli infermieri degli ospedali, i dottori e i vigili del fuoco, i cuochi delle mense e quelli dei ristoranti, i camerieri, gli impiegati delle poste, degli uffici della pubblica amministrazione, i musicisti e i poeti, le casalinghe, gli artisti, gli attori, gli operatori ecologici, i librai, gli scrittori, i sindacalisti, i sacerdoti e le suore, gli imprenditori che conoscono tutti i loro dipendenti, i restauratori, gli operatori turistici, i fiorai, i contadini e i pescatori, i fruttivendoli e i macellai, i fornai, gli operai, i pensionati, gli studenti di tutte le scuole, le cassiere dei supermercati, i precari di ogni categoria, quanti cercano lavoro, quanti l'hanno perso e quanti non hanno alcun motivo per sfilare in una parata né uno straccio di motivo per sentirsi rappresentati da una sola categoria in sfilata per festeggiare la Repubblica … “ al completo, sarebbe il disastro e la paralisi totale del Paese.
Ciao
Garbo potrei affidarmi ad una psicologia d'accatto e dire che di solito l'esibizione della forza caratterizza chi ce l'ha piccolo! Non necessariamente si tratta degli aspetti più richiamati in questi casi, ma sicuramente ha a che fare con una compensazione di qualche tipo! Riguardo alla tua riflessione è chiaro che basterebbe una delegazione per non far paralizzare il paese.
RispondiEliminaA presto e un saluto a tutti.
Dovrebbe essere così, come suggerito in questo post del 2013.
RispondiEliminaSiccome non mi piace la parata di per sé e soprattutto per come vanno le cose nel paese mi piace ancor meno , per questo motivo non l'ho guardata e neppure menzionata, sebbene la festa della Repubblica abbia un valore irrinunciabile come la sua Costituzione.
:-)