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martedì 1 gennaio 2013

Capodanno

Brindiamo ancora una volta al capodanno,
fieri marinai che doppiano Capo Horn.

Rabbocchiamo il calice di tempo nuovo
e beviamolo d'un sorso,
ci servirà immaginarlo dolce questo fiele.

Si attraversano gli anni
su un ponte tibetano
e all'altro versante
saremo appena contenti
di non essere caduti.

9 commenti:

  1. Ciao Antonio,
    di scendere all'altro versante senza essere caduti mi pare un traguardo rimarchevole e ciò che è auspicabile per ognuno di noi.

    Buon 2013 caro amico.

    Un abbraccio

    Nou

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  2. Al cambio di calendario brindo sempre: 'A la santé!!' E' sempre la cosa più importante!!
    Felice 2013!!:))

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  3. E subito riprende il viaggio
    come
    dopo il naufragio
    il superstite lupo di mare.
    Buon anno, Antonio :)

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  4. Grazie Cri, rileggere Allegria di naufragi di Ungaretti è sempre un'esperienza che lascia il segno.

    Grazie anche a Nou e intherainbow, il bello dei versi è la loro apertura alle letture ma permettetemi di suggerire che la caduta può riferirsi all'oblio più che alla salute. L'uomo più che la morte teme l'oblio.
    Buon anno a tutti

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  5. Ciao Antonio, nel mio commento non pensavo alla salute del corpo, ma all'impegno di vivere dovendo attraversare ponti...eheh ;) ognuno comprendiamo con la nostra testa e le parole a volte non bastano.

    Ciao e bentornato :)

    Nou

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  6. E' il mio mantra, la cito a memoria, e difatti credo di aver fatto confusione tra articoli determinativi ed indeterminativi. Lapsus di egocentrismo da parte mia :D

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  7. Cara Nou, è vero, molto spesso le parole non bastano ma altrettanto spesso le parole hanno un eccesso di significato. Lingua mortal non dice / quel ch'io sentiva in seno diceva Leopardi. M'illumino / d'immenso diceva Ungaretti. Noi navighiamo in mezzo a questo mare bizzarro delle parole, tra la bonaccia e il fortunale.
    Nel caso delle poesie, dico quelle vere, lasciamo perdere i miei appunti, buoni come personali promemoria, nelle poesie vere dicevo c'è una riserva di significati nelle parole cui ogni lettore attinge secondo una metrica dell'anima che è solo sua. Non dico che ogni interpretazione andrebbe bene, la poesia si ribellerebbe a interpretazioni che non le si addicono, dico che, pur stando ferma, la poesia si presta ad essere guardata da diverse angolazioni, distanze, prospettive. Forse è tipico della parola nella poesia avere una intrinseca polisemia, forse questo rivela l'ambizioso desiderio di raccogliere l'origine stessa della parola. Un'origine che trabocca di tutti i futuri significati, dopotutto poesia è poiesis che significa creazione e un antico testo dice che all'inizio di tutto ci fu il verbo, la parola.
    Leggere è un atto creativo cara Nou e la poesia è del lettore, smette di essere dell'autore quando questi ha smesso di scriverla, da quel momento è di chiunque la legga, compreso l'autore. Ecco perché ho usato "permettetemi di suggerire". Era un'espressione sincera, perché volevo aggiungere la mia lettura alla tua e a quella di intherainbow.
    Mi rendo conto che per dire questo l'ho presa un tantino larga ma parlare di poesia mi appassiona e a volte non mi rendo conto del percorso che prendo.

    Cri, ho verificato, a parte la divisione dei versi e un "il" al posto di un "un" la tua memoria è perfetta ;-) ti invidio, sul serio, io mi ricordo solo pochi frammenti delle poesie e solitamente non vengono mai quando lo voglio. Si affacciano alla memoria, si ritraggono, si prendono gioco di me.

    Un saluto e un abbraccio ;-)

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  8. Caro Antonio, lo so, perché un po' ti conosco, che ti appassiona parlare di poesia. Io avrei voluto essere un po' scherzosa, sicuramente non polemica, sul significato che me ne è venuto del tuo bellissimo verso: in paroloni potrei dire "figura retorica"? E, anche in questo caso voglio essere scherzosa. Non so se mi riesce, ma la scherzosità è rivolta soprattutto al mio lessico che non può che essere semplice per sua e mia natura. Quando uso parole ricercate, o mi sento fuori luogo, o sorrido di me stessa con indulgenza. La tua risposta mi ha toccata come una forma di gentilezza affettuosa e mi ha commossa. Leggere è ritenuto anche da me un atto creativo, il più grande che io sia o, ancor meglio, il mio animo sia in grado di compiere. Io ti prego di suggerirmi sempre le tue intuizioni e il tuo pensiero, perchè ne tengo in grande conto.
    Un abbraccio
    Nou

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  9. Come io tengo conto del tuo pensiero cara Nou. Grazie per le tue visite e per le tue parole. Un abbraccio a te. ant

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