Quando ero piccolo non eravamo ancora digitali, eravamo a malapena manuali! Poi abbiamo perso la mano e sono rimaste solo le dita!
Divagavo, come al solito.
Ricordo un piccolo mangiadischi arancione. Era a casa di mia nonna e insieme a mia zia ascoltavamo i dischi, erano 45 giri. Chissà dov'è adesso, chissà se c'è ancora. Nella cantina della memoria funziona ancora alla perfezione. Tra le canzoni che ascoltavo spesso c'era Un aquilone di Ricky Gianco. Mi inquietava quella canzone, non capivo bene perché ma mi inquietava, soprattutto il ritornello. Forse era l'idea che un aquilone potesse portare via una bambina che mi metteva ansia, perché nella mia immaginazione l'aquilone portava via una bambina.
Avevo sette anni quando mi dissero che la bisnonna era volata via. La grande madre non c'era più e forse l'aveva portata via un aquilone. Da allora ho capito perché quella canzone mi inquietava.
Quanti ricordi! Voglio citare solo "Io la conoscevo bene"...
RispondiEliminaForse era della stessa serie, io uno arancione ce l'ho ancora, è in cantina, quando vado a mettere un po' d'ordine me lo trovo tra le mani, tentato, anzi deciso, a buttarlo, come un inutile 'barattolo'. Regolarmente rimando, mi sembra, ogni volta, che gettandolo butterei anche i ricordi, le vecchie canzoni sui singoli 45 giri, sentite e ri-sentite fino quasi alla noia.
RispondiEliminaLo butterà chi ci sarà dopo di me.
Ciao.
Il mio era giallo: adoravo ascoltarci le Fiabe dei Fratelli Fabbri Editori. In quella della Fata Piumetta mi inquietava moltissimo il passaggio in cui la sorella cattiva passava sotto la porta e le cadeva addosso una "camicia di pece".
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