Giuseppe Mazzini |
"Senza una bella tempesta che spazzi via tutto non c'è speranza. L'aria è inquinata. Le parole hanno perso il loro significato. Si è perduta ogni regola di veridicità e di morale politica." Giuseppe Mazzini, 1857. Cit. in Giancarlo De Cataldo, L'Antitaliano. MicroMega, 8/2010.
L'errore di fondo è che quest'anno non sono affatto i 150 anni dall'Unità d'Italia. Ne riparleremo (se ne avremo voglia e se ci saranno abbastanza Italiani) nel 2068, ovvero 150 anni dopo il 2018.
RispondiEliminaCordialità e saluti.
Grazie estonianbloggers per la vostra accurata e puntuale ricostruzione. Molte cose mi erano già note ma la rilettura non guasta, sono consapevole del carico retorico della ricorrenza ma per me era solo un pretesto per citare Mazzini che, come potete facilmente immaginare, sarebbe molto molto critico sull'avvenuta Unità d'Italia, nel 1861 ma anche successivamente!
RispondiEliminaDi un'attualità sconrcentante.
RispondiEliminaops, sconcertante.
RispondiEliminaah ah, Alberto capisco lo sconcerto e le dita che si intrecciano.
RispondiEliminaGià, molto attuale.
RispondiEliminaCaro Antonio,
RispondiEliminaspazzare via tutto? Certo, niente potrebbe essere peggiore di ciò che stiamo vivendo (almeno, in ogni luogo e in ogni tempo c'è sempre qualcuno come me che crede fermamente di vivere nel peggiore dei mondi possibili, forse è questa la costante, viviamo sempre nel peggiore dei mondi possibili ... oppure siamo terribilmente pessimisti). Fino a qualche tempo fa avrei pensato e detto che bisognerebbe ripartire dalla società civile, dal mondo del fare, dalle infinite competenze dell'italiano che crea, produce e lavora e che è il tessuto sano di questa società.
Oggi non sono più tanto convinto che esista davvero questo tessuto sano: non ci sono più tanti berlusconiani convinti in giro, sembra che nessuno abbia votato per Berlusconi, c'è ancora qualcuno che snocciola come mantra, acriticamente, le cavolate della propaganda Berlusconiana (non è vero niente, è un complotto dei giudici, ciascuno a casa sua può fare ciò che vuole, moralisti, invidiosi, ...), ma fortunatamente sono pochi patetici imbecilli. Anche dall'altra parte non è tutto rose e fiori, sento anche qui molti discorsi stupidi, molte azioni stupide, molte rinunce stupide. Da un po' di tempo ho la nausea al solo pensiero di occuparmi di politica, eppure una volta il mio blog era prevalentemente "politico".
Ciao
Caro Garbo, viviamo in un mondo possibile, migliore o peggiore dei possibili non ti so dire, sicuramente al peggio non c'è mai fine e per il meglio bisogna armarsi di pazienza e faticare duro!
RispondiEliminaTemo che di patetici imbecilli ce ne siano tanti in giro e tanti ce ne saranno anche in futuro. Non illudiamoci, se Berlusconi finirà non sarà finito il berlusconismo, l'ho scritto altre volte, è quello che bisogna temere di più perché dovrà passare qualche generazione per correggerne i danni, se mai sarà possibile farlo.
Indubbiamente lo spettacolo indecente cui assistiamo non è politica, non nel senso che intendo io. Di solito valuto i politici sulla loro capacità di analizzare e capire gli effetti a lungo termine e a vasta scala del loro operato qui e ora. Questo è il mio criterio minimo, è piuttosto esigente come criterio ma non posso farne a meno. Un saluto.