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lunedì 4 novembre 2019

Il dritto, il rovescio e il merito

La camera di Vincent ad Arles
Vincent Van Gogh, 1888
Un signore amava parlare dei suoi successi professionali e della sua sagacia. Non perdeva occasione per parlare della sua bravura a individuare le occasioni favorevoli che lo facessero avanzare nella carriera e nella stima dei suoi colleghi. Un giorno, al bar, mentre parlava con il solito circolo di amici, che lo ascoltavano con ammirazione, di un investimento andato a buon fine per i suoi innegabili meriti si avvicinò uno sconosciuto che poco distante aveva ascoltato quell'appassionato resoconto.
- Mi scusi se mi permetto. Lei non ha mai cambiato le lenzuola al suo letto, vero?
- No, confesso di non averlo mai fatto.
- E quando sua madre lo faceva non l'ha mai aiutata, non ha neanche guardato come faceva?
- No, facevo altro. Ero impegnato a studiare.
- Male, molto male. Avesse imparato a fare il letto saprebbe che per mettere bene la piega del lenzuolo, con i bordi ricamati sulla coperta, bisogna mettere il lenzuolo alla rovescia, con la parte ricamata sotto. All'inizio, mentre dispone il lenzuolo è necessario nascondere il ricamo e solo alla fine, ripiegando il lenzuolo sulla coperta, si vedranno i ricami.
- Sta forse dicendo che per fare bene le cose devo farle alla rovescia?
- No. Sto dicendo che è importante imparare a fare il letto, perché finora altri lo hanno fatto per lei e lei non ha mai neanche visto come si fa. Può servire.

2 commenti:

  1. Condivido in pieno. Ho imparato a fare il letto tempo fa quando lavoravo sulle navi e, a dirla tutta, cucivo i buchi delle mie calze e lavavo e stiravo i miei pantaloni. Saper fare queste cose (come le piccole cose) lo considero come la base della propria autonomia. Per altri aspetti anche queste cose danno grandi insegnamenti importanti nella vita.
    Un salutone

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    1. C'è in giro un libro scritto da un ammiraglio che si chiama Rifatti il letto o qualcosa di simile, pare che tempo fa sia stato un best seller. Non l'ho letto, il poco che mi arrivò me lo dipinse come un libro per ottenere successo e non è il genere di cose che attira la mia attenzione. Poi magari non è così, chissà. Ad ogni modo per me più che rifare il letto è importante saper fare il letto. Sapere che se non lo fai tu lo fa qualcun'altro o più spesso qualcun'altra al posto tuo e che il merito del tuo dormire bene non è tuo, è di un altro o di un'altra. Così come il merito di un successo al lavoro non è solo tuo, è di chi ti ha insegnato come fare le cose, di chi ti ha permesso di imparare come si fanno, potrebbe essere anche dell'ignoto barista che la mattina ti ha fatto un caffé con i fiocchi. Insomma il merito è un concetto molto liquido. Non è solo del soggetto, è collettivo. Non è un concetto sincronico con le cose fatte, è un concetto diacronico legato a una infinità di cose passate, molte persino estranee all'attuale successo. Non è un concetto di facile definizione. Idem per quell'altro concetto altrettanto complicato del dritto e del rovescio, forse anche più complicato del concetto di merito. Ma non voglio essere didascalico. Doveva essere solo un apologo, nulla più, scritto al cellulare su un treno mentre ascoltavo la gente parlare. Un salutone a te.

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