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venerdì 8 marzo 2024

Considerazioni tardive su una tornata elettorale, forse precoci sull'altra

Supponiamo di voler campionare una popolazione per stabilire quanti sono più alti di 170 cm e quanti sono più bassi. Si prende a caso un campione della popolazione e si misura l'altezza di ciascun individuo. Alla fine delle misure le due percentuali sono molto vicine al 50%, ma una delle due è leggermente superiore. L'analisi dei dati conclude che le due percentuali non sono statisticamente significative. In altre parole, più rigorose, commetteremmo un errore statisticamente inaccettabile se dicessimo che le due percentuali sono diverse. 
Possiamo leggere con questo metro il risultato delle elezioni sarde, con circa 1500 voti di scarto che separano la coalizione vincente da quella perdente su circa 750.000 votanti effettivi. Un metro che tuttavia non può non tenere conto di differenze fondamentali: le elezioni democratiche non sono un'estrazione casuale da un campione. Chi vota si presume lo faccia per una ragione precisa, che sia informato di quella ragione. Tutti i distinguo dunque vengono meno se alle elezioni viene meno la componente razionale, informata, politicamente cosciente. La tifoseria in politica avvicina le elezioni a una estrazione a sorte tra due diversi tipi di soggetti di una popolazione. L'analisi statistica dei risultati direbbe che non ci sono differenze significative e che la prevalenza di un tipo sull'altro è dovuta a fattori casuali ma noi siamo esseri razionali(zzatori) e il caso non ci piace. È giusto che non ci piaccia e tutte le analisi del risultato sardo mi parlano di questa ostinata resistenza al caso ma tutto quello che chiamiamo post-democrazia sta portando il caso al centro del palcoscenico della storia. Facciamocene una ragione! 
Evito considerazioni di più corto respiro, altrimenti dovrei parlare di vecchi e nuovi trasformismi e quella che è celebrata come una vittoria rischierebbe di passare per una sconfitta.

7 commenti:

  1. Cosa proponi in alternativa? Vittorie certificate e approvate solo con percentuali di vantaggio bulgare?
    Ovvio che il caso imperversa, una manganellata allora o un saccheggiamento di database ora ☺️

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  2. Ti sembra io possa proporre simili scemenze? In democrazia funziona che vince chi prende un solo voto in più e funziona anche meglio se tutti ci esercitiamo a leggere gli eventi senza troppi ricami sovrastrutturali.

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    1. Infatti chiedevo, la mia ipotesi era palesemente un paradosso. Resta il fatto che se ancora si autorizza. ad esempio, un voto disgiunto con esiti comici, non possiamo lamentarci di quello che ne esce fuori.

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    2. La democrazia funziona quando si può scegliere chi deve governare. Da noi non è così prima perché ogni tornata elettorale a secondo chi comanda si cambia la legge. Secondo perché non puoi scegliere chi viene messo in lista dai partiti. Terzo perché i programmi non contano nulla chi vince non si attiene ai programmi enunciati in campagna elettorale. Quarto perchè chi comanda sono le multinazionali finanziarie che determinano le scelte con la commissione europea che pure questa non è eletta dai popoli europei. Va ricordato che il parlamento europeo non può legiferare ma solo dare indirizzi che non sono vincolanti per la commissione esecutiva europea. Tutto questo è parvenza di democrazia per non parlare che oramai solo la metà degli aventi diritto si reca a votare e a volte nemmeno quella.

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  3. Ma in politica c’è bisogno di certezze: uno vince e l’altro perde (brogli a parte).
    Diversa la lettura se in base a questo risultato (vince la Todde su Truzzu) volessimo affermare che il vento sta cambiando, potrebbero essere successi tutta una serie di eventi che casualmente ha portato quel giorno alle urne più persone che votano a sinistra rispetto a quelle che votano a destra.
    Stranamente ciò potrebbe accadere (meno frequentemente) anche con i grandi numeri; ho finito di leggere da poco Saggio sulla lucidità, un libro di Saramago dove egli immagina che nel capoluogo argentino la stragrande maggioranza delle persone, del tutto casualmente e senza accordo alcuno, decidono di votare scheda bianca. È interessante la progressione di ideazione paranoidea che emerge negli uomini di potere, nell’esercito e nella polizia segreta.
    La paura di ciò che non comprendiamo e che non controlliamo scatena l’aggressività più feroce, come sta accadendo in Palestina e come accade (in tono minore, per fortuna) anche qui da noi in Italia a giudicare dall’uso dei manganelli e l’ostinato e cinico respingimento dei migranti.
    Ciao

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  4. Scusami, ho inavvertitamente tagliato la prima frase del mio commento, eccola:
    Un risultato così poco netto se guardato con le lenti della statistica si avvicina all’errore stocastico (il cui significato viene spesso frainteso per via dell’assonanza del termine con un altro di uso più comune) e non è significativo.

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  5. A compendio dei nostri commenti andrebbe citata l'affermazione di Conte che davanti a un Prodi quanto meno sorpreso di tanta incapacità ha detto tronfiamente "in Sardegna abbiamo stravinto". Garbo, tu parli di deriva paranoidea ma qui siamo nel mondo delle allucinazioni, forse solo l'uso di stupefacenti può portare a questi risultati. Non so se è una fortuna dire che la paura di ciò che non comprende il leader di uno dei principali partiti di opposizione invece di generare aggressività genera un mondo parallelo!

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