Da decenni non si fa che dire che la politica deve riprendersi il suo primato sull'economia. Mi chiedo se non è anche nella redistribuzione esclusivamente in denaro che si impone il primato dell'economia. Abbiamo parlato di reddito di cittadinanza e, correttivi a parte, nessuno sano di mente direbbe che non è stato uno strumento utile a contrastare la povertà ma non abbiamo mai parlato di servizi di cittadinanza. Così come non abbiamo mai parlato di quante povertà ci sono da contrastare. Discorso spinoso, da evitare lasciando al destinatario del reddito, come di ogni altro sussidio, il compito di vedersela da solo. Non ne abbiamo mai parlato perché quello che esula l'equivalente generale del denaro suona anacronistico e paternalistico, a destra e a sinistra. Non si ha più la forza e il coraggio di affrontare il discorso di una politica che concepisca di indirizzare gli investimenti nelle nuove generazioni. Il discorso sul primato della politica è un dispositivo vuoto, buono per qualche circolo di seguaci del postpensiero! Allora ben venga la dote ai 18enni, salvo non lamentarsi se una minoranza, si spera, conoscendo meglio di chiunque altro i propri bisogni, investirà la propria dote in i-phone e altri ninnoli.
"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José Saramago
lunedì 1 agosto 2022
Della redistribuzione
A proposito della proposta di Letta sulla dote ai 18enni e altro. Apprezzo ogni politica redistributiva. La ritengo uno strumento irrinunciabile di giustizia sociale. La destra si inalbera quando si parla di tasse di successione e patrimoniali. Nessuna novità, conoscessero Luigi Einaudi, illustre liberale, e cosa pensava delle tasse di successione direbbero che è un pericoloso bolscevico! Se la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi è un problema, e lo è, allora il solo modo per contrastarlo è la redistribuzione della ricchezza. Lamentarsi del problema senza imboccare la strada della soluzione è da ipocondriaci che stanno tanto bene a stare male. Non riconoscere che è un problema è da micragnosi con il conto in banca al posto del cervello. Benvenga la redistribuzione quindi, ma redistribuzione di cosa? Ma di soldi, ovviamente! Metti i soldi in tasca a chi ne ha bisogno e poi se la vedrà da solo a soddisfare i propri bisogni perché, seguendo il neoliberismo più schietto, nessuno conosce i tuoi bisogni meglio di te! Principio vero quanto inutile, se non dannoso, per costruire una società civile.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ci vorrebbe un sistema che attribuisse somme certe da utilizzare solo per sanità, e beni di primaria necessità. E chi controlla? E chi controlla il controllore?
RispondiEliminaAccennavo infatti a "servizi di cittadinanza", proprio per uscire dall'ottica del sussidio in denaro.
RispondiEliminaimpossibile in questo paese fare una patrimoniale
RispondiEliminaIn questo paese hanno paura a controllare yatch, Rolex e Ferrari. Figurati una patrimoniale!
Elimina