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lunedì 13 febbraio 2012

Giostre e carillon

C'è qualcosa di triste nelle giostre di una volta, quelle con i cavallucci che girano in tondo, c'è qualcosa di doloroso in quel girare intorno allo stesso asse, sempre uguale e sempre diverso, un girare disperato e inutile che pure racchiude tutta la gioia che è dato provare in quel cerchio magico che è la giostra. Si sogna appena o si ha paura di qualcosa che avviene fuori da quel cerchio incantato. C'è sempre qualcosa di triste in un carillon che non dipende dalla melodia, qualunque melodia suonata da un carillon è triste, la tristezza è nelle note pizzicate, nella musica che diventa via via più lenta, nei suoni che faticano a spiccare il volo quando la carica sta per esaurirsi fino a fermarsi, quasi mai alla fine della melodia. Eppure la magia dei carillon è far diventare finale di melodia proprio il momento in cui la carica finisce.
C'è qualcosa di straordinario nelle giostre e nella musica dei carillon, metafora della vita che quasi mai attende che la musica finisca per fermarsi.


Gira la giostra intorno al perno del mondo,
tintinnii di sonagli e cavalli colorati al galoppo
e cavalieri bambini all'assalto
nelle terre del silenzio.
Solenni armi i sorrisi alla conquista del sole,
e nuovo stupore per ogni giro.

Poco distanti guardiamo,
sopraffatti da tanta gioia.
Quando la musica finisce
una voce giunge, un singulto
non sai se di bimbo o di adulto
un altro giro, implora,
un altro giro ancora.

4 commenti:

  1. poesia un po' malinconica, ma bella.
    post che rende bene la metafora della vita.
    tutto bene?
    un abbraccio
    nou

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  2. Cara Nou se aspettiamo che le cose vadano male per osservare la tragedia dell'esistenza poi rischiamo di esserne sopraffatti quando si consuma! E' un esorcismo artigianale quello che ci fa dire: tutto bene, la tragedia è in corso...la giostra gira ancora. Un abbraccio a te.

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  3. Un po' tutte le giostre hanno qualcosa di triste e veritiero allo stesso tempo! prova a rivederle tutte! Infatti, i bambini e gli adulti scendono sempre frastornati, ma non credo felici!! Forse i cavallucci fanno sognare perchè sono coloratissimi e il carillion rilassa, insomma andare sul cavalluccio mi ricorda la culla, ci si dondola e si ascolta un musica dolce!!! La vita è ben altro...quella poi che ci 'regalano' da tempo è davvero una tragedia!!:))

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  4. Se non penso alla felicità dei bambini di oggi, le giostre mi fanno, invero, lo stesso effetto.

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