"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José Saramago
sabato 4 febbraio 2012
Cos'è la vita
"Se mi si chiedesse cosa sia la vita, risponderei che la vita è tirarsi su dal letto con le proprie forze dopo una malattia. Riuscire a fare un passo dopo l’altro sentendo la risposta delle membra.
Avvicinarsi piano piano alla moka che gorgoglia sul fornello e versarsi in autonomia una tazzina di quel caffè. Scaldarsi le mani col tepore della tazza fumante e ringraziare la vita e chi l’ha generata così fragile e potente allo stesso momento. Nella fragilità l’esserci si esprime predominante. Nella fragilità si percepisce la potenza dell’esistenza sull’identità affievolita." Nounourse
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Due splendidi video ad incorniciare bellissime ruflessioni di Nounourse.
RispondiEliminaComplimenti.
aldo.
Nella foto, la prima foto a scuola, avevo paura del flash. Quando la guardo, mi rassicuro di aver attraversato l'infanzia, un periodo breve (allora l'infanzia durava poco), pieno di felicità, a parte i piccoli obblighi scolastici come gli orari, le vaccinazioni e il ricordarsi di tutti i compiti da svolgere a casa. Mi scordavo di imparare le poesie a memoria, ma prima di entrare in classe, sollecitata dai compagni, le mandavo a mente in dieci minuti: allora la mente era una spugna.
RispondiEliminaL'infanzia è stato il periodo perfetto della mia vita. Credo di aver messo le basi del ragionare e del vivere l'essenzialità sin d'allora. L'essenzialità è un sentimento che ti salva nei frangenti turbinosi perché sai cos'è quello che conta: quello che conta è l'esistenza, sentirla e viverla.
Ho letto con attenzione la risposta al mio commento nel tuo post precedente. La ragazza era arrabbiata per le sue difficoltà e e sprimeva un sentimento diffuso tra i giovani. E' stato un episodio di un paio d'anni fa e avrei dovuto specificarlo. Ora credo ci sia più consapevolezza sull'origine della crisi e le conseguenze, da parte di tutti con meno conflitto generazionale.
Caro Antonio, mi hai fatto un grande regalo con questo tuo post. E' stata una sorpresa che mi ha commossa. I preludi di Chopin si accompagnano con dolce malinconia e inducono lo spirito al riposo nella soavità della musica.
Ti ringrazio di cuore e ti abbraccio con amicizia.
Nou
vero ... e l'ho sentito nella mia ultima convalescenza. Ma la semplicità poetica con cui e stato detto in questo post è grande.
RispondiEliminaRiflessioni intense e drammatiche, ma sincere e profonde.
RispondiEliminaGrazie Antonio e grazie Nou.
RispondiEliminaVideo e riflessioni che non si possono "dimenticare"
Buona settimana!
Lara
Cara Nou, sono io che ringrazio te. Sono contento delle visite degli altri ospiti che saluto.
RispondiEliminaLa riflessione di Nou merita molta attenzione, da parte mia dirò solo che mette in evidenza un punto essenziale della nostra natura che viene puntualmente trascurato. Di solito diciamo "mettiamo insieme le nostre forze", pensando così di evocare la nostra socialità. Ebbene, quello che facciamo veramente è mettere insieme le nostre fragilità. La cosciente consapevolezza della fragilità di ciascuno è il fondamento del comportamento sociale, non la forza, non solo la forza. Questo ha messo in evidenza Nou, e questo va al di là dell'osservazione contingente che può riguardare uno stato di malessere o la ripresa da una malattia. Tempo fa io c'ho messo un lunghissimo post per dire questo, Nou l'ha fatto in maniera sublime in poche righe.