tag:blogger.com,1999:blog-75627170266867025512024-03-24T13:33:12.342+01:00Cose che dimentico"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José SaramagoAntoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.comBlogger1133125tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-85160784466449914272024-03-08T09:26:00.007+01:002024-03-09T12:01:15.952+01:00 Considerazioni tardive su una tornata elettorale, forse precoci sull'altraSupponiamo di voler campionare una popolazione per stabilire quanti sono più alti di 170 cm e quanti sono più bassi. Si prende a caso un campione della popolazione e si misura l'altezza di ciascun individuo. Alla fine delle misure le due percentuali sono molto vicine al 50%, ma una delle due è leggermente superiore. L'analisi dei dati conclude che le due percentuali non sono statisticamente significative. In altre parole, più rigorose, commetteremmo un errore statisticamente inaccettabile se dicessimo che le due percentuali sono diverse. <div>Possiamo leggere con questo metro il risultato delle elezioni sarde, con circa 1500 voti di scarto che separano la coalizione vincente da quella perdente su circa 750.000 votanti effettivi. Un metro che tuttavia non può non tenere conto di differenze fondamentali: le elezioni democratiche non sono un'estrazione casuale da un campione. Chi vota si presume lo faccia per una ragione precisa, che sia informato di quella ragione. Tutti i distinguo dunque vengono meno se alle elezioni viene meno la componente razionale, informata, politicamente cosciente. La tifoseria in politica avvicina le elezioni a una estrazione a sorte tra due diversi tipi di soggetti di una popolazione. L'analisi statistica dei risultati direbbe che non ci sono differenze significative e che la prevalenza di un tipo sull'altro è dovuta a fattori casuali ma noi siamo esseri razionali(zzatori) e il caso non ci piace. È giusto che non ci piaccia e tutte le analisi del risultato sardo mi parlano di questa ostinata resistenza al caso ma tutto quello che chiamiamo post-democrazia sta portando il caso al centro del palcoscenico della storia. Facciamocene una ragione! </div><div>Evito considerazioni di più corto respiro, altrimenti dovrei parlare di vecchi e nuovi trasformismi e quella che è celebrata come una vittoria rischierebbe di passare per una sconfitta.</div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-70611390152903778242024-02-12T10:50:00.003+01:002024-02-12T10:50:52.837+01:00Note#1"Se si aprisse un discorso serio sull'appartenenza all'Italia in senso costituzionale, si dovrebbe dire che coloro che non si riconoscono nella res publica italiana non sono italiani. Dal punto di vista della res publica, sottrarsi ai doveri di partecipazione alla vita collettiva - res publica, per l'appunto - significa rinunciare a essere italiani. Qual è il primo di questi doveri? Il dovere di onestà fiscale. Coloro che intenzionalmente, consapevolmente si sottraggono agli obblighi tributari dovrebbero essere sospettati di in-italianità con le dovute conseguenze. Per esempio, con riguardo alla fruizione dei servizi pubblici, che potrebbe essere sospesa, oppure gravata di imposte straordinarie. Il caso estremo sarebbe la revoca della cittadinanza." Gustavo Zagrebelsky in MicroMega, 1/2024.Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-24368717396911388652024-01-06T15:03:00.004+01:002024-01-06T18:07:43.705+01:00Scendeva dal camino <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYDduA8BNQyuWEW9TRVxD_mUrslAon1Tk5yalSlSbcDwzPBXk1TVeLHAb5s7Er1bLpwYO41CbFASYlpkU3OPlV0DjeeDG3HVLpQCeYL6d_YRUVzg-OXghqFyjxTh40fl_symIE5o-oND3ErueHpKLKh2e3xi4NgBCtuP2xnSLeGhbCmf39_fgBmRhgR2Fp/s4080/IMG_20240104_180832.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4080" data-original-width="3072" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYDduA8BNQyuWEW9TRVxD_mUrslAon1Tk5yalSlSbcDwzPBXk1TVeLHAb5s7Er1bLpwYO41CbFASYlpkU3OPlV0DjeeDG3HVLpQCeYL6d_YRUVzg-OXghqFyjxTh40fl_symIE5o-oND3ErueHpKLKh2e3xi4NgBCtuP2xnSLeGhbCmf39_fgBmRhgR2Fp/s320/IMG_20240104_180832.jpg" width="241" /></a></div>Scendeva dal camino, per questo si lasciava, solo per la notte scorsa, qualche carbone acceso. Chissà quanto freddo avrebbe dovuto sopportare nel suo viaggio sulla scopa. Con questo vento poi, povera vecchia, avrebbe faticato più del solito per correre controvento. Non sarebbe stato facile neanche fermarsi con le raffiche alle spalle. Avrebbe trovato riposo e tepore per qualche minuto, il tempo di scendere dal camino, tenere un'assemblea speciale e ripartire per un'altra destinazione dopo aver deciso se lasciare o no un dono. La decisione dipendeva dal risultato dell'assemblea in cui avrebbe chiesto agli animali di casa se erano trattati bene, se in quella casa trovavano cura e amore. Al centro ci sarebbe stata la vecchia vestita di stracci e intorno gli animali, ognuno in attesa di riferire la sua versione dei fatti. Per quella notte gli animali avrebbero parlato proprio come noi e ci avrebbero giudicati. La vecchia avrebbe accolto il loro responso e deciso di conseguenza. Il desiderio di assistere a quel consiglio era smisurato.<div>Ho desiderato tanto vedere quella vecchina ma guai a volerla scorgere, sarebbe svanita e mai più ritornata.</div><div>È quello che è accaduto. </div><div>L'abbiamo vista, svelata, scoperta. L'abbiamo profanata con i nostri occhi, l'abbiamo violata. Da allora non l'abbiamo più vista. Gli animali restano muti tutto l'anno. Nessuno ci giudica più.</div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-53344461981317694632023-12-22T16:12:00.005+01:002024-01-15T14:26:31.023+01:00Processo al patriarcato: note per una indagine preliminare<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyVE-aQA6igVo-lt8fyd3nrs-hdFYeB_DyXzUQA2EJCtU7d9yvCQGeovOpqmZVyw58yGG2RbW6OOS6UbtXD47P5XSZFF18kgpDdfEhT4mg4SRKkfXCjRz7p6_CIxtdxhXQU219nVL0H-51eQkDkS7D7nx57pRDvjZqPvoRVl1eZvmD2k_R8XYCjjezxs-P/s800/Reti-Informatiche-concept-1-800x469.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="469" data-original-width="800" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyVE-aQA6igVo-lt8fyd3nrs-hdFYeB_DyXzUQA2EJCtU7d9yvCQGeovOpqmZVyw58yGG2RbW6OOS6UbtXD47P5XSZFF18kgpDdfEhT4mg4SRKkfXCjRz7p6_CIxtdxhXQU219nVL0H-51eQkDkS7D7nx57pRDvjZqPvoRVl1eZvmD2k_R8XYCjjezxs-P/s320/Reti-Informatiche-concept-1-800x469.jpg" width="320" /></a></div>I tanti, troppi, casi di femminicidio interrogano le coscienze, la mia sicuramente. Premono per avere spiegazioni, perché un fatto che può essere spiegato è meno inquietante di un fatto senza spiegazioni. Forse a questo dobbiamo l'avventura del pensiero filosofico e scientifico, non alla meraviglia, come diceva Aristotele, bensì alla paura del buio.<p></p><p>Fermo restando la condanna senza appelli di qualsiasi forma di maschilismo, machismo, superomismo fisico, esaltazione della forza muscolare e quant'altro richiama la supremazia nelle tribù più primitive, mi preme qualche considerazione sul processo al patriarcato che si tiene da qualche tempo. In più di un'occasione mi è parso che il processo sia frettoloso, per certi versi disonesto. Forse necessita di un'istruttoria preliminare.</p><p>L'affermazione del principio mater mi sta molto a cuore e sicuramente sta a cuore a chi accusa il patriarcato di ogni nefandezza, ma che un principio stia a cuore non consente menzogne sull'altro, sebbene opposto e persino responsabile della negligenza storica del principio da affermare. Non è con la disonestà che si recuperano secoli di negligenza e neanche di colpa grave.</p><p>Il patriarcato è alla base di tutta la nostra cultura, non solo di quella da emendare. Di questo dobbiamo tenere conto. Ci sono epoche in cui tutto il male sembra originare da una sola fonte. Non è mai così, è solo più facile catalogarlo. È facile illudersi che individuata e vinta la fonte del male si sconfigga il male, allora quale miglior fortuna che la fonte sia una sola?</p><p>Così accade che il patriarcato entra nel dibattito prestandosi al processo che dovrebbe subire il maschilismo con l'abuso sconsiderato delle parole nei tempi asfittici dei programmi televisivi.</p><p>Certamente la supposta, direi benvenuta se fosse davvero compiuta, perdita di ruolo del maschio è fattore da considerare per capire il fenomeno del femminicidio ma non sembra ugualmente pertinente chiamare in causa la società del consumo che deresponsabilizza i soggetti, sempre meno autori di atti irrevocabili e sempre più attori di una commedia che si rinnova continuamente e a ritmi serrati?</p><p>La supremazia del consumo prevede, anzi richiede, la morte dell'irreversibilità; la morte della morte, si potrebbe dire. La sola morte consentita, anzi prescritta, è quella della durabilità; la nostra morte è stata trasferita agli oggetti, come scriveva Günther Anders.</p><p>La morte è diventata una rappresentazione scenica con decine di supereroi che radono al suolo intere città e pianeti con larga profusione di boati, effetti speciali. Una ecatombe che non suscita alcun orrore. I versi dell'Iliade erano scritti per suscitare orrore, paura, ammirazione. Cosa suscitano le saghe degli avengers? Ieri Eracle, oggi Hulk. Mutatis mutandis davvero l'umanità sembra immobile?</p><p>La morte non è più qualcosa di serio. La morte è bandita, la vecchiaia è bandita, la malattia è bandita, il dolore è bandito, salvo quando serve a mettere in scena pornografie della sofferenza con generosi zoom sulla lacrima incipiente. Come può non essere un gioco da ragazzi la vita se la sua parte oscura non è più introiettata ma è anzi espunta dalla vita interiore?</p><p>Lo stoico Seneca poteva dire che la filosofia non serve a vivere bene ma a bene morire. Chi potrebbe dire oggi la stessa cosa? La filosofia forniva a Seneca anche strumenti per vivere bene e ieri come oggi una certa doppiezza sembra ingrediente insostituibile ma la sua forma muta e oggi nessuno scriverebbe la frase di Seneca, al massimo cela lauti affari privati dietro beneficenze natalizie o scala posizioni di governo con le menzogne più becere e irrealizzabili. Insomma, altra pasta rispetto a un Seneca che seppe vivere bene ma seppe essere all'altezza della sua filosofia con la sua morte.</p><p>A me pare che alla base del femminicidio, che non è un problema solo italiano, ci sia una infantilizzazione diffusa. È dell'infante l'immortalità perché non ha ancora scoperto la morte. Oggi questa condizione appartiene, se vogliamo dire così, anche agli adulti che adulti sono solo anagraficamente, secondo canoni che vengono continuamente rivisti nei costumi. È dell'infante non distinguere la verità dalla menzogna; usare la menzogna per attirare attenzione e consenso; vivere nella menzogna, quasi innocentemente.</p><p>Intendo la menzogna del virtuale, la menzogna della comunicazione social, comunicazione senza comunicazione, monologo collettivo, scrive Umberto Galimberti; gara di narcisismi che fanno pieno di like ma aborrono ogni analisi, rimasta dov'è sempre stata, nei presidi della comunicazione dell'era predigitale e che nel migliore dei casi trovano tollerata ospitalità nei domini social, con quale seguito è sotto gli occhi di tutti.</p><p>Ma se l'infantilizzazione è diffusa e quindi tocca entrambi i sessi, perché osserviamo femminicidi e non la controparte? Perché da sempre il forte soverchia il debole. Da sempre - almeno da Platone - la materia è considerata inferiore, bassa. Lo spirito è considerato superiore, alto. E i due principi sono tristemente assimilati all'opposizione femminile/maschile. Questo è il miserabile lascito della cultura occidentale. È partendo da qui, dal primitivismo della forza e dalle sue metamorfosi, che possiamo analizzare gli effetti nefasti della cultura patriarcale. Se lo facciamo senza individuare questi aspetti rischiamo di sostituire una soverchieria antica con una nuova.</p><p>L'illusione di bruciare in breve tempo le tappe dei secoli passati espone a dinamiche dettate dall'incontro tra rivalsa e senso di colpa. Dubito che l'incontro di questi stati emotivi produca la matura elaborazione dei fattori storici da superare. Gli strali contro il patriarcato, quando non sono puerili, sono tipici di slogan à la page. Gli slogan non sono mai stati amici del pensiero anche se troppo spesso hanno fatto la storia. Per questo, come scriveva Elsa Morante, la storia è uno scandalo che dura da 10.000 anni.</p><p>Possiamo anche pensare, non so con che probabilità di verifica, che l'attuale assetto di potere socioeconomico sia il frutto marcio di una cultura patriarcale millenaria. Possiamo anche pensare, in un delirio monogenetico, che tutta la storia di conquiste, guerre, sopraffazioni e persino l'accumulazione capitalistica occidentale siano il risultato della millenaria posizione di potere del maschio e della sua aggressività ma per ricorrere a questa spiegazione dobbiamo superare la critica della selezione sessuale per cui su scale temporali più ampie della nostra storia il comportamento di un sesso è sottoposto al vaglio dell'altro, Darwin docet.</p><p>La selezione sessuale vale nel mondo animale, vale tra gli umani, sia pure in quest'ultimo caso integrata da fattori culturali con connotazioni differenti ma non esenti dalla selezione naturale. </p><p>La donna non ha potuto scegliere, si dirà, confondendo la dimensione storica con quella evolutiva, facendo coincidere un atto volontaristico singolo con l'esito a grande scala del gioco evolutivo. E sia. Restiamo sulla nostra dimensione storica.</p><p>Non è di oggi l'inaugurazione di quella che possiamo considerare l'era della scelta consapevole, l'epoca in cui i fattori culturali devono esaminare quelli naturali e correggerne l'abominio. Lo stato di natura non ha nulla del felice selvaggio di Rousseau, non come Rousseau lo immaginava. È il regno dove gli esseri viventi possono cooperare e possono sbranarsi con uguale probabilità. Homo sapiens a un certo punto della sua storia ha imparato a aumentare le probabilità di uno solo dei due poli, con una scelta precisa ma pur sempre inserita nel contesto della sua natura, anche se sarebbe meglio dire delle sue nature. Da lì non si scappa.</p><p>Correggere lo stato di natura. A qualcuno può sembrare blasfemo ma è quello che abbiamo saputo fare riconoscendo pari dignità e diritti a soggetti che in tempi remoti non avevano alcuno spazio. È quello che abbiamo saputo fare concependo sistemi politici democratici, imperfetti certo ma pur sempre vibranti del titanico compito di opporsi a uno stato di natura dove la vita è in balia di eventi calamitosi e predatori. È vero che abbiamo fatto molti passi indietro e molti altri ne faremo ma non è scoprendo che i discorsi di Pericle erano scritti da Aspasia che correggeremo questo cammino da gamberi.</p><p>Nel cammino dell'umanità verso il polo desiderato le lotte femministe sono una pietra miliare, a mio avviso tra le più importanti e potenti. Quindi facciamo pure una critica serrata al patriarcato ma evitiamo di farlo con il fanatismo dei risvegliati, si rischierebbero comportamenti che mettono in luce i più antichi istinti animali camuffati dal desiderio di giustizia e uguaglianza. Non sarebbe la prima né l'ultima volta nella storia. Dopotutto la prima conquista di uguaglianza pare sia stato il cristianesimo, anche se la morte di Ipazia e la storia di molti secoli dopo ci raccontano un'altra versione.</p><p>Detto questo, pur con tutti gli errori che potremmo commettere - in quale epoca storica non ne sono stati commessi? - benvengano le proposte dei critici del patriarcato, comprese le famigerate quote rosa; mostruosità necessarie perché i detentori del potere, maschi, sono attaccati alle posizioni dominanti come cozze su uno scoglio. Siccome l'intelligenza, la misura, l'onestà intellettuale e la lungimiranza sono sempre state merce rara, almeno avremo il vantaggio di raddoppiare le scarse probabilità di incontrarle, che scarse continueranno a essere ma almeno raddoppiate.</p><p>Resta comunque vero che l'analisi del presente e delle sue degenerazioni non si esaurisce sul patriarcato. La gente si cambia come si cambia un cellulare e il principale responsabile sarebbe la cultura patriarcale?</p><p>I sistemi complessi, poco attenti a biografie e sentimenti, rendono i singoli sostituibili. Il modello della logica lineare sarebbe stato sostituito da un modello di logica diffusa, quello della rete; ingannevole illusione per Giovanni Sartori, ma l'inganno è sufficiente per mettere in moto qualcosa di devastante: la sostituzione della metafora della catena con quella della rete. </p><p>Le metafore disegnano il mondo in cui viviamo. Nella catena nessun anello può essere trascurato e la forza della catena è determinata dall'anello più debole. Nella rete l'assenza di un soggetto non perturba il sistema. Se il soggetto è un nodo con poche connessioni il sistema non vacilla, se ha molte connessioni sarà vicariato da altri in breve tempo. Tutto questo è stato introiettato nel nostro apparato emotivo. Le "nuove emozioni" non seguono più i vecchi modelli. </p><p>Tutto questo dovrà essere chiamato in causa prima o poi, perché le emozioni vere restano roba antica, si muovono molto più lentamente del nostro sistema artificiale: economico e tecnologico. Autori come Antonio Damasio e Martha Nussbaum, ci hanno regalato, da diversi fronti, monumentali analisi del nostro sistema emotivo, hanno mostrato quanto l'intero edificio etico trovi in quel sistema le sue radici. Una volta tagliate le radici l'albero muore.</p><p>Lo sfasamento tra biologia e cultura è sempre più ampio e l'esplosione tecnologica allarga lo iato sempre di più. È in quel disaccoppiamento che risiede il bipolarismo collettivo e ormai costitutivo. Lo si dà per scontato, anzi è quasi richiesto come indice di adeguamento al sistema, salvo bruschi risvegli quando genera mostri. Ma i mostri da notiziario sono mostri che hanno esagerato, gli altri hanno di che distinguersi e assolversi tra un sentimento di ripulsa e un altro di shadenfreude.</p><p>Quando si invoca l'educazione sentimentale e emotiva si parla di sentimenti antichi, della necessità di metterli di fronte alla minaccia dell'efficientismo della contemporaneità. Ebbene sì, l'efficienza non è solo progresso! </p><p>L'educazione invocata è quella trasmessa dalla letteratura, dalla poesia, dall'arte; regni di un mondo guardato con sospetto da chi vuole avere successo che significa fare soldi a palate! Un sogno (o incubo?) antico ma se in un passato non recente risuonava forte l'avvertimento di quanto fossero inaccessibili ai ricchi le sfere davvero alte oggi quell'eco è spenta.</p><p>Ora, di fronte all'oceano di sospetto che circonda chi si rivolge al bello, al sublime inutile, davvero vogliamo liberarci da ogni responsabilità incriminando solo il patriarcato? Non dobbiamo trascinare sul banco degli imputati anche altri soggetti?</p><p>La vita è diventata un videogioco e quel che è peggio è che quel videogioco è diventato il sogno di molti. Va tutto bene fino a quando non ci si risveglia all'improvviso, perché, oggi come millenni fa, quando si muore si muore davvero e per una volta sola.</p><p>Smettere di avere paura del buio non ci ha reso migliori.</p>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-57031230217960227422023-12-01T14:06:00.001+01:002024-01-14T09:57:35.531+01:00Occultati messaggi?Qualche giorno fa ho visitato per la prima volta l'aula gotica nella basilica dei <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_dei_Santi_Quattro_Coronati">Santi Quattro Coronati</a>. Scoperta nel 1995 l'aula ha rappresentato un terremoto nella storia dell'arte, dopo un restauro decennale è accessibile al pubblico con prenotazione. La straordinarietà di quel documento pittorico potete leggerla nelle <a href="https://claudiaviggiani.com/laula-gotica-nel-complesso-dei-santi-quattro-coronati-al-celio/">parole di chi è più qualificato di me</a> per parlarne.<div> <div>Io farò un breve cenno al ciclo pittorico della cosiddetta <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Donazione_di_Costantino"><i>Constitutum Constantini</i></a> nell'oratorio di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Oratorio_di_San_Silvestro_(Roma)">San Silvestro</a>, sotto l'aula gotica. Ho visitato l'oratorio altre volte ma in quest'ultima occasione ho potuto osservare con attenzione particolari che in precedenza non avevo notato.</div><div><br /></div><div>Che la donazione delle insegne imperiali di Costantino a papa Silvestro sia un falso storico è cosa assodata da tempo, almeno dal 1440, sebbene messa in dubbio fin dal tempo di Ottone III di Sassonia (1001). </div><div>Il ciclo pittorico della donazione di Costantino è datato 1248 e la mia supposizione è che la falsità del documento da rappresentare non fosse ignota al pittore che ha affrescato le pareti dell'oratorio o che comunque ha diretto i lavori delle maestranze al suo seguito. Quei pittori non lasciavano nulla al caso e i loro dipinti sono intrisi di simboli e rimandi che oggi passano inosservati.</div><div>Naturalmente la mia è solo una congettura, al massimo un'ipotesi, ma senza documentazione resta solo una suggestione favorita dall'espressività dei volti rappresentati in quei dipinti in transito tra la fissità bizantina e l'espressionismo gotico che vedrà la sua piena realizzazione diversi decenni dopo con Giotto. </div><div><br /></div><div>Di seguito una breve descrizione dei primi otto riquadri secondo l'ordine di lettura. Il ciclo pittorico ha altri riquadri, qui non considerati, in cui ormai Costantino scompare dalla scena. Le immagini le ho prese da <a href="https://www.cosepiccoledilorenza.it/iconografia/raccolta-di-immagini/oratorio-di-san-silvestro-santi-quattro-coronati/">questo blog</a> perché le mie foto sono abbastanza brutte!</div><div><br /></div><blockquote style="border: none; margin: 0px 0px 0px 40px; padding: 0px;"><div style="text-align: left;">Costantino è colpito dalla lebbra, i suoi medici gli suggeriscono di fare un bagno nel sangue di fanciulli sacrificati, le madri implorano che il sacrificio non si faccia;</div></blockquote><blockquote style="border: none; margin: 0px 0px 0px 40px; padding: 0px;"><p style="text-align: left;">Costantino rinuncia al sacrificio, due personaggi gli appaiono in sogno e lo esortano ad invitare papa Silvestro a rientrare a Roma. Il papa è rifugiato sul monte Soratte per fuggire le persecuzioni dei cristiani;</p></blockquote><blockquote style="border: none; margin: 0px 0px 0px 40px; padding: 0px;"><p style="text-align: left;">I messi imperiali vanno al monte Soratte per incontrare Silvestro;</p></blockquote><blockquote style="border: none; margin: 0px 0px 0px 40px; padding: 0px;"><div><div style="text-align: left;">I messi di Costantino salgono sul monte Soratte;</div></div></blockquote><blockquote style="border: none; margin: 0px 0px 0px 40px; padding: 0px;"><p style="text-align: left;">Silvestro rientra a Roma e mostra a Costantino le effigi di Pietro e Paolo, Costantino riconosce i due personaggi che gli sono apparsi in sogno;</p></blockquote><blockquote style="border: none; margin: 0px 0px 0px 40px; padding: 0px;"><div><div style="text-align: left;">Costantino, spogliato delle vesti regali, riceve da Silvestro il battesimo per immersione, i dignitari dell'imperatore reggono l'abito imperiale;</div></div></blockquote><blockquote style="border: none; margin: 0px 0px 0px 40px; padding: 0px;"><p style="text-align: left;">Silvestro siede in trono di fronte a Costantino che indossa l'abito imperiale e piega il ginocchio. L'imperatore offre al papa la tiara, un messo dell'imperatore offre a Silvestro l'<i>umbraculum</i>, un ombrellino a strisce rosse e gialle. Costantino non ha la corona, tenuta dal personaggio sul torrione: il papa avrebbe infatti rifiutato la corone che l'imperatore gli offriva;</p></blockquote><blockquote style="border: none; margin: 0px 0px 0px 40px; padding: 0px;"><p style="text-align: left;">Silvestro sul cavallo bianco è in corteo, accompagnato a piedi da Costantino che indossa la corona. Due dignitari portano la croce e la spada, simboli dei due poteri spirituale e temporale. E' ragionevole supporre che il messo con la spada sia di Costantino, mentre quello con la croce sia di papa Silvestro.</p></blockquote><p>Detto questo la mia congettura, come anticipato, è che il pittore fosse a conoscenza del falso storico e che volesse in qualche modo lasciarne traccia. Perché dico questo? Perché il dignitario che porta le insegne dell'imperatore negli ultimi tre riquadri a partire dal battesimo è insolitamente accigliato, direi quasi irato se confrontato con le espressioni degli altri personaggi dello stesso pannello e dei pannelli precedenti. Ho messo in evidenza i volti in questione con un cerchio rosso. Un accenno di quell'espressione è visibile anche nei riquadri dei messi imperiali diretti al monte Soratte. Il terzo messo in entrambi i pannelli appare corrucciato ma direi in maniera non così accentuata come negli ultimi tre riquadri.</p><p>Forse in quei volti il pittore ha voluto lasciare un messaggio in attesa di essere decifrato. Non è raro che i pittori si siano presi licenze che esulavano dalla committenza, certamente quei volti non sono passati inosservati in secoli di storia e neanche agli stessi committenti. Probabilmente il volto del dignitario più che disappunto esprime sussiego e prima della guarigione prevaleva una espressione addolorata. Chissà! </p><p>Una cosa è certa, quel dignitario sa cose che noi non sappiamo e forse aveva il volto di un pittore che simpatizzava per Federico II.</p><div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIFFc9jIwyD4ctdg68grHkxNCUrwhkIO7aJWecsafjEO1o80uWqWt2lcNCwQMLxRK7ZzqWvcS69BHfcyzIHbeUVl-ur46I2pf9i9HYSrIOmxHsKhWj7rEv_D7Lc5lIYBos406rytTF6ktKnOEKP2tU4t0Cjw9i5VKVECD89G3NMQ5Csc13IufQjFZ6nPuy/s1628/01.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1100" data-original-width="1628" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIFFc9jIwyD4ctdg68grHkxNCUrwhkIO7aJWecsafjEO1o80uWqWt2lcNCwQMLxRK7ZzqWvcS69BHfcyzIHbeUVl-ur46I2pf9i9HYSrIOmxHsKhWj7rEv_D7Lc5lIYBos406rytTF6ktKnOEKP2tU4t0Cjw9i5VKVECD89G3NMQ5Csc13IufQjFZ6nPuy/w400-h270/01.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy-TlCTisrp0GFwce2iL7L2kMX_EkZqs_Sf-NZQ5215NwrbyYrarKkA5FsS12csUAr53aLJU5VESnq3RVhiLrZqypuk7I6G6Do6s9EiNwR0p578bEGWWdBTkqLj7XRCWVu5fOaguYemGfiAEBUkbiQEPrTTD4WZ4B7g89GyNEmY37CIOyVK7TjxkV1PdnS/s1100/02.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="868" data-original-width="1100" height="316" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgy-TlCTisrp0GFwce2iL7L2kMX_EkZqs_Sf-NZQ5215NwrbyYrarKkA5FsS12csUAr53aLJU5VESnq3RVhiLrZqypuk7I6G6Do6s9EiNwR0p578bEGWWdBTkqLj7XRCWVu5fOaguYemGfiAEBUkbiQEPrTTD4WZ4B7g89GyNEmY37CIOyVK7TjxkV1PdnS/w400-h316/02.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiy3bMf16EkUK6ojM-tJLzsMsiveIgrRWyTwdBkqjNB77kLoMta0COrIJn9hXLeNZBCB6uyPx-jM6WcFYhlDXcpsBd893ncmb8SlEaAgjdNXlzkMEJy1pG-fobiSQnSdZtQ5RKx5mT7BDaZ4mGj8lu4Ixtn43tljvD1qrqhuFPhdWI9U_bE8AKvNzaMUZqy/s1000/03.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="895" data-original-width="1000" height="358" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiy3bMf16EkUK6ojM-tJLzsMsiveIgrRWyTwdBkqjNB77kLoMta0COrIJn9hXLeNZBCB6uyPx-jM6WcFYhlDXcpsBd893ncmb8SlEaAgjdNXlzkMEJy1pG-fobiSQnSdZtQ5RKx5mT7BDaZ4mGj8lu4Ixtn43tljvD1qrqhuFPhdWI9U_bE8AKvNzaMUZqy/w400-h358/03.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgv-KQalZtnF8nWYkGx9trjZKHuFLaC2rp-fHK6SY_vCSbyQ-kl8fCv8cMG6gNKUbILI01AMuT3zNYUhe_am6tVxN5JzO2oPfrAxyWWMtML9VZZHx85ANyikV18_VVAwi4twlJQ6sz-zhxCRAFEnfcCsB9o1DjVh1mOzaKrTJxx5JON-RbuVkr2aBYaEPVQ/s1056/04.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1056" height="341" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgv-KQalZtnF8nWYkGx9trjZKHuFLaC2rp-fHK6SY_vCSbyQ-kl8fCv8cMG6gNKUbILI01AMuT3zNYUhe_am6tVxN5JzO2oPfrAxyWWMtML9VZZHx85ANyikV18_VVAwi4twlJQ6sz-zhxCRAFEnfcCsB9o1DjVh1mOzaKrTJxx5JON-RbuVkr2aBYaEPVQ/w400-h341/04.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidxk7XD6c6BJjmgAivxsFM5zlDcqtIO_U2vm21P6YI6x9TzO5_p6nnoIDhiwVoeIgHwe0Zx7LYdDBCnw1M1sMrYQ1CkloDmHsN2feMBrMV6BxI9Jgn5wc1pYJ00V4qQrBCK2nHJrZ1BwEwRvwHq9Yg97YJfZCsgEIniiUD1WN3tU-tv_ZrJYLqj-l34Mme/s1100/05.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="779" data-original-width="1100" height="284" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidxk7XD6c6BJjmgAivxsFM5zlDcqtIO_U2vm21P6YI6x9TzO5_p6nnoIDhiwVoeIgHwe0Zx7LYdDBCnw1M1sMrYQ1CkloDmHsN2feMBrMV6BxI9Jgn5wc1pYJ00V4qQrBCK2nHJrZ1BwEwRvwHq9Yg97YJfZCsgEIniiUD1WN3tU-tv_ZrJYLqj-l34Mme/w400-h284/05.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsEFAX47XieS_CGOtDksH92OOqJcLcTxA-Xu0GlqCHPtnQ34OpQPxtCn61wZAe31Hjb8gaFWAn-KLVwFP_HUabniqaLW8dtTN44addfTXUepw5Tw_BEbuS-90RWJuBCwkcgxEnvnInyxZBb3gi4-aLQWan8HLQ2Ixh_pxCi_dEclxDxaBgM2mq7c_JesQr/s1280/06%20-%20Copia.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="872" data-original-width="1280" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsEFAX47XieS_CGOtDksH92OOqJcLcTxA-Xu0GlqCHPtnQ34OpQPxtCn61wZAe31Hjb8gaFWAn-KLVwFP_HUabniqaLW8dtTN44addfTXUepw5Tw_BEbuS-90RWJuBCwkcgxEnvnInyxZBb3gi4-aLQWan8HLQ2Ixh_pxCi_dEclxDxaBgM2mq7c_JesQr/w400-h272/06%20-%20Copia.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghH5_8KuwVKEmbuj_1VwNTb_FQzd5ajcAvbWF2sFq2qWQl0Jm9hg9rDssSF6IUTvMS14CwMlYqaH__Jhfvs9VaOH5dTwsfw_0FsIrvSC-2X3ZvRIoVXGcbF37Ap6kRvyNR6hKnM4K5_iw5A6cU2SMWdfEtjAo6uVhXQ6j9n_njJrvXdrzqHsQpZWqSG82w/s1280/07%20-%20Copia.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="911" data-original-width="1280" height="285" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghH5_8KuwVKEmbuj_1VwNTb_FQzd5ajcAvbWF2sFq2qWQl0Jm9hg9rDssSF6IUTvMS14CwMlYqaH__Jhfvs9VaOH5dTwsfw_0FsIrvSC-2X3ZvRIoVXGcbF37Ap6kRvyNR6hKnM4K5_iw5A6cU2SMWdfEtjAo6uVhXQ6j9n_njJrvXdrzqHsQpZWqSG82w/w400-h285/07%20-%20Copia.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhHcBSIfVR9sPAeXFpO4IBwsiUMM0XkQRqqB9zuOoDMf3UFfA1Zjvbsa3e7U6e5IvedQ5Cahx5lOJ8Xi8N5cnw1Skc9_qlbU9iC0lZJs43DHJFwVHbUCbv6xFTiMdnuBhc8bKVqlbbh9ZkGStjqw9XRjzBM2KdKcUntn0qvmtdctqDpM5cIOzpMHR_sCMO/s1280/08%20-%20Copia.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="869" data-original-width="1280" height="271" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhHcBSIfVR9sPAeXFpO4IBwsiUMM0XkQRqqB9zuOoDMf3UFfA1Zjvbsa3e7U6e5IvedQ5Cahx5lOJ8Xi8N5cnw1Skc9_qlbU9iC0lZJs43DHJFwVHbUCbv6xFTiMdnuBhc8bKVqlbbh9ZkGStjqw9XRjzBM2KdKcUntn0qvmtdctqDpM5cIOzpMHR_sCMO/w400-h271/08%20-%20Copia.jpg" width="400" /></a></div></div></div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-4404796030127961152023-11-29T10:04:00.001+01:002023-11-29T10:04:17.993+01:00Collassi da evitare<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMp43jyi-lwwLR618Si-13NsGMXCdw3j2AG_JfPpVJygiIFICw3K-vxKCWnvfuUH8ftwXtPCXMJ1AKnSY4uhZNCOEwQv3ncPtZ1bHpmyPOCC5HYb3kqE0aHfETwnJM8zhsZJKngRXv2YctRFM6gs2Z2OdtldaNxMA1PpwUseZ_q4NqxECzLelQJ6GIAnm2/s2048/402469319_3538464293137215_5586710492081031245_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMp43jyi-lwwLR618Si-13NsGMXCdw3j2AG_JfPpVJygiIFICw3K-vxKCWnvfuUH8ftwXtPCXMJ1AKnSY4uhZNCOEwQv3ncPtZ1bHpmyPOCC5HYb3kqE0aHfETwnJM8zhsZJKngRXv2YctRFM6gs2Z2OdtldaNxMA1PpwUseZ_q4NqxECzLelQJ6GIAnm2/s320/402469319_3538464293137215_5586710492081031245_n.jpg" width="320" /></a></div><br />Una renault twingo bianca fa retromarcia,<br />
non guardo la targa, è bianca e mi basta.<br />
Il sangue ingrana la marcia, tempo e ragione sospesi.<br />
Calma, a piedi ho tutto il tempo di capire chi guida.<br /><br />Aspetta, non voglio vedere,<br />
se non saprò tutto è possibile.<br />
Passo avanti senza voltarmi,<br />
lascio irrisolta l'equazione,<br />mi consola evitare un collasso probabilistico.Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-62583143088686328852023-11-25T18:37:00.001+01:002023-11-25T19:17:31.462+01:00Origine <p>Quando soffiasti nella tromba di sangue</p><p>la particella di terra divenne viva,</p><p>alte note riempirono l'universo di musica e pianto.</p><p>Voltò lo sguardo il nato dal volto solcato di dolore</p><p>in cerca di nuvole dorate e luce tre volte santa.</p><p>Millenni inutili non cancellarono il volto che urlava.</p><p>...............</p><p>Presto la terra viva fu raggelata</p><p>perché conobbe la morte.</p><p>Donna madre, quando sarai perdonata</p><p>per aver dato la vita?</p><p>Forse solo quando saprai perdonarti</p><p>un peccato mai commesso.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNRXzIEa4XpLe0LAEWNXgmI8IMAihjW05E4sav5N3NQ_tEKfnhgbrHIr4JqexC_fZbqDmKHuPLh2Q5b3Bzo31YoPdgLvHSJAvSRRoAIhxHIF3CnqCVRGzHth3TuLQmrQATT2EQSMVXN-4vDjlOtUKpZ4Z4SvZdYvqT4_HdAG30h2GnBWha7OumvwNU3jmJ/s1080/FB_IMG_1700933681513.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="808" data-original-width="1080" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNRXzIEa4XpLe0LAEWNXgmI8IMAihjW05E4sav5N3NQ_tEKfnhgbrHIr4JqexC_fZbqDmKHuPLh2Q5b3Bzo31YoPdgLvHSJAvSRRoAIhxHIF3CnqCVRGzHth3TuLQmrQATT2EQSMVXN-4vDjlOtUKpZ4Z4SvZdYvqT4_HdAG30h2GnBWha7OumvwNU3jmJ/s320/FB_IMG_1700933681513.jpg" width="320" /></a></div><p>Nella foto: Cruor di Renata Rampazzi, al museo Bilotta, 25 novembre 2020.</p>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-33074160695239842752023-11-14T15:22:00.004+01:002023-11-14T15:22:43.947+01:00Qui si tessono altri cieli<p>Qui si tessono altri cieli, tele di ragno reggono muri cadenti e cardi fanno guardia a fortezze inesistenti. Tra una pozza e l'altra, deriva di ignoti continenti, passano i fantasmi con il cuore in mano e una bestemmia rimasta tra i denti.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAbAx6vFgZJ32J-3Rf0nSPugqLRv6iiKMYMtIPxUwOYt0WrlxVGz29SSv-iy4eThVHsqFxS8cFIWGhS-VZiDuGufFufb0IvBWzgFNdQbG4e8Zo04IHjY4XUX3tBSsmjG7JHO2Zx6QhRwBMwR4OgF-VhdRHlfUd7iB9GcJfiaAtOc5nvb-keXvSFki8Uxmf/s2048/397348440_3530877340562577_1193403789000920206_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="922" data-original-width="2048" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAbAx6vFgZJ32J-3Rf0nSPugqLRv6iiKMYMtIPxUwOYt0WrlxVGz29SSv-iy4eThVHsqFxS8cFIWGhS-VZiDuGufFufb0IvBWzgFNdQbG4e8Zo04IHjY4XUX3tBSsmjG7JHO2Zx6QhRwBMwR4OgF-VhdRHlfUd7iB9GcJfiaAtOc5nvb-keXvSFki8Uxmf/w400-h180/397348440_3530877340562577_1193403789000920206_n.jpg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJRL41ZOiILi_BvZ_7sjfyzhmvOn1bICtXdOlxvczogJwDhO2rB2WZT7fGlIU5BM2CxfNesTXgqsr4FC4208NdtBtyc8Ue90i63a4xtm94aiMmcbhQIwdlwtpM0Bi83n1CVUvEXYLGNMRahZcqXaUUe5bHp808iOu7D4avmdJZMEK6jDPfjlZFD4SaBkHt/s2048/398205376_3530877373895907_6532340639803753841_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="922" data-original-width="2048" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJRL41ZOiILi_BvZ_7sjfyzhmvOn1bICtXdOlxvczogJwDhO2rB2WZT7fGlIU5BM2CxfNesTXgqsr4FC4208NdtBtyc8Ue90i63a4xtm94aiMmcbhQIwdlwtpM0Bi83n1CVUvEXYLGNMRahZcqXaUUe5bHp808iOu7D4avmdJZMEK6jDPfjlZFD4SaBkHt/w400-h180/398205376_3530877373895907_6532340639803753841_n.jpg" width="400" /></a></div><br /> <p></p>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-19038172739481094172023-11-14T15:18:00.005+01:002023-11-14T15:18:52.159+01:00Il contorno degli eventi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinvdLLtIh_R91Wh8OJA0nnXreZ4NT2K4_vqsstYNx8dZ0g10TgSojyrkr1SEDy7Ha9b6Xfaf_uJ2_IyQ9ZeVlumpJ2cdiNXiejr3AwnmdH-o-EuDEEewfkEEjWjxlzSJAyGnhZorF5jf44dBQQF1nF66HJQ1tCrMwB2A6ztGKz_r07v8KsXUlOXml-BeX4/s2048/399989484_3533762456940732_7118125144124483398_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1542" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinvdLLtIh_R91Wh8OJA0nnXreZ4NT2K4_vqsstYNx8dZ0g10TgSojyrkr1SEDy7Ha9b6Xfaf_uJ2_IyQ9ZeVlumpJ2cdiNXiejr3AwnmdH-o-EuDEEewfkEEjWjxlzSJAyGnhZorF5jf44dBQQF1nF66HJQ1tCrMwB2A6ztGKz_r07v8KsXUlOXml-BeX4/s320/399989484_3533762456940732_7118125144124483398_n.jpg" width="241" /></a></div>Tracciare con le mani il contorno degli eventi,<br />
questo serve quando il cielo si fa scuro.<br />
Mettere ordine nel tumulto silenzioso,<br />
parlare con la parte più profonda di sé<br />
con l'ostinata certezza di essere un altro,<br />
sentire le dita del vento sulla pelle<br />
e distogliere in tempo lo sguardo<br />
da una foglia che muore<br />
per non svelare la propria assenza.<br />
Questo è esserci, nonostante tutto.<br />
Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-80409691823005579482023-10-14T12:36:00.004+02:002023-11-14T15:26:05.782+01:00Malallegria<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLVSKNqbPD2I7ba2iSt_iQWGkSzfAgRdAlCazd_PEy4UJ4XCmvcEW6riqkjuRhynxwJmFn-zqZdKAiBmCzzd3UtCyUaLmQVHnaeRkHSZQGffBrQ-AxGyo8n-mipHKg5S3NWZ36NQ2LuIyziss_HF81oKlRUacilcnWd-N45WzpQ3TPc3xcFZjM01ObM-RO/s800/lesplosione-di-una-granata-a-verdun_9bc466ca_800x566.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="566" data-original-width="800" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLVSKNqbPD2I7ba2iSt_iQWGkSzfAgRdAlCazd_PEy4UJ4XCmvcEW6riqkjuRhynxwJmFn-zqZdKAiBmCzzd3UtCyUaLmQVHnaeRkHSZQGffBrQ-AxGyo8n-mipHKg5S3NWZ36NQ2LuIyziss_HF81oKlRUacilcnWd-N45WzpQ3TPc3xcFZjM01ObM-RO/s320/lesplosione-di-una-granata-a-verdun_9bc466ca_800x566.jpg" width="320" /></a></div><p></p><p>Ché la storia è freddo nelle ossa e luce che acceca.<br />
Non è dei semplici la vita facile,<br />
è già tanto morire che sapere per cosa è privilegio di pochi,<br />
muore di stenti l'anima bella perché non sa leggere<br />
l'ordine di assedio che un dio scrisse con altra mano.<br />
Arredi e suppellettili nell'obitorio della terra,<br />
qualcuno dirà che avevano storie da raccontare<br />
ma è un sognatore, un reietto, un criminale: diffidate!<br />
Le mosche daranno lezioni di sopravvivenza alle prossime vittime, <br />
confortate da malallegria e pane duro per i denti.<br /></p>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-12987151411408209192023-09-15T08:51:00.004+02:002023-09-15T08:51:38.494+02:00Invarianze<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1t5VyJPGUV3ZMIcoiOeMXmErtX-_37jb89CJzbAs_9L0dOYIZly0rYHrPSedzA9Iiq_ieCl5PBPbxGkCRj3l-H9EuoLHmTm8n94pDfLHvfLxn3ejIYJRvYAAPXgypcorx7CzK01WVl57dq4aVF_InztAY8q-nAcqKZr8rOYtEANf185C9F0bXH5I07b57/s764/378682815_3495644847419160_2978464626713683868_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="764" data-original-width="526" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1t5VyJPGUV3ZMIcoiOeMXmErtX-_37jb89CJzbAs_9L0dOYIZly0rYHrPSedzA9Iiq_ieCl5PBPbxGkCRj3l-H9EuoLHmTm8n94pDfLHvfLxn3ejIYJRvYAAPXgypcorx7CzK01WVl57dq4aVF_InztAY8q-nAcqKZr8rOYtEANf185C9F0bXH5I07b57/s320/378682815_3495644847419160_2978464626713683868_n.jpg" width="220" /></a></div>C'è un'invarianza nelle leggi dell'universo e la fisica dei buchi neri è la stessa del lutto. Come una stella collassando forma un buco nero dal quale nulla esce, neanche la luce, e oltre l'orizzonte degli eventi non ha senso lo scorrere del tempo, così quando la vita di chi amiamo si spegne il tempo collassa in un giorno inghiottitoio, resta intrappolato e non passa. <p></p><p>C'è un'invarianza nelle leggi dell'universo che va dalle masse stellari al dolore delle creature che conoscono la morte. Come i buchi neri il dolore attrae qualunque cosa nelle sue vicinanze e la distrugge, la porta al di là di un orizzonte degli eventi che non ci è dato conoscere. Le congetture si moltiplicano. Così nascono le religioni e le teorie scientifiche più ardue. <br /></p>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-39478215228748620002023-09-12T15:57:00.002+02:002023-09-12T22:14:37.406+02:00Tutti a teatro, tutti a teatro<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj70XSklz6sGGmCzhTjGb3OBrz4A9InW4cNayn7ws3VDp_y_qwW4ftz92GpeltFLokk6hXC7hK6WPYa7mxdXOy9rp7ByzVkYd2npWDkd_fWrL3yDLLTvi1Pyc4hgQdgmzrnEspxUCvymByhIp6uqgUsXtYpZjfYZ8RbB3axMrCwHysc2s0sBfU4wjJYjwb0/s4032/IMG_20230912_114125.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3016" data-original-width="4032" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj70XSklz6sGGmCzhTjGb3OBrz4A9InW4cNayn7ws3VDp_y_qwW4ftz92GpeltFLokk6hXC7hK6WPYa7mxdXOy9rp7ByzVkYd2npWDkd_fWrL3yDLLTvi1Pyc4hgQdgmzrnEspxUCvymByhIp6uqgUsXtYpZjfYZ8RbB3axMrCwHysc2s0sBfU4wjJYjwb0/s320/IMG_20230912_114125.jpg" width="320" /></a></div><br />Danzano sul sipario di un filo, danzano davanti agli occhi indossando la nostra maschera. Che fantastiche attrici sono, con quale leggerezza assumono la nostra stessa forma e noi cediamo loro un po' della nostra disgrazia pensandole animate solo dal vento in un teatro affacciato sul cielo, aggrappati a un filo che a malapena teniamo stretto tra le dita consumate dal sole e dagli anni. <p></p><p>Se c'è una cosa che rappresenta, come in un teatro una commedia, la forma della vicenda umana, sono le mollette di legno del bucato. Le mollette ormai invecchiate di legno gonfio di umidità, deformi nella loro ostinata funzione di tenere fermo un lembo di tessuto con due dita storte aggrappate al filo di ferro. Non hanno più presa, il ferro arrugginito non ce la fa a tenere allineati i legni, per le imprevedibili fantasie del caso un braccio è più annerito e consumato dell'altro e quasi si accusano a vicenda di non essere più all'altezza del compito che un tempo assolvevano con tanta precisione, eppure sono sempre stati insieme, insieme hanno tenuto lenzuola sventolanti sui terrazzi, bandiere di nessuna terra conquistata, tenute da mollette che nulla potevano sapere del loro tragico mestiere. 🌾🌹</p>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-38905245536996681952023-09-04T15:50:00.011+02:002023-09-04T15:57:52.137+02:00Itinerario salentino et al<div><div><p> Qui si comincia dalla pietra!<br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg52FD1XQhSuARNgdKFxWD67QgmwZeWRgA6TRJAXUfRnVBJcvI8aRNlFEvx7k1EoU7aPanD_9i8xNGrEDjRwXwcaUdHMmmy1c973jHd8rjvqpxUne7xJ6pR2ErtY_9BaM8pyctvhCbQ_5xzWywg8IJbhiQJ5akjpGZ98OKbtPNjeXP44XVafJ4aZ1vdbeT4/s698/x01.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="680" data-original-width="698" height="390" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg52FD1XQhSuARNgdKFxWD67QgmwZeWRgA6TRJAXUfRnVBJcvI8aRNlFEvx7k1EoU7aPanD_9i8xNGrEDjRwXwcaUdHMmmy1c973jHd8rjvqpxUne7xJ6pR2ErtY_9BaM8pyctvhCbQ_5xzWywg8IJbhiQJ5akjpGZ98OKbtPNjeXP44XVafJ4aZ1vdbeT4/w400-h390/x01.jpg" width="400" /></a></div><p></p><p>Il sublime ha strade insospettabili.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWt2z8-m6PGPMzd5mrrZelRhE0Nkgsu2dsKZJ0lx_rMox9PwqrDjA65InzJqJsMHO1dBZn9xniP9A-2l-TSny74cZEYLg7mjupSlXW126M88jMQWIg1rrpFqlEQX8Rt9IHDwWyrC4pbg2a2ePB7tXEXwJhRpe5VVB0KQtFfD2f_xKBOskEljxOKNJGKfws/s668/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-04-27%20Facebook.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="668" data-original-width="500" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWt2z8-m6PGPMzd5mrrZelRhE0Nkgsu2dsKZJ0lx_rMox9PwqrDjA65InzJqJsMHO1dBZn9xniP9A-2l-TSny74cZEYLg7mjupSlXW126M88jMQWIg1rrpFqlEQX8Rt9IHDwWyrC4pbg2a2ePB7tXEXwJhRpe5VVB0KQtFfD2f_xKBOskEljxOKNJGKfws/w300-h400/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-04-27%20Facebook.png" width="300" /></a></div><br /><p>A due passi dall'abisso.<br /></p><p></p>
<div style="text-align: center;"><iframe allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen="true" frameborder="0" height="314" scrolling="no" src="https://www.facebook.com/plugins/video.php?height=314&href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2F100009210369629%2Fvideos%2F1748377262268789%2F&show_text=false&width=560&t=0" style="border: none; overflow: hidden;" width="560"></iframe></div><p> </p><p>I chiodi nei muri sono come i fusi del tombolo. Chi ricorda questa antica tecnica del ricamo? Le ricordo le donne sedute d'estate sulla soglia di casa a prendere il fresco intrecciando fili tra le dita che si passavano i fusi con il virtuosismo di Aracne e la responsabilità di Lachesi. Così i chiodi hanno fili invisibili e mani ignare del disegno li tolgono, li infiggono, intreccio da muro a muro, lento, con la pazienza di chi non sa cosa sia il tempo e lo lascia andare come si lascia andare un passante sconosciuto che si incrocia per strada. Non sappiamo chi sia ma dopo averlo incrociato non possiamo più toglierci dalla testa il chiodo fisso che lui ci conosca.<br />Ci sono chiodi cui è appesa una vita, anche quando la dicono finita.</p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYcPWDH_AoXNoVP9Yo0VY4-umBE0dlq8jT7vLf2o7kt41cgH89hRhU9H7qWPjt5upqaUKcUzTt1bav1I38OPnRz3fraWRDrPBc53y65P5fYkjcBRnYs06oTe_5iZ2NSZ5NH7MlCqe5TDvfeOhsXbWW8ygYtT3JSjErvxR022qKbFn0nHbxH_oGJe1AK5qH/s680/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-15-20%20Facebook.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="678" data-original-width="680" height="399" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYcPWDH_AoXNoVP9Yo0VY4-umBE0dlq8jT7vLf2o7kt41cgH89hRhU9H7qWPjt5upqaUKcUzTt1bav1I38OPnRz3fraWRDrPBc53y65P5fYkjcBRnYs06oTe_5iZ2NSZ5NH7MlCqe5TDvfeOhsXbWW8ygYtT3JSjErvxR022qKbFn0nHbxH_oGJe1AK5qH/w400-h399/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-15-20%20Facebook.png" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid0a2YNAitMaRsqV2MiCV1ZzgWtthgSgxsxZe4Yod2EPzL827MajHQeh8YwvRjd6Ppxl&id=100009210369629">altre foto</a></td></tr></tbody></table><p> </p><p>Vengono da lontano,<br />
svegli di buon mattino, <br />
salutano l'alba e la tramontana<br />
che ancora dorme,<br />
negli occhi hanno il mare, <br />
in una mano smeraldi <br />
da sciogliere nell'acqua<br />
nell'altra polvere d'oro<br />
da spargere nei campi.<br />
Che il mare sia cristallo<br />
e il grano zaffiro,<br />
cuori di rubino<br />
battono le ore<br />
al ritmo dell'inganno<br />
che continua a essere vero.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi3hZUjEPYGcZESbWwEVOJ9aC2EVk4LiWKFxYlgoEiN426JoMtfR2asNdmFP2ps8oz1KwfSMU7wgwdct59tAclvD_nNV07MvuIMNYJ1EZ2RO-hMeViJ33TegkAborsH4ABJoB9ctclEpk2Ds62kvWVyVGpfSAp0jF6iWYYQcdTQUcb4TUpEakfrmVlkzgD/s678/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-18-49%20Facebook.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="677" data-original-width="678" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi3hZUjEPYGcZESbWwEVOJ9aC2EVk4LiWKFxYlgoEiN426JoMtfR2asNdmFP2ps8oz1KwfSMU7wgwdct59tAclvD_nNV07MvuIMNYJ1EZ2RO-hMeViJ33TegkAborsH4ABJoB9ctclEpk2Ds62kvWVyVGpfSAp0jF6iWYYQcdTQUcb4TUpEakfrmVlkzgD/w320-h320/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-18-49%20Facebook.png" width="320" /></a></div><p></p><br /><p></p><p></p><p>"Guardala, stasera è tra Ugento e Felline, non è tanto lontana. Una di queste sere dobbiamo andarci, non ci metteremo tanto." </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqWev68RVCBylx3CnO1yZ6ZXhfeic_CLcFCJKExBppUGbq4tK21Z_8GR3_mLDs4DaCivEzOM9KzKJU7DpZtThoLJ2cPfOUVbc8TQCzk7TFUn6dYYhncQa5hWCNIS55dKzGAbWaFNGL9DQKK449xAum__gDxdQmcwE65S9nZ0MSTaL85P1qe0kmS5DxM8R-/s680/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-20-24%20Facebook.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="505" data-original-width="680" height="297" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqWev68RVCBylx3CnO1yZ6ZXhfeic_CLcFCJKExBppUGbq4tK21Z_8GR3_mLDs4DaCivEzOM9KzKJU7DpZtThoLJ2cPfOUVbc8TQCzk7TFUn6dYYhncQa5hWCNIS55dKzGAbWaFNGL9DQKK449xAum__gDxdQmcwE65S9nZ0MSTaL85P1qe0kmS5DxM8R-/w400-h297/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-20-24%20Facebook.png" width="400" /></a></div><p> </p><p>Si prevedono geometrie euclidee e temporali sparsi.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijvepGVsMZscMbZCYHZakshaJdRgxRzWjeJl4z-JJR0dRbAgyx4gqGm2CyKFZPDkRNPXp5EtzovTHLIFOtLWxJD-frmE9FveL7c-zzQ6IKU5yUxhRtjiI5GIfC_4OlWMYXkcDLfq1i4ZpGRLmL3G_VX_42ffHuX4fNBM16MI76N1pgVJPJuuDRdscyb7A0/s674/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-21-40%20Facebook.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="504" data-original-width="674" height="299" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijvepGVsMZscMbZCYHZakshaJdRgxRzWjeJl4z-JJR0dRbAgyx4gqGm2CyKFZPDkRNPXp5EtzovTHLIFOtLWxJD-frmE9FveL7c-zzQ6IKU5yUxhRtjiI5GIfC_4OlWMYXkcDLfq1i4ZpGRLmL3G_VX_42ffHuX4fNBM16MI76N1pgVJPJuuDRdscyb7A0/w400-h299/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-21-40%20Facebook.png" width="400" /></a></div><br /><p></p><p>Nel mio paese la controra dura a lungo, il tempo è sospeso su una fune e le strade sono vuote, così sembrano a occhi distratti. Lo diresti disabitato non fosse per pochi anziani seduti al bar. Qualcuno si sofferma sugli annunci per informarsi degli ultimi saluti. Si gira per le strade pensando al povero diavolo che ci sta sognando, un po' temendo il suo risveglio.</p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEvqNj8tEiIfARmdFKSdYfxg2wEaQfAV0rta6skstz01PNphHEz7VM0SxiHbTw09uvqqtkdvWC31k1BhfR5NySbCV-N5IOfrVz3iswwQb8BLp5qTY23lKh5QArHAvMvl7PTTSJzIq_YCwcJZPQquGLIbWAO4eHR9urTz6lgbZmr6DJN71t6buISytkaw-K/s679/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-23-19%20Facebook.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="563" data-original-width="679" height="331" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEvqNj8tEiIfARmdFKSdYfxg2wEaQfAV0rta6skstz01PNphHEz7VM0SxiHbTw09uvqqtkdvWC31k1BhfR5NySbCV-N5IOfrVz3iswwQb8BLp5qTY23lKh5QArHAvMvl7PTTSJzIq_YCwcJZPQquGLIbWAO4eHR9urTz6lgbZmr6DJN71t6buISytkaw-K/w400-h331/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-23-19%20Facebook.png" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid08xC1Mo5eUvpyfcba6f3BvGFht1dFFrDhE46pMBC3ee5FwXLRTxQLNQB87V7vdkAkl&id=100009210369629">altre foto</a><br /></td></tr></tbody></table><br />
Il primo mojito di (e con) papà... non ha prezzo! 💞
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUP57FnZEBd6dktwp9VbUVhT3JtBwSmw4A2fbHjVeBMQfu8SxBbYZpp3EzEXzwOMjh3XuJeYXFBH4bm_MqmQobOOKC7iHvC6pdiL-zcKwI1bbfOzdxWxOkhjqWtTwsUVzVxiH3QIYOp8NuXtej8xb3nr4W4zlnl-an1m2N1L3xbJL3IW2WKHyfMhv2l7tx/s680/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-26-09%20Facebook.png" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="503" data-original-width="680" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUP57FnZEBd6dktwp9VbUVhT3JtBwSmw4A2fbHjVeBMQfu8SxBbYZpp3EzEXzwOMjh3XuJeYXFBH4bm_MqmQobOOKC7iHvC6pdiL-zcKwI1bbfOzdxWxOkhjqWtTwsUVzVxiH3QIYOp8NuXtej8xb3nr4W4zlnl-an1m2N1L3xbJL3IW2WKHyfMhv2l7tx/s400/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-26-09%20Facebook.png" width="400" /></a></div><br />
Due tipologie di persone che non sopportano Barbie: quelli che sanno che una mela selvatica con un bruco è una mela buona da mangiare (evitando il bruco) e quelli che hanno dimenticato l'esistenza delle mele selvatiche e fanno finta di ricordarle.<br />
Il resto quando vedrò il film, se lo vedrò. 😊<br /><br />
Due tipologie di persone a cui piace Barbie: quelli che hanno capito quali sono le tipologie di persone che non la sopportano (vedi post precedente) e quelli che non riescono proprio a capirlo.<br />
Il resto quando vedrò il film, se lo vedrò. 🤗</div><div> </div><div> </div><div>Tutti vi ricordo,<br />
tra le zolle di terra rossa<br />
e gli spicchi di limone.<br />
Siamo rimasti pochi a gustare <br />
il sapore acido dei limoni,<br />
memoria aspra che corrode i denti. <br />
Tutti vi ricordo, <br />
ognuno con una teca tra le mani,<br />
gemme nella brace di San Lorenzo<br />
perché il martirio sia vero.<br />
A tavola dividiamo parole di pane<br />
e di parti prematuri<br />
dopo anni di gestazione.<br />
Un filo di fumo, cresima contadina<br />
di doverosi matrimoni e lividi negati,<br />
unge il viso di lacrime non piante.<br />
Salgono voci da sorgenti sepolte<br />
nella terra che si fa succo di limone.</div><div><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4qHyYCIubHHr_9vb-Rpoh-pEvGW4fnkfDbSwtIQSbcLuZMKOpAY6AudZjyQitQ4lPX1jJXWWQHN5mdBBokSgyfkYcdzOrVacOo5DQtQAlZ3B1c4VIxthXhqTVaj8rCKaKzZSALP4O3Jl8nhx_qMW8tT6QucYDAweJWLaG0EXjhbgXiQPszyC6haeg62X7/s680/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-28-17%20Facebook.png" style="display: block; margin-left: 1em; margin-right: 1em; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="509" data-original-width="680" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4qHyYCIubHHr_9vb-Rpoh-pEvGW4fnkfDbSwtIQSbcLuZMKOpAY6AudZjyQitQ4lPX1jJXWWQHN5mdBBokSgyfkYcdzOrVacOo5DQtQAlZ3B1c4VIxthXhqTVaj8rCKaKzZSALP4O3Jl8nhx_qMW8tT6QucYDAweJWLaG0EXjhbgXiQPszyC6haeg62X7/s400/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-28-17%20Facebook.png" width="400" /></a></div><p></p><p>“Una delle stragi (nazifasciste) più sanguinose della Seconda guerra mondiale (i cui responsabili, va ricordato, non furono solo nazisti, furono anche quei connazionali che per vent'anni avevano instaurato e servito la dittatura fascista al seguito di Benito Mussolini). Una pagina vergognosa della nostra storia (, tragico e prevedibile epilogo di una scellerata alleanza tra regimi liberticidi e violenti,) che tutti gli italiani ricordano con lo stesso dolore e la stessa esecrazione. Onorare la memoria di quei bambini, di quelle donne e di quegli uomini (, riconoscere la connivenza fascista e antipatriottica di quella tragedia) è un nostro dovere affinché tali tragedie non si ripetano in futuro”. Il presidente del Senato della Repubblica, Ignazio Benito La Russa, in occasione del 79° anniversario dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema. (Tra parentesi integrazioni mie.)</p><p><br /></p><p>I titoli di questa estate apriranno un nuovo filone del porno!</p><p></p><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisxjnAiDLVK1FsHzLkXePw-r7GYL5OT3J2qELMXg0f1YcxBh4C7f4_VrZAVIyNgRD20gW-p-_ZZm_Y4V_UaqTI1q71IWJwyGukAEhRsaeImSr6lDvCwwQcOuGVMtFleE7a_LoukW_magQevbPZnCZxdsthkCkdhycN4NkDx6jrHETyZpiE4ZlBjlNPuN4I/s568/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-31-55%20Facebook.png" style="display: block; margin-left: 1em; margin-right: 1em; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="418" data-original-width="568" height="237" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisxjnAiDLVK1FsHzLkXePw-r7GYL5OT3J2qELMXg0f1YcxBh4C7f4_VrZAVIyNgRD20gW-p-_ZZm_Y4V_UaqTI1q71IWJwyGukAEhRsaeImSr6lDvCwwQcOuGVMtFleE7a_LoukW_magQevbPZnCZxdsthkCkdhycN4NkDx6jrHETyZpiE4ZlBjlNPuN4I/w320-h237/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-31-55%20Facebook.png" width="320" /></a></div><p></p>
Il bello delle mie passeggiate campestri è che torno sempre con le gambe gri(a)ffate e un Magritte buttato lì per caso lo trovo sempre. #salentonocost<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjojmoXskE30r4811Z44bbWPWNxWmFXGaI3Z22wxg2-LqBDIQE978j0QtxLyA33G0y2LuOkaMKrLrX2ECcB5T3V6mexazPEzvnPPj61KmCjujI2jdPdbCTmsLrhPRRp1Vt92GSI7OpYsdTIg_cOnS3226gydZArSUISq0sfkzB6Uic-Dn3c5p7-X55IA3ez/s679/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-33-09%20Facebook.png" style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="679" data-original-width="679" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjojmoXskE30r4811Z44bbWPWNxWmFXGaI3Z22wxg2-LqBDIQE978j0QtxLyA33G0y2LuOkaMKrLrX2ECcB5T3V6mexazPEzvnPPj61KmCjujI2jdPdbCTmsLrhPRRp1Vt92GSI7OpYsdTIg_cOnS3226gydZArSUISq0sfkzB6Uic-Dn3c5p7-X55IA3ez/s400/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-33-09%20Facebook.png" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid02HK5jYRCq1Y4TiNatCrEnXgwvGVwqG2d4qSfn4Ykh2GvYL7q3NjVVaToVAj7V1ffel&id=100009210369629">altre foto</a><br /></td></tr></tbody></table>
<p></p> </div><div>Erano nascosti tra gli alberi d'ulivo, profumavano di capperi e uva. Sono rimasti scoperti come croste sulle ginocchia sbucciate tra i colori d'autunno che autunno non è. È terra rossa di ferro e di fuoco, è madre di figli che non dovevano nascere, cuore spinoso di fichidindia. Guardalo questo Salento, guarda questa terra bruciata, guardala dai miei occhi. Non fidarti di depliant e carta patinata, sono conati di pizzica e tamburello per un ragno che non vive più qui. Se vuoi veramente sentire questa terra devi provare una vertigine di fronte alla morente bellezza di un Galata fatto di pietre, di tempo, di nuvole. È questo il morso del ragno che ancora abita da queste parti. Chi viene morso non si illuda, la danza che un tempo curava oggi non serve più.
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaebC6muNLT92pwHMDRN0MNyXqNcySTaiOIfhkXe1FpHxQOykfGNyDyaWjI3Dlvgr8rw3P8jAt4Cfy5HB9OKYnKHy0r9dt4YxtuYF2mcQLPsMYuOMpGkpwTEX0yRyR2wnAPEFJaz0XFJILnWuHUTUOAFFFatDqjcjIlyN_yeogzC_Hxk18UL695ToIN5Ou/s677/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-35-48%20Facebook.png" style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="671" data-original-width="677" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaebC6muNLT92pwHMDRN0MNyXqNcySTaiOIfhkXe1FpHxQOykfGNyDyaWjI3Dlvgr8rw3P8jAt4Cfy5HB9OKYnKHy0r9dt4YxtuYF2mcQLPsMYuOMpGkpwTEX0yRyR2wnAPEFJaz0XFJILnWuHUTUOAFFFatDqjcjIlyN_yeogzC_Hxk18UL695ToIN5Ou/s400/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-35-48%20Facebook.png" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid02DFBsFRLXtoMt6hR1TLNA1YUrpb5qkPSDBedMuvobg4zv7rxBqHsAzx3sHy18B6Lil&id=100009210369629">altre foto</a><br /></td></tr></tbody></table><p> </p><p>#salento di pomodori ad asciugare al sole, tappeto rosso sulla battigia multicolore.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuriwK6cuEdDyFKdW11d8BJqFkm57EP-zPApAdy6gY8bEBCLjsdaRyn55UqY6r7yMVcy-XnNx9b79tekMRtXNw4S2cNFjN0ZHbfhzYsvR9ExJqYJS0jzpwiogJEFLopQIDFtyG8gA3mf8gwQL9GiMTm0wRCDaFV-IS6eo9AplabdHmX0WpXana7BVoOQ25/s682/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-37-52%20Facebook.png" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="506" data-original-width="682" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuriwK6cuEdDyFKdW11d8BJqFkm57EP-zPApAdy6gY8bEBCLjsdaRyn55UqY6r7yMVcy-XnNx9b79tekMRtXNw4S2cNFjN0ZHbfhzYsvR9ExJqYJS0jzpwiogJEFLopQIDFtyG8gA3mf8gwQL9GiMTm0wRCDaFV-IS6eo9AplabdHmX0WpXana7BVoOQ25/s400/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-37-52%20Facebook.png" width="400" /></a></p> </div><div>Il richiamo della cupeta, di Jack Salenton 🤗<br /></div>
<div style="text-align: center;"><iframe allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen="true" frameborder="0" height="476" scrolling="no" src="https://www.facebook.com/plugins/video.php?height=476&href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2F100009210369629%2Fvideos%2F316039687542216%2F&show_text=false&width=267&t=0" style="border: none; overflow: hidden;" width="267"></iframe><br /></div><p> </p><p>Quest'anno in Salento non c'era un posto dove starsene in pace! <br />
Seguitemi per altri consigli.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHPfxO3enGdTLqxLn0EuYz9_T1VI4-Y_qlaF5xp8Z3b7GhrcfUGhEZHlisu_Y2dF5nyGI3sleNB7bG7qBe8yf4NLcls31KB6_kOSnxYh6PGK_ICRYkgP_-acqci3EUOftNgHmvfAGqmhtonthtqwNPG6xSRjesTnKrrqofm6ecDEjZNTABRjwnZrw-AOEo/s679/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-43-43%20Facebook.png" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="500" data-original-width="679" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHPfxO3enGdTLqxLn0EuYz9_T1VI4-Y_qlaF5xp8Z3b7GhrcfUGhEZHlisu_Y2dF5nyGI3sleNB7bG7qBe8yf4NLcls31KB6_kOSnxYh6PGK_ICRYkgP_-acqci3EUOftNgHmvfAGqmhtonthtqwNPG6xSRjesTnKrrqofm6ecDEjZNTABRjwnZrw-AOEo/s400/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-43-43%20Facebook.png" width="400" /></a></p><br />
Non sono a Dover 🤗 #salento (Falesia di Sant'Andrea, Melendugno)<br /></div>
<div style="text-align: center;"><iframe allow="autoplay; clipboard-write; encrypted-media; picture-in-picture; web-share" allowfullscreen="true" frameborder="0" height="314" scrolling="no" src="https://www.facebook.com/plugins/video.php?height=314&href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2F100009210369629%2Fvideos%2F841026250697620%2F&show_text=false&width=560&t=0" style="border: none; overflow: hidden;" width="560"></iframe><br /></div><p> </p><p>Si vede che ha lo sguardo sveglio dell'intellettuale di destra. 🥴<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjARO6WFHUbPzHLZ57j9-_6KNm5zgnE4obvCLIDgNRKy4znKzwCC4cXpnXkdmYrP_Y_G-iTpoiMlLu0OHZyGV6f7aU0GO4KlhVrRXztXnAwxIkzKuD0IB7y0QE--M_s7nx8TTTUZqcNE0Ahh8kbLFfeasGEWBFJ2nCTQ1Q_DtlDFmSclbflwJ6JS9TFvPJr/s675/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-45-56%20Facebook.png" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="496" data-original-width="675" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjARO6WFHUbPzHLZ57j9-_6KNm5zgnE4obvCLIDgNRKy4znKzwCC4cXpnXkdmYrP_Y_G-iTpoiMlLu0OHZyGV6f7aU0GO4KlhVrRXztXnAwxIkzKuD0IB7y0QE--M_s7nx8TTTUZqcNE0Ahh8kbLFfeasGEWBFJ2nCTQ1Q_DtlDFmSclbflwJ6JS9TFvPJr/s400/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-45-56%20Facebook.png" width="400" /></a></p><p>
Qui è così, si va come pendoli spinti da scirocco e tramontana, si oscilla tra ionio e adriatico negandoci perdono e sosta perché il cuore non si fermi a metà strada, tra un'alba e un tramonto.
Grazie a <a href="https://it.m.wikipedia.org/wiki/Omicidio_di_Renata_Fonte">#RenataFonte</a> perché per lei questo gioiello è area protetta, la mafia locale l'avrebbe edificato, l'hanno uccisa ma il suo porto è rimasto selvaggio. È doloroso non vedere qui tra i tanti cartelli lungo i viali della pineta qualcuno con il suo volto, la sua storia. Questo è un sacrario ma non tutti lo sanno.</p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgviE_EYoQdig5k45H8Auyytng_-F2vjlPBzvWr11nmIea6QojNwy_aZNqWAI2YtcNtY3Lu-qUY7oZ8J6G_JNUBVvRHIyl_vEpkLB-k2PRUjQdNj3Y78Ka3QS8bWk9N_Em6ags1pV3DEXeaINo5V1kaW7AfCpEblbJGC2WdeVV0_TqzVCLxXb7OUox4v9Tc/s677/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-49-24%20Facebook.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="677" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgviE_EYoQdig5k45H8Auyytng_-F2vjlPBzvWr11nmIea6QojNwy_aZNqWAI2YtcNtY3Lu-qUY7oZ8J6G_JNUBVvRHIyl_vEpkLB-k2PRUjQdNj3Y78Ka3QS8bWk9N_Em6ags1pV3DEXeaINo5V1kaW7AfCpEblbJGC2WdeVV0_TqzVCLxXb7OUox4v9Tc/w400-h400/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-49-24%20Facebook.png" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid0NbrVshWpPouGCLWjoPRqLVL5KRUn3ENCAx9tyueNW4vA5n4DpAn92MPubTsSEiUzl&id=100009210369629">altre foto</a><br /></td></tr></tbody></table><p><br />
- Sentinella, cosa fai lassù?<br />
- Sono di vedetta per scorgere l'arrivo degli invasori.<br />
- Non ci sono più invasori.<br />
- Sbagli figliolo. Da secoli non arrivano più dal mare. Nascono qui, parlano la mia e la tua lingua ma non mi vedono, non sanno più dirmi nulla.<br />
- Cosa fai quando li vedi arrivare?<br />
- Nulla possono più le mie armi. A nulla servirebbe il mio grido di allarme. Non ci sono più soldati che risponderebbero alla chiamata.<br />
- Ma allora come sarà possibile fermare l'invasione?<br />
- La loro stessa invasione basterebbe a fermarli. Le buste di rifiuti lungo le strade, gli oggetti gettati nelle campagne, la plastica ovunque. Tutto questo potrebbe bastare a sconfiggere l'orda.<br />
- Sentinella, si fermeranno?<br />
- Ho conosciuto i saraceni, li ho combattuti, sapevo prevedere quanto sarebbe durata una battaglia, quale sarebbe stato l'esito perché noi e i saraceni conoscevamo la differenza tra la vittoria e la sconfitta. I nuovi saraceni ignorano la differenza. Per loro c'è solo una vittoria ottusa per cui non sapranno riconoscere la sconfitta neanche se la vedranno.<br />
- Tu da qui la vedi?<br />
- Questo luogo è rifugio di serpi e fichidindia. Ai tuoi passi volano via i colombi che qui hanno il nido. Il nostro incontro non è che un alito di vento che soffia dal mare. Da qui si vede tutto.</p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-DCyOjWGmz0vJNyfYpMuPsyrbYFcWVlbEaY0MXkf6C8Wn88nZvTXAiKpEkn_qz2PbZB-HCR-DyG5gkifD3Vm_5_DkpQV-rOXpCPzUl3aBrcMGTPuqDj0C4R-iwo2OVejDR9EGFS_ovMHgwm-n8tmf51EEahfBwMCCH_J_CHrK6bQusVhVbyEyy8zbg0w-/s678/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-51-19%20Facebook.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="678" height="399" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-DCyOjWGmz0vJNyfYpMuPsyrbYFcWVlbEaY0MXkf6C8Wn88nZvTXAiKpEkn_qz2PbZB-HCR-DyG5gkifD3Vm_5_DkpQV-rOXpCPzUl3aBrcMGTPuqDj0C4R-iwo2OVejDR9EGFS_ovMHgwm-n8tmf51EEahfBwMCCH_J_CHrK6bQusVhVbyEyy8zbg0w-/w400-h399/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-51-19%20Facebook.png" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid0MnEpQa6BThSU7VM1RSjcM8aFNaW4u4iVvwpsvRWP7tDBUCSaPq3NaY2PZbiWmzB6l&id=100009210369629">altre foto</a><br /></td></tr></tbody></table><p></p><p></p><p>
</p><p></p><p> </p><p>Poi ci sono loro, i santi sbiaditi in una diruta chiesa di una masseria in rovina che non sono testimoni del passato ma tristi profeti senza voce. Intorno hanno quello che resta degli antichi dèi che qui regnavano. </p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY8nzSJWNRkxjAsHmlTDgxiUQ2J6NB_SRfAq7NIbKuCZzVyWlkj4u_WlLTIQr53g0Hp8uTReX3Flj8S-6hNWGtVVMc-H12iKpYV-KRYNiv1lsC7z2HSsU3U070sjNNEM41dcJQ_hO7SXvpTOy6Ee0sMn2BDFC8lapDqSeH9QuKTz2evtKn5RsQRmDizLya/s681/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-53-36%20Facebook.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="561" data-original-width="681" height="330" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhY8nzSJWNRkxjAsHmlTDgxiUQ2J6NB_SRfAq7NIbKuCZzVyWlkj4u_WlLTIQr53g0Hp8uTReX3Flj8S-6hNWGtVVMc-H12iKpYV-KRYNiv1lsC7z2HSsU3U070sjNNEM41dcJQ_hO7SXvpTOy6Ee0sMn2BDFC8lapDqSeH9QuKTz2evtKn5RsQRmDizLya/w400-h330/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-53-36%20Facebook.png" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid031LDSD9sQWHQkEpiXWQyoGevpxv4XE6cKfHndiAWgahVA7oWKAmsSVzK8FqByJJEhl&id=100009210369629">altre foto</a><br /></td></tr></tbody></table><p><br />
Il miracolo di oggi è la signora dei pasticciotti. Prenotati ieri sera, ritirati stamattina. Sul biglietto aveva scritto: 3 pasticciotti x Rosalba 🌹 </p><p> </p><p>A palazzo Risolo di Specchia è in corso una personale di Annalisa Scarcia. Diverse le forme espressive, non tutte entusiasmanti. A mio avviso tra le più riuscite la fotografia, tra queste un fedele ritratto del Salento.
</p><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS-D-7-NO3vFcaL5CcQhBQVu9C9sGilU996RaKfPGnGMGA5VDnIxniwjSJn0kfOg8CqbxXzTxoG79YRcWTXe-gqEJPkQBguxEdyjmr_iDxO8iXy0rqCxzP_mRc1YAR-48_C5WT-sG5FvReODTsrIr5u4-33FfXSoUhW4zb5xYfyD4gHwlFbdgGjigbgwPs/s660/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-55-20%20Facebook.png" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="422" data-original-width="660" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS-D-7-NO3vFcaL5CcQhBQVu9C9sGilU996RaKfPGnGMGA5VDnIxniwjSJn0kfOg8CqbxXzTxoG79YRcWTXe-gqEJPkQBguxEdyjmr_iDxO8iXy0rqCxzP_mRc1YAR-48_C5WT-sG5FvReODTsrIr5u4-33FfXSoUhW4zb5xYfyD4gHwlFbdgGjigbgwPs/s400/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-55-20%20Facebook.png" width="400" /></a></div><p> </p><p>Doveva essere il palo a reggere il filo, invece... perdersi nella foresta di simboli è un gioco mortale.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaxuGO8qCdr4ZdNr421VftqjX1vc9qWSzJAyUSBFIve4BmXOvlc_guQpPuNt9cr6oW7ggXl0j-JQx2dkjMJDRMlJq3oV9klfk_HN7BbVxi4Klg5qnzcODzi7YnDFGLOFDQ7pL7nqM7jjEOvNN9fvFgEG6GwGjhGcJmJDFVAuabaJj-qwtAYc-peveYEv2R/s675/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-56-12%20Facebook.png" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="675" data-original-width="500" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaxuGO8qCdr4ZdNr421VftqjX1vc9qWSzJAyUSBFIve4BmXOvlc_guQpPuNt9cr6oW7ggXl0j-JQx2dkjMJDRMlJq3oV9klfk_HN7BbVxi4Klg5qnzcODzi7YnDFGLOFDQ7pL7nqM7jjEOvNN9fvFgEG6GwGjhGcJmJDFVAuabaJj-qwtAYc-peveYEv2R/s400/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-56-12%20Facebook.png" /></a></p><p> </p><p>Eppure mi tocca invidiare chi non vede la lebbra che consuma questa pietra, una lebbra che si porta dentro da quando era in mare, polvere intorno ai vermi che anche da morti avrebbero morso quel pane giallo di millenni (Cattedrale di Otranto).<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdRwPB1UKeDybOmUKeQXemqcNUcPaH7hyFTCdrEGq6ELa-6XPbs_GHbHDEGkM0NxHzRjatfAIWqaLJfywcu_SnexQQqYkX220iqfPIm-VdCNmsGEAJWcpwTCcosDhWM8TsPw9qOQcf9qfmIF7hA51XP9qXCN0MfKiNnrhwtc6DQFCaLyaSJSfHHyFlcxif/s909/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-57-07%20Facebook.png" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="449" data-original-width="909" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdRwPB1UKeDybOmUKeQXemqcNUcPaH7hyFTCdrEGq6ELa-6XPbs_GHbHDEGkM0NxHzRjatfAIWqaLJfywcu_SnexQQqYkX220iqfPIm-VdCNmsGEAJWcpwTCcosDhWM8TsPw9qOQcf9qfmIF7hA51XP9qXCN0MfKiNnrhwtc6DQFCaLyaSJSfHHyFlcxif/s400/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-57-07%20Facebook.png" width="400" /></a></p>
<p></p><p> </p><p>Ci sono luoghi la cui potenza metaforica non consente parole di presentazione. A Patù cripta basiliana di Sant'Elia (XII-XIII secolo) all'ombra di uno stabilimento industriale ormai dismesso.</p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVrrpnQzH81brhVlqEiQPGW3i8RHlvQwWpUgdbhomkE3GX6QrNf4P_5uVDbhsQLINUs4Qa_RtYgu3R8qaQwO9CyygZjXIreL-Vv6bgjPzc1bCuBRKD6uYthN4W5pYcurItQeud7kcNVL1e8R2RN9nFKnzC3EFBzN-7A0CQz-GveKXI0OXwqyqUYhadU_So/s710/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-58-51%20Facebook.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="705" data-original-width="710" height="398" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVrrpnQzH81brhVlqEiQPGW3i8RHlvQwWpUgdbhomkE3GX6QrNf4P_5uVDbhsQLINUs4Qa_RtYgu3R8qaQwO9CyygZjXIreL-Vv6bgjPzc1bCuBRKD6uYthN4W5pYcurItQeud7kcNVL1e8R2RN9nFKnzC3EFBzN-7A0CQz-GveKXI0OXwqyqUYhadU_So/w400-h398/Screenshot%202023-09-04%20at%2014-58-51%20Facebook.png" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid024xzT4HmVrKuA7FGLptpuE9RUTn8DJdbXL3CviykVmy9eQGEifzR83oMfoTw77wH6l&id=100009210369629">altre foto</a><br /></td></tr></tbody></table><p><br /> </p><p>Me ne andavo Soleto Soleto per le viuzze...
</p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWU1ZrgENTJkdFtk0MijCj1H3Oqf3HJngOVTwM_ifJayk9FIKkxy_15jboghA8lERdLLwXgBcjMCYEisDt5D12TZqO8_Q79BEHPuAppt5nOeDiE-3NhF0sBqhrVQS4xoFdkJPdS86NmyyYoQGu7weG3iH8hPZoIGbQwx6ORSJEvoIquVbHJcC_DrT5hUcf/s702/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-01-09%20Facebook.png" style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="585" data-original-width="702" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWU1ZrgENTJkdFtk0MijCj1H3Oqf3HJngOVTwM_ifJayk9FIKkxy_15jboghA8lERdLLwXgBcjMCYEisDt5D12TZqO8_Q79BEHPuAppt5nOeDiE-3NhF0sBqhrVQS4xoFdkJPdS86NmyyYoQGu7weG3iH8hPZoIGbQwx6ORSJEvoIquVbHJcC_DrT5hUcf/s400/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-01-09%20Facebook.png" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid02YFfW6b2Vd2X1D2umi2Qnbv5FBHjRvMiLdg1CMsDYZsWC5fEcsfzHDySnBW8k9MREl&id=100009210369629">altre foto</a><br /></td></tr></tbody></table>
<p></p><p></p><p> </p><p>La libertà è una cosa bellissima. Uno è persino libero di non capire un cazzo di agricoltura, alimentazione e spesa alimentare senza neanche essere ministro dell'agricoltura! <a href="https://www.open.online/2023/08/26/rapporto-censis-coldiretti-alimentazione-poveri-ricchi/">#intelligenzaQIzero</a> </p><p><br /></p><p></p><p>E il cielo si riversò nel mare perché era stanco di starsene solo lassù, le acque lo chiamavano con voce di sirena e scintille di luce liquida. Vieni, diceva il mare, il tempo di un abbraccio, poi il sole, geloso amante di entrambi, ci dividerà.
</p><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMw4SP52bz_Q4ag4mgEnU6pwGu7usIe14_KG_AO2tzUEK9Z17n8G6dSz_aRMVigwsBA4zleOL2fyWVm_s2sW1v4O_KFVl-QxTt2L7dfRv5foxkn2tLJx5gedqnM-56l7wsXimav2pxJL17j2fHy2x9A4U4sDVd_H--Q9wCFpLB2rE3izaRxoKSpPT81meW/s655/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-04-17%20Facebook.png" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="491" data-original-width="655" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMw4SP52bz_Q4ag4mgEnU6pwGu7usIe14_KG_AO2tzUEK9Z17n8G6dSz_aRMVigwsBA4zleOL2fyWVm_s2sW1v4O_KFVl-QxTt2L7dfRv5foxkn2tLJx5gedqnM-56l7wsXimav2pxJL17j2fHy2x9A4U4sDVd_H--Q9wCFpLB2rE3izaRxoKSpPT81meW/s400/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-04-17%20Facebook.png" width="400" /></a></div><p> </p><p>A Carpignano salentino si passa in pochi metri da una cripta bizantina del X secolo (<a href="https://wwwbisanzioit.blogspot.com/2015/08/la-cripta-di-santa-cristina-carpignano.html?m=1&fbclid=IwAR08ReO4toW-NmBBladQgVN5uwNVytl-cwRvWzPbsgi7Ot3lybIYAV53CS4">cripta di Santa Cristina</a>) a una cripta della civiltà dell'olio. Nella prima cripta ci sono affreschi datati fino al 959 e con testimonianze precedenti, alcuni esempi rari e unici nel bacino mediterraneo. Niente foto, imparate a godere con gli occhi, non tutto si può fotografare. Nella seconda cripta un trappitu, ovvero un frantoio ipogeo, dove una guida d'eccezione fa rivivere le fasi di lavorazione dell'olio che dal Salento partiva, tra le altre destinazioni, per alimentare le lucerne d'Europa e con un pensiero neanche troppo azzardato è facile pensare che alcune delle pagine immortali dell'illuminismo siano state scritte sotto la luce figlia dell'olio spremuto dalle bestemmie contadine della mia terra.</p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNaeEo5Bvf-nqdJZxucMFH3KwF25DOcWBGDPq9bOMaGTJgskNcLqOFpJq3mA98p_Cou5vKgs6_ta1zRMev8b6mtdw_mTA3N2pQx0o5nopUNQG_Ry5ZB-t8eq0aBHVv2BkB_xU7T5grd3xJeKwKHY5dOTiKlNgripixOEekfcHSe4NDuXpMahoju5BUEgak/s704/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-06-55%20Facebook.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="702" data-original-width="704" height="399" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNaeEo5Bvf-nqdJZxucMFH3KwF25DOcWBGDPq9bOMaGTJgskNcLqOFpJq3mA98p_Cou5vKgs6_ta1zRMev8b6mtdw_mTA3N2pQx0o5nopUNQG_Ry5ZB-t8eq0aBHVv2BkB_xU7T5grd3xJeKwKHY5dOTiKlNgripixOEekfcHSe4NDuXpMahoju5BUEgak/w400-h399/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-06-55%20Facebook.png" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid02yFKVSoNtoJpjPfuNrrXB8rMZ9kN9atZ7dKAQKcEmN2V6w6TqdKAPC4RBoAx4X6QVl&id=100009210369629">altre foto</a><br /></td></tr></tbody></table><p><br /> </p><p>A Serrano il custode del tempo se ne prende cura, il meccanismo è sempre quello dal 1881. Un grazie enorme a Lucia Russo per una giornata particolare di visite e momenti davvero speciali.
</p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYIKIKNjUgwYdNEA70d8OD9gpBPCcaa5Bh0U8xqYdZqcrjTBE2rH4TRiU7BYtvowaBBInJ5HC1ABtQ7iOg6dECm3L82rw80nNr_Ylifw_fTg-V1u6E7v9tGdim7j3wdDC-KvPFOngRdulyaTi1y8EMrev5rCA-IQ2o7Z12WLD33Ov-xxGYBRn1AFn9Yy-Q/s705/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-08-42%20Facebook.png" style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="702" data-original-width="705" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYIKIKNjUgwYdNEA70d8OD9gpBPCcaa5Bh0U8xqYdZqcrjTBE2rH4TRiU7BYtvowaBBInJ5HC1ABtQ7iOg6dECm3L82rw80nNr_Ylifw_fTg-V1u6E7v9tGdim7j3wdDC-KvPFOngRdulyaTi1y8EMrev5rCA-IQ2o7Z12WLD33Ov-xxGYBRn1AFn9Yy-Q/s400/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-08-42%20Facebook.png" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid0dEk9rGi6T4JJD5UAmHWUXxFwHX7TXmi23LWjSFPvZUZfkxZkEPaShdMJ531hXNF1l&id=100009210369629">foto e video</a><br /></td></tr></tbody></table><p></p><p> </p><p>Chi mangia le nostre resta soddisfatto e ne vorrebbe ancora, chi si sta ingozzando di quelle di Georgy & Salvy le vomiterà con gli interessi, salvo i morti di fame zeppi di soldi e quelli contenti di farsi raggirare.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHyx7NFE4CCM1xOj0vzarnw3FD12QFP7yyOebT_vIInKc3nt1WBFcezU6r0rdYPkesooB_B61hDtyUL9nTdtZmgLRkHEQ7dRRK36gB8bSJLY-EyKEOv6wzw8CxggV2LGk9wRnjcR_q2EASD9FO0xRVQdu9s7Ql0iwxJ9X-pP1Mh8UnyBiAz8ucUBp6DipE/s682/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-22-37%20Facebook.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="511" data-original-width="682" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHyx7NFE4CCM1xOj0vzarnw3FD12QFP7yyOebT_vIInKc3nt1WBFcezU6r0rdYPkesooB_B61hDtyUL9nTdtZmgLRkHEQ7dRRK36gB8bSJLY-EyKEOv6wzw8CxggV2LGk9wRnjcR_q2EASD9FO0xRVQdu9s7Ql0iwxJ9X-pP1Mh8UnyBiAz8ucUBp6DipE/w400-h300/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-22-37%20Facebook.png" width="400" /></a></div><p><br /> </p><p>Lo sa il cielo, meglio sarebbe lo sapessimo noi, quanta strada abbiamo da fare in Salento ma certamente il nostro modello non è quello di chi costruisce un divertimentificio attrezzato sulle coste per distrarre lo sguardo dei turisti dal mare.
</p><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvww8q4s1ree_VSid748oLZuLD9YtpM1Lr6MaP9Hhk6O6lcmYjiDPQsbBaVrS8fTHlPcIPpJxzlW2uH6EENGyRucJZwWWfNKUDKy0CmXsWWgR-P4lQp7yM5L7IdVCmXUgRT-5zmKgAt9013v_gfaNROYbbiWfDvEdw9zwjrZry-2ACWIz1fTc2XKvRrldW/s674/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-23-35%20Facebook.png" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="510" data-original-width="674" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvww8q4s1ree_VSid748oLZuLD9YtpM1Lr6MaP9Hhk6O6lcmYjiDPQsbBaVrS8fTHlPcIPpJxzlW2uH6EENGyRucJZwWWfNKUDKy0CmXsWWgR-P4lQp7yM5L7IdVCmXUgRT-5zmKgAt9013v_gfaNROYbbiWfDvEdw9zwjrZry-2ACWIz1fTc2XKvRrldW/s400/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-23-35%20Facebook.png" width="400" /></a></div><p> </p><p>E poi c'è lei, la perla barocca, dove il barocco si chiama così per provincialismo, per imitare quello che sta avvenendo o è già avvenuto a Roma. Non fosse per questa provinciale imitazione qui si sarebbe coniato un altro nome per quello stile nato dall'horror vacui, come scrisse Vittorio Bodini. Qui come in Sicilia orientale l'architettura barocca non è movimento, scenografia, spettacolo. Non solo. Qui è anche e soprattutto una invocazione, quasi una bestemmia: ehi tu, guarda cosa facciamo per te e tu cosa fai lassù? </p><p></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-qEfC-jW654EVnUuX07IKX9dVz5mmyCNe1xRGdVetlRMmmzH6EbdVh7JMcyO-eq1h6p5_h7JpuBQhSikt1xUiIChJ-oMuCM8yuDr6lk5AlLznMZMQKcq9CBIxLcBqqwOWy_clC75GTPr177cV1LBuzzpvAMWDc4OsvApBckd_eZM7Aw2LWG7roWWnwZsP/s709/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-26-09%20Facebook.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="707" data-original-width="709" height="399" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-qEfC-jW654EVnUuX07IKX9dVz5mmyCNe1xRGdVetlRMmmzH6EbdVh7JMcyO-eq1h6p5_h7JpuBQhSikt1xUiIChJ-oMuCM8yuDr6lk5AlLznMZMQKcq9CBIxLcBqqwOWy_clC75GTPr177cV1LBuzzpvAMWDc4OsvApBckd_eZM7Aw2LWG7roWWnwZsP/w400-h399/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-26-09%20Facebook.png" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><a href="https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid02Sxg72tU1yZThD2zurU4fzuTqwLH4PL9jZP9ocvQGJWdGGwVcEnqEncpcYCPbyE6sl&id=100009210369629">foto e video</a><br /></td></tr></tbody></table><p><br />
Farsi prestare le parole dal mare non è gioco da ragazzi, tocca avere vene robuste per tenere insieme tutto quel vento che soffia dagli occhi. </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1kh26ao3A6sXQwqWNA2tYQxiYCZ5eLzgU0MlUD9qW117COGtnFSKUdEYEU5e9Qf2Rf911DzlvT55a1H2vDN6kOR74B4TZ8bmZ6shO2xzRQUUpQt_OfPsQNAiuwFI7Ymj633TVtA9btNWlduN34mZJjfqTzUMlXHzHrfITixwKujiaQb7FmYypW_9EGZgm/s686/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-27-38%20Facebook.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="686" height="291" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1kh26ao3A6sXQwqWNA2tYQxiYCZ5eLzgU0MlUD9qW117COGtnFSKUdEYEU5e9Qf2Rf911DzlvT55a1H2vDN6kOR74B4TZ8bmZ6shO2xzRQUUpQt_OfPsQNAiuwFI7Ymj633TVtA9btNWlduN34mZJjfqTzUMlXHzHrfITixwKujiaQb7FmYypW_9EGZgm/w400-h291/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-27-38%20Facebook.png" width="400" /></a></div><br /><p></p><p></p><p> </p><p>È davvero un peccato che la Terra sia piatta! Non fosse per il vento che spinge l'acqua a riva cadrebbe tutta dall'altra parte e il mare si svuoterebbe. 🥴
</p><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtONiIPe4NMe-Mjr6522oVNzWV0NBfKm4k3gNy9R6KHbfXwOGy1zt5D7cxwOCY5rCx1GeymUpun78vlIsihu9XOj-g-dG-DA3-mgdXJN82VuYIOkkRpekhfciYZhEPsWrbgU3fq1KTvpWjEdzpYSOZ35B72a0eFIPBWHk9XgtHg50qfw8h8LBrMLsYA6rf/s669/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-28-37%20Facebook.png" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="507" data-original-width="669" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtONiIPe4NMe-Mjr6522oVNzWV0NBfKm4k3gNy9R6KHbfXwOGy1zt5D7cxwOCY5rCx1GeymUpun78vlIsihu9XOj-g-dG-DA3-mgdXJN82VuYIOkkRpekhfciYZhEPsWrbgU3fq1KTvpWjEdzpYSOZ35B72a0eFIPBWHk9XgtHg50qfw8h8LBrMLsYA6rf/s400/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-28-37%20Facebook.png" width="400" /><div class="separator" style="clear: both;"></div></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtONiIPe4NMe-Mjr6522oVNzWV0NBfKm4k3gNy9R6KHbfXwOGy1zt5D7cxwOCY5rCx1GeymUpun78vlIsihu9XOj-g-dG-DA3-mgdXJN82VuYIOkkRpekhfciYZhEPsWrbgU3fq1KTvpWjEdzpYSOZ35B72a0eFIPBWHk9XgtHg50qfw8h8LBrMLsYA6rf/s669/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-28-37%20Facebook.png" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"></a><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuF654fz4lnJi_7W56j68CnIgVGijOppF0SUztkM_2iszvX06hpRKq5xjZ_pSEBbRX_bVWLi0x6lVQNTQm40yS2qk9K2hc2AkjIto-2O7LbYr1PNd__e-0rDHbiUDO3NuYcyQmLqXokXJPyYpo3Vl0T_5MIMFDzjyl7vz7l7gYsSATtAp2HFLlxcL4NR_r/s639/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-29-48%20Facebook.png" style="clear: left; display: block; float: left; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="376" data-original-width="639" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuF654fz4lnJi_7W56j68CnIgVGijOppF0SUztkM_2iszvX06hpRKq5xjZ_pSEBbRX_bVWLi0x6lVQNTQm40yS2qk9K2hc2AkjIto-2O7LbYr1PNd__e-0rDHbiUDO3NuYcyQmLqXokXJPyYpo3Vl0T_5MIMFDzjyl7vz7l7gYsSATtAp2HFLlxcL4NR_r/s200/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-29-48%20Facebook.png" width="200" /></a></div></div><p>
E non si pensi che si tratta di un miracolato. No, è uno che formando una famiglia tradizionale in relazione extraconiugale con il presidente del consiglio è "incorso in determinate problematiche" come quella di ritrovarsi opinionista senza gli strumenti per formulare opinioni. Del resto se eviti di ubriacarti di popolarità di riflesso eviti anche di considerarti un giornalista. </p><p> </p><p>Dulcis in fundo. E dopo questo che altro fare se non portarsi tutto negli occhi? Nella prima foto, sullo sfondo torre Ospina a Racale, poca distanza da dove sono nato e cresciuto, in primo piano un dolmen. Tra i tre lastroni laterali un menhir adagiato. Non posso escludere che i nonni dei miei nonni dei miei nonni... dei miei nonni... dei miei nonni abbiano toccato queste pietre. Farlo dà i brividi, si scende in un abisso di tempo e risalire non è facile. E poi non sono nemmeno così sicuro che prima ci sia una discesa e dopo una risalita, forse è il rovescio. Alle spalle del dolmen c'è il lastrone superiore, chissà quando è stato rimosso, chissà da chi e chissà perché è su quella lastra di ferro. Spero prima o poi non sparisca da qui per andare in qualche villa di campagna! </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5gfQtbPwUOzlIlWH1Ucpm1zezOvEiRZnj2jqGOWAU8KRjTbG_1WY8R4BNP5kRgjaMa3vA1QoaBNDtj8njbv7L7kl_QvuUbkm23tUha-j8L23nbYNozVrfxbbRVACpU-eTTbkFpfVktzU_eih00xq-_xCcioTsR1Q30YXkZ9JIQEdAfYKPjM1R-yRLtN2x/s2048/372985108_3485952831721695_7602611705756795923_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1532" data-original-width="2048" height="299" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5gfQtbPwUOzlIlWH1Ucpm1zezOvEiRZnj2jqGOWAU8KRjTbG_1WY8R4BNP5kRgjaMa3vA1QoaBNDtj8njbv7L7kl_QvuUbkm23tUha-j8L23nbYNozVrfxbbRVACpU-eTTbkFpfVktzU_eih00xq-_xCcioTsR1Q30YXkZ9JIQEdAfYKPjM1R-yRLtN2x/w400-h299/372985108_3485952831721695_7602611705756795923_n.jpg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgInZBVSHDc5cRFgWRtG2Nr90kkSNWIeoA4Z0iBr0dfmtXP9yWWWPTOpvRgf-n8xSaUbdzwz4wBQ8lvAPM6UYnRkwBeSmH80vIdGyEGyePbYealHgu8rgI-NG-7AVlFuxFZpslLjB-p_iae-rTQAFfJx7gdokRW7SpcV43BBKwmzKzyq3htls_d-eN3PhEp/s2048/373087956_3485953035055008_5998785512183269256_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1532" data-original-width="2048" height="299" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgInZBVSHDc5cRFgWRtG2Nr90kkSNWIeoA4Z0iBr0dfmtXP9yWWWPTOpvRgf-n8xSaUbdzwz4wBQ8lvAPM6UYnRkwBeSmH80vIdGyEGyePbYealHgu8rgI-NG-7AVlFuxFZpslLjB-p_iae-rTQAFfJx7gdokRW7SpcV43BBKwmzKzyq3htls_d-eN3PhEp/w400-h299/373087956_3485953035055008_5998785512183269256_n.jpg" width="400" /></a></div><br /> <p></p><p>
Qualche suggerimento per Giambruni in fiore:<br />
1. Se eviti di uscire di casa eviti anche che i ladri te la svaligino.<br />
2. Se eviti di dare retta ai truffatori eviti anche di essere truffato.<br />
3. Se eviti di votare sparaballe eviti anche che al governo ci vadano bugiardi incalliti.<br />
4. Se eviti di guidare eviti anche di fare incidenti.<br />
5. Se eviti di immergerti in mare eviti anche di annegare.<br />
6. Se eviti di bere acqua eviti anche di pisciare.<br />
6. Se eviti di .... eviti anche ...<br />
Dai anche tu un suggerimento al Giambruno senza idee.</p><p><br />
Tra le divinità più antiche della mitologia romana ci sono Abeona e Adeona, dee protettrici della partenza e del ritorno. Dei figli in particolare, da e verso la casa dei genitori. Da tempo le dee non ricevono più invocazioni. Solo il mare, con le sue onde, continua a rivolgere loro insistenti, costanti preghiere d'acqua. I figli del mare ascoltano a malincuore il canto, per non morire fanno finta che siano solo onde e vento.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjW5TrfutK8ivT5FTlDPKYHuFepTdYVsJAALggvMzZfQ8_nkLrl1V3MnYRwpXYy3m2Tep5BK9j7Vqz-M40_wGkCUy1FPxy9QLD9qwWudA-Bqny7CHNmUiactXUxzn0Mehv08e9ZwIrBJnGhCzyhODeGDDmE2GFodS6P1myEDt4JC-ZrJNsDTYaucASipZ1o/s684/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-35-03%20Facebook.png" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="499" data-original-width="684" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjW5TrfutK8ivT5FTlDPKYHuFepTdYVsJAALggvMzZfQ8_nkLrl1V3MnYRwpXYy3m2Tep5BK9j7Vqz-M40_wGkCUy1FPxy9QLD9qwWudA-Bqny7CHNmUiactXUxzn0Mehv08e9ZwIrBJnGhCzyhODeGDDmE2GFodS6P1myEDt4JC-ZrJNsDTYaucASipZ1o/s400/Screenshot%202023-09-04%20at%2015-35-03%20Facebook.png" width="400" /></a></p>
Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-65782354909084824892023-07-07T12:06:00.004+02:002023-07-07T12:06:55.456+02:00Il canto delle cicale<p>Quest'anno Balbec è affollata come piace a me. L'albergo è vuoto e a guardare bene l'albergo non c'è, anche se due chiacchiere strampalate con il direttore m'avrebbero sicuramente divertito
ma soprattutto neanche l'ombra di quelle noiosissime fanciulle infiorate. Siamo io e la torre che più mi avvicino più si allontana, perché la torre è nebbia tra vero e immagine, la torre è il miraggio della mia immagine allo specchio. Sfugge solo a chi vuole vederla sul serio. A chi non vuole cogliere altro che la sua superficie essa si dà, si dà tra i ginepri, il mirto e il lentisco, tra i fiori di timo la si può persino toccare, si dà come si darebbe un piacere la sera che il mattino dopo è già dimenticato. Io e la torre, Drogo di queste lande con il riverbero di un chi va là tra le pieghe del vento che qui è di casa.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqPwpOOuq5nX3gP7G0oCDf4QjKfm2cq16BnoLUITKDqOSFm9sQh5voDSgzIAg3XvWmteaDt2e15L1BpkQ-w1pJ2XyH4xq25MQRQlkt1KFaWRvwqIYawItpdkGV6oaqx1u-cW7XWqgTgyqJ11MzPQI4D1PqLuzMJ-jAJAf6SkDo5v0zITMloz93pH8Kj_V_/s2048/x.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1532" data-original-width="2048" height="299" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqPwpOOuq5nX3gP7G0oCDf4QjKfm2cq16BnoLUITKDqOSFm9sQh5voDSgzIAg3XvWmteaDt2e15L1BpkQ-w1pJ2XyH4xq25MQRQlkt1KFaWRvwqIYawItpdkGV6oaqx1u-cW7XWqgTgyqJ11MzPQI4D1PqLuzMJ-jAJAf6SkDo5v0zITMloz93pH8Kj_V_/w400-h299/x.jpg" width="400" /></a></div><br /><p></p><p>
Qui il canto delle cicale copre il pianto della scavatrice,<br />la terra è rossa di rabbia, <br />fuoco di artificio di festa patronale. <br />La nostra specialità è pisciare controvento <br />e offrire ai vacanzieri di passaggio <br />una terra sdentata dicendo:<br /> prendila, è vergine. </p><p>Poi porto a casa purbacchia e carusella<br /> e mi perdono anche la memoria che mi troveranno addosso.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH_ITjTXqb9MQg5F23KQVbn928Hio8dwqhIf_GxLXGUpTtV34tsWS0ewbj6xnwBdEjlpDgPHdz3G365ktsDZscKAJOvrxY8FPBE38bX1CNyieP0VaqdYAIHYuz7UEfLTYeQjmrdiNePFGig86gcepPJUKhuWn2jMf8BAFnsbhnfDXk6LmuIF2bCiz_qePT/s2048/y.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1532" data-original-width="2048" height="299" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH_ITjTXqb9MQg5F23KQVbn928Hio8dwqhIf_GxLXGUpTtV34tsWS0ewbj6xnwBdEjlpDgPHdz3G365ktsDZscKAJOvrxY8FPBE38bX1CNyieP0VaqdYAIHYuz7UEfLTYeQjmrdiNePFGig86gcepPJUKhuWn2jMf8BAFnsbhnfDXk6LmuIF2bCiz_qePT/w400-h299/y.jpg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1Zl6Gjf-psw19ZbyGBp6cT1No-Ip_iUPUgmgIpHZACJgJOOMmMl_0BeqwduZi3AlcK7IY0QsLkr9--d-k805RO7AjLJVPFK3WDfNzLZvXa5BskdPfHXvJgAdCK1TcLJx4wgFPSSCdt0BRn4uf4bEJ33oUUDsfr2-7MLDLI6XjIfz80o51YHIzytXr_nzZ/s2048/x.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1532" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1Zl6Gjf-psw19ZbyGBp6cT1No-Ip_iUPUgmgIpHZACJgJOOMmMl_0BeqwduZi3AlcK7IY0QsLkr9--d-k805RO7AjLJVPFK3WDfNzLZvXa5BskdPfHXvJgAdCK1TcLJx4wgFPSSCdt0BRn4uf4bEJ33oUUDsfr2-7MLDLI6XjIfz80o51YHIzytXr_nzZ/w299-h400/x.jpg" width="299" /></a></div><br /><p></p><p><span class="x193iq5w xeuugli x13faqbe x1vvkbs x1xmvt09 x1lliihq x1s928wv xhkezso x1gmr53x x1cpjm7i x1fgarty x1943h6x xudqn12 x3x7a5m x6prxxf xvq8zen xo1l8bm xzsf02u x1yc453h" dir="auto">4 luglio - Ritorneranno
giorni locomotiva che trascinano vagoni di giorni e anni, passaggi di
date da decifrare, combinazioni di numeri senza messaggi. Continua a
correre il treno, i vagoni vuoti da tempo, così dicono, i suoi
passeggeri sono scesi dal treno in corsa, sono saliti in altri treni,
molti nel mio. Un salto e di nuovo in corsa, neanche il tempo di un
respiro. Il mio treno è affollato, solo posti in piedi, i viaggiatori si
scambiano occhi e silenzi. Passa ancora il treno che <span></span>dicono
vuoto, scende una bambina, indossa una veste bianca, in mano ha una
girandola, negli occhi il mare. Guarda i treni che continuano a correre e
sorride.</span></p><p><span class="x193iq5w xeuugli x13faqbe x1vvkbs x1xmvt09 x1lliihq x1s928wv xhkezso x1gmr53x x1cpjm7i x1fgarty x1943h6x xudqn12 x3x7a5m x6prxxf xvq8zen xo1l8bm xzsf02u x1yc453h" dir="auto"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhf-R6ZO54y4HJ5wOW5oaSXc8kRNyCEFAdqA5JC1ODcfawrr200yMP4rpa61Lb_9zGvWlgczh8ohdiJpQDJQBQB1-4eoQN5WMDf70UjuzHcaz-dtLzkAbeqnNuqB0tlTV7C7c-k4lQAUy8OXVjga4FtBEHm0SKybxY4WcZzCkAb-MTYoMeh6jMMewEQQHki/s2048/x.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1532" data-original-width="2048" height="299" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhf-R6ZO54y4HJ5wOW5oaSXc8kRNyCEFAdqA5JC1ODcfawrr200yMP4rpa61Lb_9zGvWlgczh8ohdiJpQDJQBQB1-4eoQN5WMDf70UjuzHcaz-dtLzkAbeqnNuqB0tlTV7C7c-k4lQAUy8OXVjga4FtBEHm0SKybxY4WcZzCkAb-MTYoMeh6jMMewEQQHki/w400-h299/x.jpg" width="400" /></a></div><br /> <p></p><div><div class="" dir="auto"><div class="x1iorvi4 x1pi30zi x1swvt13 xjkvuk6" data-ad-comet-preview="message" data-ad-preview="message" id=":r1fr:"><div class="x78zum5 xdt5ytf xz62fqu x16ldp7u"><div class="xu06os2 x1ok221b"><span class="x193iq5w xeuugli x13faqbe x1vvkbs x1xmvt09 x1lliihq x1s928wv xhkezso x1gmr53x x1cpjm7i x1fgarty x1943h6x xudqn12 x3x7a5m x6prxxf xvq8zen xo1l8bm xzsf02u x1yc453h" dir="auto"><div class="xdj266r x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs x126k92a"><div style="text-align: center;">*** <br /></div><div dir="auto" style="text-align: start;"> </div><div dir="auto" style="text-align: start;">Una signora risponde stizzita su fb ai commenti alla notizia che lo yacht di Dolce e Gabbana è ormeggiato a Polignano. Scrive la signora: "La presenza di persone famose è solo motivo di prestigio non di commenti cretini da buzzurri che bivaccano nei cortili!" Faccio notare alla gentile signora che è molto probabile che D&G non leggeranno il suo ossequioso commento, la signora risponde: "e allora? Non scrivo commenti per Dolce e Gabbana. Scrivo commenti perché reputo <span><a tabindex="-1"></a></span>disgustoso i commenti cretini e da sottosviluppati che leggo."</div><div dir="auto" style="text-align: start;">Ho scorso i commenti, non mi è sembrato di leggerne di disgustosi, anche a me avrebbero dato fastidio. La gran parte esprime indifferenza, altri stupore per il supposto eccesso di attenzione mediatica, altri ancora si chiedono se questo "prestigio", come piace chiamarlo alla signora in questione, non comporterà rincari per la gente normale. Infine, per la gioia della signora, diversi commenti si dicono felici della presenza in Puglia di persone famose. </div><div dir="auto" style="text-align: start;">Nel mio ultimo commento alla signora ho scritto di essere d'accordo con lei sul fastidio per i commenti disgustosi ma che trovo disgustose le ragioni per cui lei ha scritto il suo commento, le ragioni e i modi. </div><div dir="auto" style="text-align: start;">Giorni fa scrivevo, riferendomi al Salento (Polignano non lo è), che la nostra specialità è pisciare controvento e che ormai siamo diventati i magnaccia della nostra terra spergiurando sulla sua verginità. Ecco, intendevo questo.</div><div dir="auto" style="text-align: start;">Da parte mia sono altre le fonti di prestigio e non farò l'elenco perché sta diventando sempre più difficile esprimerlo, ha a che fare con roba desueta: storia, arte, storie soprattutto, quelle considerate minori. Tutta roba che con tutta probabilità né D&G né gli odiati buzzurri della signora e neanche lei possono permettersi. Ovunque si vada se non si cerca questa roba qua non si vede nulla. Oltre il proprio naso, ovviamente.</div></div></span></div></div></div></div></div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-59673102827489026032023-06-18T18:40:00.013+02:002023-06-19T14:51:01.959+02:00I romani e la monnezzaVi è in questa città una disposizione agli eventi che solo una valutazione superficiale chiamerebbe assuefazione, quando invece si tratta di un modo di accogliere ciò che accade e lo stato di cose che ne consegue in una dimensione che è altra dalla scala temporale e spaziale dello stesso evento, per andare a trovare più adeguata sistemazione in una dimensione storica, come si addice ad una città che è stata capitale del mondo, ha perduto il titolo per diventare capitale della cristianità e vive nella triste consapevolezza che se ha perduto il primo titolo non può perdere anche il secondo o qualunque altro titolo senza acquisirne un altro all'occorrenza, fosse anche della città più sporca del mondo civilizzato.<div><br /><div>Il romano ha visto tutto, cesari, papi, lanzichenecchi, democristiani, missini. A tutti è sopravvissuto, tutto è passato con le acque limacciose del Tevere e la pazienza di un popolo che la vicinanza al potere ha vaccinato di ogni stato morboso che da questo può venire. È da diversi anni che Roma è soffocata dall'immondizia che ormai si scorgono qua e là installazioni che fanno il verso alla Venere degli stracci di Pistoletto rivendicando lungo le strade l'autenticità dell'evento "artistico" con la distratta disposizione dei rifiuti traboccanti i bidoni e la studiata diffusione di odori che impreziosiscono di sinestetiche sensazioni l'installazione visiva che se rimanesse solo questo sarebbe appunto meno verace, meno popolare! </div><div><br /></div><div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU5sopY9uzHhskUm0GrfGrwqNRDinJknUN4A0HlcNi8iJlRQaipN5Gdtzq2kycfKc-qUzqYvTxx_5lbNRxEPqc8T8yMvW_lYrtqhrxDDevkW6SSQ0pO1gG_0zF2ftp337d_Vo9XY450_0oI7E4JQudxAV5Usw4aLvu-OcerhxQ9guflAr4HdXy9Vl6fQ/s2048/354563547_3436643709985941_7465624984415440731_n.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1532" data-original-width="2048" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhU5sopY9uzHhskUm0GrfGrwqNRDinJknUN4A0HlcNi8iJlRQaipN5Gdtzq2kycfKc-qUzqYvTxx_5lbNRxEPqc8T8yMvW_lYrtqhrxDDevkW6SSQ0pO1gG_0zF2ftp337d_Vo9XY450_0oI7E4JQudxAV5Usw4aLvu-OcerhxQ9guflAr4HdXy9Vl6fQ/s320/354563547_3436643709985941_7465624984415440731_n.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><b>Seduta con vista, anonimo, 2023, Roma.</b><br /></td></tr></tbody></table>La monnezza a Roma è diventata cifra estetica e non da oggi. Negli anni Settanta un celebre personaggio cinematografico lo aveva già sancito fissando nel nome con cui veniva riconosciuto la sorgente poetica della sua ispirazione! Se voleva essere un omaggio al popolo, quale distanza da Rugantino. Quello di oggi è la continuazione, forse il completamento del discorso cominciato dal commissario Giraldi, o forse da questo solo riconosciuto, come di qualcosa che c'è nell'aria in attesa che venga colto.</div><div><br /></div><div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpJk38MkFz2-o6iFTkBmsk3GJhqUv5Xx3kaojhOAyMr1K-HJzsyo4XqO1iS87HfBEwBV7bBvZMnfbHuZDhhJD-eeYTOc8bue4VxFySsTw1eBW7fg1hq8H-ZuW2MEKkd5_Gc_cpA6qPhiHmsCFPlEhKzk0elIG7aONzYWlx2kmso-PopsB8SUbFDML7OA/s2048/354617351_3436677789982533_7865841269715680039_n.jpg" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1532" data-original-width="2048" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpJk38MkFz2-o6iFTkBmsk3GJhqUv5Xx3kaojhOAyMr1K-HJzsyo4XqO1iS87HfBEwBV7bBvZMnfbHuZDhhJD-eeYTOc8bue4VxFySsTw1eBW7fg1hq8H-ZuW2MEKkd5_Gc_cpA6qPhiHmsCFPlEhKzk0elIG7aONzYWlx2kmso-PopsB8SUbFDML7OA/s320/354617351_3436677789982533_7865841269715680039_n.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><b>Seduta con vista, anonimo, 2023, Roma.</b><br /></td></tr></tbody></table>È proprio vero, ci si abitua a tutto. Dobbiamo chiamarla assuefazione anche a costo di sembrare superficiali, perché lo status del romano non sia un alibi all'indifferenza se vivere in un luogo degno degli esseri umani o in un porcile. Del resto, a scavare bene, nelle parole c'è tutto e non è un caso se mondezza in italiano significa purezza e in romanesco è immondizia, per aferesi sillabale e del senso estetico e se è vero, ed è vero, che estetica ed etica non sono mai veramente distinguibili è chiaro che il taglio riguarda anche l'etica dei romani. La storia ci ha insegnato che in altre capitali ci si è assuefatti a eventi ben più tragici che hanno trasformato la coscienza di tutti. I romani di oggi, fortunatamente meno portati alla ferocia, sapranno accontentarsi della banalità del male di una città-porcile, ingannandosi che anche questo regno, per così dire, passerà senza alterare la coscienza storica della città. Il popolo sopravviverà come è sopravvissuto alle orde barbariche, cullandosi sul mito della città eterna. Continuerà a grufolare, pardon razzolare, pardon scorrazzare, per le vie della città come ha sempre fatto, tra un apericena e un mercato rionale.</div></div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-25286186780424188542023-05-20T16:13:00.008+02:002023-05-21T20:43:20.763+02:00Si fa presto a dire scienza!<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEisQJBT0f3WLGesmgUkK92wyLOyT8Z9TKaWUqE2LWIYmDNUszZ51UP51sskCLSsBxM_ycz-ccQszysGr6vUb3D1-dl4bGZmBS_1039U86Ir7xksrj1EBsC0PeyCYdxlTyOsUAfsljtcxZgKsNTYB6laF28vjlE9xnW4jr6NUuwHLZ9MoThs-1la6iC-Ow" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" data-original-height="294" data-original-width="384" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEisQJBT0f3WLGesmgUkK92wyLOyT8Z9TKaWUqE2LWIYmDNUszZ51UP51sskCLSsBxM_ycz-ccQszysGr6vUb3D1-dl4bGZmBS_1039U86Ir7xksrj1EBsC0PeyCYdxlTyOsUAfsljtcxZgKsNTYB6laF28vjlE9xnW4jr6NUuwHLZ9MoThs-1la6iC-Ow" width="313" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><b>Per avere informazioni sui cambiamenti <br />climatici e i vari negazionismi seguite<br />l'ottimo sito <a href="https://www.climalteranti.it/" target="_blank">Climalteranti.it</a></b></td></tr></tbody></table>"(poiché quel che si sa non è nostro)" M. Proust, All'ombra delle fanciulle in fiore.<div><br /></div>
Ti faresti curare da un ortopedico per un’infezione polmonare? No? Perché no? Dopotutto sono entrambi medici! C’è anche chi si fa curare da ciarlatani che vendono fumo ma se decidi di rivolgerti a un medico non andrai da un ortopedico se hai una polmonite. Ecco, è tutto qui il dibattito “pro e contro” i cambiamenti climatici e in un mondo maturo qui finirebbe quella caricatura che con larga generosità e altrettanto larga ignoranza si continua a chiamare dibattito. <div><br /></div><div>I cambiamenti climatici e la causa antropica sono un fatto assodato. Nonostante quanto circola nei media la stragrande maggioranza di scienziati che si occupano di clima, pur nella sana dialettica che da sempre distingue il discorso scientifico, su questo punto è concorde e quel consenso converge nei rapporti pubblicati da IPCC. In un mondo culturalmente maturo questo basterebbe a evitare cagnare televisive condotte da inesperti e da non esperti del clima che vantano, anche a buon diritto, competenze nei campi più diversi, dalla fisica delle nubi alla fisica delle particelle subatomiche, dalla geologia alla chimica-fisica, ma non in climatologia. </div><div><br /></div><div>Ti faresti curare da un ortopedico per un’infezione polmonare? La domanda di apertura torna. La risposta anche. Si chiamerebbe in una trasmissione televisiva un epatologo per parlare del sarcoma osseo, o, con un salto ancora più ardito, un ingegnere idraulico per discutere di chimica della combustione? Indico i titoli di studio per dire il campo di attività professionale, accade che le due cose non coincidano ma la domanda è: chi si occupa di conservazione delle specie può essere chiamato in TV per discutere di fusione nucleare o più probabilmente il rovescio? Temo di sì. È quello che accade, che è accaduto e temo continuerà ad accadere a lungo per una visione immatura della scienza. Una visione che si richiama a quello che la scienza era ai suoi albori e forse anche prima, quando un uomo poteva coprire i più diversi ambiti dello scibile. In passato abbiamo avuto gli Aristotele, i Leonardo da Vinci ma già con quello che si ritiene l’atto di nascita ufficiale della scienza odierna, con Galileo, e con i successivi sconvolgenti paradigmi le discipline scientifiche si sono andate sempre più separando per il rapido accumularsi di conoscenze che è ormai impossibile padroneggiarle tutte. Quello che è rimasto comune, essenziale e irrinunciabile alle scienze, a tutte le scienze degne di questo nome, è il tessuto connettivo del metodo, quello di cui parlavano Cartesio, Galilei. </div><div><br /></div><div>Dando per scontati i fondamenti concettuali e sperimentali non si può non pensare che del metodo scientifico fa parte il confronto con gli esperti del settore, nelle sedi e nei modi stabiliti dalla comunità scientifica alla quale si vuole appartenere o con la quale si vuole interloquire. Tradotto in parole semplici: se un fisico delle nubi ha dubbi sull’origine antropica dei cambiamenti climatici ed è certo che l’azione dell’uomo non abbia alcuna influenza non basta sventolare le proprie competenze e il proprio nome, deve farlo pubblicando una contro argomentazione sulle riviste specializzate nella disciplina in questione o su riviste generaliste ma di levatura scientifica. Deve affrontare la revisione dei suoi pari, non in uno studio televisivo a favore di telecamera ma negli studi degli specialisti che valutano ogni aspetto del suo lavoro, ne chiedono conto ed è tenuto a rispondere. </div><div><br /></div><div>La scienza di oggi è arrivata a un livello di specializzazione per cui non possiamo più pensare che lo “scienziato”, qualunque sia la sua specializzazione, possa rispondere con autentica cognizione di causa a qualsiasi domanda oggetto della scienza. Forse potrebbe rispondere sul metodo ma anche qui andrebbe operato un distinguo tra metodo concettuale, solo collante tra gli scienziati, e metodo strumentale dove le discipline tornano a divergere. La visione comune dello “scienziato” e della scienza, tristemente riprodotta nel circo mediatico è ancora pre-galileiana, sia per l’assenza di criteri di scelta dei soggetti chiamati a rispondere ai problemi scientifici sia per le risposte desiderate, ancora intrise di certezze deterministiche per persino Laplace troverebbe infantili! </div><div><br /></div><div>Ma c’è di più e più importante delle zuffe televisive tra “scienziati”. Se la scienza si è disgregata in mille rivoli, ognuno con la propria irriducibile specializzazione, come possiamo tenere insieme un mondo sempre più complesso che per essere gestito al meglio chiede la partecipazione di tutto il nostro sapere? Come possiamo far confluire tutti i nostri saperi in un grande, organico, vivo e sempre sfuggente sapere? Un approccio pre-galileiano è il viatico perfetto per la catastrofe. Forse una strada per evitarla è riprendere la lezione di Socrate, avere l’onestà di sapere di non sapere. L’onestà di riconoscere dove arriva la mia competenza e capire che è un cono di luce in una vastità buia dove posso vedere grazie alla luce portata da altri. Gli scienziati non meno della gente cosiddetta comune sono chiamati a questa lezione, anzi direi che chi si occupa di scienza, qualunque sia la branca, ha un supplemento di dovere. </div><div><br /></div><div>Io non sono un climatologo e per questo leggo e accolgo quanto i climatologi scrivono. Non sospendo il giudizio circa i criteri, i metodi e l’interpretazione dei dati. Voglio dire che i risultati mi devono convincere, che devo trovare robusta l’argomentazione, pur nella limitatezza dei miei mezzi perché mi occupo d’altro. Insomma, assisto da fuori al confronto tra esperti del clima e prendo atto che in quel consesso non c’è alcun manifesto dissenso circa le cause antropiche dei cambiamenti climatici in corso ormai da tre decenni, anche se negli ultimi anni gli eventi estremi stanno accelerando in maniera spaventosa e purtroppo prevista. Tutto questo mi spaventa, sconvolge il mondo così come l’ho conosciuto e come desidero che continui ad essere, ma la mia formazione mi ha insegnato che non posso rigettare una argomentazione robusta e condivisa da chi su un punto ne sa più di me solo perché i risultati di quell’argomentazione mi spaventano o chiamano in causa l’intera umanità, e quindi anche me, come responsabile di un disastro. Il punto è questo. Le certezze che vacillano, le conoscenze consolidate che si sfaldano. Alla base di ogni negazionismo c’è un bimbo che piange. La mia formazione ha insegnato al bimbo che ognuno ha dentro che è inutile piangere, strepitare, battere i piedi. Non per questo i mostri del buio scappano. È più utile accendere la luce che ho a disposizione e se è debole cercare altra luce. <div><br /></div><div>L’origine antropica dei cambiamenti climatici è un fatto assodato perché chi si occupa di clima globale su questo punto ha una ragionevole certezza. Una ragionevole certezza. Questo è tutto quello che la scienza può dare. Dobbiamo farcelo bastare se vogliamo un futuro.
</div></div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-54391928180685667542023-04-25T07:04:00.004+02:002023-04-25T11:25:42.636+02:00Storia di una rivoluzione<p> - Nel cassetto del mobile grande, sotto le lenzuola.</p><p>- Non la troverà?</p><p>- No, la nasconderemo in fondo al cassetto. Lì mamma non arriva.</p><p>La pistola veniva da lontano, la guerra era finita ma bisognava tenerla per la rivoluzione. Servono cuori ben armati per la rivoluzione, cuori e mani e occhi per non farsi accecare, occhi attenti come quelli della bambina che guardava il fratello maggiore e il cognato davanti al comò dove mamma conserva le lenzuola, le federe, le tovaglie. </p><p>Hanno un oggetto strano tra le mani, cosa staranno facendo davanti al comò? - Piccola non dire niente alla mamma, mi raccomando, è un gioco, non ci tradire, altrimenti mamma si arrabbia.</p><p>La bambina non può tacere, i suoi occhi non sanno stare muti davanti agli occhi della madre che sa leggere gli sguardi.</p><p>In casa mia non le voglio queste cose, abbiamo visto abbastanza tragedie. Via, via da casa mia questi arnesi del diavolo.</p><p>La pistola fu gettata lontano dove non poteva essere ritrovata. Restò negli occhi della bambina che molti anni dopo mi raccontò come sua madre fermò la rivoluzione.</p><p>Buon 25 Aprile. Buona festa della Liberazione 🌹</p>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-390787372180338782023-03-23T19:54:00.002+01:002023-03-24T12:45:29.792+01:00Fenomenologia della riunione<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR5PKUptFG-7nAW0jo2tI5nWcClT9RjlLnGjcYCIiFhrl9lb3hoQZCA1Kf5mdGG5Ux-Fzo7fxu9CvaPfL6rDmjNirao_QIC0A78uPI84JU2XNVRNfknY95w96u_dtUGzr5-qukZ3vzqitRtopGWnOYTXMkR0Rt0jlA0LDJspVhIg8HKhn48ESek3_rpQ/s885/Senza%20titolo.jpg" style="display: block; margin-left: 1em; margin-right: 1em; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="581" data-original-width="885" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR5PKUptFG-7nAW0jo2tI5nWcClT9RjlLnGjcYCIiFhrl9lb3hoQZCA1Kf5mdGG5Ux-Fzo7fxu9CvaPfL6rDmjNirao_QIC0A78uPI84JU2XNVRNfknY95w96u_dtUGzr5-qukZ3vzqitRtopGWnOYTXMkR0Rt0jlA0LDJspVhIg8HKhn48ESek3_rpQ/w400-h263/Senza%20titolo.jpg" width="400" /></a></div>Cos’è una riunione di lavoro? Un approccio meccanicistico e funzionalistico porterebbe a inquadrare il fenomeno in termini causali, ovvero tenderebbe a rispondere alla domanda: “a cosa serve una riunione?” <div>Tentati dalla malia scientista elencheremmo una serie di ragioni, quali condividere un progetto, un risultato, un metodo, passare in rassegna i risultati intermedi conseguiti lungo un percorso stabilito in una precedente riunione, avviare un nuovo progetto. Tutte ragioni valide, ancorché ancillari dell'autentico scopo della riunione. Tali ragioni tralasciano l'essenza della riunione caricandola di tutti gli attributi della vita inautentica, persa nella chiacchiera del Si.<br />
Per arrivare al cuore della riunione dobbiamo cogliere i sottili indizi che si rivelano da semplici domande come: “cosa ti aspetti da questa riunione?” Il soggetto intrappolato nella gabbia del determinismo sarebbe tentato di rispondere che alla domanda è tenuto a rispondere chi ha indetto la riunione, non chi è chiamato a partecipare ma così perderebbe il senso noumenico della riunione. <br />
Nella riunione il per sé affronta il per sé dell'altro, gettando nell'agone la propria incertezza esistenziale e mettendola in relazione con l'altrui incertezza ambisce all'in sé che non può essere raggiunto. La riunione è il fenomeno in cui ci si trova nudi al cospetto dell'altrui sguardo, oggettivati dalla domanda di senso che l'altro ci rivolge e annichiliti dall'assenza di risposta. La riunione è la manifestazione della volontà di potenza latente da parte del soggetto che lascia intendere, come sasso gettato nello stagno, di avere una risposta al perché della riunione, quale disperato tentativo di affermare la propria soggettività e sollecitare una pur provvisoria risposta da parte dell'altro che dia conferma all’innato esercizio di dare senso alla propria esistenza, magari dopo aver ricevuto conferma che si esiste davvero. <br />
Solo praticando una epochè, una messa tra parentesi delle cause e conseguenze mondane della riunione possiamo affrontarne il nocciolo fenomenologico, avvicinandoci così al nucleo ontologico, si potrebbe dire senza tema di eccessi, della spasmodica ricerca di riunioni apparentemente inutili che l’astuzia della storia rivela autenticamente inutili. </div><div> </div><div> </div><div dir="auto" style="text-align: start;">Addendum - Si raccomanda attenta lettura all'inizio e alla fine di ogni riunione, non solo di lavoro.</div><div><div><div class="" dir="auto"><div class="x1iorvi4 x1pi30zi x1swvt13 xjkvuk6" data-ad-comet-preview="message" data-ad-preview="message" id="jsc_c_a9"><div class="x78zum5 xdt5ytf xz62fqu x16ldp7u"><div class="xu06os2 x1ok221b"><span class="x193iq5w xeuugli x13faqbe x1vvkbs x1xmvt09 x1lliihq x1s928wv xhkezso x1gmr53x x1cpjm7i x1fgarty x1943h6x xudqn12 x3x7a5m x6prxxf xvq8zen xo1l8bm xzsf02u x1yc453h" dir="auto"><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a"><div dir="auto" style="text-align: start;"> </div><div dir="auto" style="text-align: start;">LA RIUNIONE</div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a"><div dir="auto" style="text-align: start;">La riunione fu fissata</div><div dir="auto" style="text-align: start;">per <span><a tabindex="-1"></a></span>la vigilia di niente.</div><div dir="auto" style="text-align: start;">Tutti avevano segreti;</div><div dir="auto" style="text-align: start;">di certi erano solo paure,</div><div dir="auto" style="text-align: start;">di altri la vita errata</div><div dir="auto" style="text-align: start;">o la speranza perduta</div><div dir="auto" style="text-align: start;">che chiamiamo vita.</div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a"><div dir="auto" style="text-align: start;">Ma nessuno arrivò.</div><div dir="auto" style="text-align: start;">Certi finivano in cielo,</div><div dir="auto" style="text-align: start;">altri cadevan nell’inferno,</div><div dir="auto" style="text-align: start;">e altri, in ritmo più proprio,</div><div dir="auto" style="text-align: start;">in un cammino più eterno.</div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a"><div dir="auto" style="text-align: start;">Arrivai io, solo io;</div><div dir="auto" style="text-align: start;">e la sessione, che non c’era,</div><div dir="auto" style="text-align: start;">presiedetti, e mi nominai</div><div dir="auto" style="text-align: start;">segretario, e mi parlai.</div><div dir="auto" style="text-align: start;">Entrai nell’ordine del giorno.</div></div><div class="x11i5rnm xat24cr x1mh8g0r x1vvkbs xtlvy1s x126k92a"><div dir="auto" style="text-align: start;">Se questo è successo ora,</div><div dir="auto" style="text-align: start;">o se fu di ogni ora</div><div dir="auto" style="text-align: start;">che possa esservi al mondo,</div><div dir="auto" style="text-align: start;">non so, né voglio sapere,</div><div dir="auto" style="text-align: start;">provo una pace profonda</div><div dir="auto" style="text-align: start;">dalla riunione da fare.</div><div dir="auto" style="text-align: start;">18 ottobre 1934</div><div dir="auto" style="text-align: start;"><b>Fernando Pessoa</b>, <i>Il mondo che non vedo</i>, Poesie ortonime.</div></div></span></div></div></div></div></div> </div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-79128925621522753612023-03-04T13:47:00.000+01:002023-03-04T13:47:04.855+01:00Soglie e dismisuraOgnuno vive dentro le proprie soglie. Le soglie sono linee che si intersecano e quando lasciano poco spazio la persona ne è schiacciata. Cerca una via d’uscita e a volte la via d’uscita è tragica. Le soglie sono di molti tipi e hanno molte origini: intime o sociali, materiali o psicologiche. Tutte ugualmente pressanti e urgenti di attenzione.<br />
Le soglie sono limiti e confini, all’interno ci sentiamo sicuri, attraversati fanno accedere a spazi più vasti che incutono timore ma possono rivelare mondi inattesi. La soglia di casa è un confine che passa tra dentro e fuori. Non portiamo la soglia dentro casa, altrimenti la nostra casa diventerebbe più piccola. Non portiamo la soglia lontano dalla porta della nostra casa, altrimenti non sarebbe la nostra soglia, non sarebbe la nostra casa.<br />
I desideri sono le nostre soglie più preziose e insidiose. Il loro esaudimento è attraversamento di una soglia, l’uscio che ci fa entrare in un mondo immaginato che vogliamo visitare. Quanto è lontana da noi la soglia dei nostri desideri? Possono esserci distanze incolmabili e in queste distanze perdersi. Possono esserci distanze troppo brevi che non ci fanno sentire il desiderio di desiderare. Desiderare con misura è il solo modo per costruire soglie leggere, per spostarle, perché non siano irraggiungibili, per averle alla giusta distanza. Desiderare con misura perché di desideri si muore, quando portiamo la loro soglia troppo lontano da noi e quando è troppo vicina da non poterla vedere.<br />
Non c’è nessuno che conosca meno le soglie dei propri desideri della persona che ci vive dentro e il dramma è che gli altri ne sanno ancora meno. Capita che ci siano persone che conoscono le soglie di altri ma è altamente improbabile che si incontrino e così può capitare di incrociare qualcuno di cui potremmo capire le soglie che lo opprimono ma potremmo non saperlo mai.<br />
Chi può dire quale sia la misura dei desideri? Nessuno lo sa. La sola cosa da sapere è che c’è una dismisura dei desideri che può esserci fatale. Una dismisura che conduce a malessere, depressione, morte. Non si impara la misura dei desideri. Si ha o no la fortuna di costruirli secondo misura ma la dismisura accomuna chi ha quella fortuna e chi non ce l’ha, perché chi è fortunato non sa di esserlo e chi non è fortunato passa la vita nello sforzo titanico di accettare la propria dismisura, a non confonderla con la dismisura del mondo e degli altri. Uno sforzo titanico per rimanere al di qua della soglia, nella comune dismisura dei desideranti. È questa comunione, forse, la sola misura dei desideri che consente a chi resta al di qua della soglia di non rompere il filo che lo lega a chi quella soglia l’ha attraversata.Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-40099285164154056922023-01-13T09:47:00.000+01:002023-01-13T09:47:22.207+01:00 Inganno del rimosso<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo58s963bAVw3xgRSRsr87TdTKorNZKb5GMVJhoOp1DN92klZEtTzdQaAexq2JU14JtlG3NYm82Kf5ZQNdCb1ULh6sjtBYzBkiBWWfumWvtFHtSvZxY-V6M8s67zMnGkAw3LnYCwwXp-WrP8ixNHwtSC8prFs6v_haIZeVZCGHuCaINwhvNOgvm1GHOg/s4032/IMG_20230102_163527.jpg" style="display: block; margin-left: 1em; margin-right: 1em; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="4032" data-original-width="3016" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjo58s963bAVw3xgRSRsr87TdTKorNZKb5GMVJhoOp1DN92klZEtTzdQaAexq2JU14JtlG3NYm82Kf5ZQNdCb1ULh6sjtBYzBkiBWWfumWvtFHtSvZxY-V6M8s67zMnGkAw3LnYCwwXp-WrP8ixNHwtSC8prFs6v_haIZeVZCGHuCaINwhvNOgvm1GHOg/w299-h400/IMG_20230102_163527.jpg" width="299" /></a></div><p>Il sole sorge presto sul mio piatto di cicoria,<br />
albeggia appena nel villaggio dall'altra parte della notte,<br />
per ascoltare l'impasto di suoni nel vortice della luna<br />
mi basterà bere il calice colmo di miele e ortica.<br />
Con i sensi ancora rubri di vento napoletano <br />
soffio vetro di farina e incandescente memoria. <br />
</p><p>
Saliremo in cima al monte dell'abbazia promessa, <br />
il cocchio è trainato dal cavallo imbizzarrito, <br />
ora al galoppo scatenato, ora fermo come un masso, <br />
ora goffo più di un pinguino inciampa e torna indietro. <br />
Ha il passo del tempo che rintocca nella mia testa.<br />
</p><p>
Gli basta desiderare strade sconosciute<br />
per dimenticare quelle già percorse. <br />
E in questo inganno del rimosso<br />
il mondo si prepara al nuovo giorno, <br />
quando tutto deve ancora accadere. <br />
È questa la tragedia dell'eterno ritorno? <br />
</p><p>
Come il bimbo sulla spiaggia<br />
che costruisce castelli di sabbia, <br />
l'onda li porta via e tornano i giorni nascosti <br />
tra le pieghe della risacca.
</p>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-684670526012429252023-01-02T18:04:00.003+01:002023-01-02T21:47:30.931+01:00I post della tastiera<p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8GIK0NnD5WMLGDr-EovzNP0D4nLEFH1Xs_V_5BTt0vjF93BxQJ-ZAy5oWCLCPbIVN0jj1zFzNsNWWinZjPrpydGwKRKugKB7U9vSxvjqWaYTOoas1VPjLOp-utlmh84lguAddTybDjpl0ixCPqn2O9qg5ylkqHDTo-Mwai-qLgI8rOAcjaz-LZVikOw/s720/IMG_20230102_175949.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="705" data-original-width="720" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8GIK0NnD5WMLGDr-EovzNP0D4nLEFH1Xs_V_5BTt0vjF93BxQJ-ZAy5oWCLCPbIVN0jj1zFzNsNWWinZjPrpydGwKRKugKB7U9vSxvjqWaYTOoas1VPjLOp-utlmh84lguAddTybDjpl0ixCPqn2O9qg5ylkqHDTo-Mwai-qLgI8rOAcjaz-LZVikOw/w200-h196/IMG_20230102_175949.jpg" width="200" /></a></div><p dir="ltr">I post della tastiera #1:<br />
Un saluto e buon lavoro a tutti i giorni di tempo per la verità non so come mai il nostro servizio clienti al centro del mondo del lavoro a tempo indeterminato e il solo uso personale che avrebbe provveduto al saldo della quota associativa annuale per il resto della documentazione richiesta per il ritardo ma non si può trovare in allegato il file che avrebbe dovuto essere un giorno come richiesto... buone feste ☺️ Cominci con una parola, la tastiera te ne suggerisce altre. Scegli la parola fino a quando non ci sarà un piacere che avrebbe provato a chiamarti ma non si può fare il punto di partenza ed ecco che arriva la star.😅</p><p dir="ltr"><br />
***</p><p dir="ltr"><br />
I post della tastiera #2:<br />
Buon appetito a qualcosa di più di un vostro cortese cenno per la sua riservatezza in ottemperanza al DL che avrebbe provveduto a fare il punto della sinistra e la morte di una nuova password e username o per il ritardo nella risposta ma sono stato in grado di gestire le risposte alle domande che mi hanno chiesto se potevo fare diversamente per il resto è tutto ok.</p><p dir="ltr"><br />
***</p><p dir="ltr"><br />
I post della tastiera #3:<br />
Penso che sia un dono della sintesi che ci sia un buon appetito amore mio oggi davvero siamo stati un abbraccio forte forte e un caro saluto a tutti voi umani e non.</p><p dir="ltr"><br />
***</p><p dir="ltr"><br />
I post della tastiera #4:<br />
Auguri ma il cubismo per la salute dei cittadini che hanno visto gorgonzola lo cambio per il nostro incontro di ieri sera lasci intendere che possano essere utili per la prima volta che potevi fare un salto a vedere se è possibile che parlando senza sapere che lingua stanno facendo un po' di pazienza perché sfugge qualcosa di nuovo purtroppo ☺️</p><p dir="ltr"><br />
***</p><p dir="ltr"><br />
I post della tastiera #n. <br />
Scelgo la prima parola poi il mio cellulare ne "suggerisce" tre, vado avanti "scegliendone" una fino alla fine, decisa (+ o -) arbitrariamente. Dopo la prima parola il concetto di scelta vacilla e vacilla anche per la prima parola anche se faccio finta di nulla. I tre suggerimenti sono definiti nello spazio virtuale della storia dei lemmi usati, risultato di un algoritmo che genera connessioni linguistiche sulla scorta delle ricorrenze passate. Navigo in una bolla linguistica di n possibili strade significali. Un percorso di triforcazioni successive. Se le parole di una frase sono n, le frasi possibili sono 3^(n-1). Per una frase di 30 parole esistono più di 68.630 miliardi di frasi. Un numero astronomico di possibilità. Perdersi nella vertigine è facile per chi è più attento all'abisso e non si fa distrarre dalla retta via!<br />
Non tutte le scelte, se scelte sono, sono consentite. C'è uno "zoccolo duro" che non si può violare, se si vuole conservare una struttura di senso (diamo per scontato di sapere cosa voglia dire). C'è un edificio significale con regole precise, non solo linguistiche. Resta tuttavia un numero straordinario di possibilità morte, di strade non percorse a fronte di una sola tracciata e in quella vertigine perduta io mi perdo. Una vertigine che sfiora appena quella che chiamiamo intelligenza artificiale, banale modellino della nostra intelligenza che ne facciamo un gran parlare ma ancora non sappiamo cosa sia, come quell'altro totem davanti al quale ci inginocchiamo ma che sappiamo a malapena nominare: la coscienza. <br />
Buon anno nuovo.</p>
<p dir="ltr">PS - per afferrare la dimensione della faccenda provate a immaginare che il gioco possa farsi su un computer più potente di un cellulare e con un software più sofisticato per costruire le proposizioni. Dalla cabala ebraica alla letteratura computazionale non è difficile immaginare il percorso.</p><br /><p></p>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-47650000071172893062022-12-22T09:21:00.001+01:002022-12-22T09:21:54.036+01:00L'attesa<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS0SQmlGMEc0-iZBkv--hjyUj3-z_pV3fmiKaDIoT8bMPBoW7j-rOY2O02hAW4u-x7pSg3NDl8_M5KQ_sPkVfsyKWcOVt2g-tpxBWnN8187WG1fX0BEXVukfm7lkuJ6B7ohZ4qnMzxtOtTjbes03hEddRjxW1QtMXVFlluGSaX1lkEGjudl2Ni3oiW2Q/s720/FB_IMG_1671697148510.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="539" data-original-width="720" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS0SQmlGMEc0-iZBkv--hjyUj3-z_pV3fmiKaDIoT8bMPBoW7j-rOY2O02hAW4u-x7pSg3NDl8_M5KQ_sPkVfsyKWcOVt2g-tpxBWnN8187WG1fX0BEXVukfm7lkuJ6B7ohZ4qnMzxtOtTjbes03hEddRjxW1QtMXVFlluGSaX1lkEGjudl2Ni3oiW2Q/s320/FB_IMG_1671697148510.jpg" width="320" /></a></div><br />Quando sono in stazione guardo le persone. Le mie partenze sono solitamente di buon mattino e da uomo del sud che ha impresso nella sua storia viaggi di necessità arrivo in stazione sempre con largo anticipo per l'atavico timore di perdere l'occasione di partire.<p></p><p>L'attesa non è mai noiosa, può essere triste, esaltante, mai noiosa. Osservo i volti delle persone, facce già stanche per le poche ore di sonno, oppure eccitate e ansiose di raggiungere la meta, sognanti dei giorni a venire per i prossimi ritorni o per le partenze. Immagino le loro vite, invento le loro storie.</p><p>Questa volta no, le persone non hanno attirato la mia attenzione. È stato un giovane gabbiano a farlo, l'età rivelata dal piumaggio ancora scuro. Il gabbiano volava a pochi centimetri dal soffitto di quello che a Roma chiamano salone gommato, alla stazione Termini. Volava avanti e indietro lungo il salone in cerca di una via d'uscita, il volo singhiozzante dei colpi che a intervalli irregolari dava con il dorso al soffitto, nell'inutile tentativo di svellerlo. Forse era stanco per quel volo incessante, sicuramente stordito dalle luci della pubblicità, respinto da queste in prossimità delle vie di uscita che non riusciva a vedere alle estremità del salone. L'ho guardato a lungo nel suo triste volo ma forse alla sua disperazione non era concesso neanche il privilegio della tristezza. Il suo volo si consumava nell'immediatezza di quello che, non so se per scienza o altro, chiamiamo istinto, senza possibilità di sublimazioni che non fossero il suo stesso muscolare battito d'ali.</p><p>Penso a quell'albatros reso celebre da Baudelaire, a quanto fosse in fondo più felice del mio gabbiano nella sua tristezza, così profondamente sentita, così pura e spirituale di fronte alla carnale disperazione del mio giovane gabbiano.</p><p>L'ho lasciato al suo volo per fare pochi passi lungo la vetrina della libreria già aperta, la partenza è a breve, non posso permettermi di entrare, il tempo subirebbe imprevedibili distorsioni. </p><p>Al ritorno nel salone non ho più visto il gabbiano, forse è riuscito a volare via dalla trappola, forse vinto dalla stanchezza si è posato a terra tra la gente avvolta in una tiepida indifferenza che frettolosamente trascina bagagli e neanche lo vede, oppure lo considera un ostacolo sul percorso e lo scaccia via con una pedata. Quanto diversi da quei marinai che irridevano il principe delle nubi.</p>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-32273787408935549112022-12-10T21:41:00.005+01:002022-12-11T08:56:00.515+01:00Umana mimesis<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX4S3zOk19fJsGd4-RlPawmAz38uPZgUQodIndpLtMuI2hJhRft2Y2tSZifqyWxvClGtU-3pHhF9uxCFbeI1PHW3o1JvGFViKRBVI1_QNvxyML4hkGEBroAZyqPzewKLauh6n4l9rFrCRTyEbWp6TKNG135rWCyZFP7onNqGgQTxI-KCX9TvkBLWQfmw/s963/FB_IMG_1670704740932.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="963" data-original-width="720" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX4S3zOk19fJsGd4-RlPawmAz38uPZgUQodIndpLtMuI2hJhRft2Y2tSZifqyWxvClGtU-3pHhF9uxCFbeI1PHW3o1JvGFViKRBVI1_QNvxyML4hkGEBroAZyqPzewKLauh6n4l9rFrCRTyEbWp6TKNG135rWCyZFP7onNqGgQTxI-KCX9TvkBLWQfmw/s320/FB_IMG_1670704740932.jpg" width="239" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj54G_JH_fZMBsW0aDBJ0l9AfJhK2iBa8izkV56uFofyTs6G9jaIOMUc-HyhQSIvfiALnD5-Db14AV5nLmZvXFM8gBWrLBnltiL1mQ4XNTC89EszyGOOKx6g81t6QxkHmQYXks2SI3T2N99GmB4NRKd5BtNyEmZeWtlcvE-_WeUoXgleipeZHArl2b51w/s963/FB_IMG_1670704750576.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="963" data-original-width="720" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj54G_JH_fZMBsW0aDBJ0l9AfJhK2iBa8izkV56uFofyTs6G9jaIOMUc-HyhQSIvfiALnD5-Db14AV5nLmZvXFM8gBWrLBnltiL1mQ4XNTC89EszyGOOKx6g81t6QxkHmQYXks2SI3T2N99GmB4NRKd5BtNyEmZeWtlcvE-_WeUoXgleipeZHArl2b51w/s320/FB_IMG_1670704750576.jpg" width="239" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnRfPCoUjhSRSYlK9-EmCkE2xlzcaiCFTDkl4wr1opVd6U-0qwprzqo6hVuSdVdYyWcwczAMpDuuiHvHrM8bdy75BPvYbFKDxxOcz15SZ2W3bZtV1EM0qfwy5-LFBxQWsEohUH4ZM5QgjVXa5qUQM3vG8L6zAtzcjU9itbfpMU31Skg1bSBLZ7EbtSqQ/s720/FB_IMG_1670704760999.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="539" data-original-width="720" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnRfPCoUjhSRSYlK9-EmCkE2xlzcaiCFTDkl4wr1opVd6U-0qwprzqo6hVuSdVdYyWcwczAMpDuuiHvHrM8bdy75BPvYbFKDxxOcz15SZ2W3bZtV1EM0qfwy5-LFBxQWsEohUH4ZM5QgjVXa5qUQM3vG8L6zAtzcjU9itbfpMU31Skg1bSBLZ7EbtSqQ/s320/FB_IMG_1670704760999.jpg" width="320" /></a></div><br />Tra divertissement e impegno sociale, intima confessio e suggestione letteraria, il Nobile di Montepulciano incontra la Divina mimesis di Pasolini e viene fuori un delirio di appunti tra una tappa e l'altra nelle valli senesi per una umana mimesis da scrivere chissà quando.<div><br /><div><div style="text-align: center;">***</div><p></p><p>Tre fiere incontrai alla porta della selva oscura, la lonza che ruggiva, la porchetta che grugniva, il prosciutto che languiva. Dell'ultima fiera cinta era la forma, affettati i suoi modi, mi circuiva di sapori e profumi ingannando i miei sensi. Assiso sul trono di catrame il mostro di goretex pesava le anime sintetiche da quelle di carne e piscio. Giunse il maestro della partita doppia a salvarmi dal tristo giudice per condurmi nel regno dei consumatori fino alla discesa dello spirto di Madonna della joint venture per farmi assurgere nell'alte sfere del cielo. Lasciavo al mio passaggio un filo di nylon per ritrovare la via. Nel girone dei socievoli i dannati avevano gli occhi fissi sulla mano che stringeva un oggetto assente, con l'altra picchettavano ossessivamente con l'indice che di tanto in tanto facevano scorrere come per voltare pagina ad un libro che non c'era. Uscimmo da quel girone di sventurati e io mi riconobbi infine in un vento di gas naturale...</p><p dir="ltr">
...m'addentrai poi nella valle fumante dove indicava il duce mio le ardenti querce di antocianico furore e getti verdi di gas rappreso in fiamme di cipressi. Nella stagione della caduta percorremmo il cammino lastricato di foglie dov'erano incise le brame, nell'antica casa dalle alte mura la pena da scontare era un tetto che crolla continuamente insieme ad acqua lustrale a dire che non abbiamo altra copertura del cielo, piangente sulle nostre teste. I colli intorno si piegavano l'uno sull'altro come risvolti di una giacca abbottonata d'alberi, il bavero alzato bastava a fermare il vento sul collo e farci sapere che la felicità non è un peccato. Entrammo nelle stanze reliquiarie, dove le ossa, orrida presenza, reclamavano la loro corporea sostanza e lo spirito indietreggiava, tutto tremante, nella sua consueta immortalità.</p></div></div>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-67778486504801590402022-12-05T15:57:00.001+01:002022-12-05T23:36:40.945+01:00Archetipi<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7usBedZOp6mxwYxSBj3PqCLd1iSLCB3YtxE8Gfkniv4kLFp_0BPluGvQ3i84b5UFusxhv01HRyGGN9fb9KjF5cHeirtDAs6MUBuJg0PYFbYnhzGzH7yhSiku4y4MgRG6vK8ioOgbolU5UN7Gx_l9dZLj2kaAnZzy9hQH55m1OlK3aLvsF2UJl7xmPtg/s4032/IMG_20221204_112353.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3016" data-original-width="4032" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7usBedZOp6mxwYxSBj3PqCLd1iSLCB3YtxE8Gfkniv4kLFp_0BPluGvQ3i84b5UFusxhv01HRyGGN9fb9KjF5cHeirtDAs6MUBuJg0PYFbYnhzGzH7yhSiku4y4MgRG6vK8ioOgbolU5UN7Gx_l9dZLj2kaAnZzy9hQH55m1OlK3aLvsF2UJl7xmPtg/s320/IMG_20221204_112353.jpg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDXWZ8yV36VAlJbmGfbody2Hz46-B86_O-uyYNGekFaAsTGU9z2i6B-xA3Cpy0PVUefKJR0pegMbd9zxzU1NfLH9rDQNbKbQLGZNPaSiTSGB6iaIDaF0CgyN8MAhqB1lxw0oA7Yw3WbZfGXqgLNu_W4KYbcSHmSiKws6yZPQMPb3ycChdHCEIHqCkYzw/s4032/IMG_20221204_112346_1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3016" data-original-width="4032" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDXWZ8yV36VAlJbmGfbody2Hz46-B86_O-uyYNGekFaAsTGU9z2i6B-xA3Cpy0PVUefKJR0pegMbd9zxzU1NfLH9rDQNbKbQLGZNPaSiTSGB6iaIDaF0CgyN8MAhqB1lxw0oA7Yw3WbZfGXqgLNu_W4KYbcSHmSiKws6yZPQMPb3ycChdHCEIHqCkYzw/s320/IMG_20221204_112346_1.jpg" width="320" /></a></div><br /><p></p><p dir="ltr">La pioggia dell'altro ieri notte ha riempito la ora*, non completamente ma abbastanza per risvegliare l'appetito della nostra Cariddi, creatura primordiale, gorgonica bellezza di una terra che apre le sue fauci e divora le acque che mamma bambina rivestiva della meraviglia di chi si risveglia con un lago ai suoi piedi e una tavola legata a riva bastava per far<u>n</u>e una barca. Si rideva in famiglia pochi anni fa della tragedia sfiorata per salvare una capra tra le urla di chi la voleva salva e le bestemmie di chi per salvarla stava per annegare. <br />
La ora è l'anima primordiale del mio paese, limo di fertilità dopo aver sommerso tutto. Oggi mostra la nostra vergogna, come una madre che rimprovera i figli in piazza, così dopo la pioggia forte la ora raccoglie carcasse di frigoriferi, lavatrici e spazzatura di ogni sorta e la ammucchia davanti alla sua bocca per soffocare la parola, per impedire di urlare ma mostra tutto, chiaramente, anche tacendo lo fa a gran voce, perché tutto si veda e tutti ne proviamo vergogna, quel poco che ne resta.<br />
Faceva paura la ora, nell'età innocente si cresceva con le raccomandazioni di starne lontani, garanzia di un bisogno di guardare dentro l'abisso. Solo l'innocenza poteva smettere l'abito della paura e indossare quello della gioia quando la valle si colmava d'acqua. Lo spettacolo sarebbe durato poco tempo, qualche giorno, forse ore e la ora avrebbe inghiottito tutto. L'abito della paura e quello della gioia, non erano forse i due risvolti dello stesso abito dell'innocenza? <br />
Non fa più paura la ora, il mostro primordiale non è più l'archetipo dell'oltre confine. Non fa più paura la sua bocca rifatta, come in quegli interventi estetici per rifare le labbra a vecchie signore che rivogliono indietro gli anni buttati via insieme ai calendari. Ai confini del paese oggi c'è solo un fenomeno carsico. Regimentato!</p><p dir="ltr">Il vecchio mostro vive nella memoria dei suoi ultimi figli. Quei figli cui manca la paura contadina della ora, faccia triste del rispetto, manca la tremenda bellezza del suo ignoto tortuoso dedalo sotterraneo, spaventoso a immaginarsi, spaventoso perché solo immaginato, manca l'innocenza nuda che sapeva cambiarsi d'abito di buon mattino, dopo una notte di pioggia battente.</p>
<p dir="ltr">* Ora... vora... voragine.</p>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7562717026686702551.post-6238398773802147902022-12-02T18:50:00.003+01:002022-12-02T18:50:35.762+01:00Senza titolo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1CCKFdffu_T1Bl47rFZH8_GJnFeSFUfkeos3NoZejF_vgU8QF2paISyVWJhdGvRrkKxOyJ4y_UI2ah_jZ1T-eKTb_OhPxgTEBI23pALnHQI32xo6Vq2LktAd2rrQedsu5MCngunIe88ZlMZC7-JJJ4nmgvV6l391yUCnN9yn9iNp-YvrQ2MQPnQ0h5w/s963/FB_IMG_1670003201284.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="963" data-original-width="720" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1CCKFdffu_T1Bl47rFZH8_GJnFeSFUfkeos3NoZejF_vgU8QF2paISyVWJhdGvRrkKxOyJ4y_UI2ah_jZ1T-eKTb_OhPxgTEBI23pALnHQI32xo6Vq2LktAd2rrQedsu5MCngunIe88ZlMZC7-JJJ4nmgvV6l391yUCnN9yn9iNp-YvrQ2MQPnQ0h5w/s320/FB_IMG_1670003201284.jpg" width="239" /></a></div><div><br /></div>Seguivo il corso d'acqua che sapevo di lontana sorgente,<br />lo seguivo con il fiuto del cane randagio<br />
e l'istinto selvatico del tempo.<br />
Guardavo quello specchio d'acqua<br />
alla luce di una luna macellata<br />
Sapevo d'esser nato con lei,<br />
scorrevo, si può dire, nelle sue vene.<br />
Non è stato facile seguirla quando si faceva sotterranea,<br />
sentivo il suo corso con i sensi tesi,<br />
corpo e orecchio a terra per ascoltare le vibrazioni del mio sangue <br />
e scorgere lontano il punto esatto della nuova risalita.<br />
Ho imparato a non perdere di vista le sue anse tortuose,<br />
come abbracci tra stagioni di magra e piene impetuose.<br />
Un giorno qualunque la corsa si è fatta affannosa,<br />
da vicino un giorno come tanti, tagliente come pochi da lontano<br />
un giorno che decide il prima e il dopo,<br />
una lama che recide la vita dalla morte.<br />
...<br />
L'acqua s'è inselvata, <br />
l'ho persa e l'ho ritrovata<br />
e poi ancora persa.<br />
Nell'ora rapace del tramonto l'acqua è scomparsa,<br />
ovunque volgo lo sguardo è un rivolo tra foglie macere.<br />
...<br />
<p dir="ltr">La sorgente è lontana.<br />
Basterà metà del sangue per risalire la corrente?<br />
Una voce nella notte avverte:<br />
sei teca di tempo sommerso, <br />
affiora in superficie tuo malgrado<br />
quando di notte vivi vite lunghe un verso.</p>
<p dir="ltr">E si va a capo<br />
dimenticando di prendere fiato.</p>Antoniohttp://www.blogger.com/profile/17716336436436778993noreply@blogger.com0