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Ieri pomeriggio la Camera dei Deputati ha approvato con la fiducia il decreto legge omnibus che contiene la "moratoria" sul nucleare che potrebbe annullare il relativo referendum. Se il quesito referendario sia da considerarsi superato è decisione che spetta alla Cassazione.
Gli aspetti più dibattuti riguardo l'energia nucleare sono quelli relativi alla sicurezza e ai costi. Per quanto riguarda la sicurezza, i recenti fatti di Fukushima hanno messo in evidenza i rischi di questa fonte di energia, tra l'altro hanno anche reso evidente ed indiscutibile che i costi del nucleare sono strettamente connessi alla sicurezza. Le valutazioni tecniche sui costi dell'energia nucleare non mancano e leggendo i documenti pubblicamente disponibili è possibile farsi un'idea se sia fondata o meno l'affermazione che il nucleare consente di abbassare i costi dell'energia.
Questa mattina l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha presentato l'Annuario dei Dati Ambientali, ed. 2010, un compendio di indicatori ambientali sullo stato dell'ambiente in Italia. Nelle Tematiche in Primo Piano vi è un paragrafo dedicato all'energia nucleare (pp. 74-78) all'interno del capitolo "Cambiamenti climatici ed energia". Da questo lavoro, che è stato realizzato prima dell'incidente di Fukushima, estraggo un ampio stralcio (pp. 76-77) che riguarda i costi dell'energia nucleare a prescindere da eventi accidentali.
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«[...] Per quanto riguarda gli aspetti economici dell’energia nucleare, il Dipartimento di Energia degli Stati Uniti ha stimato i costi della produzione elettrica da nuovi impianti nucleari al 2020 e al 2035. In entrambi i casi, la produzione elettrica da fonte nucleare presenta costi nettamente superiori alla produzione elettrica da gas naturale, da eolico e da carbone[111].
Un recente studio del Massachusetts Institute of Technology[113] ha evidenziato che il costo del kWh nucleare (8,4 c$/kWh) per gli impianti di nuova costruzione è superiore a quello di gas (6,4 c$/kWh) e carbone (6,2 c$/kWh), con il valore del dollaro al 2007. Il prezzo maggiore della fonte nucleare è dovuto principalmente all’elevato rischio che caratterizza l'investimento iniziale e che determina tempi di realizzazione degli impianti più lunghi delle previsioni di progetto. Lo studio del MIT afferma che la riduzione o l’eliminazione del “premio di rischio” rappresenta un contributo determinante per la competitività del settore nucleare. Inoltre, considerando un costo del carbonio emesso per gas e carbone (25 $/t CO2) e l’eliminazione del premio di rischio per il nucleare, il costo dell’energia elettrica da questa fonte diminuisce a 6,6 c$/kWh e risulta inferiore a quello di gas e carbone pari a 7,4 c$/kWh e 8,3 c$/kWh rispettivamente.
L’Agenzia Europea dell’Ambiente riporta una notevole variabilità delle stime dei costi della produzione elettrica da fonte nucleare, con valori che vanno da 2 c€/kWhe a più di 10 c€/kWhe. Le differenti stime sono dovute a diversi fattori quali il tasso di sconto, la metodologia e il periodo di ammortamento. Inoltre, è opportuno considerare che le diverse forme di incentivo introducono una distorsione dei costi effettivi. Secondo quanto afferma l’AEA, l’industria nucleare in Europa beneficia di incentivi statali, tuttavia “non sono disponibili accurate e trasparenti informazioni sulla quantità di incentivi.” Uno studio della Commissione Europea del 2009 sugli incentivi dannosi per l’ambiente[114] afferma che in Germania gli incentivi chiave specifici per la disattivazione degli impianti nucleari sono costituiti da una riduzione delle imposte derivanti dalla raccolta dei fondi di disattivazione, inoltre il combustibile nucleare non è tassato. La dimensione totale di questo beneficio fiscale, sostenuto dalle casse pubbliche, è stimato a 5,6 miliardi di euro all'anno o 175 milioni di euro per centrale nucleare. Tali forme di incentivazione incidono nel computo dei costi della fonte nucleare. [...]»
[111] EIA-U.S. Energy Information Administration, 2010, Annual Energy Outlook 2010
[112] Fonte: EIA-U.S., Energy Information Administration, 2010, Annual Energy Outlook 2010
[113] MIT, 2009, Future of the nuclear power. Update of the MIT 2003
[114] CE, 2009, Environmentally Harmful Subsidies (EHS): Identification and Assessment
Sì che hai cognizione di causa... informazione interessante...
RispondiEliminanon ne capisco molto, sono contro il nucleare, perchè penso che al momento sia ingestibile. Così com'è rapresenta più un rischio che una risorsa..
RispondiEliminaGrazie delle preziose informazioni che leggerò con calma e attenzione. Potranno diventare uno spunto per alcune lezioni ai miei cari allievi che ignorano molto ma hanno l'età per votare.
RispondiEliminaSvelato un altro nodo dei grovigli di interessi che stanno dietro al pericolo nucleare!
RispondiEliminaAntonio, grazie per le info.
RispondiEliminaTroppi interessi girano intorno al nucleare;ma il futuro sono solamente, le fonti pulite e rinnovabili.Saluti a presto
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