Danzano sul sipario di un filo, danzano davanti agli occhi indossando la nostra maschera. Che fantastiche attrici sono, con quale leggerezza assumono la nostra stessa forma e noi cediamo loro un po' della nostra disgrazia pensandole animate solo dal vento in un teatro affacciato sul cielo, aggrappati a un filo che a malapena teniamo stretto tra le dita consumate dal sole e dagli anni.
Se c'è una cosa che rappresenta, come in un teatro una commedia, la forma della vicenda umana, sono le mollette di legno del bucato. Le mollette ormai invecchiate di legno gonfio di umidità, deformi nella loro ostinata funzione di tenere fermo un lembo di tessuto con due dita storte aggrappate al filo di ferro. Non hanno più presa, il ferro arrugginito non ce la fa a tenere allineati i legni, per le imprevedibili fantasie del caso un braccio è più annerito e consumato dell'altro e quasi si accusano a vicenda di non essere più all'altezza del compito che un tempo assolvevano con tanta precisione, eppure sono sempre stati insieme, insieme hanno tenuto lenzuola sventolanti sui terrazzi, bandiere di nessuna terra conquistata, tenute da mollette che nulla potevano sapere del loro tragico mestiere. 🌾🌹
Adoro le mollette.. anche se le ultime fotografate erano di pura plastica, pur donando graziosa ombra alla parete in calce..
RispondiEliminasuggestivo elogio funebre alle mollette di legno che ormai appartengono al passato
RispondiEliminamassimolegnani