Da parte mia faccio gli auguri di buon 1° maggio alle centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze francesi che da un mese stanno manifestando contro una riforma del lavoro non diversa da quello che in Italia è stata chiamata jobs act e che qui ci siamo bevuti come vecchi alcolizzati che ormai non distinguono il buon vino dall'aceto. Auguri a tutti quei francesi e buon riposo a tutti i media italiani che per non disturbare il manovratore parlano di quelle rivolte a mezza bocca. Sono sicuro che riempiranno pagine e pagine sul concerto del 1° maggio a Roma, dove tanti giovani ascolteranno buona musica e qualcuno di loro saprà addirittura che cosa si celebra il primo maggio.
"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José Saramago
sabato 30 aprile 2016
Buon 1° maggio!
Provo un certo disagio a pensare a tutti i tromboni che domani parleranno del lavoro di qua, del lavoro di là, dell'importanza del lavoro, dei diritti del lavoro e via e via. Dei diritti appunto! Diritti... qui... dopo averli calpestati a uno a uno, eliminati uno a uno dopo averli fatti passare per privilegi, secondo la recente narrazione dell'ultimo pifferaio di palazzo chigi.
Da parte mia faccio gli auguri di buon 1° maggio alle centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze francesi che da un mese stanno manifestando contro una riforma del lavoro non diversa da quello che in Italia è stata chiamata jobs act e che qui ci siamo bevuti come vecchi alcolizzati che ormai non distinguono il buon vino dall'aceto. Auguri a tutti quei francesi e buon riposo a tutti i media italiani che per non disturbare il manovratore parlano di quelle rivolte a mezza bocca. Sono sicuro che riempiranno pagine e pagine sul concerto del 1° maggio a Roma, dove tanti giovani ascolteranno buona musica e qualcuno di loro saprà addirittura che cosa si celebra il primo maggio.
Da parte mia faccio gli auguri di buon 1° maggio alle centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze francesi che da un mese stanno manifestando contro una riforma del lavoro non diversa da quello che in Italia è stata chiamata jobs act e che qui ci siamo bevuti come vecchi alcolizzati che ormai non distinguono il buon vino dall'aceto. Auguri a tutti quei francesi e buon riposo a tutti i media italiani che per non disturbare il manovratore parlano di quelle rivolte a mezza bocca. Sono sicuro che riempiranno pagine e pagine sul concerto del 1° maggio a Roma, dove tanti giovani ascolteranno buona musica e qualcuno di loro saprà addirittura che cosa si celebra il primo maggio.
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Grande!!!
RispondiEliminaBuon primo maggio,Antonio!
Ci hanno tolto quasi tutto.
Questa mattina,sentendo come una vicina se la prendeva con i profughi alloggiati in una caserma di una località vicina...ho capito che non ce la faremo mai e che sarà sempre una guerra fra poveri gli italiani sono stupidi. Spero che i francesi ottengano qualcosa con la loro protesta.
Cara Nou, buon primo maggio anche te. La guerra tra poveri è sempre stata il capolavoro strategico delle classi agiate e dell'oligarchia ma confesso che provo pochissima simpatia per la cosiddetta classe media che si fa trascinare in queste dinamiche. Quest'anno io il primo maggio lo celebrerei all'insegna di un paio di considerazioni, la prima è il 16,15% di morti in più nel 2015 rispetto all'anno precedente, la seconda è lo scandalo dei voucher, in pratica un modo elegante per "promuovere" lavoro in nero e porcherie peggiori.
RispondiEliminaA presto.
Antonio, tutta la precarietà che ci fanno vivere era già nelle previsioni (e desideri) degli industriali espressa già nei convegni a Cernobbio nel 2003.l'ho saputo da un ragazzo che vi aveva lavorato durante gli incontri e che ha potuto sentirli. Un'informazione alla quale stentavo a credere. Il giovane era angosciato. Continua il magna magna finché ne rimane per loro. Io cerco di tenere alto il morale soprattutto per i miei figli...in fondo a cosa ci serve pensare sempre al peggio...dico loro che le cose non stanno ferme e che ad un certo punto dovranno migliorare! Almeno per loro!
RispondiEliminaLe classi medie sono costituite nella gran parte da ex contadini e figli di contadini e braccianti che hanno sputato sangue per avere un piccolo patrimonio consistente nella casa per la.maggiore e nei campi con le coltivazioni. Hanno paura che i "profughi" glieli portino via. Hanno paura dei profughi come hanno avuto paura dei comunisti. Sono persone con mente e cuore ristretti. Ed questo che fa paura a me!
Un abbraccio andando con il pensiero a quella bella caletta del Salento :-)
Nou
Condivido il tuo pensiero e quest'anno, per la prima volta, non ho partecipato alle manifestazioni di rito.
RispondiEliminaMi unisco agli auguri ai giovani francesi e a tutti quelli che lottano nel silenzio dei media.
Ce n’est qu’un début continuons le combat!