Gli stralci costituiscono un intero paragrafo della sezione 3 della prolusione. In grassetto gli stralci, in carattere "normale" i miei intermezzi.
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L’attenzione al mondo della cultura e della scuola – compresa la formazione professionale – è promettente: è in gioco la libertà di educazione dei genitori per i loro figli.
Traduzione: sta ringraziando Renzi per gli sgravi fiscali alle scuole private.
Mi viene in mente un componimento di molto tempo fa diviso in strofe e commi, scritto in versi liberi, a volte...sdruccioli, con una metrica irregolare. La strofa 33 del poema a un certo punto recita: "Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato." Non c'è neanche la rima baciata. Sarà per questo che è difficile da ricordare nelle sale governative. Nelle sale vaticane invece la strofa è ignorata del tutto. Lì c'è uno smodato attaccamento alla strofa numero 7 che fa trascurare le altre.
Non è una cortesia concessa a qualcuno, ma è un diritto dei genitori: diritto fondamentale che – unico caso in Europa – in Italia è stato affermato a parole, ma negato nei fatti da troppo tempo.
La strofa di cui sopra non nega il diritto bensì gli oneri economici per lo Stato. Il diritto è quello all'istruzione e lo Stato lo garantisce con la scuola pubblica ma in materia di diritti tra cardinali e papi c'è sempre stata un'imbarazzante confusione che non aiuta a capire i sottili equilibri di questa materia.
Quanto al sostegno economico pubblico alle scuole private, cattoliche in particolare, andrebbe fatto un discorso sul funzionamento e sul gettito dell'8 per mille o dell'esenzione da IMU e TASI prima di dire che quel sostegno è stato negato.
Infine si tenga presente come in questo passaggio l'Europa è richiamata per fare da modello all'Italia. Non molte righe dopo, nello stesso paragrafo, il plauso del cardinale all'Europa s'affievolirà!
A proposito di cultura, non possiamo non dar voce anche alla preoccupazione di moltissimi genitori, e non solo, per la dilagante colonizzazione da parte della cosiddetta teoria del “gender”, “sbaglio della mente umana”, come ha detto il Papa a Napoli sabato scorso.
Moltissimi genitori. Quanti? E' davvero singolare questo modo di contare. Mi ricorda quello di alcune tribù di aborigeni australiani: uno, due, molti. Ma qui abbiamo fatto un passo avanti: uno, due, molti, moltissimi!
Premesso che con "teoria del gender" si richiamano gli studi di genere che si interrogano sul significato sociale della sessualità e sul processo di identificazione sessuale, quanti sono effettivamente "terrorizzati" dalla "teoria del gender"? E soprattutto quanti hanno letto qualcosa sugli studi di genere? Basta fare un giro in rete per verificare quanto siano "sereni" gli argomenti di chi vuole una crociata contro la "teoria del gender", quanto questa gente sia aperta al confronto.
Simone de Beauvoir sosteneva: "Donne non si nasce, lo si diventa." Che l'uomo maschio eterosessuale non abbia detto nulla di simile rivela solo la sua condizione di dominanza sociale che dal mio punto di vista ne fa un castrato, suo malgrado e nonostante tutto, quando manca di quel processo - cosciente, direi coscientissimo - di autoriconoscimento della propria sessualità, con buona pace anche di Papa Francesco.
Nonostante le categoriche affermazioni del signor Bagnasco e di altri, affermazioni indimostrate e indimostrabili, la sessualità non è solo un fatto biologico, è anche un processo di riconoscimento psichico e sociale, altrimenti l'uomo è solo un maschio e la donna solo una femmina! Gli scaffali di psicologia e di sociologia sono pieni di questa roba, basta leggerli. Suggerisco testi più recenti del De Gubernatione Dei. Judith Butler, ad esempio, un'altra donna, ha scritto cose molto interessanti sul costrutto culturale della sessualità. Non mi pare abbia scritto nulla in latino ma nelle librerie è facile reperire testi in una delle lingue correnti.
Il gender si nasconde dietro a valori veri come parità, equità, autonomia, lotta al bullismo e alla violenza, promozione, non discriminazione… ma, in realtà, pone la scure alla radice stessa dell’umano per edificare un “transumano” in cui l’uomo appare come un nomade privo di meta e a corto di identità. La categoria “Queer Theory”, nata negli Stati Uniti, combatte contro il normale, il legittimo, e ingloba tutte le soggettività fluide: non si riferisce a nulla in particolare, si presenta paradossalmente come “un’identità senza essenza”.
A Freud viene attribuita una frase molto arguta che, sono certo, avrebbe potuto fare sua: "A volte un sigaro è soltanto un sigaro." Mai pensato che la riflessione intorno al "gender" sostenga e persegua solo la realizzazione di "valori veri come parità, equità, autonomia, lotta al bullismo e alla violenza, promozione, non discriminazione..."?
La mezza citazione di David Halperin, non attribuita e usata al rovescio, ("Per definizione queer è tutto ciò che è contro la normalità, la legittimità, l'egemonia. Non si riferisce a qualcosa di specifico. E' un'identità senza essenza. 'Queer' allora, non delimita una positività, ma un posizionalità vis-à-vis con il normativo...", Saint Foucault: Towards a Gay Hagiography, Oxford University Press, p. 62) tralascia intenzionalmente il termine "egemonia" e il resto della citazione che rivela come la "lotta" sia indirizzata alla dominanza della normatività sociale che inibisce quel "conosci te stesso" da cui nasce tutto il pensiero occidentale. Inoltre la mezza citazione usata ad arte, o artificio, trascura il dibattito intorno al concetto di "identità senza essenza" che diventa piuttosto di "ricerca di essenza", senza mai diventare imposizione di essenza. Ecco il motivo di quel "soggettività fluide" usato da Bagnasco come spauracchio. Questa è l'onestà intellettuale di Bagnasco & co.
Sembra di parlare di cose astratte e lontane, mentre invece sono vicinissime e concrete: costruire delle persone fluide che pretendano che ogni loro desiderio si trasformi in bisogno, e quindi diventi diritto. Individui fluidi per una società fluida e debole. Una manipolazione da laboratorio, dove inventori e manipolatori fanno parte di quella “governance mondiale” che va oltre i governi eletti, e che spesso rimanda ad Organizzazioni non governative che, come tali, non esprimono nessuna volontà popolare!
I desideri sono bisogni, ça va sans dire! Quando i bisogni diventano istanze sociali passano attraverso un processo di riconoscimento sociale e sono codificati nei diritti che ne sanciscono la legittimità. Questa è la natura inclusiva della democrazia, fatevene una ragione! C'è un sacco di manuali di filosofia politica che ne parlano. Se proprio non volete leggere letteratura laica allora fate almeno lo sforzo di passare dal Sillabo ("Socialismo e democrazia sono una sorta di flagello", 1864) a Gaudium et Spes ("È pienamente conforme alla natura umana che si trovino strutture giuridico-politiche che sempre meglio offrano a tutti i cittadini, senza alcuna discriminazione, la possibilità effettiva di partecipare liberamente e attivamente sia alla elaborazione dei fondamenti giuridici della comunità politica, sia al governo degli affari pubblici, sia alla determinazione del campo d'azione e dei limiti dei differenti organismi, sia alla elezione dei governanti", 1965).
Una manipolazione da laboratorio, governance mondiale! Siamo al delirio. Questo è autentico delirio da paranoia. Sarà la "lobby gay" che dirige i destini del mondo! Sveglia. Se c'è una "governance mondiale" è quella che ci fa consumatori prima che esseri umani ed è una governance diffusa, senza testa. Al mercato non importa nulla se sei gay, etero, sciapode o cardinale, basta che consumi. Se c'è una "governance mondiale" è quella che trasforma i bisogni in consumi. Questa è la società liquida di cui parla Zygmunt Bauman, richiamato impropriamente da quel "società fluida", e tra le ragioni della "liquefazione" considerate da Bauman non c'è la psicosi da contaminazione omosessuale. La lotta per il riconoscimento dei diritti civili degli omosessuali è una rivendicazione di bisogni che prescindono dal consumo, esattamente come la lotta per il riconoscimento dei diritti dei neri cinquant'anni fa.
Vogliamo questo per i nostri bambini, ragazzi, giovani? Genitori che ascoltate, volete questo per i vostri figli? Che a scuola – fin dall’infanzia – ascoltino e imparino queste cose, così come avviene in altri Paesi d’Europa?
Non sia mai che la provincia del Vaticano prenda esempio da "altri Paesi d'Europa" in tema di diritti civili e di rispetto degli orientamenti sessuali! Le analogie con la storia sono agghiaccianti. L'organo ufficiale del Partito Nazista, il Volkischer Beobachter del 31 ottobre 1928 titolava su nove colonne: "Gli omosessuali come oratori nelle scuole. A Magnus Hirschfeld, il combattente per l'abolizione del l'articolo 175 è consentito parlare nelle scuole superiori. Questa è la distruzione della gioventù! Madri tedesche, donne lavoratrici volete che i vostri figli siano irretiti dagli omosessuali?". Prudenza e intelligenza suggerirebbero di non ripeterne almeno i toni!
Si noti che l'Europa non è più un modello da seguire ma un luogo di perdizione. Capisco che non si può condividere tutto dell'Europa ma nello stesso paragrafo... Del resto io stesso ammetto che alcune cose sono apprezzabili e altre meno. Ad esempio nella prolusione ci sono cose che condivido, come la denuncia della corruzione, ma quando intendo denunciare la corruzione non cito la prolusione che per altri versi è un rantolo di sciocchezze dettate dall'ignoranza e dal pregiudizio!
Reagire è doveroso e possibile, basta essere vigili, senza lasciarsi intimidire da nessuno, perché il diritto di educare i figli nessuna autorità scolastica, legge o istituzione politica può pretendere di usurparlo. È necessario un risveglio della coscienza individuale e collettiva, della ragione dal sonno indotto a cui è stata via via costretta. Sappiate, genitori, che noi Pastori vi siamo e vi saremo sempre vicini.
Per conseguenza logica ne deriva che i genitori degli altri paesi d'Europa sarebbero stati usurpati del diritto di educare i figli! Non so se la prenderebbero bene, ma qui in Italia stiamo tranquilli, le conseguenze logiche di un discorso a vanvera non vengono quasi mai considerate.
Squillino le trombe, siano alzati i vessilli. Uniamoci a corte siam pronti alla morte. Ricordate il pugno del papa, non lasciate che vi offendano. Sentinelle in piedi, alfieri della libertà, combattiamo il comune nemico, attingiamo alla nostra vecchia forza e soprattutto alla nostra Forza Nuova.
Né con l'istituzione statale, né con l'istituzione clericale. Entrambe ci hanno ridotto a merce dove la giustizia viene stabilita dal profitto quindi dall'utilizzo che ne possono fare dei consumatori. Purtroppo siamo lasciati a noi stessi, in grande solitudine .
RispondiEliminaHa voglia di dire Francesco!
Non la posso digerire che il Vaticano attinga alle nostre tasche per "educare " a modo loro :dei futuri furfanti a cui sarà tutto perdonato, lavato, dalla confessione. E dopo la confessione ricominciare come prima perché di sa che l'uomo è debole e che quindi c'è pronta la misericordia. ..morale cattolica =morale perversa! È solo esercizio di potere e di controllo del popolo sempre più "liquefatto "
Ciao Antonio, è uno sfogo il mio. ..alla fine credo che non meritino neppure questo.
Cara Nou, io ho una predilezione per le istituzioni che affermano di ricevere il loro potere dalla terra e unicamente dalla terra e questo chiude il discorso alle istituzioni clericali. Sono consapevole dell'azione che queste esercitano sulla politica e in tal senso attirano la mia attenzione e tralascio il discorso sul senso religioso perché su questo terreno trovo quelle istituzioni di una banalità imbarazzante, evidentemente sono troppo prese da quell'esercizio di potere che dici per volare alto. Riguardo alle istituzioni statali sono consapevole delle loro "menzogne", si parlava nel precedente post delle promesse non mantenute della democrazia, ma proprio perché mentendo usurpano il mio (il nostro) potere allora devo (dobbiamo) pretendere la piena realizzazione delle "promesse".
EliminaFrancesco suscita molto interesse e anche a me ne suscita ma da qui a farne un paladino dei diritti civili ne corre. Del resto, per quello che ho scritto prima, se chiedo parità giuridica non la chiedo né a lui né ad altri papi ma alle istituzioni statali e laiche. Da quelle istituzioni devo pretendere parità giuridica, perché l'hanno richiamata nei loro principi fondanti.
Un saluto a te.
alla fine cambiano i governi ma siamo alle solite e i soldi vanno sempre nella stessa direzione...
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