Il giorno dopo il mio voto alla lista Tsipras dissi "speriamo di non doverci pentire" a due mie amiche con cui condivido da decenni sogni e delusioni in politica. Quando voti a sinistra le profezie che qualcosa vada a puttane si sprecano!
In breve
atto 1°: la decisione di Barbara Spinelli di mettersi in testa alla lista per poi rinunciare al seggio non mi piaceva affatto, non mi piaceva fin dall'inizio, ad ogni modo era ragionevole che volesse portare il suo contributo e lasciare il seggio al primo non eletto.
atto 2°: l'appoggio di Sel alla lista Tsipras era indirizzato alla creazione di una formazione di sinistra alternativa alle politiche che l'Europa ha portato avanti fino ad ora, anche con il sostegno dei partiti cosiddetti socialdemocratici. Invece il giorno dopo il voto Vendola non ha resistito a manifestare la volontà di far confluire Sel nel PD.
atto 3°: Spinelli cambia idea sul seggio e decide di andare in Europa.
Insomma un tripudio di voltafaccia. Per carità voltafaccia sofferti, ragionati, fondati, raggiunti a fatica con notti insonni da Innominato manzoniano, altrimenti non sarebbero voltafaccia di sinistra!
"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José Saramago
"Speriamo di non doverci pentire" e hai detto (quasi) tutto...
RispondiEliminaContinuamente traditi e sempre più portati al cinismo, rischiamo di non credere più in nulla.
RispondiEliminaHo il sospetto che vogliano annientarci così, spegnendo ogni speranza.
Perchè avete speranze ? Io no
RispondiEliminaNello specifico, io non sapevo che la Spinelli si fosse candidata con questa clausola, nello specifico non sapevo nemmeno che fosse candidata … ho lottato fino alla fine fra il disgusto assoluto, totale, globale, cosmico, e l’idea peregrina di dare il mio contributo, la mia ennesima fiducia, a qualcuno che magari potrebbe meritarselo, che magari vi fa onore, che magari si potrebbe sentire responsabilizzato da questa investitura popolare.
RispondiEliminaGià, ma a chi dare il voto, chi altro scegliere quando sei rimasto molto deluso da tutti e continui ad esserlo, quando li vedi fare dichiarazioni che oscillano fra il cinico e lo psicopatologico? io per tradizione dovrei votare per il PD, ero poco convinto di questa fusione fra la sinistra riformista (che non ha mai riformato niente e che non ha alcuna idea su come farlo) e i cattolici moderati (che spesso sono più fanatici di quelli estremisti e che sarebbero capaci di paralizzare qualsiasi riforma vera e di trasformare una venus clams sautéed en persillade in una minestra riscaldata, vedi i DICO, i PACS e le varie amenità sfornate dalla premiata forneria PD).
Cosa mi rimaneva, Grillo? Sia lui, sia Casaleggio non mi hanno mai convinto, ma sono ancora convinto che un movimento che sorga dal basso, dalle persone, dalla cosiddetta società civile, abbia bisogno di un traino forte per imporsi in un Paese dove molte persone si informano ancora prevalentemente attraverso le televisioni generaliste (altrimenti non si spiegherebbe il successo di Berlusconi, nonostante Berlusconi), e Grillo poteva essere quel traino.
Sarebbe difficile quantificare quanti voti ha fatto perdere Grillo e quanti ne ha fatti guadagnare al movimento, ma una cosa è certa, senza di lui il M5S non esisterebbe, ed è vero che l’esistenza stessa di questo movimento ha fatto sperare, ha fatto uscire molti dalla disperazione che arriva dalla constatazione che sarà sempre così, che sono tutti uguali, che non cambierà mai niente.
Poi, Grillo non è un politico, e ha fatto solo disastri una volta lanciato nello scacchiere della politica, io avevo sperato (e spero ancora) che i cinque stelle si sbarazzino di grillo e di Casaleggio: che senso ha cacciare i vecchi padroni della politica per assoggettarsi a dei nuovi padroni? Mi da l’idea di un déjà vu e molte volte anche, chi lanciava le monetine a Craxi poi si è fatto beccare miseramente con le mani nel sacco dei risarcimenti elettorali ai partiti, chi gridava contro Roma ladrona poi si ristrutturava ville con i fondi pubblici, comprava lauree per figli oligofrenici e investiva in diamanti.
Ma come si fa a mettere una croce sul simbolo elettorale di un movimento il cui leader riconosciuto applaude ai serenissimi, quelli che stavano approntando per la seconda volta l “tanko” (stavolta armato di bocca da fuoco) e ad andare a parlamentare in previsione di alleanze europee con un certo Farage … mi si rivolta tutto, lo stomaco, l’intestino e pure le palle all’idea di appoggiare l’estrema destra italiana ed europea.
Quando Grillo è ritornato da queste parti, in Veneto, gli ho gridato: “Buffone!!!”, non poteva ridarmi indietro il voto datogli alle politiche, ma almeno il contributo che avevo versato per il movimento, senza alcuna ricevuta … mi ci sarei andato a mangiare una pizza e sarebbe stata certamente un’idea più sensata che darli in mano all’oltrehitler de noartri.
(continua)
Mi rimaneva solo Tzipras … o andarmene al mare. Non è che non sapessi che la sinistra cosiddetta radicale è ideologica e inconcludente, non è che non fossi consapevole che quando parlano usano un linguaggio vecchio, fuori dal mondo e incomprensibile ai più, non è che non fossi conscio che nemmeno questi hanno uno straccio di idea buona per tirarci fuori davvero da questa crisi, tant’è vero che anche questi come tutti a sinistra, fanno riferimento a leader europei emergenti e promettenti (che però puntualmente si risolvono in bolle di sapone), come è accaduto in passato per i blairiani, i zapateriani e ira gli tziprisiani.
RispondiEliminaMa la sinistra radicale ha altre e più gravi carenze, c’è una rissosità e una litigiosità interna altissime e un masochismo che avrebbe fatto la felicità del marquis De Sade e avrebbe stupito perfino Leopold von Sacher-Masoch.
Come si può spiegare altrimenti il fatto che la sinistra sia sparita dal Parlamento italiano senza lasciare tracce? E come si spiega altrimenti che i Verdi Sole che Piange corrano da soli … to nowhere, senza speranza alcuna di portare un parlamentare che sia UNO in Europa e non riescono ad allearsi con la lista Tzipras, e che anche SEL ci sta, ma con un piede solo, tanto è vero che molto probabilmente ritornerà col PD … il carro del vincitore attrae più di una calamita … e noi per anni abbiamo votato per degli opportunisti che fanno soltanto i loro interessi personali.
E’ stato un voto sulla fiducia quello per Tzipras, basato su nessuna convinzione, su nessun ragionamento logico, su nessuna condivisione del programma, quasi una forma di contributo per salvare le specie in via di estinzione, una semplice sensazione che questi (eccetto Vendola, la cui telefonata con Archinà mi ha gelato) erano giovani e forse anche onesti, e forse meritavano una chance.
Come te, non mi è piaciuta tutta questa bagarre intorno al seggio europeo toccato alla Spinelli come capolista, non esiste in queste elezioni una scelta personale come per i sindaci, per cui i partiti compilano le liste e mettono nelle prime posizioni chi secondo loro dovrà essere eletto, l’elettore in un certo senso guarda la parte superiore della lista e se trova delle persone che considera degne, le vota con più convinzione, ma quello europeo rimane comunque un voto dato alla lista, la quale però in anticipo deve designare in caso di successo chi desidera mandare nel Parlamento europeo.
Il problema è nel fatto che la Spinelli si è inizialmente prestata a fare semplicemente da traino, promettendo di rinunciare al seggio in caso di vittoria e poi ha cambiato idea proprio perché ha avuto successo e proprio perché i suoi sostenitori, sembra, preferirebbero lei a Furfaro (e chi non preferirebbe lei a Furfaro, solo che queste cose vanno stabilite prima, perché adesso sembra soltanto una stupida gazzarre, una sterile lotta per conservare la poltrona da parte dell’uno e dell’altra).
E, sinceramente, per un partito alternativo, che vuole contendere ai suoi rivali più grossi e poco seri il potere, vedere questa contesa intorno ad uno dei tre soli seggi conquistati è di uno squallore indicibile, quasi quanto allo sfilarsi di SEL nella politica nazionale (vogliono essere alternativi o “responsabili”, che è un nuovo modo di dire opportunisti e voltagabbana?).
Era meglio se andavo al mare!
Ciao, un abbraccio.
Anche l'ultimo baluardo è caduto... Revolution è l'unica strada da percorrere.
RispondiEliminaXavier
...purché non si faccia quando ci sono altri impegni!
EliminaCombineremo tenendo conto dei tuoi impegni :)
EliminaCaro Garbo non ho mai votato pd per molti motivi, per la sua deriva neoliberista che parte da molto lontano e con Renzi diventa parossistica, per l’assoluta assenza di una sintesi laica tra le due (cosiddette) anime del pd, per la mancanza di una politica culturale e formativa che sia anche lontanamente accostabile al Principe che aveva in mente Gramsci, per l’assenza della minima capacità di confrontarsi con i movimenti sociali che dagli anni ’80 hanno costellato la società civile e forse di sinistra e, dulcis in fundo, per la politica dei diritti civili che sono considerati secondari e una palla al piede in tempi di magra economica! Poi mettici pure le ormai ventennali pratiche di consociativismo con un avanzo di galera e i suoi scherani, anche quelli riciclati. Questo per dire le prime cose che vengono in mente e archiviare il discorso pd. Se poi dai suoi militanti verranno cose interessanti saprò valutare, al momento è un partito chimera guidato da un bullo 2.0 che non si capisce se è più veloce a fare promesse o a rimangiarsele,
RispondiEliminaPer quanto riguarda il m5s sarei tentato di dire che è da tempo che ho smesso di giocare con i robottini telecomandati, che i servi volontari mi sono piaciuti sempre meno dei padroni e che quando vedo un astro messianico, che si chiami Grillo, Renzi o Tsipras fa poca differenza, mi si accappona la pelle. Non condivido il tuo parere che sintetizzo con "il problema del m5s sono Grillo e Casaleggio", il problema del m5s è il m5s e il marciume politico che lo ha generato come "necessità" storica, scusa la deriva hegeliana o marxiana. E' un movimento che non ha scorza politica e che nasce dall'insufficienza della politica. Non è antipolitica ma non è politica, perché né il movimento né i suoi eletti hanno la formazione necessaria alla politica e quel che è peggio è che non pensano sia necessario averne, questo è il risultato dell'abbandono di ogni politica culturale e formativa da parte dei partiti, come accennavo prima per il pd. Quella che una volta era la formazione delle classi dirigenti oggi probabilmente è un corso accelerato per la formazione di venditori di diete dimagranti... purché non siano a base di alimenti alieni come il grano saraceno. Posso anche essere d'accordo che non si vogliano etichette di destra o di sinistra purché non sia un facile escamotage per mascherare o, peggio, ostentare l'assoluta mancanza di idee e di orientamenti politici. Le attuali simpatie di Grillo in Europa per me non sono una sorpresa, sono la conseguenza di quanto ha messo in premessa già anni fa, basta saper leggere. Anche per il m5s osservo in maniera disincantata quale sia il suo contributo, apprezzo che abbia sparigliato le carte del mazzo politico (vale anche per Renzi) ma da qui a considerarlo una palingenesi ne corre (vale anche per Renzi), anche perché per me è evidente che il bicefalo Grillo-Casaleggio non ha i coglioni per fare sul serio e quando il gatto e la volpe hanno rischiato di dover assumere seriamente impegni a livello nazionale hanno fatto a gara a chi le spara più grosse pur di lasciare perdere e continuare a sbraitare comodamente dietro la tastiera. Che Grillo potesse essere quel traino è vero ma qui entriamo nel terreno spinoso che è quello della necessità storica del "grande uomo", tanto per chiamare di nuovo in causa Hegel, terreno che trovo poco utile percorrere e che liquido opponendolo alla sua necessaria immagine speculare del "piccolo popolo".
(segue)
Per quanto riguarda Tsipras, vale quanto già detto, non ho mai amato e mai ho sofferto passioni messianiche. Hai ragione a dire che a sinistra ci si è innamorati troppo spesso e troppo in fretta, è un atteggiamento che ho sempre faticato a capire. Ho sempre guardato con sospetto le infatuazioni per Blair, per Zapatero o per chiunque altro, non perché erano Blair o Zapatero ma perché erano infatuazioni e in quanto tali spesso non sorrette da argomenti. Più che un atteggiamento razionale credo sia la mia origine contadina che mi fa diffidare di chiunque prima di vederlo alla prova dei fatti. Non che io non provi ammirazione e stima per alcune persone ma la mia stima non è un assegno in bianco. Barbara Spinelli è una intellettuale che io ho ammirato, e non per lignaggio che quando ho cominciato a leggere i suoi articoli neanche sapevo che fosse figlia di Altiero Spinelli, ma per quanto ha scritto e per quello ancora la considero una voce autorevole ma il suo comportamento in questa faccenda è inaccettabile e non c'è stima che mi consenta di giustificarlo o di non riverberarlo sulle sue successive azioni, sebbene l'innesco venga proprio dall'ambiguità di Sel. Ho condiviso il programma della lista Tsipras e ti confesso che l'appoggio dell'ineffabile Vendola e la presenza di candidati di Sel mi ha fatto pensare a lungo se votare o no la lista. Doveva essere una lista assolutamente libera dai partiti ma non si può avere tutto, altrimenti avremmo un partito per ogni elettore (di sinistra), a proposito di frammentazione della sinistra... che di radicale ha solo la stupidaggine. Che posso dire? Mi sono sbagliato, si riparte di nuovo, con l'ennesimo decalogo!
RispondiEliminaUn saluto a tutti.