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domenica 29 gennaio 2012

Consumo etico

A Pomigliano la Fiat sposta alcuni operai dalla vecchia fabbrica, che chiuderà, a quella nuova che produrrà la Panda ma "ad oggi su circa mille lavoratori assunti dalla Fip, la società gruppo Fiat creata ad hoc per la produzione della Panda, nemmeno uno risulta iscritto alla Fiom Cgil". A dirlo è Franco Tavella, segretario generale della Cgil Campania. La notizia è di qualche giorno fa ma mi è tornata in mente ieri vedendo la pubblicità della nuova Panda, dove si lancia un appello alla creatività e all'impegno per un'Italia migliore!


La Fiat discrimina i lavoratori iscritti alla CGIL nonostante rappresentino la maggioranza dei lavoratori. A questo siamo arrivati. Le stesse cose avvenivano quando l'avventura sindacale era alle sue origini. Forse sarebbe utile far riflettere su questo sindacalisti lungimiranti come Angeletti e Bonanni.

Adesso si pone un problema etico in relazione al consumo responsabile, quello che si chiama consumerismo. Se un italiano dovesse acquistare un'auto nuova dovrebbe comprare una Fiat per aiutare la fabbrica a mantenere i suoi lavoratori o un'altra marca per punire le politiche del lavoro della Fiat?
Pensateci bene è un dilemma senza soluzione certa per ogni singolo individuo. Diverso sarebbe il discorso di una qualche associazione di automobilisti o di consumatori che ponesse le condizioni di promozione - o di scoraggiamento - per l'acquisto di una marca al rispetto di certi parametri sociali e ambientali.
Questo dovrebbe essere il ruolo delle cosiddette associazioni consumatori che invece di essere degli istituti di consulenza legale dovrebbero avere l'ambizione di farsi soggetti politici attivi (attori della polis - che di politicanti ne abbiamo già tanti). Queste associazioni dovrebbero agire sulla domanda per indirizzare l'offerta verso una produzione rispettosa dei diritti dei lavoratori e dell'ambiente.
Ma questo forse è chiedere troppo.

3 commenti:

  1. Per esempio: compro una panda solo se chi la costruisce gode dei diritti sindacali, così come non compro coca cola (si fa anche in Italia) perchè chi la fabbrica non gode di quei diritti.
    Si chiama consumo etico?
    Considerando che nel regime capitalista prima di essere cittadini, siamo consumatori, la scelta nel consumo diviene un esercizio democratico, come il voto.

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  2. il problema è che non dovremmo comprare più niente perchè credo che anche in altri paese e altre fabbriche non siano molto aperte ai sindacati.
    Il punto è che lo stato italiano non dovrebbe permettere certe cose soprattutto ad un'azienda che è in piedi perché noi italiani con le nostre tasse l'abbiamo tenuta in piedi, da tanti tanti anni.

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  3. Il comportamento della FIAT é semplicemente scandaloso, ma é altrettanto scandalosa la connivenza con Marchionne.

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