Tony effe, un trapper che scrive testi che trasudano violenza sessista, espressione dell'impotenza maschile. Il soggetto ha un notevole seguito, suppongo nella fascia post adolescenziale, prepuberale, suppongo anche di numerose ragazzine che ambiscono ad essere "corteggiate" da tanto galantuomo; la sindrome di Stoccolma ha un'ampia trattazione in ambito psicanalitico. Il senso estetico, chiamiamolo così, ha eletto artista il trapper in questione, così è appellato nei circoli dei colleghi. Niente di nuovo, la sfilza di miracolati dalla stitichezza estetica è lunga. Il trapper è stato invitato al concerto di capodanno di Roma ma l'amministrazione, dopo essersi prontamente accorta dei testi dell'artista, ha annullato l'invito. È partito il delirio della censura e la solidarietà dei colleghi. Pare che a capodanno il trapper si esibirà al Palasport, mentre il concerto ufficiale rischia di essere disertato. È un sogno recondito di molti dirsi censurati per poi organizzare un concerto parallelo dopo aver chiesto il permesso che le autorità accordano senza battere ciglio.
Se le esibizioni del trapper siano arte o no, non mi interessa. Se l'amministrazione romana sia fatta di peracottari non mi interessa. Di queste belinate si parla. Forse merita attenzione quello di cui non si sta parlando affatto. Centinaia di migliaia di ragazzine vanno in visibilio per i testi di questo trapper. Questo mi interessa e mi preoccupa. Forse il discorso sulla prevenzione della violenza sulle donne va riletto alla luce di questo.
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