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giovedì 12 ottobre 2017

La privacy dei ricchi e l'acquario di Balbec

Briatore si lamenta perché la privacy dei ricchi non è salvaguardata.
Chi l'avrebbe mai detto che la risposta a una delle creature più semplici del XXI secolo l'avrebbe data anzitempo uno degli uomini più complessi vissuto tra XIX e XX secolo?

"E, di sera, noi pranzavamo in albergo, dove le lampade elettriche, inondando di luce la grande sala da pranzo, la trasformavano in una sorta d'immenso e meraviglioso acquario che chiamava la popolazione operaia di Balbec, i pescatori e anche le famiglie piccoloborghesi, invisibili nell'ombra, a schiacciarsi contro la sua parete di vetro per contemplare, lentamente ondeggiante in turbini d'oro, la vita lussuosa di quella gente, per i poveri non meno straordinaria di quella dei pesci e dei molluschi più strani (una grossa questione sociale: sapere se la parete di vetro proteggerà sempre il festino degli animali meravigliosi, se l'oscura folla che scruta avidamente nella notte non verrà a coglierli nel loro acquario e a mangiarseli)."
M. Proust, in All'ombra delle fanciulle in fiore.

2 commenti:

  1. Beh, complimenti. Perché hai trovato un riferimento veramente perfetto. Chissà, Briatore dubito che ci sarebbe mai arrivato.
    Un salutone

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    Risposte
    1. Ciao, le letture di Briatore non mi assillano, come la sua vita del resto. Piuttosto mi preoccupa la mutazione antropologica che dai tempi di Proust a oggi è avvenuta in quegli strati sociali che erano dei pescatori e delle famiglie piccolo borghesi. A presto

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