"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José Saramago
domenica 25 agosto 2013
Linea di confine
Passano i morti
sui monti, vigili e indifferenti,
sul paese dal nome color sangue,
passano i morti, lievi
come vento di valle.
Profumo d'erba confonde
sensi disattenti di visitatori estivi
sfiorati appena dall'inferno
nascosto sotto pietre
coperte di muschio.
Passano i morti,
in maniche di camicia,
passano schivi,
come animali selvatici.
Nessuna guida alpina scorge
segni di presenza
che solo radici di larici
sanno leggere
e volo di rapaci.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Bella bella poesia...ricca di significati!!!;)
RispondiEliminaQuanti eccidi sui nostri monti meravigliosi, in cornici naturali di incorrotta bellezza e serenità tale che la discrepanza tra quelle e l'orrore che lì si è consumato aumenta a dismisura l'abominio.
RispondiEliminaSu questi bei versi c'è da fare una lunga riflessione.
RispondiEliminaGrazie per la tua delicata ironia, io ho sbagliato l'anno nello scrivere.Ho modificato.
Un salutone,
aldo.
A 2100 metri sui monti di passo Tonale, sulle macerie di forte Saccarana, lungo la linea di confine dell'impero austro-ungarico a poca distanza da Vermiglio...è lì che ho appuntato queste poche parole. Grazie dei vostri commenti.
RispondiEliminaQuando immagino i morti, li immagino al di sopra delle follie umane, li immagino superiori nello spirito e indifferenti ormai nella pace e nel perdono. Una poesia lacerante, con versi che fanno onore e commuovono.
RispondiEliminaCiao caro amico
Nou
Grazie Nou, per le tue visite e per il tuo commento. Io non so vederli come dici tu, ma penso che le impronte lasciate nell'aria, con il corpo, con la voce non si chiudano immediatamente alle nostre spalle. Quando noi, i quasi vivi, incrociamo quelle impronte allora ricordiamo. Ciao carissima Nou.
Eliminaogni essere umano appare e poi scompare dalla scena, nei più svariati modi, ma della stessa sostanza è fatta la vita e la morte, tutto ciò che esiste è energia quantica.
RispondiEliminaciao
Della sostanza di vita e morte dici, energia sì, ma diversamente organizzata direbbe quell'altro discorso poetico che è della scienza, dove l'entropia ha il suo ruolo. Un saluto a te e grazie.
EliminaLa tua sensibilità poetica, è un vento caldo, anche quando sono cicatrici e tempo.
RispondiEliminaAnna Schettini