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mercoledì 9 dicembre 2009

Delle cose inutili

"L'unico comportamento degno di un uomo superiore è la persistenza tenace di un'attività che si riconosce inutile, l'abitudine ad una disciplina sterile, l'uso fisso di norme del pensiero filosofico e metafisico che comprendiamo non essere di alcuna importanza." Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine, pensiero n. 86.

A questo punto dovrei scrivere delle cose inutili e di come l'utilità rivesta le cose o le nostre attività con il tempo. Dovrei scrivere come l'utilità, lungi dall'essere intrinseca alle cose, sia il risultato dell'investitura di un sistema culturale che a sua volta può essere del tutto inutile, come il post che avrei scritto del resto, e come tutti i miei precedenti, e i miei successivi.
Tanto vale fermarsi all'esergo.

Fernando Pessoa

5 commenti:

  1. l'utilità e l'inutilità rivestono le cose a noi necessarie. Probabilmente siamo impastati di bisogni indotti che provengono dalla nostra storia sociale e personale di relazione con le altre persone, la famiglia, il territorio, il clima e gli eventi che hanno caratterizzato l'ambiente e la vita in esso. Un filosofo (Ortega) che mi ha colpita ha affermato che noi siamo NOI e LA NOSTRA CIRCOSTANZA e se non salviamo la circostanza non salveremo neppure noi stessi. riportto da google:" Circostanzialismo

    Famosa è la sua affermazione “Yo soy yo y mi circunstancia, y si no la salvo a ella no me salvo yo” (io sono io e la mia circostanza e se non salvo questa non salvo neppure me) che si trova nelle Meditaciones del Quijote. Con tale asserzione intende sottolineare l’unicità della vita di ogni essere umano, non trasferibile (nessuno può vivere al posto mio) e determinata da circostanze spaziale e temporali: nasco in un determinato tempo e luogo e, in conseguenza di ciò, la mia vita si presenta con determinate caratteristiche. Le circostanze sono molteplici e diverse da un uomo all’altro, il che rende la sua vita unica. La funzione delle circostanze è dunque quella di determinare ogni singolo individuo. La loro eliminazione comporta l’annullamento di noi stessi." L'argomento che mi ha portata fino qui si interroga sull'utilità di una caratteristica della circostanza, la letteratura. E la risposta mia è che siamo nella letteratura anche se la ignoriamo del tutto o in parte o peggio per chi fra noi la rifiuta.
    Come sempre, quando scrivo questi miei pensieri cado in leggero panico perché so che sarei più furba a tacere e lasciare il posto a chi ne ha competenza.
    Un abbraccio
    Nou

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  2. Cara Nou, siamo arrivati qui partendo da un post di Zio Scriba in risposta ad un ragazzo che affermava che la letteratura è inutile! Non volevo entrare nel merito dell'affermazione, non so niente del ragazzo e delle "circostanze" che gli fanno dire una cosa simile ma ho pensato che la migliore risposta riguardo il concetto di utilità potesse venire da un letterato come Pessoa. Questo idolatrato concetto dell'utilità viene fuori piuttosto malconcio ma prendendo spunto dal tuo bel commento dico che noi siamo la letteratura che leggiamo, il nostro apparato emotivo è la letteratura che leggiamo, le nostre stesse vite durerebbero solo il tempo biologico senza la letteratura, leggendo viviamo altre vite che non sono la nostra soltanto, se non è utilità questa! La tua citazione di Ortega porta molto lontano e io penso che non dovresti cadere nel panico quando scrivi questi tuoi pensieri perché, come dice Ortega, i tuoi pensieri e la scrittura dei tuoi pensieri sono la circostanza che crei intorno a te ed eliminando quella circostanza elimini un pezzo di te. Un abbraccio
    ant

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  3. Caro Antonio, mi ero posta rispetto alla "circostanza " in secondo ordine, in forma passiva, come se io non partecipassi ai suoi riflessi, come se io ne fossi fuori, ad osservare. E mi piace molto,invece, la costruzione della circostanza, come identità personale e sociale, come creazione del proprio destino futuro. Dico questo senza provocazione, consapevole delle grandi difficoltà che si stanno attraversando.
    Ho letto il tuo stupidario ferragostano. Condivido nella sostanza e anche nella forma. Non vorrei però che fossimo pronti all'autodistruzione, così da fallire miseramente l'avventura dell'essere umano.
    Ci sarebbero tante cose da dire, molte da spinta emotiva e alcune da pensieri razionali(troppo poche), ma...un po' alla volta...se ci resterà il tempo :( ? -Ci resterà :) ..Spero!

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  4. Nou, ricorro spesso a quello che disse qualche tempo fa Gramsci "Sono pessimista con l'intelligenza, ma ottimista per la volontà." Farei di tutto per non far fallire miseramente l'avventura dell'essere umano, come tu la chiami, ma non posso tradire la mia intelligenza. Il mio metro di giudizio prima che politico o filosofico è evoluzionistico e da questo punto di vista sono spiacente, ma sono convinto che la storia dell'umanità sarà più breve di quella dei dinosauri. Breve ma intensa! ;-) Perdona l'apparente digressione e non smettiamo di sperare, la speranza dopotutto fu l'unica cosa che rimase nel vaso di Pandora dopo che tutti i mali del mondo erano sfuggiti!

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  5. La storia dell'umanità è un fatto straordinario, stupefacente. Molti uomini l'anno resa grande,come Carlo Maria Martini, e altri meno noti che hanno voluto bene al mondo. Mi scorrono molti nomi e volti di coloro che ci hanno lasciati o meglio sarebbe dire preceduti. Troppo pochi sono stati e non hanno potuto incidere sulle condizioni del vivere in modo da prolungare il permanere della specie umana. Forse andrà meglio in -un futuro ripetersi del ciclo della vita- se veramente ci estingueremo...che strano sono propensa a crederti pienamente, di solito su questo argomento provo scetticismo. Abbiamo così tanto maltrattato il pianeta che una sua vendetta sarebbe più che giustificata anzi doverosa per la sua autodifesa. Peccato che io me ne lo stia godendo solo da pochi anni questo meraviglioso posto in cui passare la vita: una consapevolezza tardiva che però si è rivelata in tempo. Non importa se dura un giorno o un anno o quanto ancora, importa aver capito.
    Condivido per la durata intensa ;-)
    Ciao Nou

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