Stamattina i campi sono in preghiera. I fili d'erba hanno messo il velo bianco in testa e ricordano le albe che mio padre e gli altri suoi fratelli accendevano il fuoco sacro per salutare il sole e scaldare le mani prima di officiare la rimonda degli ulivi che appena si cominciava il sangue ribolliva e il freddo era un ricordo delle prime ore del giorno quando al buio le case li avevano partoriti.
Le voci si alzano, si incrociano e restano sospese nell'aria gelida: muoviti, muoviti con quell'ascia che il vero padrone oggi non è quello con cento occhi ma quello cieco che vede tutto e appena ti fermi morde le gambe e le braccia che se lo lasci fare non ti muovi più. Oggi comanda il gelo, a lui dobbiamo obbedienza e lavorare senza sosta.
"Concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo." José Saramago
davvero bello tutto, anche le tue parole
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