A-letheia, verità come s-velamento, non nascondimento, ciò che viene alla luce. Fascinoso concetto che non dissimula una visione paranoide del mondo che ci si offre, visione che può farsi risalire a origine remota e intrinseca nella costituzione umana che vive spogliata di quegli istinti che pre-costituiscono il percepito e in questa condizione post-istintuale o a-istintuale la lasciano alla mutevole costituzione di significati di un processo culturale instabile e sempre mutevole. I tentativi di congelamento, di entificazione direbbe Heidegger, non mancano e di volta in volta hanno solo apparentemente mutato forma, fede religiosa, ragione hegeliana, fiducia nella scienza positivista e nel progresso e, possiamo esserne certi, qualcosa in futuro si troverà, fosse anche nichilistica rassegnazione.
Nell’attesa, per non concedere troppo al nichilismo, l’atavica e disperata esigenza di continuità dell’uomo di fronte all’imprevedibilità del tempo che lo minaccia è compensata dalla sostituibilità di prodotti e merci. Feroce destino, si arriva ad avere nostalgia delle vecchie soluzioni!
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