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lunedì 25 ottobre 2021

Pensieri differiti

"E un'altra cosa so della felicità, che essa è muta. È la perfezione e non consente di essere interrogata. Soltanto il suo esatto contrario ce ne offre, benché approssimativa, una misura. Lo specchio della felicità è il dolore, le sue tenebre danno rilievo a delle forme altrimenti accecanti." Vasco Pratolini, La costanza della ragione, 1963.


Non ricordo più come ci incontrammo ma al primo incontro mi diede una rosa bianca che non ho più dimenticato. Volevo dirle che ne avevo ricevuta una uguale quando sono nato ma forse non avrebbe capito.
Ci scambiammo i nomi e i volti, il mio forse appassito dopo poche ore, il suo ancora disegnato di un gentile sorriso.
Indossava il suo nome con timida eleganza, altri l'avrebbero chiamata discrezione, io sapevo, ne ero convinto, che le costava fatica indossare un abito che poche donne indossano, una pelle troppo sensibile per un sole uguale per tutti. Mi donò il suo nome come si dona una carta preziosa per avvolgere anche i ricordi che non mi appartengono, oggi che mi mescolo tra la folla per continuare a fingere che tutto abbia un senso.



Non basta sentire il proprio dolore per essere vivi. Non basta. Per essere veramente vivi bisogna anche sentire il dolore degli altri. Solo così ci si può preparare alla morte, altrimenti la morte non è qualcosa che abbiamo davanti ma alle nostre spalle. Essersi lasciata la morte alle spalle, sogno oggi largamente realizzato, salvo improvvisi risvegli, significa essere già morti e questo fa di quegli improvvisi e spiacevoli risvegli un sogno nel sogno. Un doppio sogno che facciamo da morti.



Sentire il bisogno di camminare così a lungo da non sapere più se le gambe che fanno male sono tue o di un altro. È questo vivere?

lunedì 4 ottobre 2021

Astuzie della storia

Ha annunciato che non si ricandiderà più. Quelli che non hanno consentito a questo signore della politica di governare sono ancora in giro a raccontare di avere portato un vento nuovo e, paradossi della politica, l'astuzia della ragione l'avrebbe chiamata un altro signore, che adesso diventano centrali, anche con l'aiuto proprio di questo vero signore della politica, perché il discorso a sinistra non si spenga del tutto nei latrati fascistoidi e ubriachi di lega e fratelli d'italia.

sabato 2 ottobre 2021

Nato nell'800

Sono nato nell'ottocento quando ho conosciuto i miei bisnonni. Ne ho conosciuti quattro. Mamma aveva fretta di farmi vedere il mondo, lo avremmo scoperto insieme. 

Con i miei bisnonni, con i loro figli, con le loro figlie ho visto due guerre mondiali. Ho vissuto storie tremende che fanno tremare le ossa nella carne. Bellezza impastata con il sangue, povertà e decoro. Ricchezza autentica, inestimabile. La loro lezione mi impedisce di apprezzare chiunque paragoni le attuali febbricole, economiche o sanitarie, alla guerra. Chiunque, anche di indiscutibile levatura.

Da piccolo, con i loro arrivederci, ho scoperto la morte. Qualcuno è andato via per stanchezza, qualcuna perché aveva fatto un voto, la mia vita per la sua. L'ultimo vecchio compagno l'ho salutato qualche anno fa. Ieri. 

Mi hanno insegnato la profondità del tempo. Con loro sono nato quasi due secoli fa. Con me loro vivono ancora. Tutti.

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