Sarà sicuramente capitato a chiunque di pensare di avere 2 genitori, 4 nonni, 8 bisnonni, 16 trisavoli, 32 quadrisavoli e via e via. Insomma ad ogni generazione l'ascendenza raddoppia, come si vede nello schema per 5 generazioni.
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Il pallino rosso sei tu. |
La cosa curiosa di questa catena è che se uno solo degli antenati avesse avuto un incidente che gli avesse impedito di avere figli allora voi non ci sareste. Uno solo, a qualsiasi livello generazionale. Sarebbe bastato che uno solo di questi antenati avesse avuto un incidente mortale, diciamo a 10 anni, e voi non sareste mai potuti nascere.
Andando indietro di sole 20 generazioni il numero di antenati è pari 1.048.576 e considerando circa 20 anni per ogni generazione (un tempo i figli si facevano precocemente) siamo andati indietro di appena 400 anni, siamo nel 1613. Con poco più di un milione di antenati non c'è molto da stupirsi, ma cosa accade se andiamo indietro di altri 400 anni con altre 20 generazioni? Siamo nel 1213 e il numero di antenati per arrivare a ciascun soggetto è 1.099.511.627.776, più di 1.099 miliardi di antenati appena 800 anni fa!
Ma se questo vale per ciascuno di noi allora quanto doveva essere popolata la terra nell'anno 1000? Le stime parlano di un pianeta popolato da circa
310 milioni di abitanti. Allora c'è qualcosa che non va in questa catena generazionale? No, non c'è niente che non va se non un paio di cose inerenti la rappresentazione mentale della catena generazionale, che costituiscono punti essenziali per evitare domande oziose e consolanti come "perché proprio io?". Queste domande, per quanto innocue per molte persone, sono spesso preludio del convincimento di unicità cui si appella qualsiasi imbecille in ragione di una supposta purezza della propria discendenza.
Il primo motivo dell'apparente assurdità dei numeri che abbiamo visto è pensare di avere una catena generazionale diversa da chiunque altro, laddove i numeri dicono chiaramente di una storia di numerosissimi incroci e di antenati comuni tra le diverse catene generazionali. Insomma, sembra banale dirlo, ma questa vicenda parla di un grado di "parentela" tra tutti i soggetti che oggi popolano la terra che va oltre ogni immaginazione (ovviamente per qualsiasi deficiente che sventoli il vessillo della razza, concetto che in biologia non esiste affatto).
Il secondo motivo che induce in errore è più complesso e riguarda lo schema usato per rappresentare la catena generazionale. Ognuno rappresenta la propria catena generazionale ponendosi come punto di arrivo della stessa, come esito finale quasi ineluttabile. Eppure basterebbe rovesciare la prospettiva per avere una rappresentazione più corretta della faccenda. Partendo da un unico antenato, non importa se uomo o donna anche se i demografi considerano solo le donne in questo tipo di studi, si considerano le catene di discendenza, ovvero i figli di ciascuno. Nello schema che riporto ho semplicemente rovesciato il primo schema e considero due figli per ciascun soggetto. Decidete voi se la catena che arriva fino a voi è quella materna o paterna, ma una cosa è certa, in questa rappresentazione la vostra presenza al mondo non ha nulla di inevitabile.
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Il pallino rosso sei tu e potresti non esserci. |