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venerdì 7 maggio 2010

Bieco laicismo su fb

Tempo fa ho voluto iscrivermi a facebook. Ero riluttante a farlo ma curioso di capire come funziona. Come è facile immaginare non ho molti contatti, poche persone che conosco per davvero, salvo un paio di eccezioni, comunque meno di 30. FB è uno strumento strano, usa parole pesanti come amicizia con troppa leggerezza, la comunicazione è necessariamente sintetica, a volte al limite del banale (ma ovviamente si è liberi di approfondire quello che interessa di più), la numerosità dei contatti che consente di stabilire va a scapito della forza delle relazioni e si 'intrufola' nella asimmetria delle relazioni. Mi spiego, A può essere tanto amico di B e B può essere tanto amico di C ma A e C non si frequenteranno mai perché non si possono sopportare, sono troppo differenti. Questo può capitare nella vita e questa intransitività delle relazioni credo sia una delle cose più belle e complicate dei rapporti umani. Gli algoritmi di FB invece non possono che essere banali da questo punto di vista e se un tuo amico ha altri amici questi ti vengono proposti per stabilire una relazione, assurdo! Per non parlare poi dei messaggi pietosi che ricevi quando una persona che conosci non scrive da tanto tempo ("Aiuta X a trovare altri amici"!) e dei stupidi giochini che riempiono i profili di molte persone.
Comunque è innegabile l'utilità di questo strumento per scambiarsi messaggi veloci e in alcuni casi, se si ha la sensibilità di soffermarsi sui messaggi o sulle immagini pubblicate, può servire a conoscere meglio qualche persona, a patto di conoscerla già in carne e ossa!
Ad ogni modo non mi va di ragionare troppo intorno a FB, dico solo che è liberatorio buttare giù qualche frase senza troppi ragionamenti.
Ammetto, con un certo narcisismo, che alcune delle sciocchezze che ho scritto finora mi piacciono, per questo le ho raccolte in questo post.

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Bieco laicismo ?!!! A ferragosto Vito è stato a pranzo dalle nostre amichette. Alex (scherzando) ha dedicato il primo brindisi all'assunzione di Maria, in tutta risposta Vito ha detto (seriamente) "Anche se non la conosco fatele gli auguri da parte mia, di questi tempi essere assunti è una gran cosa".
17 agosto 2009 alle ore 17.29

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http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2009/sep/29/the-pope-visit
Immaginate questo articolo in Italia su un quotidiano a tiratura nazionale. State sognando!
29 settembre 2009 alle ore 19.38
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Psicopatologia della vita quotidiana. Freud non era uno sprovveduto, l'ho sempre detto!
Lapsus di Berlusconi: ''Speso 200 mln per i giudici'' - Video - RepubblicaTv
10 ottobre 2009 alle ore 9.11
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Bipolarismo!














16 ottobre 2009 alle ore 15.48
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Attenzione, i gamberi fanno andare all'inferno!
Levitico e omosessualità
24 ottobre 2009 alle ore 14.40


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I simboli religiosi possono fare molto male.










14 dicembre 2009 alle ore 15.33
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Il partito delle libertà diventa il partito dell'amore. Il suo motto: chi non ha peccato scagli il primo duomo!
17 dicembre 2009 alle ore 14.56
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Re magi alla frontiera














05 gennaio alle ore 16.21
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Ottimismo.
Ho visto un re. Enzo Jannacci canta con Antonio Albanese, Adriano Celentano, Dario Fo e Giorgio Gaber.
09 gennaio alle ore 11.36
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Il CSM apre un fascicolo su Berlusconi. Il ministro della cultura Bondi: “iniziativa aberrante”. Concordo con lui, anch'io mi aspettavo come minimo una biblioteca.
14 gennaio alle ore 16.00
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Prima c'è stata l'aviaria, poi la suina. Imparata la lezione la prossima sarà la bufala!
L’H1N1? Una truffa colossale. Il j’accuse del responsabile sanità del Consiglio d’Europa - Micromega
15 gennaio alle ore 10.55
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La Storia è davvero una baldracca?
Pietro Ingrao: “Di Craxi non salvo nulla” - Micromega
19 gennaio alle ore 18.48
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La crisi è ormai alle spalle...che intenzioni avrà?
I disoccupati ci sono ma non si vedono - Repubblica.it
20 gennaio alle ore 14.23
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Scoperto il metodo per sollevarsi nei giorni tristi: fare un copia e incolla dai giorni felici. C'è solo una controindicazione: non funziona!
21 gennaio alle ore 18.42
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Il rischio di continuare a dire a D'Alema che è "il più intelligente" è che poi va a finire che ci crede davvero!!!!
Puglia, Vendola ha stravinto In 200mila al voto per le primarie - Repubblica.it
25 gennaio alle ore 19.09
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Silenzio di D'Alema sulle primarie in Puglia! Si mormora di uno shock anafilattico da democrazia, ma al PD assicurano che si tratta di riservatezza dovuta al suo nuovo incarico.
26 gennaio alle ore 18.53
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"I futuri non realizzati sono solo rami del passato: rami secchi". Italo Calvino, da Le città invisibili.
27 gennaio alle ore 8.24
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"Meno extracomunitari significa meno criminalità” ... l'unica criminalità che vogliamo è quella made in Italy. Campagna governativa per la promozione dell'immagine italiana.
29 gennaio alle ore 9.26
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Giocherai nella segale, vecchio Holden.
29 gennaio alle ore 17.57
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Moralismo nella scuola della Gelmini. Abolire la geografia proprio adesso che gli scienziati si sono perso il punto G!
01 febbraio alle ore 18.53
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Panico a Roma, l'intensa e imprevista nevicata ha mandato in tilt la città. Bloccati i trasporti, i centri di soccorso sono irraggiungibili. Allertata la protezione civile. I bambini giocano con le palle di neve!
12 febbraio alle ore 9.13
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Berlusconi: "Chi commette reati fuori dai partiti". Non saranno più tollerate camicie stirate male.
18 febbraio alle ore 16.27
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Slitta la legge anticorruzione. Scongiurata la diaspora delle libertà.
20 febbraio alle ore 11.19
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Nel PDL si discute di provvedimenti anti corruzione. Svolta storica, si passa dalle leggi ad personam alla legislazione omeopatica.
20 febbraio alle ore 11.26
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Déjà vu: una prescrizione che passerà per una assoluzione. Andreotti docet ancora!
26 febbraio alle ore 20.01
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Gasparri: "Di Pietro spinge all'odio, noi parliamo il linguaggio dell'amore"...i soliti maligni a questo punto penseranno a orge dissolute con veline e sciantose da mille euro a botta!
27 febbraio alle ore 19.21
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Albanese è un genio. Il bravo comico nasconde sempre la tragedia nella risata ma lui ti fa vergognare di ridere.
Antonio Albanese - Cetto La Qualunque - 27-02-2010 La sfilata di moda
01 marzo alle ore 17.39
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Evitata l'eutanasia del pdl attraverso alimentazione forzata delle proprie liste!!!
06 marzo alle ore 10.21
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L'Italia la governi con i decretini di urgenza!
08 marzo alle ore 10.05
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Per Berlusconi la manifestazione di sabato scorso a Roma è stata un'ammucchiata. Attenzione ragazzi, su questo tema il soggetto è un'autorità!!!
16 marzo alle ore 0.31
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Il massacro in Ruanda? Colpa dei soldati con i capelli rossi e tre nei sulla schiena!
21 marzo alle ore 20.00
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“Le sue scuse personali non risolvono la questione. Se non si trattasse del presidente del Consiglio ma di una qualunque altra persona dovrei dire che siamo in presenza di un bugiardo che dice una cosa al mattino e fa l'opposto la sera oppure d'una persona dissociata e afflitta da disturbi schizoidi".
Repubblica.it
11 aprile alle ore 18.05
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Sì, sì, si deve sicuramente trattare di un complotto ordito da donne omosessuali ebree comuniste nere intellettuali ed extracomunitarie iscritte alla massoneria ecologista! Non ci sono altre spiegazioni!
Calderoli tuona: “Ma quale pedofilia! Contro il Papa congiura massonica”
13 aprile alle ore 19.02
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Torino. Il papa incontra i giovani: scene di panico tra le mamme!
02 maggio alle ore 19.00
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Immunità anche per i trattori verdi e i tricicli rosa!
Immunità per le auto blu? - Repubblica.it
03 maggio alle 12.14
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A Scajola la casa l'ha pagata un anonimo e i giudici maliziosi pensano ad Anemone!
04 maggio alle 18.22

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PS (24 settembre 2010) - Non cercatemi su fb, il giocattolo era troppo banale e ho deciso di romperlo.

giovedì 6 maggio 2010

Complesso o complicato?

«La complessità è il simbolo della nostra epoca, ma quella complessità si basa su combustibili fossili economici e sul clima stabile che ha permesso un’enorme sovrabbondanza di cibo. La complessità è la nostra gloria, ma anche il nostro punto debole. Con l’aumento del prezzo del petrolio e poi con la crisi del credito nel 2008 abbiamo iniziato a capire di aver legato le cose in modo tanto stretto che piccole mancanze in un punto si riflettono su tutto il sistema. Se l’ottusa decisione degli Stati Uniti di usare parte del proprio raccolto di mais per produrre etanolo può aiutare a innescare rivolte alimentari il 37 paesi, o se una serie di miopi scommesse sui mutui nel Nevada può raddoppiare la disoccupazione in Cina, allora abbiamo permesso ai nostri sistemi di intrecciarsi in modo eccessivo. Se le nostre cattive abitudini di guida possono sciogliere la calotta polare dell’Artico…Beh, avete capito.»

In: B. McKibben, Sconfiggere il mito della crescita. Le Scienze, Aprile 2010, pp. 53-57.

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La teoria della complessità mette in guardia dal confondere il termine complesso con il termine complicato.

http://www.magrassi.net/ (clicca sull'immagine per leggere più chiaramente)

A questo punto verrebbe da chiedersi se il mondo che abbiamo costruito sia complesso o complicato.
Parafrasando il celebre aforisma di Oscar Wilde sulla Storia potremmo dire che chiunque può fare cose complicate, solo un grand’uomo può leggervi la complessità!

martedì 4 maggio 2010

Ricorrenze e revisioni

La Chiesa ha dato un contributo fondamentale all'Unità d'Italia (leggere qui per credere).
Nuovi documenti testimoniano che la breccia di Porta Pia fu concordata con Papa Pio IX dopo le insistenti richieste del pontefice inviate in gran segreto al Generale Bixio. Il Generale, come è noto, mal sopportava il tentativo di essere estromesso dalle operazioni militari per la presa di Roma ma mantenne rispettosamente il segreto del suo coinvolgimento direttamente da parte di Papa Mastai Ferretti.
A rivelare i retroscena oggi è la pronipote del Generale che fa luce sui lati oscuri dell'illustre garibaldino. "Il mio avo era un fervente cattolico ma non poteva rivelarsi ai suoi compagni che erano anticlericali profondamente intolleranti", dichiara la pronipote di Bixio che fornisce altri dettagli ancora in ombra della Storia d'Italia: "L'atteggiamento impetuoso del mio prozio era dettato da una immensa sofferenza per il dolore inflitto al Papa dalle truppe garibaldine. Lui si arruolò tra quelle file nel tentativo di limitare i danni che quei bifolchi avrebbero potuto procurare al Santo Padre".
E' ormai chiaro che tra Nino Bixio e il Papa liberale corresse una fitta relazione epistolare dove si profilavano le mosse per la futura Unità d'Italia. In questo scenario assume nuovi contorni la mancata resistenza da parte delle truppe papali durante la presa di Porta Pia e diventa cristallina la celebre frase che Papa Pio IX pronunciò al suo ministro della guerra, inducendolo alla resa: "Ebbene a questo esercito io debbo dare un grande dolore: esso dovrà cedere".
Un ulteriore colpo di scena è arrivato dalle dichiarazioni della pronipote di Papa Mastai Ferretti che dichiara sorprendentemente: "Giovanni Maria simpatizzava per i garibaldini e nutriva un profondo desiderio di partecipare alle loro imprese ma la sua funzione gli impediva di manifestare questo aspetto del suo carattere. Il Sillabo, gli anatemi, erano tutte coperture per non scoprirsi troppo tra le gerarchie vaticane."
Le pronipoti dei due grandi uomini assicurano che ci saranno altre sorprese sulla Storia d'Italia che saranno presto pubblicate nel libro che si accingono a scrivere a quattro mani.


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In questi giorni mi è capitato di ascoltare, tra gli altri, Luciano Canfora e Giulio Giorello che partecipavano ad una interessante tavola rotonda intorno alla figura di Ipazia, filosofa alessandrina dilaniata nel 415 da una folla di fanatici cristiani per ordine o consenso di Cirillo di Alessandria, un capobranco, una sorta di maschio alfa poi venerato come santo e dottore della Chiesa. Di Ipazia oggi si parla molto per fortuna anche grazie al recente film Agorà di Amenàbar che conto di vedere presto.
Canfora e Giorello ricordano come in alcuni vecchi libri di storia si parli della morte di Ipazia in una baruffa o di quella di Giordano Bruno in un incendio!
Non sorprendiamoci, le falsificazioni della storia non sono certo finite con quei vecchi libri.

lunedì 3 maggio 2010

Analogie e convergenze

Il dibattito intorno ai cambiamenti climatici, tra sostenitori dell’impatto antropogenico e relativi negazionisti, ha connotati molto curiosi che a mio avviso esulano dall’ambito strettamente scientifico.
Per certi aspetti mi ricorda dibattiti avvenuti molto tempo prima o tuttora in corso in altri ambiti. Per esempio si pensi al dibattito degli anni ’60 tra lo strutturalismo di Lévi-Strauss e l’esistenzialismo di Sartre. Il secondo accusava il primo di trascurare il ruolo del soggetto e la sua responsabilità perché lo inseriva in una struttura che a sua volta lo determinava. Tra l’altro lo strutturalismo di Lévi-Strauss parlava di società tribali semplici che poca o nessuna applicazione si proponeva di avere sulle società complesse occidentali cui Sartre rivolgeva la sua attenzione ma non è questo il punto. Tornando al dibattito odierno sui cambiamenti climatici e considerando gli aspetti relativi alla eventuale responsabilità dell'uomo emergono alcune cose interessanti. Oggi alcuni argomenti usati dai negazionisti del ruolo antropogenico dei cambiamenti climatici fanno riferimento all’idea di controllo del clima che i loro avversari farebbero propria, mentre i negazionisti rifiuterebbero questa tracotanza. Che bravi! Se oggetto della questione fosse il controllo del clima l’argomento sarebbe chiuso, i negazionisti avrebbero ragione, ma non è di questo che si parla. Intanto mi sembra che nessun climatologo serio pensa di controllare il clima anche se qualche esaltato non manca neanche intorno a questa disciplina; alcuni giocano con gli spray di alluminio o progettano specchi da spedire in orbita per riflettere i raggi solari ma, come si sa, la mamma dei cretini è sempre incinta e i nuovi nati li chiama geoingegneri! Per usare una metafora, mi sembra che la gran parte dei sostenitori seri dei cambiamenti climatici assumano un ruolo da sentinella più che da condottiero. Ma il problema sta altrove ed è esattamente speculare a quello sbandierato dai negazionisti. In realtà questi assumono un atteggiamento falsamente non antropocentrico proprio per affermare la libertà dell’uomo di continuare nelle sue attività produttive a forte impatto emissivo secondo il consolidato modello dell’accumulo. Insomma, i giochi retorici dei negazionisti presentano un bel rovesciamento delle posizioni del vecchio antropocentrismo ottocentesco che almeno era più onesto di quello attuale.
Tornando al dibattito che vedeva opporsi Lévi-Strauss e Sartre, se da un lato l’antropologo inseriva il soggetto in una struttura complessa per ridurne le ambizioni, dall'altro lato l’umanesimo del filosofo sollevava il ruolo del soggetto per sottolinearne la responsabilità politica. Eppure il parallelismo con il dibattito attuale sui cambiamenti climatici è solo evocativo, ieri erano dei giganti a fronteggiarsi intorno al ruolo dell’uomo, oggi il dibattito è meno appassionante, sebbene non meno rilevante. Dal lato di chi sostiene il ruolo dell’uomo nei cambiamenti climatici vedo uno snocciolamento di cifre e risultati scientificamente sostenibili (dal mio punto di vista è il minimo che si possa fare ma è già apprezzabile), dall’altro versante vedo miserabili giaculatorie che gridano ai protocolli di Sion per la conquista del mondo. Incredibile, si urla che i cambiamenti climatici siano sostenuti da lobby di potentati, mentre i poveri negazionisti non avrebbero spazio sui media per gridare la loro oscurata verità! Chissà come mai poi i negazionisti raccolgono il consenso delle lobby industriali ed economiche più importanti?
Sono convinto della correttezza delle posizioni degli scienziati della IPCC (International Panel on Climate Change) e della stragrande maggioranza dei climatologi che pubblicano i loro risultati su riviste specialistiche. Quelle posizioni non possono essere messe in discussione dai disperati negazionisti che si cercano passerelle sui giornali da Bagaglino o nei salotti di Porta a Porta ma la fondatezza scientifica dei cambiamenti climatici per quanto importante è solo un aspetto marginale della faccenda in discussione. La verità difficilmente contestabile (ma per carità mai mettere limiti all’idiozia) è che il modello di sviluppo economico che solitamente si associa ai cambiamenti climatici sta avvelenando il pianeta e senza gli opportuni correttivi porterà la specie sapiens sull’orlo dell’autoestinzione, per non parlare dell’orizzonte sociale che sta diventando una sorta di trappola per topi. Le attività umane che comportano enormi emissioni di gas serra e di altri contaminanti atmosferici, se anche non modificassero l’assetto climatico del pianeta, stanno rendendo la Terra un luogo orribile ne stanno distruggendo la bellezza rendendola inospitale agli esseri umani e agli altri esseri viventi. Già in un altro post avevo messo in primo piano l'aspetto etico ed estetico dei cambiamenti climatici e a tal proposito segnalo un bel post pubblicato a gennaio scorso su un sito che ritengo molto importante nell'informazione sul tema dei cambiamenti climatici (La comune dimensione etica dei cambiamenti climatici).

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Un’altra inquietante analogia che mi viene in mente riguardo al negazionismo dei cambiamenti climatici è quella con il negazionismo dell’evoluzione. Anche in questo caso l’antropocentrismo ha un ruolo rilevante ma nel caso della negazione dell’evoluzione le posizioni antropocentriche sono meno latenti e anzi del tutto manifeste. Si assiste al solito rovesciamento dei termini e alterazioni del linguaggio scientifico guidate da motivazioni psicologiche dettate dal bisogno di affermare il primato dell’uomo che viene messo in discussione dal processo evolutivo, il tutto mascherato dalla supposta esclusione di Dio dagli eventi naturali.
Al di là delle argomentazioni dei negazionisti dell’evoluzione, talmente ridicole e prive di fondamento scientifico e filosofico da non meritare commenti, quello che è rilevante è proprio la convergenza dei diversi negazionismi su un conservatorismo che a mio avviso è rivelatore del carico ideologico di queste posizioni. Curiosamente sono i negazionisti ad accusare i loro avversari di avere posizioni ‘ideologizzate’, l’ideologia della scienza è uno slogan molto in voga tra questi ciarlatani del pensiero. I negazionisti dicono di essere messi in minoranza da una cultura dominante e discriminante, sostengono che la parte avversa considera come prevalente il ruolo dell’uomo a scapito di quello di Dio, insomma un bel pot-pourri di argomentazioni asfittiche.
Guardando attentamente la faccenda però ci si accorge che oggetto della negazione, dell’evoluzione come dei cambiamenti climatici, è sempre il mutamento, naturale o antropogenico che sia. Il mutamento è un concetto strano e difficile da accettare. Per quanto la percezione sia il risultato di un confronto, non importa se consapevole, tra stati differenti e quindi mutevoli ci ‘affezioniamo’ così tanto ad un particolare stato che difficilmente lo mettiamo in discussione. Quella stabilità ci parla della nostra esistenza e della nostra permanenza. Per quanto riguarda la negazione dell’evoluzione il grande evoluzionista Ernst Mayr individuava nell’essenzialismo platonico il suo vizio originale, ossia la fissità delle idee di Platone getterebbe ancora la sua lunga ombra sui nostri giorni. Io sono convinto che la responsabilità non sia del filosofo greco ma della lettura che ne danno gli idioti contemporanei, ma questo è un altro discorso.
E’ evidente che ci troviamo di fronte a vincoli di diversa natura per la comprensione dei fenomeni climatici o evolutivi, differente scala spaziale e temporale dei fenomeni in confronto alla scala che caratterizza la vita umana, vincoli di carattere evolutivo (da sempre l’uomo subisce il clima ma non lo può influenzare ma da un tempo troppo recente sulla scala evolutiva non è più così) e vincoli di natura che potrei definire emotiva (assuefazione ad uno status che non si vuole mettere in discussione, l’uomo è animale abitudinario). Penso che in queste faccende la malafede abbia un ruolo secondario, seppur non trascurabile, rispetto al ruolo dei vincoli che ho accennato. Il rifiuto del mutamento ha origini ancora più remote di Platone, la faccenda ha a che fare con il terrore della morte. Il mutamento terrorizza, quello catastrofico ancor più di quello graduale, terrorizzano perché evocano lo spettro della cessazione di uno stato. Solo indagando nel magma della morte e nel terrore che ne discende potremmo capire le dinamiche di questi dibattiti.

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Un fatto curioso ma non troppo! Tempo fa sul sito climalteranti.it, che oltre a informare mette anche a nudo le miserie dei negazionisti, si discuteva di un episodio singolare (perdonatemi ma non ricordo più il post di climalteranti per mettere il link). Negli ultimi 20 anni la temperatura del pianeta è aumentata inequivocabilmente ma 20 anni rappresentano un arco temporale troppo breve per la scala dei cambiamenti climatici, pertanto i climatologi, pur non negando l’aumento della temperatura, non possono che affermare correttamente che l’incremento non è statisticamente significativo. I negazionisti traducono questo in “non c’è alcun aumento della temperatura del pianeta”, peraltro ignorando l'enorme quantità di prove dirette e indirette che considerano archi temporali ben più lunghi di 20 anni, in effetti parliamo di centinaia di migliaia di anni.

Mi torna alla mente il paradosso del girino che diventa rana, se immaginiamo la metamorfosi fotogramma dopo fotogramma, ogni fotogramma succede il precedente solo per frazioni di secondo, sarà difficile, se non impossibile, stabilire quale coppia di fotogrammi presentano uno il girino e l'altro la rana. Per molti questo sarà sufficiente a dire che i girini non diventano mai rane e pensare che fior fiore di cervelli hanno perso un sacco di tempo su queste faccende!
Immagino che dire che il girino (l'idea di girino) o la rana (l'idea di rana) non esistono sia troppo sconvolgente.

sabato 1 maggio 2010

A coloro che verranno


Davvero, vivo in tempi bui!
La parola innocente è stolta. Una fronte distesa
vuol dire insensibilità. Chi ride,
la notizia atroce
non l'ha saputa ancora.

Quali tempi sono questi, quando
discorrere d'alberi è quasi un delitto,
perchè su troppe stragi comporta silenzio!
E l'uomo che ora traversa tranquillo la via
mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici
che sono nell'affanno?

È vero: ancora mi guadagno da vivere.
Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla
di quel che fo m'autorizza a sfamarmi.
Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri,
e sono perduto).

"Mangia e bevi!", mi dicono: "E sii contento di averne".
Ma come posso io mangiare e bere, quando
quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e
manca a chi ha sete il mio bicchiere d'acqua?
Eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.
Nei libri antichi è scritta la saggezza:
lasciar le contese del mondo e il tempo breve
senza tema trascorrere.
Spogliarsi di violenza,
render bene per male,
non soddisfare i desideri, anzi
dimenticarli, dicono, è saggezza.
Tutto questo io non posso:
davvero, vivo in tempi bui!

Nelle città venni al tempo del disordine,
quando la fame regnava.
Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,
e mi ribellai insieme a loro.
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.

Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.
Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.
Feci all'amore senza badarci
e la natura la guardai con impazienza.
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.

Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.
La parola mi tradiva al carnefice.
Poco era in mio potere. Ma i potenti
posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.

Le forze erano misere. La meta
era molto remota.
La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me
quasi inattingibile.
Così il tempo passò
che sulla terra m'era stato dato.

Voi che sarete emersi dai gorghi
dove fummo travolti
pensate
quando parlate delle nostre debolezze
anche ai tempi bui
cui voi siete scampati.

Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,
attraverso le guerre di classe, disperati
quando solo ingiustizia c'era, e nessuna rivolta.

Eppure lo sappiamo:
anche l'odio contro la bassezza
stravolge il viso.
Anche l'ira per l'ingiustizia
fa roca la voce. Oh, noi
che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,
noi non si potè essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l'ora
che all'uomo un aiuto sia l'uomo,
pensate a noi
con indulgenza.


Bertolt Brecht, da Poesie di Svendborg, 1939.
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