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martedì 14 aprile 2020

Della scienza e della politica

Nelle richieste del ministro Boccia si legge tutta l'arretratezza della cultura scientifica in Italia e l'imbarazzante vuoto di responsabilità da parte della politica. Dice il ministro: “Chiedo alla comunità scientifica, senza polemica, di darci certezze inconfutabili e non tre o quattro opzioni per ogni tema. Chi ha già avuto il virus, lo può riprendere? Non c’è risposta. Lo stesso vale per i test sierologici. Pretendiamo chiarezza, altrimenti non c’è scienza. Noi politici ci prendiamo la responsabilità di decidere, ma gli scienziati devono metterci in condizione di farlo. Non possiamo stare fermi finché non arriva il vaccino”.

Non è questo lo spazio di una disamina epistemologica della questione e non sta a me replicare ma due o tre osservazioni mi preme farle e le farò puntuali sulla dichiarazione di Boccia.

“Chiedo alla comunità scientifica, senza polemica, di darci certezze inconfutabili e non tre o quattro opzioni per ogni tema." Se Boccia cerca certezze inconfutabili non è la scienza il suo interlocutore, per definizione la scienza è quell'ambito del sapere che prende le mosse dalla consapevolezza di non sapere e dalla certezza che il sapere raggiunto è approssimazione alla verità senza escludere che venga rovesciato. La previsione in ambito scientifico non è preveggenza, porta con sé un parametro decisivo che è proprio l'incertezza. Parola che ai politici fa paura ma che un mio vecchio professore mi chiarì in maniera indelebile dicendomi di considerare spazzatura gli articoli in cui si legge un numero senza un ± seguito da un altro numero. Il politico teme l'incertezza e ha ragione a temerla ma allo scienziato non può chiedere di annullarla altrimenti gli sta chiedendo di non essere scienziato ma di sostituirsi a lui nelle decisioni politiche e questo spesso fanno i politici più irresponsabili.

"Chi ha già avuto il virus, lo può riprendere? Non c’è risposta." Se non c'è risposta vuol dire che ancora non c'è risposta. Per rispondere bisogna fare test per stabilire quanto tempo durano gli anticorpi nel sangue, se c'è una risposta immunitaria secondaria, se la risposta secondaria è duratura. Siamo di fronte a un antigene mai incontrato prima dal nostro sistema immunitario. Siamo nel pieno di una risposta primaria. Come cavolo si può sapere oggi se uno può riprendere il virus? Se non vado errato casi di recidiva si sono registrati in Cina e questo è ancora tutto quello che si sa. Non si può certo pretendere che un ministro sia esperto di immunologia ma dando per scontato che sappia avvalersi di immunologi esperti che gli avranno dato questi elementi si deve pretendere che non faccia domande ad minchiam!

"Lo stesso vale per i test sierologici. Pretendiamo chiarezza, altrimenti non c’è scienza." E vale anche quanto già detto. I test vengono eseguiti ma non sempre forniscono risposte chiare. Si possono avere falsi positivi, falsi negativi. Pertanto l'affidabilità di un test è X ± σ. Se la risposta ti basta ok, altrimenti chiedi a Paolo Fox per ulteriore chiarezza. Ho l'impressione che nella frase ci sia una inversione semantica in cui si usa il lemma chiarezza in sostituzione della certezza invocata in precedenza. Per lo scienziato X ± σ è di una chiarezza cristallina. Non è certa perché non può esserlo. E se si chiede chiarezza a una risposta che sicuramente è arrivata in termini di X ± σ allora si sta chiedendo certezza, quindi la richiesta viene da chi non ha capito cos'è scienza.

"Noi politici ci prendiamo la responsabilità di decidere, ma gli scienziati devono metterci in condizione di farlo." Cominciamo con il dire che il politico prende le decisioni, lo scienziato studia i fenomeni. Sembra ovvio anche dalla frase di Boccia ma è utile ripeterlo. Se il politico prende la decisione perché lo scienziato lo ha messo nelle condizioni di farlo nei termini richiesti da Boccia allora il politico non sta prendendo alcuna decisione, sta semplicemente ratificando una decisione contenuta in nuce nelle affermazioni dello scienziato. Ti piace vincere facile? Dice una recente pubblicità. Sono troppi i politici che non prendono la responsabilità di decidere millantando di farlo. Va spiegato a Boccia e ad altri come funziona quel termine σ di prima. Più è piccolo e più X è affidabile, più è grande e meno è affidabile. Quindi lo scienziato dice il valore di σ, spiega al politico cosa implica e il politico si assume la responsabilità di stabilire quanto deve essere piccolo o grande σ per prendere la decisione. Chiaro?

"Non possiamo stare fermi finché non arriva il vaccino”. Certo che non possiamo, quindi ministro Boccia prendi una decisione. Fai quello che un politico è chiamato a fare altrimenti cambia mestiere.

1 commento:

  1. Questo è parlare chiaro!
    Tirano la giacchetta alla scienza per interessi politici:
    prima la demonizzano definendo gli scienziati "professoroni", inventano la categoria dei cervelli in fuga e tagliando il bilancio della ricerca e dell'università; ora la vogliono come la Pizia o a sfera di cristallo.

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