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giovedì 8 ottobre 2009

Funeste previsioni

Una volta che avevamo il modo di riscrivere le regole della scienza ponendoci come paese all'avanguardia rispetto a tutto il pianeta ci siamo fatti sfuggire l'occasione. E' piuttosto antipatico dire "l'avevo detto" e so che è poco elegante autocitarsi, ma stavolta ci vuole proprio e poi non ho trovato nessun'altra fonte che avesse azzardato una lettura dei fatti così ardita che in altri paesi potrebbe sembrare persino strampalata! A febbraio scorso avevo individuato un nuovo paradigma epistemologico che purtroppo è andato bruciato, si trattava di un caso di effetto senza causa, che opportunamente sviluppato e studiato avrebbe aperto senza dubbio orizzonti non ancora esplorati. In verità prendevo spunto da un episodio estraneo alla scienza ufficiale, quella cosiddetta sperimentale, ma da qualche parte bisogna pur cominciare per costruire la novità! In quell'occasione temevo che una eventuale sentenza della Corte Costituzionale avrebbe potuto smontare il mio edificio teorico, tant'è stato!

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Quesito! Se la Consulta e il Presidente della Repubblica hanno "sconfessato" se stessi, come ulula la maggioranza di governo dopo la sentenza di ieri, cosa si potrebbe dire di quel celebre giurista che preso da veemente foga peroratoria pronunciò parole che rimarranno scolpite nella storia del diritto: "la legge è uguale per tutti ma non la sua applicazione."?

Per quanto riguarda la cosiddetta sconfessione della Consulta è sufficiente quello che fa osservare Giuseppe D'Avanzo, nel 2004 alla Corte Costituzionale bastò la constatazione preliminare dei difetti di legittimità per annullare la precedente edizione del lodo Alfano, ovvero il lodo Schifani. In quella sentenza, in calce alla dichiarazione di illegittimità, si diceva "assorbito ogni altro profilo di illegittimità costituzionale". Se non l'hanno capito non è certo un problema della Consulta! In altre parole, il lodo Schifani era scritto con i piedi (anche se per farlo ci misero la testa!) e quindi fu bocciato appunto dopo constatazione preliminare dei suoi difetti di legittimità. Questi poveretti che hanno scritto il lodo Alfano (tranquillo Angelino, sappiamo che non sei stato tu!) volevano che la sentenza sul lodo Schifani dicesse che una legge che interviene sui diritti garantiti dalla Costituzione come minimo deve essere approvata secondo l'iter previsto dalla Costituzione stessa nell'art. 138 e che non è sufficiente una legge ordinaria. Mah! Appello per la Consulta, magari, se avanza tempo, la prossima volta fategli sapere che per essere avvocati è condizione necessaria essere laureati in giurisprudenza, sicuramente faticheranno a capire che non è condizione sufficiente ma almeno un 'aiutino' l'avranno avuto.

In merito alla "sconfessione" del Presidente della Repubblica che ha firmato il lodo Alfano invece preferisco pensare che, sebbene non firmarlo in prima istanza sarebbe stato un segnale apprezzabile ancorché pericoloso per il basso profilo statuale dell'attuale classe di governo, la Corte Costituzionale è l'organo inappellabile che vaglia la conformità delle leggi alla Costituzione. Il Presidente della Repubblica ha evitato un ulteriore scontro istituzionale che comunque si sarebbe concluso solo con la sentenza della Corte Costituzionale. Si può essere in disaccordo con questa linea, ed io lo sono, ma è di questo che stiamo parlando, di una linea che tenta di porre un argine alla deriva populista di un paese al seguito di arruffapopoli, dove i rapporti istituzionali sono fragilissimi ed il rischio di rottura dei delicati equilibri politici e sociali è molto alto. Chi ha responsabilità di governo di un paese (stavolta nel senso alto del termine, quindi l'esecutivo non c'entra niente, purtroppo!) non può non tenerne conto.

2 commenti:

  1. ..perchè il tuo non sia solo un ottimo soliloquio, ti rispondo
    è possibile che gli "azzeccagarbugli" sapessero che la pronuncia della Consulta sarebbe stata questa,imperativo era bloccare intanto il processo Mills e quindi condanna certa, fare lo sbruffone con addosso una condanna tale gli sarebbe stato più complicato
    ...c'è però che la Corte ci ha messo un anno per la sentenza; vedremo come si procede con il processo, è alle porte la prescrizione

    altro che ad orologeria , è tutto cronometrato

    anto

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  2. Cara/o anto grazie per il tuo commento, è davvero gradito. Hai ragione a parlare di un meccanismo cronometrato. Riguardo alla prescrizione hai altrettanta ragione, per capirlo basta lo scambio di battute avvenuto tra Di Pietro e Ghedini avvenuto ad AnnoZero giovedì scorso.
    Ghedini: non ci sarà prescrizione ma assoluzione.
    Di Pietro: allora perchè non rinunciate alla prescrizione?
    Ghedini: alla prescrizione non si rinuncia mai.

    Da parte mia aggiungo solo che una persona che tiene davvero alla sua onorabilità rinuncerebbe a qualsiasi 'soluzione' che non fosse una piena sollevazione dalle accuse che gli vengono rivolte. E' facile immaginare questo scenario può applicarsi solo a persone di notevole spessore morale, non è di questo che si parla!
    Antonio

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