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venerdì 13 gennaio 2023

Inganno del rimosso

Il sole sorge presto sul mio piatto di cicoria,
albeggia appena nel villaggio dall'altra parte della notte,
per ascoltare l'impasto di suoni nel vortice della luna
mi basterà bere il calice colmo di miele e ortica.
Con i sensi ancora rubri di vento napoletano
soffio vetro di farina e incandescente memoria.

Saliremo in cima al monte dell'abbazia promessa,
il cocchio è trainato dal cavallo imbizzarrito,
ora al galoppo scatenato, ora fermo come un masso,
ora goffo più di un pinguino inciampa e torna indietro.
Ha il passo del tempo che rintocca nella mia testa.

Gli basta desiderare strade sconosciute
per dimenticare quelle già percorse.
E in questo inganno del rimosso
il mondo si prepara al nuovo giorno,
quando tutto deve ancora accadere.
È questa la tragedia dell'eterno ritorno?

Come il bimbo sulla spiaggia
che costruisce castelli di sabbia,
l'onda li porta via e tornano i giorni nascosti
tra le pieghe della risacca.

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