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lunedì 15 agosto 2022

Cosa so della luce


Della luce so che è un gomitolo di lana,

me ne servo con arte maldestra 

per lavorare ai ferri una maglia 

che scaldi sguardi infreddoliti.

Vedessi come sono diventato bravo

a intrecciare silenzi e spine.

Dai muri tenuti insieme da ragnatele

faccio nascere nuvole di rimorsi

con la liturgia antica dei sogni

di chi crea uomini di sale.

Da quando ho lasciato la mia casa

riconosco le campane che chiamano 

al matrimonio dei sensi con l'inganno,

lungo strade di tufo sgrano rosari di pietre,

e ad ogni grano auguro la buona notte alle rose

e ai vermi che conoscono la storia.

Con il mio occhio pigro guardo mia madre 

che non invecchia e mio padre di pochi anni,

vende latte fresco in bicicletta.

Dall'altra parte della strada

i bambini giocano a nascondino,

io scarabocchio fogli di carta.

Ognuno cerca un angolo

per lasciarsi scoprire e poi scappare

nel punto convenuto

di una tana che libera tutti.



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