“Se un filosofo è un uomo cieco, in una stanza buia, che cerca un gatto nero, che non c’è, un teologo è l’uomo che riesce a trovare quel gatto.”, Bertrand Russell. Dopo Schöedinger è inevitabile considerare che c'è uno scienziato che quel gatto lo prende proprio, vivo o morto lo prende
Parliamo dell’umanità investendola delle conquiste nei più svariati ambiti del sapere: vette del pensiero, passeggiate nello spazio, scoperte e invenzioni che rivoluzionano il tempo e quant’altro l’umano agire produca. In questo modo le esperienze fatte da un pugno di individui passano all'intera umanità per una sorta di osmosi intellettuale. Ovviamente non metto in discussione la condivisione delle esperienze umane, al contrario mi chiedo se il tipo di condivisione, limitato alle conquiste del sapere e ignaro di quelle del sentire, sia reale partecipazione del consorzio umano.
Qualcuno sosteneva che l’uomo è molto avanzato nelle sue abilità tecniche a fronte di una arretratezza morale e sinceramente, pur con tutte le conquiste sul terreno dei diritti umani, non credo sia un’osservazione facilmente rovesciabile. Siamo tutti d’accordo sulla nostra natura sociale ma a volte ho la sensazione che questo desiderio di sentirsi parte della comunità umana sia basato su criteri decisamente poco impegnativi. Io posso condividere l’esperienza del sapere apprendendo da un maestro e questo comporterà impegno e dedizione anche per un tempo molto lungo, ma quel tempo sarà comunque limitato se lo confronto con quello che occorrerebbe per condividere l’esperienza del sentire con altri esseri umani che coinciderà sempre con la durata della mia vita senza mai ambire a un punto di stabilità né mai volendolo desiderare.
In questo territorio impervio ci muoviamo nell’ambito della soggettività, e per evitare le aporie scegliamo “la bonaccia della storia”, per usare un’espressione di Foucault, che nell’ondata del falso appagamento ci fa dimenticare quale possa essere il contributo di esistenze così diverse quali siamo risolvendole nell’oggettivazione, poco importa se scientifica o teologica, il crimine commesso è identico.
"Qualcuno sosteneva che l’uomo è molto avanzato nelle sue abilità tecniche a fronte di una arretratezza morale e sinceramente, pur con tutte le conquiste sul terreno dei diritti umani, non credo sia un’osservazione facilmente rovesciabile"
RispondiEliminaE' vero, non solo, con l'andare del tempo questa dicotomia si espande sempre più.
a me pare che l'uomo sociale si un ricordo lontano.
RispondiEliminaun saluto